Menaggio in Mezza Giornata – Cosa Vedere

Menaggio è una bellissima cittadina sul lago di Como. Non troppo affollata dai turisti come le più celebri destinazioni sul Lario, ha un bel centro storico direttamente sulla sponda del lago. Da qui partono poi dei ripidi vicoli che si arrampicano sulle prime alture e che regalano uno spettacolo rialzato sul centro storico.

Caratterizzato da una bella piazza centrale e da un curato lungolago, Menaggio e le sue frazioni sono la destinazione ideale per una piacevole passeggiata sul Lario. C’è tanto da vedere nel borgo, ma una mezza giornata è sufficiente, soprattutto se hai un buon passo e gambe allenate per le salite…

Dove si trova Menaggio ^

Menaggio è sulla sponda occidentale del lago di Como, poco più a nord della biforcazione nel ramo comasco e lecchese. Siamo in provincia di Como e da qui c’è una bella vista sul lago e su Bellagio, la cittadina più a nord tra i rami del lago.

Il promontorio che sormonta Menaggio si formò nei secoli grazie ai depositi alluvionali del fiume Sanagra, che ha dato il nome all’omonima valle.

Dove parcheggiare a Menaggio ^

Decisamente insolita è anche la disponibilità di parcheggi a Menaggio. Questi sono infatti numerosi alle porte del centro storico e nelle sue frazioni più piccole. Una buona base di partenza, con parcheggi gratuiti, è all’inizio del lungolago, nei pressi di piazza Rimembranze.

Se sei alla ricerca di un parcheggio gratuito, a 5 minuti a piedi dalla piazza centrale, puoi lasciare la macchina qui oppure qui.

Cosa vedere a Menaggio ^

Il centro storico vero e proprio di Menaggio è veramente piccolo e concentrato in una manciata di vie intorno a piazza Garibaldi. Vale però la pena vedere tutto ciò che lo circonda, partendo dal lungolago, fino alle chiese cittadine e salire poi alla frazione di Loveno e successivamente raggiungere quella di Nobiallo. Se avete ancora tempo a disposizione, potete aggiungere alla mezza giornata tra il centro di Menaggio e queste frazioni, anche la frazione di Croce, sulla linea di difesa Cadorna della prima guerra mondiale.

Iniziamo subito l’itinerario tra le cose da vedere a Menaggio.

Monumento alla Tessitrice ^

Se hai parcheggiato a nord del centro storico, come consigliato, prendi subito il lungolago. Noterai l’alto monumento alla tessitrice. Una stele di 10 metri in marmo bianco di Carrara che fu posizionata qui nel 1990. Il monumento fu voluto dalla famiglia Mantero che proprio sulle sponde del fiume Sanagra aveva una prestigiosa seteria.

La tessitrice è riprodotta, in negativo, nella parte più alta della stele di marmo. Il suo lavoro è ben rappresentato anche dalla parte in bronzo che ricrea un lavorato di seta sul quale è ricamata a sua volta la tessitrice. In questo modo prendono vita due colonne che si congiungono al suolo attraverso la forma di un drappeggio.

Statua del Monumento alla Tessitrice
Monumento alla Tessitrice e lungolago di Menaggio

Lungolago di Menaggio ^

Continua poi sul lungolago di Menaggio. Questo è con ogni probabilità il punto più bello di tutta la cittadina, rinfrescato da grandi platani, palme e tanti altri alberi che accompagnano le aiuole fiorite. Il maggior numero di turisti che giunge a Menaggio lo fa proprio per il suo piacevole lungolago. Così rilassante e animato è sicuramente un punto di vista privilegiato sul lago di Como, protetto dall’acqua per via di un’elegante ringhiera in ferro battuto.

Piazza Giuseppe Garibaldi ^

In qualche minuto di passeggiata arriverai in piazza Giuseppe Garibaldi. Questa è la piazza principale di Menaggio ed è direttamente collegata al lungolago, infatti uno dei suoi lati è chiuso proprio dalle acque del Lario.

Piazza Giuseppe Garibaldi è piuttosto animata, grazie ai suoi ristorantini e bar che accolgono continuamente i turisti. Il perimetro di questo spazio è a forma di elle ed è decorato da palazzi signorili e, di fronte al lungolago, una grande fontana con vasca a base dodecagonale fa bella mostra di se. Questa piazza fa da sfondo anche ai frequenti eventi che avvengono in città, come mercatini, spettacoli e piccoli concerti.

Porto Antico di Menaggio ^

Porto antico di Menaggio

Proseguendo oltre piazza Giuseppe Garibaldi sul lungolago di Menaggio, arriverai al cospetto del porto antico cittadino. Qui una struttura in pietra che affonda nelle acque del lago di Como, dà riparo alle barche ormeggiate. Sullo sfondo, ancora una volta, i palazzi signorili e le montagne verdeggianti che contraddistinguono il perimetro del Lario.

Davanti al porto antico di Menaggio è presente anche una biglietteria in cui acquistare i biglietti per i battelli che permettono di solcare le acque del lago di Como e di raggiungere velocemente le altre celebri destinazioni che si affacciano sul Lario.

Via Calvi ^

Via Calvi - Centro storico di Menaggio

Torna in centro e attraversa nuovamente piazza Garibaldi, lasciandotela alle spalle. Imbocca così via Calvi, una breve via sulla quale si affacciano due importanti chiese di Menaggio. Questa via è il naturale proseguio della piazza e, come quest’ultima, è ricca di turisti seduti nei tavolini dei bar o dei ristorantini.

Via Calvi è la via più rinomata di Menaggio e non mancano pertanto numerosi negozietti in cui acquistare prodotti tipici.

Chiesa di Santa Marta ^

La prima chiesa ad affacciarsi su via Calvi è la chiesa di Santa Marta. La chiesa di Santa Marta è ben riconoscibile per la sua facciata neogotica risalente al 1885, nella quale si apre un grande rosone che sormonta il portale ad arco di ingresso. La facciata è a capanna e impreziosita da cornicette arancioni che spiccano sull’intonaco bianco. Ai lati due piccole torrette si innalzano tra le croci.

Tra gli ombrelloni e i tavoli del bar, sulla sinistra della facciata, potrai scorgere alcuni reperti in pietra incastonati nella muratura. Questi sono una lapide funeraria del cinquecento, un’iscrizione che celebra i restauri della chiesa, un frammento della lapide romana di Lucio Minicio Exorato (funzionario imperiale di Vespasiano nel I secolo d.C.), una chiave d’arco in pietra del XIV secolo che presenta una raffigurazione del castello di Menaggio e un fregio con alcune teste di Santi.

Gli interni della chiesa di Santa Marta sono organizzati su di un’unica navata con cappella laterale e l’aspetto maestoso esterno va un po’ a perdersi negli interni più sobri. Nonostante le origini antiche della chiesa, il suo stato attuale è dovuto a svariate revisioni durante i secoli, tra cui una importante nel XIX secolo. All’ingresso dell’edificio puoi trovare un’acquasantiera medievale, mentre sulle pareti delle tele settecentesche rappresentanti la Natività e una Flagellazione.

Chiesa di Santo Stefano ^

In fondo a via Calvi puoi invece vedere una parte della facciata della chiesa di Santo Stefano. Questa è la chiesa principale di tutta Menaggio ed ha origini antiche, risalenti al duecento. Anche in questo caso, però, ha subito diversi restauri durante i secoli che hanno quasi totalmente nascosto le tracce della struttura più antica. Il suo orientamento iniziale risulta oggi capovolto dopo un massiccio intervento del seicento.

La facciata della chiesa di Santo Stefano è a salienti e suddivisa per via di lesene che sorreggono un massiccio timpano triangolare. Puoi accedere alla navata centrale per mezzo del grande portone posto all’interno di un alto arco e sovrastato dalla nicchia con una statua e da un rosone circolare. Sul lato destro, in fondo alla chiesa, svetta anche il campanile costruito nell’ottocento a base quadrata e sormontato da una cupola a cipolla.

Navata interna della chiesa di Santo Stefano

Internamente la chiesa di Santo Stefano è disposta su tre navate riccamente affrescate dal Tagliaferri a fine ottocento a cui si aggiungono le cappelle laterali. L’altare è invece circondato da alcuni medaglioni settecenteschi in rame che rappresentano scene della vita della Madonna. Dello stesso secolo sono gli stucchi che decorano l’altare del Sacro Cuore. A queste si aggiungono ulteriori opere, come una croce del 1539 e vari dipinti risalenti al cinquecento e al seicento.

Mura del Castello ^

Prendendo la strada che segue il fianco sinistro della chiesa di Santa Stefano, giungerai nel centro medievale di Menaggio, dove l’antica ossatura del centro è ancora leggibile.

Menaggio fu dotata di un castello in epoca medievale. La struttura venne infatti costruita nel X secolo. Purtroppo però di questo edificio rimangono solo le mura perimetrali che si innalzano al fianco della strada in salita che va in direzione della chiesa di San Carlo e di Loveno. La strada è chiamata via Castellino da Castello a ricordo della presenza dell’edificio smantellato poi nel 1523 dai signori delle Leghe Grigie.

Si pensa che questo castello venne costruito a sua volta sulle ceneri di una precedente fortificazione romana del X secolo.

Fonte del Salvatore ^

Fonte del Salvatore a Menaggio

Di epoca medievale è anche la fonte del Salvatore, che risulta quasi nascosta lungo la salita che porta alla chiesa di San Carlo e che è sorvegliata da un mezzo busto in marmo risalente al duecento.

Purtroppo durante la mia visita la fonte del Salvatore non è in funzione, ma è comunque apprezzabile il suo arco al di sotto del piccolo terrazzo di una casa, con la panca e la vasca in cui solitamente sgorga l’acqua in pietra.

Chiesa di San Carlo Borromeo ^

Procedendo in salita, prima di arrivare alla strada carrabile, troverai la chiesa di San Carlo Borromeo. Questa è stata una delle prime chiese intitotale al santo dopo la sua morte (appena trent’anni dopo) ed è in uno dei punti più alti di tutto il centro storico di Menaggio, quasi al confine con la frazione di Loveno.

La chiesa di San Carlo Borromeo sorge sulla rovine del castello cittadino, che venne distruto dai Grigioni dell’omonimo cantone svizzero. La sua forma è semplice ma allo stesso tempo maestosa. La facciata a capanna è in pietra e dà su di una piazzetta circondata da palazzi più bassi. È caratterizzata da un grande portone con una lunetta oggi vuota. Al di sopra una cornicetta di mattoni in cotto divide l’ingresso da una trifora ad arco. L’edificio a sinistra della piazza è la vecchia casa dei canonici. Da qui non riuscirai a vedere il campanile della chiesa, visibile invece dal centro storico. Questo è a vela in stile spagnolesco.

Facciata della Chiesa di San Carlo Borromeo
Chiesa di San Carlo Borromeo vista da Loveno

Gli interni della chiesa di San Carlo Borromeo sono meno spettacolari rispetto a quanto si possa immaginare. Sono distribuiti su di un’unica navata in cui si affacciano due cappelle laterali. Entrambe sono dominate da un grande dipinto del Vermiglio, che accompagna altre tele seicentesche visibili nella chiesa. San Carlo è presente negli interni per via di una statua in gesso, mentre davanti all’altare potrai vedere la grande lapide sepolcrale che nasconde i corpi di Calvi e delle sue due mogli.

Questo edificio religioso venne voluto a inizio seicento (tra il 1612 e il 1614) dal nobile Cinzio Calvi, al fine di diventare il sepolcro per lui e sua moglie Caterina Camozzi. Calvi teneva talmente tanto a questa chiesa che donò parte dei suoi beni affinché i monaci di Santa Maria della Passione a Milano si assumessero l’impegno di officiare messa qui e di abitare, in otto, il convento annesso. Solo nel 1771 venne soppressa la canonica e la chiesa fu amministrata dalla vicina Santo Stefano.

Loveno – Frazione di Menaggio ^

Giungiamo così a Loveno. Loveno è la frazione di Menaggio che domina il centro storico. Questo è un piccolo borgo nel borgo, dalle dimensioni estremamente compatte e dal centro molto curato. Passeggiarci è molto carino, anche grazie alle maestose ville storiche che, durante l’ottocento, ospitarono artisti e personalità internazionali.

Nato come comune autonomo venne aggregato a Nobiallo a metà settecento ed, infine, aggregato al comune di Menaggio nel 1929. In pochi passi riuscirai a visitare tutto questo quartiere, che vale la pena raggiungere a piedi nonostante la fatica. Tuttavia, se hai poco tempo a disposizione o non sei troppo allenato, puoi anche giungere fino qui in automobile e riprendere la visita a piedi dalla chiesa dei Santi Lorenzo e Agnese.

Arco e casa ricoperta di piante rampicanti a Loveno

Chiesa dei Santi Lorenzo e Agnese ^

Arrivati alla frazione di Loveno troviamo ad accoglierci la chiesa dei Santi Lorenzo e Agnese, in stile barocco, dotata di un alto campanile.

La chiesa dei Santi Lorenzo e Agnese risale alla prima metà del settecento, quando fu costruita sopra ad una precedente chiesa dedicata alla Madonna della Cintura. La sua facciata è scandita da lesene tra le quali trovano posto delle nicchie con statue e il portone di ingresso largamente decorato con bassorilievi. La stessa suddivisione la si trova anche al piano rialzato, così come nel timpano sopra al quale si staglia una grande croce.

Internamente gli spazi sono organizzati su di un’unica navata, dotata di quattro cappelle laterali con pregiati altari in marmo. Questi testimoniano che la comunità che si prese cura della chiesa era decisamente abbiente. Anche qui sono presenti degli affreschi del Tagliaferro, oltre che un dipinto della Madonna dei Sette Dolori e una statua in legno del 1737.

Chiesa dei Santi Lorenzo e Agnese a Loveno - Menaggio

Villa Garovaglio Ricci ^

Giunti nel centro del borgo di Loveno ci troviamo sulla destra, con un bellissimo panorama sul lago, la villa Garovaglio Ricci. In realtà se raggiungerai questa località a piedi, vedrai la villa anche dal basso. La riconoscerai per via del suo grande cancello che lascia intravedere il bel viale con cipressi che anticipa la scalinata con la villa sullo sfondo.

L’interno complesso della villa Garovaglio Ricci è risalente al settecento, quando venne costruito per ospitare una filanda. Nei secoli ha poi subito diverse modifiche e passaggi di proprietà. Inizialmente apparteneva al musicista Francesco Pasquale Ricci, per poi passare all’archeologo Alfonso Garovaglio e, infine, nel 1966 a Ignazio Vigoni Medici. Fu la proprietà di Garovaglio a dargli un’impronta unica. L’archeologo era un grande collezionista e acquistava reperti durante i suoi viaggi in Italia e Medio Oriente, dando vita a una sala museo che raccontava la storia della civilità umana. Particolare passione la rivolgeva all’entico Egitto e agli etruschi romani, creando una sala Egizia e una sala Pompeiana. Alla sua morte i pezzi vennero donati al museo civico archeologico di Como, ma le sale sono ancora esistenti nella villa.

Attualmente, insieme alla vicina villa Vigoni, ospita il Centro Italo Tedesco Villa Vigoni e, purtroppo, viene aperta al pubblico solo per poche ore alla settimana o in occasione di convegni.

Dall’esterno di villa Garovaglio Ricci è comunque possibile vedere il suo grande parco, l’ampia loggia e le grandi finestre che caratterizzano le sue facciate.

Villa Mylius Vigoni ^

Praticamente davanti alla villa Garovaglio Ricci, nell’ingresso del centro storico, troverai un’altra ricca costruzione: la villa Mylius Vigoni. Anche le sue sale ospitano il centro Italo Tedesco per l’Eccellenza Europa, cioè un laboratorio di idee che rappresenta un punto di incontro tra Italia e Germania.

Villa Mylius Vigoni, costruita nell’ottocento, ha un’architettura particolare, che rappresenta la commistione tra la tradizione italiana e quella tedesca. Passeggiare per le sue sale, durante i periodi di apertura, permette di immergersi in una villa ricca di ambienti sfarzosi e opere d’arte di celebri artisti del XIX secolo.

Intorno a villa Mylius Vigoni c’è un bel parco all’inglese con alberi secolari e punti panoramici sul Lario. Questo ha una forma ad anfiteatro che occupa ben 8 ettari. Oggi il parco è uno dei migliori esempi di giardino romantico in tutta la Lombardia.

Le origini di villa Mylius Vigoni sono legate alla storia di Enrico Mylius, imprenditore tedesco che arrivò in Italia per espandere le attività commerciali della famiglia. Il suo fiuto per gli affari gli permise di avere un rapido successo e di entrare in contatto con i principali artisti ed esponenti della cultura dell’epoca, come Hayez, Manzoni, d’Azeglio, ma anche Goethe ed Herder. Mylius si impegnò a promuovere la cultura italiana in Germania e viceversa, creando anche la Società d’Incoraggiamento d’Arti e Mestieri a Milano, la prima scuolta tecnica di tutta l’Italia. Nel 1829 acquistò questa villa per donarla al figlio Giulio che si sarebbe presto sposato. Purtroppo il figlio morì pochi giorni dopo il matrimonio, così Enrico Mylius ripensò alla villa come spazio di memoria e cultura artistica. La famiglia continuò a promuovere gli scambi tra le due nazioni fino all’ultimo discendente, Ignazio Vigoni, che lasciò la villa in eredità alla repubblica federale tedesca, con la volontà di mantenerla come luogo di scambio interculturale.

Piazza Vigoni ^

Tra vicoli suggestivi e belle ville, giungiamo al centro di Loveno, in piazza Vigoni. Uno spazio squadrato e raccolto con una pavimentazione acciottolata. Un lato di piazza Vigoni è chiuso da un piccolo portico sovrastato da un giardino fiorito. Sotto al portico due sedute in pietra circondano una vecchia fontana in cui l’acqua sgorga da un bassorilievo con la faccia di un leone.

La visita di Loveno è terminata, torniamo perciò in centro a Menaggio percorrendo delle stradine alternative che si affacciano sui tetti delle case e su piccoli ponti in pietra dotati di edicole votive al loro centro.

Nobiallo – Frazione di Menaggio ^

Prendiamo l’automobile e ci spostiamo fino all’ultima frazione di Menaggio che visiteremo: Nobiallo. Nato come borgo di pescatori e anch’esso autonomo per svariati secoli, appartiene al comune di Menaggio dal 1929.

Probabilmente la frazione di Nobiallo è quella più suggestiva, perché ricca di scorci sul lago, che non richiedono di salire particolarmente in quota.

Le cose da vedere qui a Nobiallo non sono tante e possono essere tranquillamente viste in una passeggiata di una mezz’ora.

Chiesa dei Santi Bartolomeo e Nicola ^

La partenza tra le cose da vedere nella frazione Nobiallo di Menaggio è senza dubbio dalla chiesa dei Santi Bartolomeo e Nicola, intorno alla quale ha preso vita l’intero centro storico.

La sua particolarità è l’antico campanile duecentesco che presenta una pendenza notevole rispetto alla chiesa e alle costruzioni vicino, tanto da sorprendersi del fatto che riesca a rimanere in piedi. Il resto della chiesa è invece risalente al settecento. Sulla facciata a capanna è possibile leggere i diversi interventi del tempo: la traccia di alcuni affreschi è ben evidente nell’angolo sinistro, più o meno in corrispondenza del solco nell’intonaco che ha fatto emergere l’antica costruzione in pietra. Sulla facciata si apre un portone incorniciato in pietra e sormontato da una larga monofora circolare.

Internamente l’unica navata è scandita da archi che si congiungono in volte affrescate e che conducono lo sguardo fino all’abside. Ai lati delle piccole cappelle laterali. Gli interni sono in stile rinascimentale e barocco.

Via Regina ^

La chiesa dei Santi Bartolomeo e Nicola si trova sull’antica via Regina, che collega Nobiallo a Rezzonico snodandosi sulla sponda occidentale del lago di Como. Le sue origini sono secolari, venne infatti tracciata in epoca romana quando rappresentava una delle più importanti vie di comunicazione. La strada Regina collegava la pianura Padana con l’oltrealpe.

Il nome di Strada Regina, ovvero strada regia, è risalente al 1187. Nel tempo assunse sempre più importanza tanto che nel medioevo godeva di appositi statuti. Dal cinquecento iniziò a perdere prestigio a causa della dominazione austriaca che, per collegarsi velocemente a Milano, prediligeva la sponda orientale del lago.

Il tratto della via Regina visibile a Nobiallo è particolarmente ben conservato e si trova su di un percorso lungo in totale 9,7 chilometri che, partendo da Menaggio, passa per Nobiallo, Sasso Rancio, Acquaseria, Movedo, Santa Maria e arriva a Rezzonico.

La via Regina è di facile percorrenza, presentando un dislivello di circa 140 metri e snodandosi interamente su di una strada selciata e raramente sterrata. Farla tutta richiede però circa 3 ore e mezza di percorrenza e se non hai tutto questo tempo a disposizione, il mio consiglio è di percorrerla dalla chiesa dei Santi Bartoloemo e Nicola fino al vicino Santuario della Madonna della Pace (circa un quarto d’ora).

Piazzetta di Nobiallo ^

Piazzetta di Nobiallo - Menaggio

La via Regina passa per la piazzetta di Nobiallo, uno spazio a pianta rettangolare che si sviluppa su più livelli, grazie alla sua lieve pendenza e alle strade che portano fino a qui su cui, a loro volta, trovano posto diverse case.

Sopra alla fontanella della piazza c’è un alto palazzo di tre piani, con una spaziosa facciata bianca in cui è evidente un affresco che rappresenta l’Annunciazione, tipico esempio di arte popolare.

Santuario della Madonna della Pace ^

Continuando sulla via Regina e attraversando il ponte della Madonna arriverai al Santuario della Madonna della Pace, anche noto come Santuario di Sant’Anna.

Il nome del Santuario della Madonna della Pace, costruito nel 1658, è legato alla circostanza in cui nacque, ovvero in occasione della pace dei Pirenei, un trattato firmato tra Francia e Spagna. All’epoca, infatti, il lago di Como era dominato dagli spagnoli.

Il Santuario della Madonna della Pace è una piccola chiesetta costruita sulle prime alture di Nobiallo. Ciò le permette di essere ben visibile dal centro storico, ma anche di avere un bel panorama sul lago di Como e sul centro abitato.

A pianta ottagonale è dotato di un pronao sorretto da quattro colonne che si congiungono in un ampio arco. Sulla desra dell’edifico puoi invece vedere il campanile a vela, mentre davanti due piccoli giardinetti ospitano dei grandi ulivi.

Cartina dell’itinerario di Menaggio ^

Ecco la cartina dell’itinerario di Menaggio e delle sue frazioni di Loveno e Nobiallo. Nel mio caso ho raggiunto Loveno a piedi dal centro del borgo, mentre mi sono spostato in auto fino a Nobiallo.

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Menaggio in Mezza Giornata - Cosa VedereItinerario completo alla scoperta di Menaggio. Consulta la mappa e leggi cosa vedere nel suo centro e nelle frazioni di Loveno e Niballo.https://www.lorenzotaccioli.it/menaggio-in-mezza-giornata-cosa-vedere/
Lorenzo Taccioli