Larino – Cosa vedere in un giorno

Anfiteatro romano di Larino - Porta principale

Larino ha un piccolo borgo storico che puoi visitare in poche ore. Questo è affiancato al centro moderno, costruito più vicino all’anfiteatro romano, una delle maggiori attrazioni della città e che ti propongo nell’itinerario a seguire. La cittadina era infatti un importante municipium romano.

In una piacevole passeggiata per il suo centro ti imbatterai in antiche chiese, palazzi patrizi, un insieme di vicoli secondari molto piacevoli e il vecchio castello trasformato poi in palazzo ducale.

Dove si trova Larino ^

Larino è un comune della provincia di Campobasso, quindi in Molise. La sua posizione è a metà strada tra il capoluogo di provincia e il mare, immerso tra le colline del basso Molise, anche se parte del suo territorio è pianeggiante e conosciuto come Piane di Larino.

Quanto dista Larino dal mare ^

Larino dista circa 25 chilometri, percorribili in 25 minuti, dal mare e più precisamente dalla costa Adriatica. Tra le principali località di mare che puoi raggiungere da qui c’è la bella cittadina di Termoli che funge anche da porto per imbarcarsi verso le isole Eolie.

Altitudine di Larino ^

Il centro storico di Larino è a un’altitudine di circa 400 metri sul livello del mare.

Cosa vedere a Larino ^

Vicoli e palazzi storici di Larino

Larino è uno dei paesi molisani dalla storia più antica. Fondata in età preromanica dai Frentani, divenne nel giro di pochi secoli un’importante città. A testimonianza di ciò c’erano la presenza del foro, delle terme e dell’anfiteatro romano.

Sul suo territorio ospita importanti edifici storici oltre all’anfiteatro. Tra questi c’è la sua cattedrale di San Pardo, uno degli edifici religiosi più significativi dell’Italia centrale.

Le dimensioni di Larino sono sufficientemente compatte da poterla visitare in qualche ora, magari all’interno di un itinerario di una settimana in Molise. Ecco l’itinerario che ti propongo per poterla scoprire.

Anfiteatro romano ^

La prima tappa a Larino parte dall’anfiteatro romano, a qualche chilometro di distanza dal centro storico. La sua origine è testimoniata da una pietra rinvenuta sulla parte occidentale che riporta il nome di un personaggio di rango senatorio che dispose nel suo testamento la costruzione dell’edificio nell’80 dopo Cristo.

In quell’epoca infatti sorgevano numerosi teatri in tutto il mondo romano per lo svago dei cittadini. La città di Larium era estremamente prosperosa e popolosa e quindi ben si prestava alla costruzione di un anfiteatro. Già all’epoca si trovava in un’area marginale della città, ma abitata a partire dal IV secolo avanti Cristo.

All’interno dell’anfiteatro di Larino trovavano posto fino a 10.000 spettatori. Le sue dimensioni sono di circa 98 metri per 80 metri di diametro, con un’arena di 59,40 metri per 41,60 metri.

Per la realizzazione dell’anfiteatro romano si rese necessario un massiccio sbancamento per fare spazio alla grande cavea, mentre gli ordini superiori furono ottenuti con strutture realizzate in pietra, laterizi e reticolato. Potrai vedere quattro porte che immettono nell’arena. Le due minori munite di gradini, mentre le altre due sono dotate di una lunga rampa leggermente inclinata. La porta nord era quella dalla quale entravano i gladiatori e uscivano i vincitori, mentre quella a sud era riservata all’uscita dei gladiatori uccisi e delle carcasse degli animali.

La forma dell’anfiteatro romano è ad ovale, con un piano bombato al fine di scolare l’acqua verso il canale in pietra che circonda l’intero perimetro della struttura. Sotto all’arena c’erano inoltre dei grossi contrappesi in pietra che servivano ad azionare una piattaforma mobile.

Cappella privata Borzillo ^

Cappella privata Borzillo - Cosa vedere a Larino

A poca distanza dall’anfiteatro di Larino c’è una piccola cappella. Questa è la cappella privata Borzillo, fatta costruire dall’omonima famiglia in via San Michele.

Risalente al periodo seicentesco è oggi stata sconsacrata e viene utilizzata come abitazione. La sua facciata è caratterizzata da due pinnacoli laterali con, al centro, una croce che si innalza verso il cielo. Al di sotto una finestra rettangolare sostiene uno stemma. Al piano terreno, protetto da una grata in ferro c’è invece l’ingresso decorato da una cornice in pietra scolpita.

Alla cappella privata Borzillo si affiancano altri edifici e costruzioni che fomano un tutt’uno.

Convento dei Frati Minori Cappuccini ^

Facciata della chiesa e del convento dei frati minori cappuccini - Larino

Sempre al di fuori del centro storico di Larino c’è un’altra delle attrazioni da vedere: il convento dei frati minori cappuccini.

Questo convento, che puoi raggiungere in auto, venne fondato nel 1535. A quell’anno risale lo stabile del convento, costruito al fianco delle preesistente chiesetta titotala alla Croce. Il convento aveva dimensioni estremamente limitate, ospitava infatti solamente 9 cellette. Le sue dimensioni aumentarono poi insieme a quelle della chiesa in un rifacimento del 1630.

Nel 1811 il convento dei Frati Minori Cappuccini venne soppresso perché il numero di frati non arrivava al minimo previsto di dodici persone. Nel 1816 venne riaperto per essere poi nuovamente soppresso nel 1866. Successivamente i suoi spazi vennero impiegati come scuola e poi come ospizio, fino al 1948 quando tornò ad essere un convento.

Palazzo Bucci ^

Palazzo Bucci - Larino

Raggiungi ora il centro storico della città e prosegui l’itinerario tra le cose da vedere a Larino con il palazzo Bucci. Questo appartenne alla nobile famiglia Bucci, presente a Larino già dal cinquecento e che durante i secoli ha sfornato dottori in teologia, arcidiaconi, medici, sindaci e avvocati.

Fu Giuseppe Antonio Bucci, vissuto a cavallo tra il settecento e l’ottocento, a far costruire questo edificio. Il progetto prevedeva la costruzione di un edificio in stile neoclassico, ma non fu mai ultimato. Così è giunto a noi, rispondente al progetto iniziale, solo la sua parte più bassa.

Qui puoi vedere il grande portale stretto da due colonne e sormontato da una trabeazione decorata. Sopra al portale in legno puoi vedere una decorazione in ferro battuto con, al centro, una B che rappresenta l’iniziale della casata.

Palazzo de Gennaro ^

Palazzo de Gennaro con la sua facciata rossa

Un altro importante palazzo, dalla facciata un po’ datata, è il palazzo de Gennaro, riconoscibile per il suo colore rosso. Questo massiccio edificio venne costruito su volontà di Giuseppe de Gennaro, la cui famiglia ha origini patrizie napoletane.

Il palazzo de Gennaro risale alla prima metà del settecento e Giuseppe de Gennaro vi si trasferì nel 1731, adibendolo a dimora.

Alla fine del secolo successivo subì alcuni restauri a cura del deputato e avvocato Emilio de Gennaro. A distanza di alcuni anni poi, nel 1923, divenne la sede della Banca di Larino su volontà di Adelchi de Gennaro.

Palazzo Magliano ^

Facciata e ingresso di palazzo Magliano

In condizioni migliori è invece il palazzo Magliano. Appartenuto alla famiglia originaria di San Giuliano di Puglia, che diede vita a numerosi ecclesiastici e baroni e che si trasferì qui nel 1808.

Anche a Larino i Magliano furono importanti personalità, dando un loro contributo nell’amministrazione pubblica. Giandomenico Magliano partecipò inoltre alla stesura delle memorie storiche di Larino, opera completata poi da Alberto Magliano tra l’ottocento e il novecento. Il nome didascalico con cui vennero pubblicate fu Larino. Considerazioni storiche sulla città di Larino. Manoscritti del Barone Giandomenico Magliano, completati, annotati e pubblicati da suo nipote Alberto Magliano.

Puoi riconoscere il palazzo Magliano per via del suo massiccio ingresso ad arco posto al centro di due finestre quadrate incorniciate in pietra. Il palazzo è inoltre iscritto all’Associazione Dimore Storiche Italiane.

Chiesa di Santa Maria della Pietà ^

Chiesa di Santa Maria della Pietà a Larino

Arriverai così al cospetto della chiesa di Santa Maria della Pietà. Già ad una prima occhiata potrai notare la differenza di stile tra il corpo della chiesa e il suo campanile. Il primo è interamente intonacato, mentre il campanile è in blocchi di pietra al vivo.

La chiesa di Santa Maria della Pietà risale al settecento ed è dotata di una facciata intonacata con un colore chiaro, divisa da due pareste in blocchi di pietra che si congiungono in una cornice marcapiano. Il portone d’ingresso è raggiungibile attraverso una breve scalinata ed è risalente all’ottocento. È interamente incorniciato da una struttura in pietra levigata che sulla parte superiore confluisce in una nicchia, attualmente vuota. Al di sopra c’è una finestra rettangolare e, ancora più in alto, la piccola statua di una Pietà.

Gli interni sono distribuiti su tre navate divise tra loro attraverso una serie di archi a tutto sesto. I muri lateriali sono scanditi da archi a tutto sesto che individuano le campate e ospitano altari laterali in muratura. Le tre navate sono infine chiuse da volte a botte.

Palazzo Bucci Palma ^

Ingresso di palazzo Bucci Palma

Un altro edificio particolare è il palazzo Bucci Palma, al civico 36 di via Santa Maria. Questo palazzo fu eretto in un’area rimasta libera dentro alle mura cittadine, in prossimità di altri edifici appartenenti all’estinta famiglia d’Aulisa.

Il palazzo Bucci Palma appartenne alla famiglia Bucci proveniente da Montorio, distinta rispetto a quella proveniente da Larino. Già a Montorio i Bucci disponevano di un palazzo appartenente al dottor Florindo Vincenzo Bucci e alla moglie Rachele Tamilia di Larino.

I due coniugi sono celebri per essere stati i padrini di Gabriele d’Annunzio, che li omaggia nelle sue Novelle della Pescara. Loro figlio, tale Tito Bucci, di professione farmacista, si trasferì a Larino e fece costruire questo palazzo. Una delle sue due figlie si sposò poi con un Palma e la sua famiglia eriditò la dimora.

Anche Palazzo Bucci Palma è iscritto all’Associazione Dimore Storiche Italiane.

Palazzo Ducale e Museo Civico ^

Raggiungi ora la piazza Vittorio Emanuele. Utilizzata principalmente come parcheggio, questa piazza presenta un intero lato chiuso dal bel palazzo Ducale, composto da un unico corpo a pianta rettangolare con tre piani, suddiviso orizzontalmente in tre sezioni.

Il palazzo ducale in mattone e pietra è anticipato da una serie di alberi e dal monumento ai caduti larinesi della prima guerra mondiale. Questa posizione era piuttosto strategica, perché era al fianco di una delle due porte principali di Larino, porta del Piano, oggi scomparsa.

Il palazzo Ducale era originariamente un castello costruito nell’XI secolo dai Normanni. Successivamente venne utilizzato come residenza da diverse famiglie abbienti, tra cui conti, marchesi e baroni che governavano la città. Collegato al palazzo ducale c’era un altro corpo, oggi scomparso, che serviva da prigione. Sull’angolo nord est è presente una torre.

La forma di castello rimase fino al XVII secolo. Durante il seicento venne infatti trasformato in palazzo gentilizio dai residenti De Sangro. Durante l’ottocento il palazzo ducale entrò nei beni del comune di Larino, che ne costruì una seconda facciata su piazza Vittorio Emanuele.

Al suo interno il palazzo ducale di Larino ospita il municipio cittadino e il museo civico. L’ingresso al municipio di Larino è per via di un ampio arco sormontato da un piccolo terrazzo sul quale sono esposte le bandiere che caratterizzano gli edifici pubblici.

Particolare è la stanza della giunta, in stile libery, con affrescato lo stemma civico e i volti di imporanti personaggi molisani e larinesi dell’epoca risorgimentale.

Chiesa di Santo Stefano Promartire ^

Chiesa di Santo Stefano Promartire di Larino

Sempre su piazza Vittorio Emanuele si affaccia un’altra delle chiese di Larino, ovvero la chiesa di Santo Stefano Promartire.

La chiesa di Santo Stefano Promartire venne eretta tra il settecento e l’ottocento sui resti di una precedente chiesa duecentesca dedicata al culto di San Basilio Magno.

La sua facciata è in stile barocco, mentre l’intera fiancata è rimasta grezza in pietra e presenta solo l’apertura di tre finestre. Sul retro si erge il campanile a torretta.

La facciata della chiesa di Santo Stefano Promartire è divisa verticalmente in tre parti attraverso l’utilizzo di quattro paraste. Orizzontalmente è invece divsa in due parti attraverso delle cornici.
Al centro c’è il grande portale in pietra, sormontato da una finestra.

Chiesa di San Francesco ^

Interni della chiesa di San Francesco

In piazza Duomo, a poca distanza dalla cattedrale di San Pardo, c’è anche la chiesa di San Francesco. Caratterizzata da una stretta facciata azzurra, ha una storia molto antica, risalente al trecento.

La chiesa di San Francesco venne infatti costruita dai Frati Minori Conventuali Francescani, che si insediarono a Larino nel trecento.

Anche se l’aspetto odierno è decisamente più moderno, alcuni lavori di ripristino hanno riportato alla luce alcuni elementi originari della prima costruzione. Più nel dettaglio si tratta di due delle monofore visibili nell’ex convento e di resti di affreschi situtati lungo l’andamento poligonale dell’abside.

Purtroppo durante il seicento la chiesa di San Francesco fu al centro di una massiccia opera di trasformazione che ha quasi cancellato l’assetto originario. A partire dal 1746 vennero fatti ulteriori lavori che ne cambiarono ancora l’aspetto e nel 1747 fu affrescata la cupola da Paolo Gamba.

Gli interni ad unica navata sono oggi utilizzati per esposizioni temporanee, ma conservano ancora parte degli arredi sacri, tra cui una statua dell’Immacolata Concezione di fine seicento e un Crocifisso settecentesco.

Torre Galuppi di Larino ^

Torre Galuppi di Larino

Dalla chiesa di San Francesco riuscirai a scorgere la torre Galuppi di Larino, una piccola casa a torre con supportino costruita sul finire del IX secolo, dopo che la città romana venne distrutta da un’incursione saracena.

Le modifiche alla torre di Larino continuarono nei secoli a venire, fino al seicento. È caratterizzata da una pianta quadrata e da un grande arco al piano terreno attraverso il quale passa la via pubblica. Al piano superiore c’è un’alta finestra rettangolare, mentre sulla sommità c’è una porta finestra ad arco che dà su di un piccolo terrazzo.

Oggi la torre Galuppi è di proprietà privata e non è possibile accedervi.

Fontane di Larino ^

Tra il palazzo Ducale e la torre Galuppi ci sono anche un paio di fontane cittadine. La prima è nota come Fontana Nuova e riporta la data del 1879 su di un lato della sua vasca. Al centro del monumento in marmo, posto in posizione rialzata rispetto alla strada, si erge una colonna a base quadrata. Da questa partono tre zampilli.

L’altra fontana che puoi vedere qui è nota come abbeveratoio del centro storico, per via della sue vasche ribassate, più comode per gli animali per poter bere. Questa è addossata a un muro e dotata di tre vasche in pietra. L’abbeveratoio risale al 1888, quando fu costruito per dissetare i cavalli dell’allora comando dei carabinieri, che erano ospitati nell’ex convento di San Francesco.

Duomo di Larino – Cattedrale di San Pardo ^

Tra le più importanti chiese in stile romanico-gotico dell’Italia meridionale c’è il duomo di Larino, ovvero la cattedrale di San Pardo, dedicata all’Assunta ed al patrono cittadino, vescovo di Larino.

La cattedrale di San Pardo risale all’XI secolo, anche se la consacrazione vera e propria avvenne nel 1319 (secolo in cui vennero fatti lavori di ampliamento), come riportato nell’architrave del portone centrale.

Questa bella chiesa si preannuncia con una suggestiva facciata in pietra su due livelli. Al piano inferiore c’è un grande portale inscritto in una cornice ad arco decorato da grifi e leoni, mentre al piano superiore c’è un grosso rosone a tredici raggi e centrato tra due bifore laterali. La parte superiore presenta vari elementi tipici delle chiese romanico abruzzesi. Al di sopra del rosone c’è una cornice con rappresentati i quattro simboli degli evangelisti e l’agnello mistico. Al vertice della cornice è raffigurato San Pardo in abiti episcopali. Sopra al portone di ingresso c’è una lunetta che rappresenta la scena della Crocifissione in cui Cristo, circondato dalla Madonna e da San Giovanni Apostolo, è incoronato re da un angelo.

Sul lato opposto rispetto al campanile è presente un ingresso minore che ripropone, in piccolo, lo schema decorativo dell’accesso principale.

Gli interni della cattedrale di San Pardo sono divisi su tre navate di lunghezze e larghezze differenti e conservano numerose opere. Tra queste ci sono gli affreschi trecenteschi, una cripta risalente al quattrocento, un arco in pietra del cinquecento e un trono vescovile del 1728.

Al 1451 risale l’arco a sesto acuto su cui poggia ancora oggi la torre campanaria, ultimata nel 1523.

Nel 1890 la cattedrale di San Pardo è stata dichiarata monumento nazionale e nel 1928 è stata elevata al titolo di basilica.

Museo Diocesano ^

La porta a sinistra del duomo conduce al museo diocesano. Rinnovato nel 2022 è ospitato negli spazi del palazzo vescovile. Accedendovi ti troverai nel chiostro del palazzo e passerai per un corridoio a volte la cui parete è decorata ad epigrafi e lapidi, alcune di epoca romana, trovate intorno al duomo.

In mezzo al cortile è presente un piccolo pozzo rialzato, per mezzo di tre scalini concentrici. Da qui puoi poi accedere agli spazi del museo diocesano, il quale occupa quattro ampie sale e gli spazi adiacenti, allungando le sue esposizioni all’interno della chiesa di San Francesco e della cattedrale.

Al primo livello del museo diocesano ci sono alcune statue in legno e in gesso, risalenti anche al trecento. Al secondo livello invece ci sono alcune opere del pittore Paolo Gamba, attivo anche nelle chiese locali.

Palazzo Borzillo ^

Facciata del palazzo Borzillo

Procedi la tua passeggiata tra gli edifici storici di Larino fino al palazzo Borzillo. Questo palazzo dalla facciata simmetrica risale agli anni tra il cinquecento e il seicento, ma venne ampliato durante il settecento.

Il suo nome è legato a quello dell’artista napoletano Francesco Antonio Borzillo, che giunto a Larino nel seicento sposò Girolama Romano e fece del palazzo la loro residenza.

Borzillo fu molto attivo nelle chiese del circondario, lavorando, tra l’altro, anche alla Madonna delle Grazie nella cattedrale cittadina. Larino gli fu grata e dedicò il vico adiacente al palazzo proprio alla famiglia Borzillo.

Palazzo Maggiopalma Christiziani ^

Facciata del palazzo Maggiopalma Christiziani - Larino

Lungo la strada vedrai anche il palazzo Maggiopalma Christiziani. Questo appartenne alla famiglia Maggiopalma, il cui capostipite fu un tale Antonio, protagonista dei fatti di sangue verificatisi a Larino nel 1679, ovvero una congiura contro il Duca di Carafa allora signore della città.

Il palazzo Maggiopalma Christiziani è piuttosto vasto e dotato di più ingressi. Al suo interno sono stati costruiti due oratori privati, regolarmente concessi con Brevi pontifici del 1815 e del 1870.

La famiglia Maggiopalma si estinse poi nel 1973 con la morte di Teresa, sposata con l’avvocato Luigi Christiziani.

Via Cluenzio ^

Via Cluenzio - Larino

Concludi l’itinerario alla scoperta di cosa vedere a Larino con una passeggiata per via Cluenzio. Conosciuta precedentemente come via del Sole, cambiò nome nel 1873, in onore di Aulo Cluenzio Avito, celebre e illustre personaggio cittadino vissuto nel I secolo avanti Cristo.

Lungo via Cluenzio, murate nelle pareti degli edifici, puoi ancora vedere alcune iscrizioni latine che testimoniano l’importanza di alcune famiglie romane arrivate fino a qui.

La sua posizione oggi è centrale nella cittadina di Larino, mentre una volta era ai margini del borgo. Qui si trovava una delle due porte di accesso alla città, di cui oggi non rimangono però tracce. Questa era nota come porta di Piano.

Nel mese di Maggio via Cluenzio diventa protagonista della festa patronale ed è attraversata da una sfilata di carri addobbati con fiori colorati e trainati da mucche.

Mappa dell’itinerario di Larino ^

Ecco la mappa dell’itinerario alla scoperta di Larino. Dopo aver visitato l’anfiteatro romano raggiungi il centro storico in auto e poi puoi muoverti a piedi tra tutte le destinazioni, che risultano essere vicine tra loro.

Dove dormire a Larino ^

Nella scelta di dove dormire per visitare Larino incide l’itinerario che stai seguendo. In città ci sono alcune strutture, ma a dire il vero il loro numero è molto limitato, non avrai quindi una vasta scelta. Puoi vedere qui le sistemazioni disponibili a Larino.

Se sei all’interno di un viaggio alla scoperta del Molise o delle sue principali attrazioni, ti consiglio di scegliere la città di Campobasso come appoggio per visitare queste destinazioni. C’è una scelta maggiore e anche più servizi in cui fermarti alla sera. Ecco gli hotel disponibili a Campobasso.

La distanza tra Campobasso e Larino è di circa cinquanta minuti, ma Campobasso rimane comunque un comodo appoggio per visitare anche le altre città nel circondario oltre che Campobasso stessa.

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Larino - Cosa vedere in un giornoScopri la guida tra le cose da vedere a Larino in un giorno. Dall'antico anfiteatro romano al borgo storico, dal vecchio castello al duomo.https://www.lorenzotaccioli.it/larino-cosa-vedere-in-un-giorno/
Lorenzo Taccioli