Merano in due giorni – Cosa Vedere

Tutti noi abbiamo sentito parlare di Merano qualche volta, almeno per i suoi mercatini natalizi che ogni anno attirano migliaia di persone. Anche chi non è particolarmente fan dei mercatini, però, dovrebbe prendere in ipotesi la possibilità di vistare questa cittadina. Nonostante il suo centro storico sia tutto sommato raccolto, ha tantissime cose da offrire e da vedere e già dal XIX secolo è diventata una celebre meta turistica, anche grazie alle sue acque curative.

Tra passeggiate, storia e terme sarà facile trascorrere un paio di giorni, ma questo stesso itinerario può essere adattato anche a una sola giornata o, attraverso gli spunti a fine articolo integrato con più giorni.

Centro storico di Merano visto dalla Torre delle Polveri

Dove si trova Merano ^

Merano si trova in Alto Adige, quindi all’interno della regione del Trentino Alto Adige e, più precisamente, nella provincia di Bolzano. La è in un territorio singolare, ovvero agli inizi di ben quattro valli differenti: la Val d’Ultimo, la Val d’Adige, la Val Passiria e la Val Venosta.

Il panorama da dentro il centro storico di Merano è davvero suggestivo, perché ai palazzi storici fanno da sfondo le alte montagne che vanno dai 1500 ai 3330 metri di altitudine. Il centro è anche bagnato dal torrente Passirio, che scorre veloce per poi confluire all’interno del fiume Adige e che ha dato vita a numerose passeggiate.

Tra le passeggiate di Merano sul torrente Passirio

La posizione particolare di Merano le regala anche un microclima del tutto atipico per queste zone, che le permette di far crescere alberi e piante decisamente insolite per questo luogo.

Altitudine di Merano ^

La città di Merano si trova a un’altitudine di 325 metri sul livello del mare, e per questo motivo le montagne che la circondano e che arrivano anche oltre i 3000 metri sembrano ancora più alte viste da qui.

Quanti giorni per visitare Merano ^

I giorni necessari per visitare Merano variano in base a cosa volete fare e a quanto amiate camminare. La cittadina è infatti ricchissima di passeggiate che non possono essere perse una volta che si giunge qui e, nonostante le dimensioni del suo centro storico siano tutto sommato circoscritte, ci sono tante cose da vedere.

Se amate camminare a lungo e non vi stancate, in un giorno pieno potete vedere tranquillamente tutto il centro di Merano. Se avete due giorni a disposizione è meglio, così potrete visitare la città con più calma e aggiungere una tappa al bellissimo castel Trauttmansdorff (chiuso durante l’inverno) e godervi qualche ora alle terme. Se avete a disposizione tre o più giorni potrete approfittare maggiormente delle celebri terme di Merano e aggiungere qualche altra tappa nelle vicinanze.

L’itinerario qui descritto è stato eseguito tranquillamente in due giorni e può essere interrotto quando vi sentirete stanchi per poi riprenderlo il giorno successivo. Oltre alla visita del centro storico prevede anche una mezza giornata a Castel Trauttmansdorff e tre ore alle terme di Merano.

Cosa vedere a Merano ^

Tutta la zona di Merano è ricchissima di attrazioni turistiche. Per questo motivo, in base ai giorni che avete a disposizione, potete tranquillamente decidere di aumentare la vostra permanenza. Ognuna delle vallate che ha origine qui mette a disposizione dei turisti luoghi incantevoli a livello naturale, ma anche altrettante altre belle città da non perdere, come Vipiteno o Bolzano, la quale dista appena trenta minuti in auto.

Il richiamo turistico della città, inizialmente rivolto a un pubblico dall’età elevata, si è progressivamente amplianto richiamando un pubblico sempre più eterogeneo.

Ecco dunque cosa vedere in due giorni a Merano.

Castel San Zeno ^

Il centro storico di Merano ha una forma allungata, che si sviluppa lungo le sponde del torrente Passirio. La sua estremità orientale è definita da Castel San Zeno.

Castel San Zeno è ben visibile da tutta la città, grazie alla sua posizione rialzata su Monte San Zeno e, soprattutto dalle passeggiate sul fiume, lo si può ammirare a strapiombo sulle rocce della montagna.

Avvicinandosi al castello si può notare come sia quasi nascosto dalla vegetazione circostante, che lo rende difficilmente visibile. In realtà questa posizione era considerata strategica già in epoca romana, quando qui era stato costruito il Castrum Majense che permetteva di controllare le vie commerciali nei primi dintorni della via Claudia. In epoca medioevale venne poi costruita la cappella di San Zeno, che rappresentò a lungo anche una meta di pellegrinaggio. Solo nel XIII secolo la cappella venne ampliata, dando vita a una prima forma di castello su iniziativa di Mainardo II.

Nacque così la prima fortificazione utilizzata anche come residenza. Castel San Zeno assunse presto una notevole importanza, tanto che quando nel 1301 Castel Tirolo fu vittima di un incendio, i conti di Tirolo spostarono qui la loro sede e vi rimasero fino a quando, nel 1347 il castello non venne distrutto da Carlo IV di Lussemburgo.

Passarono poi diversi secoli prima che vi venne messa nuovamente mano e solo alla fine del XVIII secolo Castel San Zeno risorse, quando Leopoldo von Braitenberg decise di acquistarlo e ristrutturarlo. Attualmente l’edificio non è visitabile, in quanto proprietà privata. Al suo interno vi è la torre che ancora oggi è abitata e si conserva la cappella del V secolo che diede il nome al castello e nel quale vennero sepolti San Corbiniano e San Valentino.

Torre delle Polveri ^

Altro simbolo della città di Merano, che caratterizza il suo skyline, è la torre delle Polveri. Siamo ancora nella parte più alta della città e se iniziate da qui la visita, avrete sempre la strada in discesa. La sua costruzione avvenne in epoca romana, quando veniva impiegata come torre di guardia per monitorare cosa avveniva nella vallata. Durante il medioevo venne ulteriormente rinforzata grazie a un muro costruito sopra a quello già esistente. In questo periodo venne anche costruito l’adiacente castello Ortenstein, oggi andato perso.

Il nome di torre delle Polveri risale però al seicento quando durante la guerra dei trent’anni vi era talmente tanta polvere da sparo stipata in città da rendere pericolosa la situazione. Venne quindi pensato di trasferire tutto questo esplosivo all’interno della torre, la quale svolse questo ruolo fino al XVIII secolo.

Oggi la torre delle polveri di Merano si trova esattamente sopra alla chiesa parrocchiale, diversi metri di altitudine più in alto. Si può accedere liberamente alla torre e, percorrendo la lunga scalinata, si arriva ad una piattaforma panoramica a 20 metri di altezza, da cui si gode di una vista davvero suggestiva sulla città.

In corrispondenza della Torre delle Polveri, prende il via anche la celebre passeggiata Tappeiner.

Passeggiata Tappeiner di Merano ^

La visita tra le cose da vedere a Merano in 2 giorni procede con la passeggiata Tappeiner, la più celebre di tutta la città. Questo percorso si snoda rialzato di diverse decine di metri sul centro storico, regalando continui scorci suggestivi. Deve il suo nome al medico botanico Franz Tappeiner, originario di Lasa in Val Venosta, che la ideò nell’ottocento per dare conforto alle anime dei suoi pazienti e mantenerli allenati a camminare.

La passeggiata Tappeiner ha una lunghezza totale di circa cinque chilometri che si snoda lungo il monte di Merano ed è un continuo alternarsi di piante e vegetazioni di innumerevoli varietà: cedri, sugheri, bambù, agavi, aloe, fichi d’india, eucalipto e tante altre piante tipiche dei paesaggi alpini e mediterranei. Lungo il percorso ci imbattiamo anche nelle striature, ovvero delle grandi rocce dove è ancora ben visibile l’azione dei ghiacciai che una volta si trovavano qui. Questi col tempo levigarono la roccia e i sassi inglobati all’interno del ghiacciaio scalfirono la pietra sottostante durante il loro scorrimento, dando vita alle striature.

La passeggiata può essere percorsa anche in tratti più brevi e può essere raggiunta o interrotta da diversi punti del centro storico, è sufficiente seguire le insegne. In ogni caso si dice che il tratto più suggestivo sia quello che dalle Torre delle Polveri conduce fino al centro storico. Lungo il nostro tragitto incrociamo, oltre alla natura suggestiva, il monumento che la città di Merano ha voluto dedicare a Franz Tappeiner e la seggiovia che passa sopra alla nostre teste. Questa è la seggiovia che dagli anni quaranta del novecento collega il centro di Merano al paese di Tirolo. Anche se è stata ristrutturata durante gli anni ottanta, le persone delle quali incrociamo lo sguardo ci sembrano preoccupate: il biglietto di circa 4 euro assicura qualche brivido durante la salita.

Villa Marchetti ^

Villa Marchetti con gli erker agli angoli

Scesi dalla passeggiata Tappeiner raggiungiamo Villa Marchetti. Questo è un edificio di inizio novecento (1911) che insieme al suo giardino e alla Palmenhaus è sotto tutela dal 1991 per la sua importanza storica.

Villa Marchetti venne fatta costruire dall’omonimo proprietario, commerciante di questa città, per farne la sua abitazione. Tra le particolarità stilitiche della struttura ci sono le due colonnine, erker, agli angoli, sormontate da cupole a cipolla.

Nel giardino è presente anche la Palmenhaus, originariamente progettata come serra invernale per le piante esotiche e caratterizzata da ampie vetrate, nella ristrutturazione del 2012 è stata trasformata in un appartamento. Non è infatti possibile visitare la villa internamente, perchè dopo la vendita nel 2010 da parte della famiglia Marchetti è stata reimpiegata come spazio per uffici e residenze private.

Porta Venosta ^

Porta Venosta di Merano

A poca distanza raggiungiamo Porta Venosta. Durante la passeggiata Tappeiner abbiamo infatti percorso a livello rialzato tutto il centro storico di Merano, da un’estremità all’altra. La porta a cui stiamo accedendo dà in direzione ovest, ovvero verso la Val Venosta. Inizialmente costruita nella seconda metà del XIII secolo, venne interamente ristrutturata durante il cinquecento.

Nella struttura che ancora oggi è possibile vedere di Porta Venosta, si affiancano due archi, uno principale e uno secondario (solo pedonale). Quello principale è sormontato da due piani e un tetto a falde. La strada che da qui entra in centro storico è una delle vie principali di tutta Merano: via Goethe che diventa via delle Corse.

La facciata esterna di Porta Venosta è infine decorata da un affresco che riporta gli stemmi dell’Austria e della contea del Tirolo.

Via dei Portici di Merano ^

Arrivati nel cuore del centro storico di Merano non si può non fare una passeggiata lungo via dei Portici, o Laubengasse. Questa strada, divisa in due, è una delle più antiche e vanta infatti circa 800 anni di storia. Una parte è verso la montagna ed è nota come Portici di Montagna e un’altra parte è verso il torrente Passirio ed è nota come Portici d’Acqua.

Queste vie porticate, oggi ricche di negozi, vennero costruite in epoca medioevale quando nacque la città su iniziativa di Mainardo II di Tirolo-Gorizia. Via dei Portici ha una lunghezza complessiva di circa 400 metri e rappresenta la via porticata più lunga di tutto il Tirolo. Al pian terreno si alternano veloci le vetrine di negozi e ristorantini, oltre che fontane pubbliche. Ai piani superiori si trovano invece le differenti facciate di case provenienti da diversi secoli e, di tanto in tanto, dotate di qualche erker.

Municipio di Merano ^

Municipio di Merano su via dei Portici e fontana

Tra tutti i palazzi presenti su via dei Portici c’è anche il municipio cittadino. Riconoscibile per le sue ampie dimensioni e i colori chiari, è caratterizzato da una facciata regolare che termina, su di un angolo, con un piccolo terrazzino. Il pian terreno è ovviamente scandito dai porticati e, all’angolo destro, è dotato di una fontana installata direttamente nella struttura.
Questa fontana, caratterizzata dalla statua di un piccolo bambino nudo con in mano due pesci da cui sgorga l’acqua, risale al 1740

Castello Principesco ^

Tra le cose da vedere a Merano in 2 giorni non può mancare una tappa al Castello Principesco. Si tratta di una posizione insolita per un castello, proprio nel centro della città, ma così volle l’arciduca Sigismondo quando lo fece costruire nel XV secolo. La sua forma, è un po’ insolita e le dimensioni modeste lo fanno sembrare più una residenza particolare che un castello vero e proprio.

Dopo il cinquecento cadde progressivamente in stato di abbandono, fino a quando non fu acquistato nel 1875 dal comune di Merano per poi essere aperto al pubblico. Chi vuole può visitarne gli interni ancora oggi e ammirare le sue sale suggestive: dal cortile interno, su cui si affacciano più livelli di ballatoi in legno con muri riccamente affrescati con motivi di stampo naturalistico, si giunge alla Sala dei Matrimoni, sempre al pian terreno.

La sala dei Matrimoni del Castello Principesco di Merano è un grande spazio composto da due ambienti al piano terra. Inizialmente questi venivano utilizzati come deposito, mentre oggi ospitano un pregiato arredamento che proviene dai fondi del museo civico, e viene utilizzata per celebrare i matrimoni.
Lungo le pareti si trovano i ritratti di donne e coppie della borghesia del settecento. A questi si sommano anche i dipinti dell’imperatore Francesco I e della moglie Maria Teresa, ancora oggi celebrata per aver eliminato la tortura e l’esenzione delle tassa per il clero e per i nobili e per avere istituito il sistema d’istruzione elementare.

Riprendendo le scale giungiamo al primo piano, dove è ospitata la camera del tesoro, la cucina del castello e la sua cappella con affreschi del XVI secolo e una statua di San Giorgio con il drago di un secolo prima. Già qui notiamo quanto il legno la faccia da padrone, sia nell’arredamento che nei rivestimenti, dai pavimenti alle pareti e fino ai soffitti. Gran parte di questi risalgono al periodo rinascimentale e gotico.

Nelle stanze più importanti si trovano anche le ingombranti stufe maiolicate utilizzate per scaldare gli ambienti. Nella stanza dell’imperatore si trova una delle più antiche.

Al piano superiore c’è la stanza dell’Imperatore e la camera da letto, oltre che la stanza dei giochi dove i suoi proprietari erano usuali passare il tempo divertendosi.
Imboccando infine l’uscita del castello principesco passiamo nuovamente per il corpo di Guardia, una stanza al pian terreno che veniva utilizzata per la sorveglianza degli ospiti e per ospitare i soldati. Qui si trovano anche alcuni pezzi dell’armeria del castello che insieme agli strumenti musicali rappresentano alcuni reperti antichi che qui è possibile vedere.

Duomo di Merano – Chiesa di San Nicolò ^

Il nostro itinerario tra le cose da vedere a Merano in 2 giorni continua con il suo duomo, la chiesa di San Nicolò. Questo edificio risale al 1266, nonostante si pensi che già dal 1170 fosse qui già presente una chiesa. 

Inizialmente la chiesa di San Nicolò era controllata direttamente dalla diocesi di Coira, e con la progressiva importanza assunta da Merano nel 1302 il vescovo di Coira, Sigfrido, diede il suo benestare all’ampliamento della chiesa con lavori che durarono un secolo e mezzo e che donarono un aspetto gotico alla struttura che soppiantò gli elementi romanici.

L’imponente facciata del duomo è dotata di un ingresso per mezzo di un portale strombato circondato a sua volta da un’arcata sormontata da rosone. A destra dell’ingresso c’è una piccola tettoia che protegge un affresco cinquecentesco che rappresenta il trasporto della croce. Molto curata è anche la fiancata destra, dove è presente anche la porta laterale quattrocentesca che rappresenta l’ingresso principale alla chiesa. Questa è accompagnata dalla statua della Madonna con Gesù, quella di Gesù Giardiniere e quella dei Santi Pietro, Bartolomeo, Maria Maddalena e Andrea. Più avanti è presenta anche un’edicola con la statua di San Nicola risalente al XIV secolo e poi un secondo portale di accesso alla chiesa sormontato dall’affresco di San Cristoforo.

Notevole è anche il campanile del duomo di Merano, che venne costruito durante tre secoli a partire dal quattrocento e che ancora oggi rappresenta uno dei campanili più imponenti di tutto l’Alto Adige con i suoi 83 metri d’altezza. Il campanile è costruito su di un arco a sesto acuto all’interno del quale sono presenti due affreschi, anch’essi quattrocenteschi. Dall’esterno della chiesa è possibile identificare chiaramente anche il coro della chiesa di San Nicolò, scandito da dieci lati dotati di contrafforti tra i quali si trovani i finestroni ogivali con vetrate colorate del XV secolo.

Gli interni del duomo di Merano sono suddivi su tre navate, separate da pilastri circolari che si collegano nelle volte gotiche. La luce interna qui è davvero tanta, grazie ai finestroni del coro e a quelli laterali, ma anche per via dei muri bianchi che fanno rimbalzare la luce internamente. Si conservano invece pochi elementi storici, per via delle frequenti ristrutturazioni che poco hanno conservato di quanto originariamente presente. Tra gli elementi più antichi si trovano due finestroni sul lato sud con rappresentati l’arciduca Sigismondo (del 1483) e la trasfigurazione (del 1493).

Cappella di Santa Barbara ^

Cappella di Santa Barbara a Merano vista dalla fiancata del duomo

Proprio al fianco del coro del duomo di Merano è presente la cappella di Santa Barbara. Di dimensioni molto più contenute venne costruita per adempiere al ruolo di cappella funebre. Fino al 1848 infatti il cimitero cittadino si trovava proprio intorno al duomo, per poi essere spostato fuori dal cuore del centro storico.

Prima della cappella di Santa Barbara, risalente agli inizi del quattrocento, era presente una cappella titolata a San Michele. La nuova struttura ha conservato fino ad oggi il suo aspetto gotico: una pianta ottagonale che dà vita a un palazzetto che si erige sue due piani ed è dotato di un tetto a piramide.

Il piano inferiore è una cripta che conserva un ossario costruito in una stanza a volte con quattro colonne in granito, mentre quello superiore è aperto al pubblico e vi si accede per mezzo di sei scalini attraverso due portali gotici. Questo è un unico ambiente chiuso da una volta a stella in cui si possono trovare tre altri: quello dell’Immacolata con Gesù, del 1769, quello dedicato a Santa Barbara, in legno dipinto a finto marmo e risalente al seicento e quello più antico, a portelle, che risale al quattrocento e che proviene dalla Germania.

Esternamente i vari lati della cappella di Santa Barbara sono dotati di lunghe finestre e l’ingresso è composto da un grande portale all’interno di un arco. Sulle facciate sono ancora riconoscibili i resti di affreschi ormai sbiaditi. Sul lato rivolto verso piazza duomo si erge anche una torretta che sembra quasi incastrata all’interno della struttura.

Museo Civico – Palais Mamming ^

Al fianco di piazza Duomo si trova il museo civico, ospitato all’interno del Palais Mamming. Questo era di proprietà della famiglia Mamming, arrivata in città già nel XIV secolo e che diede vita anche al primo sindaco della città di Merano.

Nel 1530 la famiglia Mamming acquistò un edificio già esistente in questa posizione, che nel 1600 fu vittima di un incendio. Dopo svariati decenni, nel 1675, la famiglia decise di sfruttare questa proprietà per ricostruire la sua residenza, ampliando le misure del precedente edificio e dando vita all’unico edificio barocco di tutta Merano conosciuto con il nome di Steinachheim

Palais Mamming rimase nelle proprietà della famiglia fino al 1832, per poi cambiare più volte la proprietà e destinazione d’uso. Per circa trent’anni fu anche la sede del museo Steiner, dedicato al celebre scultore, e infine venne acquistato dal comune nel 1991 che dopo averlo restaurato lo trasformò nella sede del museo civico.

Museo Civico di Merano - Palais Mamming

All’interno del museo civico di Merano è possibile ripercorrere la storia della città attraverso una mostra permanente in un percorso che parte dalla preistoria e arriva fino ai giorni nostri toccando tematiche sociali e artistiche fino all’arte contemporanea. Non mancano però alcuni pezzi particolari, come una mummia egizia, una collezione di armi sudanesi e una maschera funebre di Napoleone.

Porta Passiria ^

Porta Passiria di Merano e passeggiata d'inverno

Procediamo il nostro itinerario di 2 giorni a Merano e arriviamo a Porta Passiria. Questa è una delle porte più vicine al torrente che scorre al fianco del centro. La sua forma particolarmente slanciata è caratterizzata da un portale a sesto acuto su cui si trovano tre ulteriori piani coperti da un tetto a sbalzo. La struttura è decorata da pietre angolari e nella parte interna è possibile vedere il tetto che sporge particolarmente. L’obiettivo era quello di proteggere gli affreschi che ormai sono andati persi. Dalla parte esterna invece, si possono ancora vedere le scalanature in cui scorreva una saracinesca in ferro.

Porta Passiria si trovava lungo la strada che da Passo Giovo, nelle Alpi Retiche Orientali, portava dritti al centro di Merano ed era collegata direttamente alla sovrastante Torre delle Polveri attraverso le mura cittadine, in parte ancora visibili.

Come le altre porte cittadine fa parte di un impianto difensivo della fine del XIII secolo con il quale si fortificò l’intera città.

Ponte Romano di Merano ^

Al fianco di porta Passiria, scendendo verso il corso d’acqua, si incontra il ponte romano che ancora oggi funge da attraversamento pedonale sul torrente Passirio. Conosciuto fino al 1935 come ponte di Pietra, rappresenta il ponte più antico di tutta la città di Merano. Il suo nome venne cambiato in “Ponte Romano” dai fascisti per ribadire la supremazia del popolo italiano sui territori appena conquistati, nonostante la sua costruzione sia di epoca più recente rispetto a quella romana.

Il ponte venne costruito in un luogo in cui era presente un attraversamento (in legno) già nel 760 che venne più volte distrutto dalle piene del torrente. Nei secoli alla struttura in legno vennero aggiunti dei sostegni in pietra ma anche questi non furono sufficienti.

Fu nel 1616 che si prese la decisione di costruire un nuovo ponte totalmente in pietra ma anche durante la sua erezione una piena danneggiò il manufatto che venne prontamente ripristinato e portato a compimento l’anno successivo, per poi essere ampliato nel 1893 e messo in sucrezza con l’aggiunta dei parapetti a sbalzo ancora oggi visibili.
La struttura del Ponte Romano è quella di un ponte ad arco dotata di due campate assimetriche che poggiano su di un unico pilone. La campata più ampia è quella che scavalca il torrente Passirio, mentre l’altra si è resa necessaria per arrivare alla sponda opposta. Percorrendolo si gode di una bella vista sia sul centro storico che sul Castel San Zeno e si nota il canaletto che, attraverso una pendenza verso il centro di Merano, veniva utilizzato per far defluire le acque grigie. 

Rione Steinach ^

Ritorniamo nel cuore del centro storico della città e ci dirigiamo nel rione Steinach, il più antico di tutta Merano, che si snoda tra porta Passiria e piazza Duomo. Questa sembra una zona malmessa, ma in realtà ha un suo fascino: tra le case in cui si scrosta l’intonaco riemergono vecchie insegne di negozi. 

Questa zona di Merano venne costruita nel XII secolo ed è caratterizzata da strette stradine che passano tra gli alti edifici in stile altoatesino. Qui si trova anche il ristorante Santer Klause, caratterizzato da finestre in stile gotico e persinano bianche e rosse, e già dall’alto medioevo si riuniva qui la corte di Merano. 

Mentre il vicolo superiore del rione Steinach, il Passeirer Gasse, è caratterizzato principalmente da edifici antichi, quello inferiore, l’Hallergasse, ospita un insieme variegato di edifici vecchi e moderni. Alcune delle stradine che partono da qui presentano ancora la vecchia pavimentazione con pietre di valico o con grandi blocchi di pietra al centro della corsia che corre sullo Steinach, un piccolo ruscello da cui il quartiere ha preso il nome.

Piazza Steinach - Quartiere più antico di Merano

Il cuore del rione è piazza Steinach, su sui si affacciano sia palazzi dall’aspetto malandato, che palazzi ben più moderni. Purtroppo questa zona del centro non è indenne dalla presenza di automobili, che rompono un po’ la poesia di questi vicoli. 

Passeggiata d’inverno di Merano ^

Tra le diverse passeggiate che hanno reso celebre Merano, c’è la passeggiata d’inverno (Winterpromenade). Questa si sviluppa sulla riva del Passirio più vicina al centro storico e va dal ponte della Posta fino al Ponte Romano, da dove parte poi la Gilfpromenade, un’altra passeggiata che procede fino alla gola della Gilf.

Il nome di “passeggiata d’inverno” le è stata attribuita perché questa riva è la più soleggiata durante le giornate invernali e attira così tanti turisti nella stagione fredda. 

Questa passeggiata, se presa dal Ponte Romano, corre lungo il torrente la cui sponda è ricchissima di alberi e vegetazione, immergendoci di fatto in un’atmosfera decisamente verdeggiante. Di tanto in tanto qualche panchina accoglie chi desidera fare una pausa. Più o meno a metà della passeggiata, della durata di al massimo una decina di minuti, è presente anche uno strano edificio la cui facciata è decorata da un enorme codice a barre. Questa casetta è all’estremità di un ponte pedonale che, se attraversato, conduce alla passeggiata d’estate. Costruita per il dottor Rochelt, che aiutò Tappeiner a progettare la sua passeggiata, divenne poi una sartoria  e oggi viene affittata ai turisti.

Wandelhalle ^

La passeggiata d’inverno di Merano si conclude alla Wandelhalle, un edificio in stile liberty costruito nel 1889 e progettato anch’esso grazie al dottor Franz Tappeiner. Il suo scopo doveva essere quello di ospitare concerti e manifestazioni culturali anche durante la stagione più fredda, permettendo a chi proveniva dal passeggio di ristorarsi un po’.
Non a caso il nome Wandelhalle significa “passeggiata coperta”.

La Wandelhalle oltre che uno spazio chiuso è dotata di un lunghissimo porticato sul quale vengono fatte crescere piante rampicanti. Sotto al porticato tra le opere d’arte appese alle pareti, per lo più dipinti di paesaggi altoatesini e busti di personalità importanti per Merano, si trovano puntualmente delle panche dove potersi fermare a riposare un po’. Al suo interno si trova un cafè che d’estate mette i suoi tavolini all’aperto proprio al fianco del torrente Passirio.

Ponte della Posta ^

Terminata la passeggiata d’inverno giungiamo al ponte della Posta, che segna anche l’inizio della passeggiata della cura o passeggiata Lungopassirio. Ponte della Posta è il più elegante ponte di tutta Merano e collega la chiesa di Santo Spirito a piazza della Rena. 

Questo passaggio venne fortemente voluto dai commercianti meranesi per spostarsi più agilmente e fa parte della serie di infrastrutture adottate per far fronte alla crescente importanza della città. Ponte della Posta venne costruito nel 1890 e nel 1909 gli vennero aggiunti tutti gli elementi decorativi che ancora oggi si possono vedere: sulle sue balaustre si trovano tralicci e foglie d’uva di color oro, mentre l’inizio e la fine del ponte è segnalato da due piastri per lato con ricchi intarsi a mosaico che disegnano la doppia aquila dell’impero austroungarico, l’aquila del Tirolo e lo stemma della città di Merano. Purtroppo questi ultimi non sono gli originali, ma vennero ricreati pochi anni fa dopo che durante il fascismo vennero fatti rimuovere. Gli stessi pilastri vengono utilizzati oggi anche come base per i lampioni che illuminano questo passaggio sul torrente Passirio.

Chiesa del Santo Spirito ^

Chiesa del Santo Spirito di Merano - Esterni
Interni della chiesa del Santo Spirito di Merano

Tra le tante chiese del centro storico di Merano, al di là del Passirio, c’è anche la chiesa del Santo Spirito. Come l’ospedale che vi era costruito al fianco, anche questo edificio risale al 1271 e dava ristoro ai poveri, agli anziani, agli ammalati e ai pellegrini. Sia la chiesa che l’ospedale vennero però distrutti nel 1419 a causa di un allagamento che richieste una pronta ricostruzione delle strutture, nuovamente funzionanti nel 1483.

Attualmente la chiesa del Santo Spirito di Merano è un edificio tardogotico dotato di un portale suggestivo e dagli spazi tuttosommati raccolti. Sul fronte si innalza anche una torretta che svolge il ruolo di campanile, mentre internamente le due navate laterali proseguono su tutta la lunghezza collegandosi direttamente al coro. L’altare si trova davanti a una grande colonna centrale che richiama lo stesso stile delle colonne che dividono le tre navate e che rappresentano uno dei pochi elementi decorativi di questa chiesa.

L’ospedale del Santo Spirito è invece stato abbattuto negli anni trenta dello scorso secolo.

Porta Bolzano ^

Ripercorrendo il ponte della Posta in direzione del centro storico arriviamo a piazza della Rena, su cui si affaccia Porta Bolzano. Il suo nome è legato alla direzione della porta, che punta dritto alla provincia cui appartiene Merano. La sua forma, che si sviluppa in altezza, è caratterizzata da un arco con sopra tre piani e su cui si trovano diverse opere: sulla parete esterna si possono infatti vedere lo stemma dell’Austria, del Tirolo e della città, e al di sopra un affresco con lo stemma degli Asburgo.

Porta Bolzano di Merano su piazza della Rena

Porta Bolzano risale al XIV secolo e la struttura visibile oggi è esattamente quella originale. Si tratta anche della terza e ultima porta cittadina che vediamo, perché quella che una volta rappresentava il quarto punto di accesso al centro di Merano, porta d’Ultimo, è stata abbattuta nel 1881 durante un’opera di ampliamento della città. Questa si trovava all’incrocio tra la piazza del Teatro e via delle Corse. 

Piazza della Rena ^

Piazza della Rena di Merano

Come detto porta Bolzano veglia su piazza della Rena, esterna alla parte più antica del centro storico. Il suo nome è collegato ai sedimenti sabbiosi che il torrente Passirio lasciava in questa zona formando progressivamente un’ansa. 

Oggi è un lungo spazio sgombero, riempito solo da alcuni arredi urbani e dai tavolini di un bar. Su di un lato fa bella mostra di se il grande palazzo Esplanade, una volta tra gli alberghi più antichi della città. Al suo interno alcune sale venivano utilizzate come ufficio postale, mentre oggi ospita negozi e uffici pubblici.

Al termine della piazza, oltre a qualche scalino, si trova la colonna barocca della Madonna (Mariensaule), il più antico monumento in marmo bianco di tutta Merano.

Chiesa del Sacro Cuore ^

Jugendkirke - Chiesa del Sacro Cuore di Merano vista da Torre delle Polveri
Chiesa del Sacro Cuore - Ingresso su piazza della Rena

Dalla parte opposta del palazzo Esplanade, sempre su piazza della Rena, si trova invece la chiesa del Sacro Cuore (Jugendkirke) con affiancata la sede del convitto della Dame Inglesi, ovvero un ordine di monache cattoliche.

La chiesa del Sacro Cuore di Merano è in stile neoromanico ed era nata proprio come cappella privata del convento delle dame inglesi. Venne costruita nel 1903 e la sua forma è piuttosto semplice: una pianta longitudinale che termina in un abside circolare dotato di volte a crociera. Particolare è il suo catino decorato con un mosaico che si ispira a quelli ravennati. Purtroppo la chiesa è aperta esclusivamente durante le celebrazioni della messa

Sulla piazza è visibile l’ingresso con un portone sormontato anch’esso da un mosaico realizzato nel 1903 e, al di sopra, una trifora e un grande rosone a forma di fiore.

Il campanile è invece del 1930 ed è facilmente riconoscibile, soprattutto dalla passeggiata Tappeiner e dai punti più alti della città, per il suo tetto appuntito.

Corso della Libertà ^

Attraverso porta Bolzano si arriverebbe dritti al cuore di Merano: la via dei Portici e il duomo cittadino. Noi decidiamo però di proseguire lungo corso della Libertà che va in direzione ovest e corre parallela alla passeggiata della cura. 

Qui la strada procede sul retro della Kurhaus e lungo un continuo alternarsi di alberi, vetrine e ristoranti cittadini, rappresentando a tutti gli effetti una delle vie dello struscio di Merano.

Teatro Civico Puccini ^

Facciata del Teatro Civico Puccini a Merano

Corso della Libertà termina poi in piazza Teatro, dove si trova il teatro civico Puccini e dove una volta era presente la porta d’Ultimo. 

Il teatro civico Puccini si trova praticamente all’imbocco di una rotatoria cittadina, alle porte del centro storico. Si tratta di un edificio relativamente recente, venne infatti inaugurato nel 1900 ed è caratterizzato da forme eclettiche tipiche di fine ottocento. Il suo ingresso è anticipato da un massiccio porticato sorretto da quattro colonne su cui si apre un piccolo terrazzo. Ancora al di sopra è presente un altro terrazzo sulla sommità del teatro davanti al frontone.

La facciata del teatro civico Puccini è anche completata da bassorilievi che richiamano l’arte romanica e che rappresentano scene teatrali. Al suo interno vengono ospitati ancora oggi spettacoli sia in lingua tedesca che in lingua italiana.

Chiesa Evangelica di Merano ^

Procediamo ancora in direzione opposta al centro e arriviamo così alla chiesa evangelica di Merano, che rappresenta il più antico edificio di culto protestante di tutto il Tirolo. La sua costruzione è relativamente recente, risale infatti alla seconda metà dell’ottocento e la sua edificazione fu resa possibile dalla “patente protestante”, rilasciata dall’imperatore Francesco Giuseppe nel 1861, con la quale si sanciva la parità tra tutte le confessioni cristiane sul territorio austroungarico.

A pochi anni di distanza, nel 1896, venne costruita anche la bella casa del pastore che ancora oggi si può vedere adiacente alla chiesa. 

La forma della chiesa evangelica è piuttosto articolata: ai tetti a guglia del campanile e della chiesa stessa si sommano i grandi finestroni laterali, che emergono dal corpo centrale, mentre l’abside è generosamente illuminato da un grande rosone. Il fronte è caratterizzato dal campanile che si innalza sull’ingresso e sul quale si trova installata la statua di Cristo. Intorno alla chiesa sono invece presenti delle belle aiuole fiorite.

Gli interni della chiesa sono invece chiari e piuttosto spogli. Le alte volte che chiudono la struttura sono sorrette da solide colonne.

Vecchie Terme di Merano ^

A poca distanza dalla chiesa evangelica c’è anche l’edificio delle vecchie terme di Merano, ovvero il Kurmittelhaus. Questo palazzo venne costruito agli inizi del secolo scorso e aperto nel 1907 per la nobiltà che giungeva in città per ristorarsi con le sue terme.

Questo edificio rispondeva alla crescente moda europea dell’idroterapia, praticata da medici specializzati e fortissimo richiamo turistico. Nel 1874 aveva aperto la Kurhaus per questo scopo, ma presto si rivelò troppo piccola per il turismo crecente e il numero di terapie che si praticavano e fu necessario creare una nuova sede. Il palazzo delle vecchie terme di Merano ebbe costi esorbitanti, perché al suo interno erano stati allestiti arredi di pregio e macchinari all’avanguardia. L’edificio prese il posto del vecchio macello e il suo successo fu in continua ascesa anche grazie all’autorizzazione di erogare terapie con acqua radioattiva, grazie alla sorgente di San Vigilio che registrava livelli di radon davvero anomali.

Oggi il Kurminttelhaus ospita invece una sala civica e il palazzo è facilmente riconoscibile per via del suo ingresso che si allunga verso la strada attraverso un portico semicircolare sostenuto da quattro colonne.

Kurmittelhaus - Palazzo delle Vecchie Terme di Merano

Passeggiata Lungopassirio ^

Torniamo poi in direzione del centro storico di Merano e imbocchiamo la passeggiata Lungopassirio, nota anche come passeggiata della Cura.

Questa si snoda tra il ponte di Ferro e il ponte della Posta ed è caratterizzata, soprattutto nella parte finale, dalla continua presenza di bellissimi palazzi liberty e splendide aiuole fiorite e piantumate anche con alte palme. Celebre è ormai divenuta anche la grande insegna di Merano, in cui molti turisti posano per una foto ricordo.

Nel tratto finale le numerose aiuole sono accompagnate da grandi scultore vegetali che si rifanno agli animali presenti in natura, colorandoli e definendone le forme.

La passeggiata Lungopassirio è tra le più antiche di tutta Merano, venne infatti progettata già agli inizi dell’ottocento. Procedendo dopo aver lasciato sulla destra il ponte della Posta prende poi il via la passeggiata d’inverno.

Kurhaus ^

Lungo la passeggiata Lungopassirio si trova uno dei più celebri edifici di Merano: il Kurhaus, al quale si deve anche il nomignolo di “passeggiata della cura” a questo tratto di camminata.

Il Kurhaus venne costruito nel 1874 per poi essere ampliato e rivisto negli anni immediatamente antecendenti alla prima guerra mondiale. Il suo scopo iniziale era quello di ospitare i dottori e i pazienti che si affidavano alle cure delle acque miracolose di Merano. Presto le sue dimensioni si dimostrarono non sufficienti per l’importante afflusso di gente e le terme vennero spostate nell’attuale Kurmittelhaus, ovvero le vecchie terme di Merano.
Facilmente riconoscibile per le sue importanti dimensioni e per il suo stile libery, il kurhaus ospita oggi la sede dell’azienda di soggiorno, ma viene utilizzando anche per eventi prestigiosi e manifestazioni dal carattere internazionale. Particolare è il fatto che nella sala caldaie, dal 1993, è stata allestita la sala teatrale Theater in der Alstadt.

All’interno del Kurhaus si trovano tredici sale che, nella totalità, possono accogliere fino a un migliaio di persone. Particolarmente imponente è l’ingresso principale rivolto verso il Passirio, nel quale una facciata semicircolare presenta grandi porte a vetri ed è sormontata da un terrazzino ricavato tra le colonne. Sulla sommità una statua spunta dal tetto e, dietro, si vede la grande cupola contornata di finestre.

Parco Elisabetta ^

Terminata la passeggiata Lungopassirio attraversiamo il torrente per via del Ponte della Posta e ci troviamo all’ingresso del Parco Elisabetta. Questo è dedicato alla celebre principessa Sissi che, più volte, venne in visita a Merano trasformandola in una meta internazionale. 

Sissi soggiornò a Merano per ben quattro volte durante la seconda metà dell’ottocento. La prima volta fu nel 1870 quando Sissi arrivò direttamente al vicino Castel Trauttmansdorff che per l’occasione rivide le funzioni delle sue sale. Ciò causò un’immediata celebrità di questa cittadina che ne aumentò in maniera vorticosa il turismo della nobiltà e, di conseguenza, la ricchezza. Oggi la principessa Sissi viene ricordata nel Parco Elisabetta, la cui costruzione iniziò gia nel 1860. Quando la principessa visitò Merano la prima volta, il parco venne titolato a sua figlia, chiamandolo “Parco Marie Valerie”. Agli alberi iniziali, per lo più cedri, pini e tigli, vennero aggiunti giochi d’acqua e un padiglione per concerti. 
Nel 1903 venne aggiunta anche la statua dell’imperatrice Sissi in marmo di Lasa, che ancora oggi dà il nome a questo parco che segna anche l’inizio della Passeggiata d’Estate. 

Il parco Elisabetta fa anche parte del Sentiero di Sissi che dal centro storico di Merano, in circa 45 minuti, porta fino al Castel Trauttmansdorff, distante 3 chilometri e che conduce fuori dal centro storico. L’intero sentiero ripercorre luoghi storici della città attraverso undici tappe:

  1. la passeggiata Lungopassirio e la Kurhaus;
  2. il parco Elisabetta;
  3. la Wandelhalle;
  4. il Ponte Romano;
  5. l’Hotel Bavaria;
  6. Castel Rottenstein, oggi residenza privata;
  7. piazza Fontana;
  8. la residenza Reichenbach, oggi residenza privata;
  9. Castel Rubein, oggi residenza privata;
  10. Castel Pienzenau, oggi residenza privata;
  11. Castel Trauttmansdorff e i suoi giardini.

Passeggiata d’Estate ^

Il parco Elisabetta fa già parte della passeggiata d’Estate (Sommerpromenade), che si snoda lungo la riva più distante dal centro storico del torrente Passirio. Questa passeggiata è anche quella più selvaggia dal punto di vista naturale: in alcuni tratti sembra quasi di immergersi all’interno di un bosco. Mentre le altre sono tutte asfaltate questa alterna al cemento alcuni tratti di terra battuta. 

Il nome di passeggiata d’Estate è proprio legato alla presenza dei suoi numerosi alberi che anche nelle giornate più calde garantiscono un po’ d’ombra a chi si trova a passare da qui. Tra cedri del Libano, pioppi, palme, pini e sequoie giganti lo spettacolo naturale è garantito.

Costruita nel 1866 la passeggiata d’Estate di Merano collega il parco di Elisabetta con il ponte Romano.

Passeggiata della Gilf e via della Poesia ^

L’ultima passeggiata tra quelle più celebri di Merano è la Passeggiata della Gilf, o Gilfpromenade. Raggiunto il ponte Romano lo attraversiamo e continuiamo a passeggiare lungo il sentiero che ci allontana dal centro storico. Proprio qui inizia questa passeggiata che si conclude alla gola della Gilf, qualche metro al di sotto di monte San Zeno. Se invece avessimo girato a sinistra ci saremmo ritrovati lungo la passeggiata d’Inverno.

La passeggiata della Gilf venne costruita nel 1880 e venne curata dal medico meranese Hans Prunster, del quale si trova una targa lungo il tragitto. Grazie al clima particolare di Merano e all’umidità generata dal torrente sottostante, qui cresce una vegetazione subtropicale. La strada è lunga un chilometro e per la sua costruzione ha reso necessari diversi sbancamenti di roccia e l’erezione di muri di contenimento. Percorrendola interamente si può poi raggiungere la torre delle Polveri e l’inizio della passeggiata Tappeiner.

Lungo la Gilfpromenade si trova anche la “via della Poesia”, progettata dalla biblioteca civica di Merano nel 1997. Questo è un percorso didattico dedicato alla poesia sviluppato in collaborazione con l’artista Marco Nereo Rotelli. Quest’ultimo si è occupato di pirografare sulle panchine che si trovano lungo questa via una serie di versi di poeti che hanno partecipato alle rassegne di “MeranoPoesia” o che hanno soggiornato o vissuto nella città di Merano.

Gola della Gilf ^

Gola della Gilf e il suo parco visto dall'alto

Arriviamo così alla Gola della Gilf, un luogo naturale quasi nascosto ai visitatori. Qui i giardini sono particolarmente rigogliosi e tra l’acqua e le piante si trovano anche alcune statue, come quella di Atlante che sorregge il mondo. Queste statue hanno una storia particolare, la struttura interna venne forgiata dai fabbri del cantiere comunale e poi riempita in maniera artistica dai giardinieri attraverso l’impiego di muschi, felci e altre piante.

La gola della Gilf si è generata a causa di una grande frana che, staccatasi dalla val di Nova, deviò il corso del torrente Passirio verso il lato occidentale della vallata. Qui si è conseguentemente generato un orrido dalla rara bellezza, dove il Passirio scorrendo veloce si tuffa in una fenditura della roccia. Questo luogo è reso ancora più particolare dal fatto che si trova sulla “linea periadriatica”, ovvero quella che anticamente separava la placca continentale africana da quella eurasiatica. 

Castel Tirolo di Merano ^

Terminata la visita delle cose da vedere nel centro di Merano si può raggiungere Castel Tirolo. Per farlo è necessario utilizzare l’auto o i mezzi pubblici, vista la distanza dal centro storico.

Questo castello si erge maestoso su di un colle e venne fatto costruire dai conti di Tirolo dando così il nome al vicino paese e all’intera regione a cui Merano appartiene. Già agli inizi del XII secolo qui era presente un castello e il muro di cinta oggi in parte visibile risale ancora a questa prima costruzione. Una seconda ricostruzione del castello è avvenuta nel 1140 circa, per poi essere rivisto un secolo più tardi dal conte Mainardo II. Qui vennero ospitati i conti di Tirolo fino al 1420, quando poi si spostarono a Innsbruck. A partire dal secolo successivo, a causa dell’abbandono, il castello cadde progressivamente in rovina, salvo poi essere recupero nell’ottocento quando la città di Merano lo acquistò e lo donò all’imperatore Francesco I. A fine ottocento il castello venne così restaurato donandogli uno stile neogotico. 

Castel Tirolo - Sede del museo storico culturale

Oggi Castel Tirolo appartiene alla provincia di Bolzano che ne ha fatto lo sede del museo storico-culturale dal 2003. Visitandolo si possono vedere il palazzo meridionale con i diversi portali romani, gli affreschi recuperati nella cappella a due piani, il mastio in cui è allestita la mostra sulla storia del novecento e la camera nuziale di Margherita Boccagrande, la contessa del Tirolo che diede il massimo splendore a questo castello.

Per chi volesse visitare Castel Tirolo è importante sapere che non è possibile raggiungerlo direttamente ma, sia in auto che con i mezzi pubblici, è possibile arrivare al paese di Tirolo e procedere poi a piedi con una camminata di circa 25 minuti.

Castel Trauttmansdorff e i suoi Giardini ^

Un altro castello che vale la pena visitare, e vi richiederà almeno mezza giornata da dedicargli è Castel Trauttmansdorff, a pochissimi chilometri dal centro storico di Merano. Lo si può infatti raggiungere attraverso la passeggiata di Sissi in circa 45 minuti o in automobile in circa 10 minuti.

Si tratta di un bel castello, il primo di Merano in cui ha soggiornato la principessa Sissi, contornato da un grandissimo giardino botanico che rappresenta la vera attrazione di questo luogo. Questo spazio verde è in realtà un insieme di giardini differenti collegati tra loro e nei quali si snodano dei bei sentieri che portano anche a punti panoramici sulla vallata.

Sotto al castello c’è un grande laghetto contornato da palme e piante semigrasse. Nelle serate estive lungo la sua sponda vengono organizzati anche concerti ed eventi. Le sale interne del castello sono in parte arredate con gli arredi storici e le stufe in maiolica e in parte ospitano il museo sul turismo dell’Alto Adige. Il castello è chiuso durante i mesi più freddi, ma rappresenta davvero una meta imperdibile per chi si ferma più giorni a Merano.

Leggi la guida completa a Castel Trauttmansdorff con i dettagli sulla visita alle sue sale e al grande giardino botanico.

Terme di Merano ^

Lascio per ultima, tra le cose da vedere a Merano in 2 o più giorni, la tappa alle terme. In realtà tantissimi dei visitatori di questa che è la seconda città per dimensioni dell’Alto Adige, vengono anche per le sue celebri terme.

Le terme di Merano hanno reso famosa questa città fin dal 1836 trasformandola in una “città di cura”. Solo durante la prima guerra mondiale l’ascesa turistica ebbe un duro colpo, ma già nel 1933 riprese alla grande anche grazie alla scoperta di una sorgente d’acqua contenente radon sul vicino monte San Vigilio. Nel 1958 venne fondata la società che dopo 14 anni aprì le terme di Merano alimentate dalle sorgenti radioattive trovate sul monte. Oggi, dopo diverse revisioni, la società che gestisce le terme di Merano è fordata al 99,8% dalla provincia di Bolzano e allo 0,2% dal comune di Merano.

Il grande palazzo delle terme di Merano, conosciuto come Cubus, si trova praticamente nel centro storico della città: proprio davanti al Kurhaus, ma al di là del torrente Passirio. Dispone di una superficie totale di 7650 metri quadri ed è dotato sia di piscine interne che di piscine esterne per un totale di 25 piscine. Davanti all’edificio si estende il grande parco di ben 50000 metri quadri, anche questo ricco di piscine termali e spazi dove poter prendere il sole durante i mesi estivi.

Gli spazi interni, oltre ai numerosi spogliatoi sono divisi in due, una zona dedicata esclusivamente alle piscine, sia calde che fredde e con una a diretto contatto con il parco esterno. Un’altra zona è invece dedicata ai bagni turchi e alle saune ed è accessibile esclusivamente senza costume. Qui, oltre al bagno turco, si trovano tante altre sale: dalla sauna con il fieno, alla vasca fredda, dalla sala della neve a quella relax con materassi ad acqua, fino a piscine esterne. 
Sono disponibili diverse tipologie di biglietto per l’accesso alle terme di Merano, che variano sia in base al tempo di permanenza che all’accesso (diviso per sola area piscine e comprensivo invece anche dell’area sauna). Importante è sapere che con il biglietto di accesso non vi verrà fornito alcun materiale, quindi è necessario portare da casa costumi, ciabatte e anche teli e/o accappatoio. All’interno dello stabilimento termale è assolutamente vietato fare fotografie.

Davanti all’accesso al Cubus si trova piazza Terme, pavimentata con pietra arenaria e dotata di giochi d’acqua e un piccolo bistrot dal quale ci si può affacciare sul grande parco terme.

Mappa dell’Itinerario di Merano ^

Ecco la mappa dell’itinerario di due giorni a Merano. Ovviamente la stessa può essere utilizzata sia per scoprire tutta la città in un giorno, sia per godersi la città più lentamente. Per questo motivo non è presente alcuna distinzione tra le varie giornate dell’itinerario, ma potrete interromperlo e riprenderlo quando vi sentiere stanchi.

Cosa fare a Merano quando piove ^

Merano è una splendida cittadina dell’Alto Adige che vale la pena visitare in lungo e in largo attraverso le sue suggestive passeggiate: sia quelle che si snodano lungo le principali vie del centro storico, sia quelle che regalano un punto di vista rialzato. Quando piove però non è sempre piacevole camminare all’aperto, soprattutto se anche con l’ombrello si rischia di bagnarsi.

Ecco dunque alcuni suggerimenti su cosa fare a Merano quando piove:

  • raggiungere il centro storico di Merano e camminare lungo via dei Portici, protetti dalla pioggia e guardando le vetrine dei negozi. Una buona idea è anche fermarsi qui per sorseggiare qualcosa di caldo in uno dei tanti bar di questa via;
  • visitare le sale interne del castello Principesco;
  • visitare gli interni del duomo cittadino e dell’adiacente cappella di Santa Barbara;
  • fare una tappa al museo civico Palais Mamming;
  • rilassarsi una mezza giornata alle grandi terme di Merano;
  • raggiungere Castel Tirolo e visitare il museo storico-culturale;
  • raggiungere Castel Tratuttmansdorff e visitare le sue stanze antiche e il museo del turismo, qui ospitato. Se nel frattempo smettesse di piovere potreste vedere anche i maestosi giardini.

Cosa fare nei dintorni di Merano ^

Se avete tempo a sufficienza per dedicarvi ad altre destinazioni nei dintorni di Merano, ce ne sono svariate sia naturali che culturali che vale la pena vedere. Si riempiranno facilmente diverse giornate, tante per quante ne avrete a disposizione. Ecco dunque qualche suggerimento utile:

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Merano in due giorni - Cosa VedereScopri la guida completa di Merano, con la mappa dell'itinerario di due giorni (o più) e la descrizione di tutte le attrazioni.https://www.lorenzotaccioli.it/merano-in-due-giorni-cosa-vedere/
Lorenzo Taccioli