Arriviamo a Mondaino nel pomeriggio della domenica per seguire le fasi preparatorie al palio del daino e per vivere con più calma la rievocazione medievale che viene messa in scena nelle vie del centro storico.
In questi giorni Mondaino ospita fiumi di persone e cerca di rendere tutto più semplice possibile per l’accoglienza dei turisti: una squadra di persone si mette al servizio della città, tra parcheggiatori, cassieri e staff tecnico. Arrivati nei pressi del borgo non sarà difficile trovare il parcheggio (gratuito) dove lasciare l’automobile: diverse aree vengono temporaneamente adibite a zone di sosta per far fronte all’alto numero di persone in arrivo.
Mondaino è un piccolo borgo romagnolo, situato vicino al confine con la regione Marche. All’interno della provincia di Rimini occupa infatti una posizione piuttosto a sud: dista infatti circa un’ora di auto dalla città di Rimini e si trova nell’interno della regione, verso la catena montuosa degli Appennini.
Il centro storico cittadino si trova su di un colle che raggiunge i 400 metri sul livello del mare e che sormonta la valle generata dal fiume Foglia. Dopo aver lasciato l’autostrada A14 all’uscita di Cattolica si prosegue sulla strada provinciale 17, lasciandola in località Ghetto Cinque Quattrini, per continuare sulla strada provinciale 44 in direzione Saludecio dove, attraverso le strade provinciali 17 e 64 si arriverà a destinazione.
Mondaino venne abitata già in epoca romana, quando venne edificato un tempio dedicato alla dea della caccia Diana. In questa terra infatti la selvaggina era abbondante e, più di tutti gli altri animali, si trovavano i daini; l’abbondanza di questi animali fece identificare l’insediamento di Mondaino con il nome “Monte dei Daini”, che diventò poi il nome attuale. Questa terra di confine venne contesa tra il comune di Rimini, che la usava da avamposto per la località di Montegridolfo, e il ducato di Urbino.
All’arrivo dei Malatesta, signori di Rimini che controllarono la bassa Romagna e parte delle Marche tra il XIV e il XVI secolo, Mondaino venne fortificata attraverso la creazione di un castello, di mura di fortificazione e di un ponte levatoio di cui ancora oggi si può vedere la struttura all’ingresso della città nella Porta Marina.
Durante i secoli, questa città contesa, fu al centro di due trattati di pace: il primo, nel 1393, tra Carlo Malatesta e Antonio II da Montefeltro. Il secondo, invece, nel 1459 tra Sigismondo Pandolfo Malatesta e Federico da Montefeltro duca di Urbino. Quest’ultimo durò appena 3 anni, dopo i quali Mondaino venne conquistata dai marchigiani che donarono il territorio al papa.
Dietro la porta Marina si trova la piazza Maggiore, una delle piazze più belle e particolari di tutta la Romagna, regione alla quale Mondaino è ritornata ad appartenere durante i secoli. Piazza Maggiore è una piazza semicircolare del 1800, circondata da un porticato in stile neoclassico che, assieme alla via Maggiore (oggi conosciuta come via Roma) danno vita alla “padella” a causa della loro forma che ricorda l’utensile da cucina. Questa piazza venne utilizzata anche nella registrazione di uno spot di birra Moretti.
Il palio del daino di Mondaino, arrivato alla sua trentesima edizione nel 2017, è una festa che viene celebrata ogni anno nella seconda metà di Agosto. Venne istituito a ricordo del giorno in cui proprio qui, a Mondaino, il conte Federico Da Montefeltro e Sigismondo Malatesta si incontrarono e dopo aver firmato la pace tra le due fazioni (riminese e marchigiana) si diedero ai festeggiamenti. Poco importa se quella tregua fu in realtà piuttosto breve e durò solo 3 anni.
La festa nell’intero paese di Mondaino dura 4 giorni, ma solamente l’ultimo (che viene sempre di domenica), è quello del palio dove si scontrano le quattro contrade di Borgo, Castello, Contado e Montebello per vincere il titolo che verrà mantenuto fino all’anno successivo.
Il palio del Daino di Mondaino si apre il primo giorno (giovedì) con la rievocazione in cui il castellano dà il benvenuto a Federico da Montefeltro e Sigismondo Malatesta, seguito dal giullare di corte che racconta la storia delle due personalità, insieme agli sbandieratori e allo sparo della bombarda che segna l’inizio della festa.
Nei giorni di venerdì e sabato il centro storico continua ad animarsi attraverso spettacoli a tema, mostre e bancarelle che vendono cibo e ripropongono le arti e i mestieri tipici del periodo medievale.
Il palio vero e proprio, dove avviene la sfida tra le 4 contrade, si svolge nella giornata di domenica e, più precisamente, dal tardo pomeriggio. In questo giorno le vie del centro si riempiono enormemente, perciò sarebbe meglio arrivare presto per potersi sedere all’interno delle gradinate di piazza Maggiore e godere al meglio dello spettacolo. Dopo un’introduzione del messere di corte, nella quale si spiega come si svolgeranno i giochi e le regole, prende il via il palio.
La prima sfida del palio del daino di Mondaino è tra i balestrieri. Divisi in squadre hanno l’obiettivo colpire con questa antica a e pesante arma il bersaglio posto su di un muro sopra il porticato della piazza. Per questioni di sicurezza il lato in cui si trova il bersaglio viene totalmente sgombrato e anche il percorso di traiettoria delle frecce viene messo in sicurezza attraverso delle staccionate in legno ai lati delle quali si trovano le squadre.
Vediamo tutte le tipologie di persone possibili prendere parte a questa sfida: da ragazzi giovanissimi, a un’anziana donna che riporta risultati un po’ deludenti, ma entusiasmanti per la sua età e, comunque meno peggiori di altri contendenti. Dopo un giro di prova avviene la sfida vera e propria in cui alcuni balestrieri non colpiscono il piccolo bersaglio, mentre altri mandano in visibilio la folla riuscendo a centrarlo in pieno.
Al termine della sfida vengono rimosse le frecce e conteggiati i punteggi riportati da tutti i contendenti.
In base ai vincitori della gara dei balestrieri, vengono decretate le tre contrade che passano il turno e l’ordine in cui faranno la scelta cruciale per il secondo gioco. Alle 19.30 circa comincia infatti il secondo turno del palio del daino: la corsa delle oche. Già prima che cominciasse il gioco, passeggiando per le vie del centro storico, avevamo scorto la gabbia in legno all’interno della quale venivano custodite le oche in attesa di essere impiegate nel palio.
Come prima cosa, secondo l’arrivo nella prova dei balestrieri, ogni squadra sceglie l’oca che vuole mettere in campo. Per ogni contrada ci sarà un solo giocatore a concorrere quelli delle squadre antagoniste. Usciti dalla piazza le oche vengono posizionate a terra e devono raggiungere il centro della piazza. Per incentivare le oche a correre nella giusta direzione quanto più velocemente possibile, i concorrenti non potranno assolutamente entrare in contatto con gli animali, ma dovranno aiutarsi solamente incitandole o facendogli prendere la giusta direzione attraverso suoni e urla.
La prova dura pochi secondi, soprattutto se le oche prendono subito la giusta direzione e incanalate nel percorso stabilito dalle staccionate in legno arrivano all’interno della piazza (piuttosto spaventate).
La contrada che si classificherà terza non potrà partecipare alla sfida finale del palio che si svolgerà a partire dalle 22.00, salvo ritardi.
Prima delle 22.00, la piazza Maggiore di Mondaino inizia a ripopolarsi di persone che vogliono assistere comodamente al gioco finale del palio del daino. Dopo al secondo gioco, infatti, il pubblico si è sparso per i vicoli del centro storico in cerca di qualcosa con cui cenare e questo causa delle file chilometriche ai vari banchetti del cibo.
Dal gioco finale del palio del Daino di Mondaino uscirà la contrada vincitrice che manterrà il titolo fino all’anno successivo. Si tratta di un gioco piuttosto semplice e veloce, che ricorda chiaramente quello dei 4 cantoni che tutti i bambini hanno fatto.
Le squadre concorrenti, riconoscibili dai colori delle loro vesti, indossano un copricapo che riproduce la testa di un daino e ognuno di loro si posiziona in una base sul perimetro della piazza. I giocatori hanno in mano un testimone che si devono passare e, per farlo, devono incontrare un altro giocatore della propria squadra in mezzo alla piazza, lasciando libera la propria base. Durante il momento di scambio una base viene eliminata, lasciandone di fatto una in meno rispetto al numero totale di giocatori. Gli stessi devono, dopo essersi scambiati i testimoni riappropriarsi di una delle basi ancora libere.
Il giocatore che rimane senza base viene eliminato e perderà la squadra che rimarrà con un unico concorrente in gioco.
Alla fine di questo gioco, che durerà al massimo 5 minuti, cominciano i festeggiamenti che portano tutta la squadra a esultare per l’intero centro storico di Mondaino. Intorno alle 23.00 va in scena uno spettacolo teatrale o di performance che cambia ogni anno.
La serata si conclude poi con i i fuochi d’artificio di mezzanotte che simulano l’incendio della rocca.
Durante i quattro giorni di festa l’intero centro storico viene sgombrato dalle auto e mette in scena una completa rievocazione storica medievale. Ogni angolo delle poche vie del centro si riempie di bancherelle e i garage e i piani bassi di molte case vengono trasformati in piccole grotte di artigiani che lavorano e vendono i propri prodotti.
Numerose sono le rivendite di prodotti alimentari, come vino e formaggi, ma altrettanti sono quelli di persone che lavorano legno, cuoio, vetro e ferro dando vita a oggetti artigianali piuttosto belli. Via libera quindi a vetrai, fabbri, falegnami e artigiani di ogni genere. Nei due parchi interni alle mura vengono allestiti i tendoni che ospitano i ristoranti ‘da campo’ e qui si trovano anche le grandi tavolate dove è possibile sedersi per mangiare qualcosa in compagnia dei propri amici e dei vicini di tavolo.
Nelle zone degli orti della chiesa e orti della Fornacella viene allestito un intero campo medievale, con tanto di tende e pentoloni sul fuoco per cuocere il cibo. Anche qualche animale da soma viene portato all’interno del campo che spiega come avveniva la vita nei tempi della rievocazione.
Nella passeggiata per il centro storico di Mondaino si incontreranno decine e decine di persone in abiti storici, ma anche un vecchio signore che passeggia con al seguito alcuni animali domestici e d’allevamento che sembrano adorarlo: pulcini, un coniglio, una chioccia, una capra, una pecora e delle oche seguono tutte insieme questo anziano che incanta i più piccoli che rimangono a bocca aperta guardandolo.
La giornata è piuttosto conviviale, e tra un po’ di shopping ‘storico’ e qualche piatto della tradizione è piacevole camminare tra le vie di Mondaino. Nella passeggiata ci imbattiamo in un’esposizione di rapaci che, tranquilli, stanno sul loro trespolo a farsi osservare, mentre un addestratore li cura e li coccola portandoli cautamente vicini alla gente. Tra i vari spettacoli che vanno in scena nella piazza Maggiore ce n’è anche uno di falconeria, dove si esibisce anche un piccolo bambino che inizia ad avvicinarsi a questa arte così antica. Durante lo spettacolo a cui assistiamo un falco si è allontanato molto e sembra non voler fare ritorno: il falconiere è costretto a salire sulla rocca e a richiamarlo più e più volte, prima che si convinca a farsi catturare.
Nei dintorni della Chiesa delle Clarisse è stata buttata a terra della paglia, sulla quale giacciono alcuni uomini che interpretano gli infermi. All’interno della chiesa si trova infatti allestito l’ospedale, nel quale viene mostrato come anticamente si veniva curati.
Il sagrato della chiesa principale, la chiesa di San Michele Arcangelo, viene invece lasciato sgombro, ma nella via che la ospita (via Maggiore) sono numerosissimi gli stand di cibo e prodotti.
La visita al palio del daino di Mondaino è molto bella e suggestiva. Certo si deve essere pronti a infilarsi tra centinaia e centinaia di persone che accorrono nel piccolo borgo circondato da mura per assistere a questa festa estiva, ma se si preferisce evitare la troppa confusione si può optare per una visita nelle giornate tra il giovedì e il sabato: non ci saranno i giochi del palio, ma si potrà passeggiare molto più liberamente per le vie del centro. In ogni caso, anche la domenica, l’ingresso è garantito a un numero massimo di persone che permetta di adempiere a tutte le norme di sicurezza, quindi nel caso si opti per la visita domenicale è meglio arrivare per tempo per assicurarsi l’accesso e trovare più facilmente parcheggio per la propria automobile.