Noto – Cosa vedere in una giornata

Noto - Capitale del barocco - UNESCO

Noto è una tappa imperdibile durante la visita della Sicilia orientale. Questa città, inserita nel patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 2002, è considerata la capitale del barocco. La sua importanza è tale che la vallata in cui sorge prende il nome di Val di Noto.

Potrai visitarla tranquillamente in una mezza giornata, e dedicare il resto del giorno ad altre tappe della Val di Noto, se vuoi fare il pieno di barocco, oppure a qualche città sulla costa sud orientale della Sicilia.

Noto - Capitale del barocco - UNESCO

Ecco cosa vedere durante la visita di Noto. Potrai seguire l’intero itinerario a piedi.

Dove si trova Noto ^

Noto è in Sicilia, nella parte sud orientale dell’isola. Fa parte del territorio del libero consorzio comunale di Siracusa e dista circa 31 chilometri da Siracusa stessa in direzione sud ovest. La città si sviluppa in una zona collinare, ai piedi dei monti Iblei.

Particolare è sapere che, nonostante le dimensioni raccolte del suo centro storico, Noto è il comune con il territorio più vasto della Sicilia e il quarto tra tutti quelli italiani.

Cosa vedere a Noto ^

Scalinata nel centro storico di Noto

L’itinerario tra le cose da vedere a Noto ti porterà alla scoperta del barocco e del neoclassico che caratterizza questa città. La sua cattedrale è uno dei monumenti simbolo di questa corrente nella Sicilia orientale.

La maggior parte delle attrazioni di Noto sono direttamente sulla sua via principale, ovvero corso Vittorio Emanuele. Per questo motivo ti renderai conto che già in mezza giornata riuscirai a visitare comodamente tutte le sue attrazioni. Se hai più tempo a disposizione puoi passeggiare con più calma oppure scegliere di visitare qualche destinazione nelle vicinanze, come ad esempio Marzamemi o la riserva di Vendicari.

Ecco cosa vedere in una mezza giornata, o in un giorno, a Noto.

Chiesa di Sant’Antonio Abate ^

Facciata della chiesa di Sant'Antonio Abate - Noto

Fai il tuo ingresso a Noto dal quartiere Agliastrello, nella parte più alta del centro cittadino. Qui, lungo la strada incontrerai la chiesa di Sant’Antonio Abate, la cui facciata insiste su di una scalinata.

La chiesa di Sant’Antonio Abate è tra le più antiche di tutta la città ed è anche la sede dell’omonima confraternita. Queste due caratteristiche la rendono una meta importante, anche se leggermente fuori dal circuito delle classiche mete di Noto.

La facciata della chiesa di Sant’Antonio Abate è dotata di un portale ad arco a tutto sesto, stretto tra due colonne che si concludono in capitelli che sorreggono il timpano spezzato. Al di sopra, una finestra dona luce naturale agli interni.

Gli spazi interni sono ad un’unica navata e contengono numerose e prestigiose opere settecentesche. Tra queste c’è il dipinto dell’arcangelo Raffaele e il profeta Tobia.

Nel presbiterio è presente una statua del XIX secolo che ritrae Sant’Antonio Abate. Da vedere anche la cassa reliquiaria in argento che contiene il corpo di Sant’Alessio martire, arrivato in città nel 1661 grazie a papa Alessandro VII.

Palazzo Di Lorenzo Castelluccio ^

Facciata del palazzo Di Lorenzo Castelluccio
Ingresso palazzo Di Lorenzo Castelluccio

Prosegui verso il cuore del centro storico di Noto e ti troverai davanti al palazzo Di Lorenzo Castelluccio. Costruito alla fine del settecento, questo imponente edificio apparteneva ad una delle più importanti famiglie della città, i Di Lorenzo, marchesi di Castelluccio.

La lunga facciata si presenta lineare, con lesene e capitelli che si incontrano nella cornice che corre al di sotto della balconata ed è decorata con un fregio con motivi floreali. Le finestre, sia al pian terreno che al piano superiore, sono arricchite da cornici e timpani triangolari, che donano uno stile neoclassico all’edificio. Anche gli spazi interni del palazzo sono decorati in stile neoclassico.

Chiesa di Santa Caterina ^

Chiesa di Santa Caterina - Noto

Continuando a scendere le strade di Noto passa per la chiesa di Santa Caterina, oggi sede dell’associazione presepistica della Val di Noto.

La facciata della chiesa di Santa Caterina si erge direttamente sulla strada, da cui è separata attraverso una breve scalinata che conduce al portone d’ingresso dove un grande arco è racchiuso tra due paraste che si congiungono in una trave merlata e scolpita.

Gli interni sono disposti su di un’unica navata con decorazioni settecentesche. Al suo interno, oltre la sede dell’associazione, sono ospitati eventi e conferenze.

Chiesa di San Domenico ^

Facciata della chiesa di San Domenico di Noto

Giunti alla chiesa di San Domenico, sarai nel vivo del barocco della città di Noto. Già dalla facciata di questa chiesa ti potrai rendere conto dello stile che caratterizza l’intera città.

La chiesa di San Domenico risale alla prima metà del settecento, quando venne realizzata per i padri domenicani. La sua facciata è divisa in due ordini: quello inferiore è in stile dorico, mentre quello superiore è in stile ionico. La parte centrale è inoltre convessa, conferendo dinamicità all’intera facciata.

Gli interni sono disposti su di una pianta a croce greca allungata, sulla quale si affacciano cinque cupole decorate da stucchi e altari laterali decorati da dipinti settecenteschi.

Collegato alla chiesa di San Domenico c’è il convento dei domenicani, dal 1877 utilizzato come scuola.

Fontana d’Ercole ^

Fontana d'Ercole davanti alla chiesa di San Domenico

Ai piedi della chiesa di San Domenico potrai notare la fontana d’Ercole, anch’essa risalente al settecento e più precisamente al 1757. La sua struttura è rialzata dal piano stradale per mezzo di tre scalini, sui quali trovano posto le quattro vasche circolari, decorate con piccole maschere verso l’esterno.

Al centro si erge una massiccia colonna sulla cui vetta spunta la statua di Ercole raffigurato mentre riposa dopo la lotta e l’uccisione del leone Nemeo. Nel 1893 vennero apportate alcune modifiche alla statua, come la sostituzione della clava, impugnata nella mano sinistra, con uno scudo che porta lo stemma di Noto.

La fontana di Ercole è un simbolo per la città di Noto. Nel 1860 alcuni antiborbonici posizionarono una bandiera tricolore tra le braccia di Ercole, sostenendo la rivoluzione garibaldina.

Teatro Tina di Lorenzo ^

Palchi e volta del teatro Tina di Lorenzo

Sempre su piazza XVI maggio, all’opposto della chiesa di San Domenico, c’è il teatro comunale Tina di Lorenzo, precedentemente titolato a Vittorio Emanuele III. Questo è il principale teatro di Noto e nacque dopo la ricostruzione della città avvenuta in seguito al terremoto del 1693. Fu durante la seconda metà dell’ottocento che, non senza fatica a causa di diversi blocchi, l’edificio venne alla luce.

Il teatro Tino di Lorenzo presenta una facciata neoclassica, arricchita dalle statue simboliche di arpa, violini e trombe, intrecciate a motivi floreali. Potrai accedere agli spazi interni, dove sull’elegante platea si affacciano quattro ordini di palchi decorati con stucchi che si ispirano al teatro San Carlo di Napoli e Fenice di Venezia. C’è inoltre una grande cupola affrescata con la raffigurazione di Euterpe, l’allegoria greca della musica.

Inaugurato nel 1870 ospita al suo interno 308 posti.

Chiesa di San Carlo Borromeo ^

Chiesa di San Carlo Borromeo di Noto

La chiesa di San Carlo Borromeo risale alla prima metà del settecento, quando venne costuita per l’ordine dei Gesuiti in città.

La sua alta facciata ha la particolarità di avere una forma concava, all’interno della quale si trovano tre aperture differenti tra loro: il grande portone al pian terreno è ad arco a tutto sesto, mentre al primo piano c’è una grande finestra rettangolare anticipata da una piccola balaustra. Il terz’ordine invece è dotato di un oculo a quadrifoglio, posizionato tra due nicchie perforate. I tre ordini della facciata sono collegati tra loro per mezzo di colonne che creano continuità nella struttura.

Gli interni della chiesa di San Carlo Borromeo sono disposti su tre navate con alte arcate e capitelli riccamente scolpiti. Qui sono conservate alcune opere del pittore locale Costantino Carasi e le volte, decorate con affreschi, guidano l’occhio verso la cupola che anticipa l’altare.

Monumento ai Caduti di Noto ^

Continua l’itinerario alla scoperta di Noto e raggiungi il monumento ai Caduti, simbolo della città dedicato ai Caduti durante la prima guerra mondiale. Protetto da una bassa ringhiera, si trova qui dal 1922, quando venne inaugurato.

Su di una base in marmo trova posto la statua che rappresenta la Vittoria Alata. Con la mano destra sorregge una lancia, mentre con l’altra sostiene un soldato ferito. Al di sotto c’è la statua di un’aquila dalle ali spiegate e ancora più sotto cinque medaglioni che ricordano le battaglie più significative della prima guerra mondiale.

Palazzo Landolina ^

Dietro al monumento ai Caduti, rialzato, sorge il palazzo Landolina. Il nome è legato al marchese Francesco Landolina, che ne richiese la costruzione nel 1730. Nonostante anche questo palazzo abbia un marcato stile barocco, nasconde elementi neoclassici che anticipano i tempi.

Attraverso l’androne puoi raggiungere la corte interna intorno alla quale si distribuiscono gli spazi del piano terra e il giardino pensile. Qui si trovavano anticamente le scuderie e i magazzini, mentre su di un lato ci sono due sfingi in marmo che anticipano la rampa di scale che si collega ai piani superiori.

Nonostante oggi il palazzo Landolina sia sede di un hotel di lusso, è possibile acquistare un biglietto che permette di visitare alcune delle stanze nobiliari.

Cattedrale di Noto ^

Navata centrale e affreschi della cattedrale di San Nicolò

A rendere celebre Noto è senza ombra di dubbio la cattedrale di San Nicolò, largamente rappresentata quando si parla della città. Basterebbe anche solo la sua posizione di rilievo, al termine di una lunga scalinata e davanti al palazzo Ducezio, a darle lustro. In realtà le sue forme imponenti e lo stile barocco contribuiscono a darle quel lustro che la rende celebre.

La sua costruzione cominciò nel 1693 e a distanza di dieci anni era già terminata una prima versione. Nel 1768 partì un secondo rifacimento della chiesa, che ne aumentò le dimensioni e inglobò la struttura precedente.

La facciata della cattedrale di Noto presenta elementi barocchi e classici fusi insieme. Il primo ordine è dotato di otto colonne che si chiudono in capitelli corinzi, tra le quali spuntano i tre portoni. Quello centrale è sormontato dallo stemma della città e decorato con bassorilievi che rappresentano la vita di San Corrado Confalonieri. Il secondo ordine della facciata è invece caratterizzato da due torri laterali e dalle statue degli Evangelisti che anticipano il corpo centrale. La torre sinistra è il campanile della chiesa, mentre quella della chiesa è la torre dell’orologio.

Gli interni sono a croce latina e tra le varie opere che qui puoi vedere c’è anche un’arca d’argento risalente al cinquecento con le spoglie del patrono di Noto: San Corrado Confalonieri. Il suo aspetto ti sembrerà abbastanza recente, ciò è dovuto al crollo della cupola nel 1848 e ad altri crolli avvenuti nel 1996 che danneggiarono la navata destra e quella centrale, prontamente ripristinati.

Palazzo Ducezio – Comune di Noto ^

Facciata di palazzo Ducezio - Comune di Noto

Il palazzo Ducezio, di fronte alla cattedrale di Noto, ospita il comune della città.

La costruzione di palazzo Ducezio partì nella metà del settecento e si ispira ad alcuni palazzi francesi. Durante i secoli vennero apportare alcune modifiche, come l’aggiunta del piano superiore durante gli anni cinquanta dello scorso secolo.

Il piano terreno è rialzato rispetto al piano stradale per mezzo di una scalinata semicircolare. Questa conduce ad un lungo porticato con arcate a tutto sesto sorrette da pilastri che poggiano su semicolonne. Le arcate centrali danno inoltre vita a un semicerchio che conferisce una forma convessa alla facciata che si allunga verso il corso principale. Il piano superiore è invece protetto da una balaustra, elemento che si ripete sul tetto.

Accedendo al palazzo Ducezio potrai salire sul terrazzo e godere di un punto di vista rialzato sulla bellissima cattedrale cittadina. Potrai inoltre visitare la Sala degli Specchi, ricca di stucchi, decorazioni e preziosi arredi. È così chiamata per la presenza di due alti specchi.

Palazzo Rau della Ferla ^

Facciata del palazzo Rau della Ferla

Dalla vista panoramica del palazzo Ducezio vedrai anche il palazzo Rau della Ferla, tipico esempio di palazzo nobiliare. In questo caso venne fatto costruire dai Rau, marchesi di Ferla. L’importanza di questa famiglia è testimoniata dal fatto che, quando nel 1730 venne eretto l’edificio, questo si trovava nel bel mezzo della nuova Noto, in mezzo ad importanti palazzi civili e religiosi.

La sua massiccia pianta rettangolare è dotata di una corte interna. La facciata è disposta su due livelli e dotata di decorazioni tardo barocche, con balconi con ringhiere in ferro bambate sorrette da mensoloni e finestre chiuse da timpani arcuati che si collegano alle cornici in pietra. Il portale d’ingresso è racchiuso da pilastri a gradoni. Sopra, al culmine della finestra del piano rialzato, c’è lo stemma della famiglia Rau.

Gli spazi interni del palazzo Rau della Ferla ospitano esercizi commerciali e uno spazio espositivo.

Palazzo Nicolaci di Villa Dorada ^

Portale di ingresso al palazzo Nicolaci

Tra le attrazioni da non perdere a Noto c’è il palazzo Nicolaci di Villa Dorada. Questa bella residenza urbana appartenuta alla famiglia Nicolaci, venne costruita a partire dagli inizi del settecento.

La lunga facciata principale è decorata con suggestivi balconi barocchi chiusi da ringhiere in ferro battute e sostenuti da mensole riccamente scolpite. Qui trovi figure in pietra che rappresentano angeli, cavalli alati, centauri, leoni e sirene. Il portone d’ingresso è stretto tra due colonne in stile ionico che si collegano all’architrave con triglifi. Dietro la facciata si nasconde uno dei palazzi più grandi di tutta Noto.

Potrai visitare gli spazi interni dell’edificio, percorrendo la scenografica scalinata che conduce al primo piano. Qui tra i vari ambienti riccamente decorati, trovi anche il grande salone da ballo. Questo è l’ambiente più sfarzoso del palazzo ed era possibile raggiungerlo solo passando attraverso le numerose stanze che lo precedono. Tra i vari affreschi ottocenteschi, spunta quello nel riquadro centrale della volta con raffigurati Apollo e le Muse. Lateralmente ci sono le personificazioni delle stagioni e dei segni zodiacali.

Prima di lasciare il palazzo Nicolaci di Villa Dorata ti consiglio di accedere anche al suo grande cortile, dove al bel palazzo si aggiunge il verde di diverse piante e alcune alte palme.

La via Nicolaci è anche la strada che ogni anno, la terza domenica di maggio, ospita l’infiorata di Noto.

Chiesa di Montevergine ^

Chiesa di Montevergine di Noto

Dopo aver visitato il palazzo Nicolaci di Villa Dorada, uscendo noterai la chiesa di Montevergine. La sua facciata è decisamente scenica, grazie alla stretta via che conduce l’occhio fino alla sua forma concava, che sembra accogliere i fedeli. Divisa in due ordini scanditi da lesene, presenta due torri campanarie ai lati. Il portale, al centro, è stretto tra lesene che sorreggono un frontone retto. Il secondo ordine è invece dotato di un grande finestrone con frontone triangolare.

Questa chiesa risale alla metà del settecento ed era collegata al monastero dei Cistercensi, poi demolito nel 1938.

Gli interni della chiesa di Montevergine sono a navata unica e decorati con stucchi, affreschi e altari barocchi in marmo. L’abside semicircolare è dotato di un presbiterio rialzato, elemento tipico delle chiese monastiche. La volta della navata è decorata con un affresco settescentesco raffigurante La Gloria degli Ordini Benedettini. Particolare è anche il pavimento in maiolica, appartenente alla costruzione originaria.

Chiesa di Santa Chiara ^

A pochi passi dalla cattedrale di Noto troverai la chiesa di Santa Chiara, dedicata ufficialmente a Santa Maria Assunta, venne eretta agli inizi del settecento. La sua facciata è lineare, con una forma a torre rettangolare sulla quale si aprono due portoni e diverse finestre.

I portoni sono sollevati dal piano stradale, a causa di un abbassamento stradale avvenuto nell’ottocento, e incorniciati da colonne e lesene che si uniscono nell’architrave. Le finestre sono invece decorate con balaustre in ferro. Lo spigolo esposto (gli altri lati della chiesa sono collegati direttamente ad altri palazzi) è decorato con una lesena chiusa da un bel capitello.

Gli interni della chiesa di Santa Chiara sono disposti su di una pianta ellittica e conservano la statua in marmo della Madonna col Bambino, risalente al cinquecento. I decori presenti negli interni la rendono inoltre uno dei maggiori gioielli barocchi di Noto.

Basilica del Santissimo Salvatore ^

Volte e interni della basilica del Santissimo Salvatore

Torna alla cattedrale di Noto e alla sua destra potrai vedere il monastero e la basilica del Santissimo Salvatore. L’intero complesso comprende tre differenti costruzioni: il monastero in stile barocco, la basilica in stile neoclassico e il seminario che è l’edificio più recente, risalente all’ottocento.

La basilica del Santissimo Salvatore vide la luce a cavallo tra il settecento e l’ottocento e si presenta massiccia e rialzata rispetto alla via sottostante. Divisa in due ordini, seperati tra loro per mezzo di una cornice scolpita, presente lenese e colonne che ne slanciano la verticalità. Ai lati del portone ad arco ci sono due nicchie vuote, mentre nel secondo ordine un grande finestrone ad arco è dotato di balconcino.

Gli interni della basilica sono ad aula unica, con cappelle laterali. Le decorazioni sono un mix di stili tra tardobarocco e neoclassico, ottenuti attraverso affreschi e stucchi. Sulla parte centrale della volta è rappresentata la Pentecoste.

Versando un’offerta libera potrai scegliere di salire anche sul campanile, godendo così di un punto panoramico rialzato sulla città.

Palazzo Vescovile di Noto ^

Oltre alla basilica del Santissimo Salvatore c’è il palazzo Vescovile di Noto. Questo occupa una posizione rialzata rispetto alla strada ed è qui dalla fine del settecento, quando il terzo vescovo di Noto ne richiese la costruzione per ospitare la sua residenza e gli uffici della curia.

La larga facciata neoclassica è scandita da porte al pian terreno e da una lunga serie di balconi al piano realzato. La sommità della parte centrale presenta un grande timpano triangolare con merli e lo stemma del Monsignore Mirone, che ne ordinò la costruzione.

Particolare è anche la sottostante piazzetta Trigona, dalla forma ad esedra e il cui perimetro è decorato da tante piante di ficus benjamin. In mezzo trova poi posto il palchetto della musica, una struttura in ferro semicircolare che ospitava la banda cittadina.

Piazza dell’Immacolata ^

Al termine di corso Vittorio Emanuele giungerai in piazza dell’Immacolata. Questa rappresenta una delle quattro più importanti piazze della città, insieme alla precedente piazza del Municipio (in cui trovi la cattedrale e il palazzo Ducezio), largo Landolina (con l’omonimo palazzo) e piazza XVI Maggio.

Questa piazza è molto frequentata dai turisti, anche grazie alla sua posizione centrale. Qui si affacciano importanti monumenti, come la chiesa di San Francesco e, rialzata rispetto al piano della piazza, c’è la statua settecentesca, in marmo, della Vergine. Al di sotto invece una fontana circolare con al centro la statua di un ragazzo che cavalca un delfino.

Chiesa di San Francesco all’Immacolata ^

Chiesa di San Francesco all'Immacolata di Noto
Scalinata e facciata della chiesa di San Francesco all'Immacolata

Dalla piazza dell’Immacolata parte una larga scalinata a tre rampe che conduce alla facciata della chiesa di San Francesco all’Immacolata.

La chiesa risale alla prima metà del settecento ed è dotata di una facciata a due ordini, separati da una cornice marcapiano, e dotati di paraste con capitelli corinzi. Il portale è stretto tra due colonne barocche con motivi floreali, che si congiungono nel timpano spezzato con al di sopra una piccola nicchia. Altre due nicchie sono ai lati del portone. Sul fianco destro si sviluppa il palazzo che è stato sede del convento dei Frati Francescani, e che dietro la facciata nasconde un chiostro attorno al quale si sviluppano gli spazi. Successivamente al convento venne impiegato per fini scolastici, mentre oggi è chiuso al pubblico.

Gli interni della chiesa di San Francesco all’Immacolata sono a navata unica su di una croce latina. Qui, oltre a dipinti settecenteschi, ci sono anche monumenti funebri appartenenti a importanti personalità per la città. L’abside conserva inoltre la statua lignea della Vergine Immacolata, risalente al 1504.

Porta Reale ^

Procedendo lungo corso Vittorio Emanuele arriverai alla porta Reale di Noto. Questo grande arco monumentale segna l’ingresso al centro storico.

Le origini della porta Reale di Noto sono abbastanza recenti, infatti venne progettata a partire dal 1838, quando arrivò la notizia che il re Ferdinando II di Borbone sarebbe passato per la città. Il marchese di Canicarao finanziò la sua costruzione, affidata all’architetto napoletano Orazio Angelini.

Il grande arco monumentale, anche noto come porta Ferdinandea, è in stile neoclassico e presenta gli stemmi di Noto e della famiglia Canicarao. Lungo il cornicione si innalzano tre statue:

  • una torre, simbolo della forza della città;
  • un grande uccello, il cui significato ha una doppia lettura. Se fosse un pellicano sarebbe simbolo di abnegazione, se fosse una cicogna sarebbe il simbolo della fertilità;
  • un levriero, simbolo di fedeltà.

Villa Comunale di Noto ^

Villa Comunale di Noto

A pochi passi dall’arco di Porta Reale c’è il giardino della Villa comunale di Noto. Le aiuole sono contornate da alberi e piantumate con arbusti e fiori. Questo spazio risale agli inizi del novecento, quando venne creato per rendere più bella la nuova zona residenziale alle porte del centro storico.

Tra le aiuole ci sono i busti di alcuni importanti personaggi della città, come il canonico Rocco Pirri, il sacerdote Giovanni Aurispa, l’architetto Matteo Carnilivari, il patriota Corrado Avolio e il poeta Giuseppe Cassone.

Ex monastero di San Tommaso ^

Ex monastero di San Tommaso di Noto

L’itinerario alla scoperta delle cose da vedere a Noto è quasi terminato. Prima di lasciare la città, però, raggiungi l’ex monastero di San Tommaso. Questo imponente palazzo, dalle condizioni un po’ malandate, si trova nella parte alta della città. Il palazzo venne eretto nel 1720.

La grande facciata è anticipata da una scala trapezoidale che conduce fino all’ingresso grazie alla sua doppia rampa. Questa è un aggiunta ottocentesca, resasi necessaria in seguito all’abbassamento del piano stradale. Al fianco dell’ingresso c’è un ricco insieme di finestre e fregi barocchi. Al pian terreno le finestre sono degli oblò circolari, mentre al piano rialzato sono delle finestre con cornici in pietra.

Oggi ospita al suo interno una parte del carcere cittadino. L’ex monastero di San Tommaso è rappresentato, con la stessa funzione detentiva, anche in alcune puntate della serie il Commissario Montalbano. In questo caso è conosciuto come il carcare di Vigata.

Chiesa del Santissimo Crocifisso ^

Chiesa del Santissimo Crocifisso di Noto

Sempre nella parte alta della città, c’è l’ultima tappa della visita di Noto: la chiesa del Santissimo Crocifisso. Le sue imponenti dimensioni la rendono la seconda chiesa, per grandezza, della città.

La struttura risale agli inizi del XVIII secolo, anche se la facciata è rimasta incompiuta. Una breve scalinata la separa dal piano stradale e da qui prende il via una forma pulita, con il portone centrale più ampio rispetto ai due laterali. Tutti e tre sono chiusi da un timpano, semicircolare ai lati e spezzato al centro. Anche il piano superiore presenta tre aperture, protette da una balaustra in pietra. Quella centrale è cieca, mentre le due laterali danno direttamente sul cielo. In quella destra è stata posizionata una campana.

Gli interni sono disposti su tre navate con cappelle laterali. Tra queste c’è la cappella dei Landolina, decorata con stucchi e affreschi e con colori pastello che si trovano solo in questo spazio della chiesa. Qui si trova la teca che conserva la Santa Spina. L’abside presenta invece una croce in oro di metà settecento con al centro una teca contenente una pittura su legno che raffigura Cristo. Pare che questa fosse stata attribuita a San Luca.

Mappa dell’itinerario di Noto ^

Ecco la mappa che puoi seguire per visitare l’intero centro storico di Noto.

Dove dormire a Noto ^

Se stai visitando Noto e vuoi pernottare in città non avrai grossi problemi a trovare una sistemazione. La città è infatti celebre tra i turisti e questo ha portato alla presenza di numerosi hotel, bed and breakfast e appartamenti in cui soggiornare.

Clicca qui per vedere le sistemazioni disponibili a Noto.

Durante il mio itinerario alla scoperta della Sicilia orientale io ho dormito la sera precedente alla visita a Modica, per essere vicino alle altre città barocche, e la sera successiva a Siracusa.

Qui trovi gli hotel disponibili a Modica e questo è quello in cui ho soggiornato io, con stanze moderne e un’ottima colazione. Qui puoi invece trovare hotel e strutture disponibili a Siracusa.

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Noto - Cosa vedere in una giornataGuida completa a Noto. Scopri l'itinerario completo tra tutte le cose da vedere con fotografie, cartina e tutti i dettagli.https://www.lorenzotaccioli.it/noto-cosa-vedere-in-una-giornata/
Lorenzo Taccioli