L’ultimo giorno a Parigi anticipiamo leggermente la sveglia e dopo una buona colazione prepariamo i bagagli per l’imminente ritorno. Ma non è ancora finita, oggi c’è in previsione Montmartre, probabilmente il mio quartiere preferito della città francese.
Come prima cosa ci fermiamo nei pressi del Moulin Rouge a fare qualche foto, ed entriamo a curiosare in uno dei più grandi sexy shop della zona. Al piano superiore, insieme agli articoli in vendita, ci sono anche le piccole stanzine dove è possibile vedere qualche film hard ed in cui le pulizie sembra non vengano fatte di frequente (…).
Saliamo tra le vie del quartiere fino ad arrivare alla basilica del Sacro Cuore (Sacré Coeur), arroccata in cima ad una lunga scalinata è stata terminata di costruire nel 1919. Saliamo anche i 234 scalini a chiocciola che ti permettono di salire sulla cupola e godere di un’ottima vista su tutta Parigi.
È ora di pranzare e pensando di fregare la maggior parte dei turisti ci muoviamo verso le catacombe che vorremo visitare. Scesi dalla metro vediamo una fila lunghissima che gira anche oltre l’angolo dell’edificio. È chiaro che la gente sia in fila dalla mattina e, chiedendo ad un ragazzo che sta aspettando, ne abbiamo la conferma.
Decidiamo di lasciare perdere e di andare a mangiare: per rimanere nel territorio delle tipicità ci buttiamo su delle ottime Crepes, neanche a dirlo la mia è bella farcita di formaggi vari.
Essendo saltate le catacombe, andiamo al cimitero di Père Lachaise, dove sono seppelliti tra gli altri anche Jim Morrison, Oscar Wilde, Edith Piaf, Chopin e Modigliani.
Si è fatto il momenti di salutare i nostri amici in Erasmus e riprendere la via di casa, purtroppo per il ritorno ci tocca il treno. Arrivati in stazione aspettiamo il Thello che ci riporterà indietro. Saliti facciamo il letto con le lenzuola pulite che ci vengono fornite, ma aspettiamo qualche ora prima di stenderci. Ovviamente quella notte non ha dormito quasi nessuno, anche grazie agli odori emessi dai formaggi (..) che sono stati portati a casa come souvenir gastronomico.
Non ho una grande passione per la capitale francese, e per quanto mi sia divertito durante la vacanza, confermo l’impressione che avevo avuto nella precedente visita di Parigi.
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