Orrido di Bellano – alla Scoperta della Gola

Passerelle di Legno - Ponti in Cemento e Bambini sul canyon dell Orrido di Bellano

È una giornata primaverile quella in cui decidiamo di visitare l’Orrido di Bellano. Sono un po’ di mesi che puntiamo questa destinazione, ma tra impegni e condizioni meteorologiche non proprio favorevoli abbiamo sempre rimandato. Non ho trovato troppe informazioni online sull’Orrido di Bellano, perciò non so esattamente cosa aspettarmi e, forse,  è più bello così.

So per certo che vedremo un angolo di natura insolito a due passi dal lago di Como.

Cos’è l’Orrido ^

Orrido è solitamente un aggettivo utilizzato per definire qualcosa di spaventoso e che generi paura, ma in realtà identifica anche uno spettacolo totalmente opposto. Come nel caso dell’orrido di Bellano, con orrido si intende un luogo naturale nel quale un torrente o un fiume si è scavato una profonda gola tra la roccia. Spesso in queste situazioni si trovano anche grotte e cascate spettacolari dovute ad insenature e alle diverse altezze su cui scorre il letto del fiume.

Arrivare all’Orrido di Bellano ^

L’orrido di Bellano è un piccolo esempio di orrido e si trova sulla sponda orientale del lago di Como all’interno del comune di Bellano, in provincia di Lecco quindi in Lombardia. Arrivarci è abbastanza semplice, ma bisogna tenere presente che si tratta pur sempre di una destinazione sul lago, in una cittadina turistica. Questo significa poter trovare un po’ di fila per arrivare a destinazione, come è successo a noi. Essendo infatti Bellano una città di lago le strade che scendono fino in paese non sono numerose e sono spesso prese d’assedio dai turisti, soprattutto durante i weekend e nei periodi di ferie.

La bella giornata di primavera ha fatto si che tantissimi turisti uscissero per i primi weekend fuori porta della stagione e così, dopo un po’ di traffico, siamo riusciti a scendere fino al centro di Bellano. Una volta parcheggiata l’automobile è possibile chiedere ad uno dei tanti cittadini le indicazioni precise per arrivare all’orrido di Bellano, che non è troppo segnalato soprattutto se non nelle immediate vicinanze.

La destinazione si trova comunque in pieno centro, quindi è facilmente raggiungibile a piedi da qualsiasi punto ci si trovi. Noi parcheggiamo nel centro storico, in alcuni parcheggi a pagamento distanti una decina di minuti dall’ingresso.

Arrivati all’ingresso dell’orrido di Bellano, dopo una piccola scalinata, ci si troverà davanti un grande cancello, dove è possibile pagare il biglietto di ingresso (4€ gli adulti, 3,5€ i bambini fino a 12 anni) e entrare nel piccolo parco naturale. Noi, come dei veri pensionati, ci fermiamo subito per una sosta al piccolo bar subito dopo la biglietteria.

Orrido di Bellano - Ingresso

Visitare l’Orrido di Bellano ^

Prima di partire per la visita all’Orrido di Bellano è bene consultare gli orari di apertura, disponibili sul sito del comune di Bellano, specialmente se fuori dalla bella stagione e in giornate infrasettimanali.

La visita non richiederà troppo tempo, sarà sufficiente circa un’oretta di tempo prendendosi la dovuta calma, ma permetterà di immergersi in un luogo naturale, ben conservato e ottimamente valorizzato. Non è necessario abbigliamento tecnico ne scarpe da trekking, infatti le passerelle di legno costruite lungo il percorso sono estremamente agibili. Non è possibile la visita in passeggino o carrozzina, perché lungo il percorso si trovano alcune scalinate. È invece consentito l’accesso ai cani.

L’origine dell’Orrido di Bellano ^

Le origini dell’Orrido di Bellano sono piuttosto antiche, la sua formazione cominciò infatti circa 15 milioni di anni fa, quando il passaggio del torrente Pioverna cominciò ad erodere la roccia lungo il suo tragitto che da Taceno lo conduceva fino al lago di Como. Il solco si faceva via via sempre più profondo con il passare degli anni creando quindi una gola sempre più accentuata.

Durante il periodo delle glaciazioni, sopra a Bellano era presente un altro lago totalmente ghiacciato, ma durante il disgelo le sue acque cominciarono a scendere verso il Lario (lago di Como) in maniera sempre più copiosa attraverso l’orrido, andando ad acuire il fenomeno che si stava già creando. Se in un primo momento il dislivello aveva causato una cascata che metteva in comunicazione i due laghi, col passare degli anni il getto della cascata andò via via erodendo la roccia e facendo arretrare la posizione della cascata a quella che è oggi visibile.

Durante la storia più recente il dislivello dell’acqua e lo scorrere del torrente Pioverna venne utilizzato per produrre energia. Durante il XVI e il XVII secolo quest’energia venne impiegata per la lavorazione del ferro, estratto poco distante da Bellano. Nel XVIII secolo l’ingresso all’Orrido venne abbellito da una grande scalinata in marmo e successivamente dal portone di ingresso in stile liberty.

Nel XIX secolo l’energia prodotta nell’orrido di Bellano venne impiegata per alimentare l’industria del cotone: il cotonificio Cantoni nel 1870 aprì qui uno stabilimento produttivo.

Bellano diede i natali al poeta Sigismondo Boldoni, al quale si deve anche il nome dell’orrido di Bellano, da lui definito “Orrore di un’orrenda orrendezza” a causa del fascino che gli suscitava.

Si pensa infine che le numerose gallerie che si trovano lungo il percorso dell’orrido di Bellano venissero utilizzate dalla popolazione per muoversi liberamente durante le ronde istituite per far rispettare il coprifuoco nel periodo dell’occupazione austriaca.

La casa del diavolo ^

Casa del Diavolo - Orrido di Bellano

Riprendiamo la nostra visita e subito dopo il piccolo bar all’ingresso, attraverso una breve scalinata si accede ad una passerella in metallo che sormonta il ponte in mattoni sopra la prima cascatella che ci accoglie. Al nostro fianco scorre un largo tubo in metallo, probabilmente utilizzato per drenare l’orrido di Bellano o per trasportare fuori qualche genere di materiale. Proprio a destra si trova un’antica torretta in cemento con un paio di graffiti: si tratta della casa del diavolo, le cui effigi sono ritratte con tanto di forcone.

La torre è una struttura a 4 piani, di pianta esagonale ma non regolare. All’interno una scala a chiocciola permetteva di salire fino a in cima, ma non è più possibile accedervi. La sua storia è molto incerta e misteriosa: si dice che all’interno si svolgessero dei festini anche a base di riti satanici.

Le sue origini non sono certe, infatti non si sa ne la funzione per cui venne costruita, ne a che periodo risalga, ma si trovano scritti relativi alla casa del diavolo risalenti al 1656 in cui si narra che le sue origini siano addirittura antecedenti e la si ritrova nell’elenco delle bellezze da visitare a Bellano, redatte a partire dal XVIII secolo.

Sarebbe interessante potervisici avvicinare ulteriormente e visitarne gli interni, ma non è logisticamente possibile arrivare all’ingresso e da dove la vediamo dà un’idea di solidità precaria, per cui è forse meglio tenersici alla larga.

 

In mezzo alla natura ^

Continuiamo la nostra passeggiata all’interno dell’Orrido di Bellano proseguendo sulla passerella, che da metallo diventa di roccia per poi essere di legno tra un tratto e l’altro di sospensione del percorse. Le parti in legno sono state costruite adiacenti la roccia a cui sono ancorate e si snodano principalmente sul lato sinistro della gola scavata dal fiume Pioverna.

Più ci si addentra nel percorso più le rocce a strapiombo tendono ad invadere il percorso, durante il quale per alcuni tratti è necessario camminare ricurvi o passare uno per volta se si incontra qualcuno nel senso opposto che cerca di guadagnare l’uscita. La luce si fa via via più bassa, perché le rocce coprono i raggi di sole che si insinuano nella spaccatura della montagna e nel contempo si sente sempre più spesso e sempre più insistente il rumore di una caduta d’acqua: sono infatti frequenti piccole cascatelle che interrompono il torrente Pioverna nella sua discesa verso il Lario (Lago di Como).

La passeggiata è breve e piacevole, incontra in alcuni punti vecchi percorsi costruiti per muoversi tra queste rocce, ma non più accessibili. Inizialmente anche il percorso conclusivo che portava alla cascata più grande si addentrava maggiormente all’interno della gola, ma oggi si ferma prima.

Terminato il percorso dell’Orrido di Bellano si arriva a dei piccoli e lunghi giardini, dove qualche famiglia si è fermata per un pic nic, approfittando del tepore di un timido sole che fa capolino tra le nuvole. Da qui si ha un ottimo punto di osservazione su tutta la gola in mezzo alla quale abbiamo camminata ed un ulteriore stretta scaletta (percorribile per un solo verso alla volta) porta ad un punto panoramico verso il lago, da cui si vede tutta la cittadina di Bellano comprensiva dell’ingresso all’orrido di Bellano, e il lago di Como. Ci troviamo proprio sotto l’ennesimo ponte costruito per collegare le varie spaccature di questa roccia. Un piccolo sentiero privato parte anche da qui e si collega, probabilmente, al cortile di una casa.

Dopo essere tornati sulla panchina nel piccolo parco ci fermiamo un po’ ad ammirare il panorama immerso nella natura, dove la roccia rotonda si scontra a quella più spigolosa, a seconda di come il torrente l’ha erosa nei secoli. La vegetazione, di un verde accesso, si alterna ad aree con muschio cresciuto a causa della tanta umidità che le cascate sprigionano.

In circa un’ora o poco più ci si gode tranquillamente la passeggiata per l’Orrido di Bellano, ma non si avrà che l’imbarazzo della scelta per riempire il resto della giornata: il lago di Como regala posti e scorci fantastici, tutti da scoprire. Noi cominciamo con la visita della cittadina di Bellano.

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Orrido di Bellano - alla Scoperta della GolaCos'è l'Orrido e come visitare all'Orrido di Bellano. Tutte le informazioni in una passeggiata tra vegetazione, cascate e gole sul Lago di Como.https://www.lorenzotaccioli.it/orrido-di-bellano-scoperta-della-gola/
Lorenzo Taccioli