Il progetto I Luoghi dell’Abbandono è composto di quindici fotografie per raccontare la facilità con cui l’uomo abbandona luoghi e rapporti a cui è stato legato, volendo sottolineare l’instabilità dei sentimenti che legano le persone tra loro.
Negli scatti de I Luoghi dell’Abbandono si descrive un abbandono fisico ed evidente, dato dai luoghi ridotti quasi a ruderi, e un abbandono invisibile, silenzioso, rappresentato dall’atmosfera stessa delle foto. Tuttavia non si tratta di fotografie del tutto “pessimistiche”: in ogni scatto, infatti, si possono trovare sempre spiragli di luce che entrano. 

Inoltre, è quasi sempre presente la vegetazione che cresce nonostante le macerie, con un rimando preciso alla vita ed alla sua ostinazione che è più forte delle circostanze in cui ci si ritrova a vivere.
La semplicità compositiva e la distanza fisica con cui sono scattate le fotografie de I Luoghi dell’Abbandono fanno sì che si tratti di una presa oggettiva del sentimento: c’è solo la volontà di raccontare il sentimento in modo che ognuno di noi “possa fare sua” ogni fotografia, senza imporre la chiave di lettura dei singoli scatti.