La necropoli di Pantalica è un sito rupestre abitato dal XIII secolo avanti Cristo, epoca della tarda età del bronzo. Purtroppo del villaggio preistorico non sono arrivate grosse tracce ai tempi nostri, probabilmente perché composto da capanne di legno. Sono invece arrivati ai giorni nostri i resti di tre villaggi bizantini, scavati direttamente nella roccia e accompagnati da piccole chiesette rupestri.
Dell’epoca dell’età del bronzo è rimasto invece il grande Anaktoron, palazzo dell’anax, un antico edificio trasformato durante l’epoca bizantina. Pare che questo palazzo fosse riservato al signore di Pantalica. Ciò che rende speciale questo sito è però la necropoli di Pantalica: un ricco insieme di quasi cinquemila tombe a grotticcella scavate direttamente nelle ripide pareti rocciose.
Sono stati identificati due momenti principali in cui le tombe vennero scavate: tra la metà del XIII secolo avanti Cristo all’XI secolo, nella zona di Pantalica nord e tra il IX e l’VIII secolo avanti Cristo nella zona di Pantalica sud.
Qui sono stati inoltre ritrovati numerosi reperti in ceramica realizzati attraverso l’impiego del tornio. Nelle tombe degli uomini sono stati rinvenuti rasoi in bronzo e coltelli, mentre in quelle delle donne per lo più strumenti impiegati nella filatura e tessitura.
Il sito di Pantalica è annoverato nel patrimonio UNESCO dal 2005.
Dove si trovano le grotte di Pantalica
Percorso nella necropoli di Pantalica
Necropoli nord
Anaktoron – Palazzo del principe
L’ex ferrovia e la necropoli sud
La galleria Bisanti
Rientro a Serramezzana
Lunghezza del percorso di Pantalica
Prezzo per ingresso a Pantalica
Mappa della necropoli di Pantalica
Dove dormire
Il sito delle grotte di Pantalica è in Sicilia e più in particolare nella parte sud orientale dell’isola. Qui un altopiano è stato scavato nel corso dei secoli dai fiumi Anapo e Calcinara, dando vita a profondi canyon. L’intero sito è contenuto nella riserva naturale orientata Pantalica, Valle dell’Anapo e torrente Cava Grande. È anche vicino ad altre attrazioni dell’isola, puoi visitarlo ad esempio all’interno di una vacanza di 10 giorni in Sicilia orientale.
Puoi accedere al sito attraverso due ingressi principali, uno provenendo dal comune di Sortino e l’altro provenendo dal comune di Ferla, entrambi appartenenti al consorzio comunale di Siracusa.
Nella vista della necropoli di Pantalica io ho scelto di cominciare la mia visita dall’ingresso di Serramezzana, l’ingresso principale dove è possibile lasciare l’automobile lungo la strada, proprio a pochi passi dal cancello. I posteggi sono limitati, quindi ti consiglio di arrivare in prima mattinata.
Varcato l’accesso incontrerai il punto informazioni, dove dovrai lasciare il tuo nominativo e numero di telefono, per controllare gli accessi.
Qui puoi scegliere quale sentiero percorrere, con indicate relative difficoltà. Io ho scelto di percorrere un giro ad anello completo, che passi per tutte le attrazioni da vedere.
In questo caso, entrando da Serramezzana procederai in senso antiorario percorrendo i seguenti sentieri, che puoi vedere indicati anche nella mappa sottostante.
Imbocca il sentiero verde che dall’ingresso di Serramezzana ti condurrà in discesa fino alla prima necropoli di Pantalica, ovvero Pantalica nord. Questa è l’area archeologica più antica e rimarrai stupito sia dalla natura selvaggia che cresce sulla roccia, sia dal numero impressionante di tombe a grotticella che vedrai scavate sul fianco della montagna. Buona parte del percorso è scavata direttamente nella roccia e potrebbe quindi diventare scivoloso in caso di pioggia.
Lungo il percorso ti imbatterai anche nella chiesa del Crocifisso, una piccola grotta inizialmente scambiata per catacomba. È in realtà una delle tre chiese rupestri di Pantalica, in cui sono presenti alcuni affreschi. La parete frontale è stata scavata per ricavare un’abside rettangolare dove è presente l’affresco di una Crocifissione. Pare che gli affreschi qui presenti risalgano al periodo tra il XII e il XIV secolo.
Terminato il sentiero verde, imbocca il sentiero bianco, ovvero una strada asfaltata. Continua a seguire la strada ignorando i due cartelli che troverai, ma procedi salendo fino all’insegna per l’Anaktoron. Da qui avrai una posizione privilegiata per guardare il canyon sottostante e vedere il fiume che nei secoli ha scavato la roccia. È strano vedere che anche lungo la strada continuano ad esserci, di tanto in tanto, alcune tombe scavate nella montagna.
Imbocca poi il sentiero rosso che conduce fino all’Anaktoron, ovvero il palazzo dei principi, trasformandosi in una strada sterrata che continua a salire. Purtroppo del grande palazzo rimangono solo i blocchi delle fondazioni, ma potrai renderti conto delle sue dimensioni imponenti. L’Anaktoron occupava il punto centrale dell’altopiano, a 408 metri sul livello del mare.
L’edificio era composto da 9 vani più l’ingresso per una dimensione totale di 431 metri quadrati. Il vano più grande, di 68 metri quadri, restituì i resti di numerose ossa di animali, avanzi di pasti, rottami di bronzo da fondere e due conche in pietra di piccola profondità probabilmente utilizzate per macinare granaglie. Si pensa che qui fosse ospitata anche una fonderia.
In epoca bizantina l’Anaktoron venne riutilizzato, come testimoniato dal rinforzo in calce del muro perimetrale e dal pavimento in malta in uno dei vani. Un devastante incendio, forse avvenuto durante le incursioni arabe, ne determinò il definitivo abbandono.
Lascia l’Anaktoron e scendi verso il fiume. Il sentiero parte proprio dai resti del palazzo e procede in discesa passando per qualche altra tomba. Arriverai così al tracciato di un’ex ferrovia che costeggia il fiume e di tanto in tanto lo attraversa. Questo è il sentiero giallo e procederai su questo percorso per un po’, passando all’interno della vecchia galleria Cascitta (non illuminata!).
Il sentiero giallo corre sia al fianco del fiume Anapo, ma anche al fianco della necropoli sud di Pantalica. Qui ci sono le tombe più recenti, ma anche meno visibili rispetto a quelle dell’area nord.
Il percorso continua con scorci naturali bellissimi. Sei all’interno del canyon, quindi le alte pareti rocciose sono una costante al tuo fianco. Un lato è piuttosto arido e con la roccia nuda, mentre l’altro è più rigoglioso. Ai tuoi piedi continua ad esserci il fiume e di tanto in tanto vedrai qualche spiaggetta rocciosa. Nei mesi più caldi puoi approfittarne per rinfrescarti un po’.
Arriverai così alla galleria Bisanti, lunga circa 220 metri. Puoi scegliere di attraversala oppure prendere il sentiero azzurro sulla sinistra che sale leggermente in quota, regalandoti sempre spettacoli naturali suggestivi, e poi riscende ricongiungendosi al sentiero giallo proprio al termine della galleria.
Tornati sul sentiero giallo inizia la risalita fino a Serramezzana attraverso il sentiero rosso. Questo parte attraversando il fiume passando su alcuni sassi abbastanza stabili. Da qui il sentiero sale rapidamente in quota, infatti dal livello del fiume dovrai tornare fino in cima, da dove sei entrato. Questo tratto del sentiero è abbastanza ripido e faticoso, ma in circa una ventina di minuti di passeggiata ti ritroverai all’ingresso.
La lunghezza del percorso che ho seguito è di circa 8 chilometri, che puoi percorrere in un tempo tra le due ore e mezza e le tre ore. Si tratta di un sentiero a tratti in pendenza e molto esposto al sole. Non è particolarmente impegnativo, ma richiede un minimo di allenamento.
Se non vuoi fare troppa fatica, puoi anche scegliere di percorrere solo una parte del sentiero e una volta vista la prima necropoli tornare indietro, oppure scegliere un altro dei sentieri indicati sulla mappa sottostante, ma evitando di raggiungere il fiume e quindi di percorrere il sentiero ad anello.
L’accesso alla necropoli di Pantalica e ai suoi sentieri è gratuito e non è attualmente previsto un biglietto d’accesso. Si sta però valutando l’inserimento di un ticket di accesso per i prossimi anni.
Ecco la mappa per poter visitare il sito della necropoli di Pantalica.
La città di grandi dimensioni più vicina al sito di Pantalica è quella di Siracusa. Questa dista circa 40 chilometri, percorribili in 45 minuti. Io ti consiglio pertanto di pernottare a Siracusa e fare questa gita in giornata. In circa 5 ore riuscirai a raggiungere Pantalica in auto, visitarla e rientrare.
Qui trovi numerosi hotel e bed and breakfast disponibili a Siracusa.
Se invece preferisci dormire più vicino a Pantalica potrai scegliere di pernottare a Sortino o a Ferla. Tra le due ti consiglio Sortino, perché più vicino all’ingresso principale al parco. Le due cittadine distano tra loro circa 20 chilometri.
Clicca qui per le sistemazioni di Sortino oppure qui per vedere quelle disponibili a Ferla.