Il parco del Valentino è una delle principali aree verdi della città di Torino. Al suo interno ha diverse attrazioni da visitare, ma è anche la destinazione ideale per una passeggiata lasciandosi alle spalle la città.
In questa guida al parco del Valentino scoprirai le sue origini e quello che devi assolutamente vedere lungo i suoi sentieri.
Dove si trova il parco del Valentino
Breve storia del parco del Valentino
Percorso nel parco del Valentino
Borgo Medievale
Giardino roccioso
Lampioni innamorati
Castello del Valentino
Orto botanico
Fontana dei Mesi
Mappa delle cose da vedere nel parco del Valentino
Orari e prezzi del parco del Valentino
Quanto tempo ci vuole per visitare il parco del Valentino
Il parco del Valentino è uno dei polmoni verdi della città di Torino. Questo si estende nel quartiere San Salvario, a ridosso del centro storico della città e puoi tranquillamente raggiungerlo a piedi dalle piazze principali di Torino.
Il parco del Valentino si snoda lungo la riva sinistra del fiume Po e va in continuità ai Murazzi, celebre luogo di aggregazione di Torino.
Puoi accedere al parco del Valentino attraverso quattro ingressi:
Il parco del Valentino ha origini molto antiche. In quest’area era presente già nel duecento una piccola cappella dedicata a San Valentino, dove erano conservate alcune reliquie del Santo.
Successivamente i nobili Birago costruirono qui la loro villa e nel cinquecento vendettero la proprietà e l’intera area a Emanuele Filiberto di Savoia. Nel secolo successivo i Savoia trasformarono la residenza in castello e quello che era un semplice parco fluviale divenne un suggestivo spazio verde con numerosi e curati giardini.
Durante l’ottocento poi il parco del Valentino venne aperto alla cittadinanza e trasformato in quello che per buona parte possiamo vedere ancora oggi, grazie al progetto del paesaggista francese Barrillet-Dechamps.
Sul finire dell’ottocento il parco del Valentino divenne un luogo simbolo della città e fu più volte al centro di installazioni e progetti legati all’Esposizioni Generali Italiane che avevano luogo a Torino. Ci sono diverse tracce di ciò nei monumenti e nei giardini che ancora oggi puoi visitare.
Il percorso all’interno del parco del Valentino è un’ottima occasione per prendere una tregua dalla frenesia della città. Inoltre non devi immaginarti esclusivamente una passeggiata all’interno del verde, seppur non rimarrai deluso nemmeno da questo punto di vista.
Infatti il percorso all’interno del parco del Valentino ti porterà a scoprire un’area tranquilla della città che si snoda al fianco del fiume Po, ma che è caratterizzata anche da luoghi simbolo della città, come il castello del Valentino e il Borgo Medievale.
Molti dei monumenti e delle aree qui ricavate sono state realizzate nel corso dei decenni in occasione di Esposizioni Generale Italiane. Qui potrai scoprire le attrazioni principali da vedere all’interno del parco del Valentino.
Il Borgo Medievale di Torino è una delle principali attrazioni del parco del Valentino. In realtà non si tratta di un vero e proprio borgo di origine medievale, ma venne costruito nel 1884 in occasione dell’Esposizione Generale Italiana, basandosi sull’architettura tipica dei villaggi del basso medioevo corredati di castello.
Il progetto venne realizzato da Alfredo D’Andrade avvalendosi di una commissione di storici, letterati, architetti e pittori. Nella costruzione del Borgo Medievale la commissione ha preso spunto da oltre 40 luoghi del Piemonte e della Valle d’Aosta e ha utilizzato elementi architettonici e artistici tipici del tardo quattrocento.
Simbolo del Borgo Medievale del parco del Valentino è la Rocca, una dimora signorile fortificata che sovrasta l’intero borgo ed è dotata di sontuose stanze con mobili, suppellettili e tessuti che riproducono lo stile della vita agiata dei nobili del quattrocento. Pertanto non mancano anche stanze riservate alla servitù, strutture difensive e le prigioni interne.
All’interno del Borgo Medievale c’è anche il Giardino Medievale, con piante e arredi ispirati al quattrocento.
L’accesso alla rocca e al giardino richiede l’acquisto di un biglietto direttamente in loco, mentre il resto del borgo è visitabile gratuitamente.
Al di fuori dell’orto botanico, ma sempre all’interno del parco del Valentino, c’è il giardino roccioso. Quest’area verde è decisamente più recente, venne infatti costruita nel 1961 da Giuseppe Ratti in collaborazione con gli architetti paesaggisti Giuseppe Roda e Piero Bertolotti, in occasione dell’Esposizione Internazionale Italiana dei fiori, che ebbe luogo proprio in questo parco.
Il giardino roccioso è caratterizzato da ruscelli, stradine, piante, aiuole fiorite e giochi d’acqua che variano a seconda delle stagioni. Tra le piante messe a dimora ci sono circa 200 esemplari di piante esotiche, tutte indicate con appositi cartellini. Tutto questo fa parte del progetto iniziale, mentre durante gli anni sono state annesse ulteriori aree verdi, come il roseto, fino ad occupare un’area di circa 44.000 metri quadri.
Decisamente interessante è il percorso “for all“, progettato come percorso plurisensoriale per coinvolgere anche persone con problemi di vista.
I lampioni innamorati sono ormai diventati un simbolo del parco del Valentino e si trovano all’interno del giardino roccioso. Questa scultura rappresenta due lampioni intenti a farsi effusioni seduti su di una panca dove gli innamorati possono riposarsi e scattarsi una romantica foto ricordo.
Questa è una delle tante opere del cosiddetto giardiniere artista Rodolfo Marasciuolo, che realizza sculture e opere utilizzando materiali di riciclo e che sparge per la città di Torino. I temi ricorrenti nelle sue realizzazioni sono quelli dell’utopia, della felicità, dell’amore, del sogno e del rispetto per l’ambiente.
Passeggiando per il parco del Valentino, oltre ai lampioni innamorati, potrai vedere numerose altre sculture di Rodolfo Marasciuolo. Non è però possibile fare una mappa sulla posizione delle opere, perché queste vengono costantemente spostate di posizione, al fine di continuare a meravigliare i visitatori.
Il fatto che qui siano presenti questi lampioni, richiama anche le origini del parco. Si sa infatti che le reliquie di San Valentino fossero conservate in una piccola chiesa qui presente, oggi scomparsa. Questo portò a dare vita ad alcuni festeggiamenti tra innamorati che diedero poi vita all’attuale feste del 14 febbraio. In quella data, ogni anno, la nobiltà partecipava a una festa elegante in cui ogni dama chiamava con il nome di Valentino il proprio cavaliere.
Altro luogo celebre all’interno del parco del Valentino è il castello del Valentino. Questa residenza extraurbana venne acquistata da Emanuele Filiberto nel 1564 come sede di rappresentanza e piacere. Dal 1997 il castello del Valentino fa parte della lista del patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO quale testimonianza delle residenze sabaude.
A rendere ancora più piacevole questo luogo, c’è la facciata orientata verso il Po, arricchita da scalinate e giardini. Inoltre completava la struttura un collegamento diretto con la città, attraverso viali alberati intervallati da torri sul fiume con tetti alla francese di origine seicentesca. A queste vennero successivamente aggiunte delle torri anteriori, gallerie laterali e un emicilio di accesso demolito nella prima metà dell’ottocento.
Nella prima metà del seicento i Savoia trasformarono il castello nella loro residenza estiva e decorarono gli appartamenti del piano nobile del castello del Valentino attraverso degli affreschi e degli stucchi.
A metà ottocento, passando la struttura nelle proprietà del demanio, vennero sopraelevate le gallerie laterali, per rispondere a un uso espositivo, diventando il castello la sede della Regia Scuola di Applicazione per gli ingegneri. In questo periodo svolse temporaneamente anche una funzione militare: durante il dominio francese l’intera struttura fu affidata al Regio Esercito che vi stabilì i corpi di Artiglieria e Cavalleria.
Oggi l’edificio, di proprietà del politecnico di Torino, ospita la facoltà di architettura. Tuttavia è possibile visitare gli interni, come la Sala dello Zodiaco e le altre al primo piano, oltre che la cappella settecentesca del Castellamonte.
All’interno del parco del Valentino potrai visitare anche l’orto botanico, gestito dall’università di Torino. I suoi orari sono ridotti rispetto a quelli di apertura del parco e, attualmente, viene aperto da metà aprile a metà ottobre e principalmente nei weekend. Richiede inoltre l’acquisto di un biglietto del costo di 5 euro (3 euro per il ridotto e gratuito per i possessori degli abbonamenti musei Torino o Piemonte).
La storia dell’orto botanico di Torino è piuttosto antica, risale infatti al 1729, quando venne realizzato come Regio Orto Botanico su volere del re Vittorio Amedeo II. L’obiettivo era quello di divulgare la conoscenza delle piante e i loro usi. Sebbene fu a lungo un luogo riservato allo studio, dal 1997 è stato aperto al pubblico.
Il giardino dell’orto botanico occupa poco meno di un ettaro ed è diviso in aiuole tematiche suddivise per famiglie botaniche. È inoltre presente un alpiteno risalente agli anni sessanta. Ci sono poi quattro grandi serre che ricreano climi distanti dal nostro: la serra del Sudafrica, la serra delle piante Succulente, quella tropicale e quella di moltiplicazione. Sono inoltre presenti una serie di vasche in pietra che ospitano le piante officinali.
All’interno dell’orto botanico c’è infine un boschetto di 1,8 ettari con un apiario nel quale viene prodotto miele cittadino.
Anche la fontana dei Mesi venne costruita in occasione di un’Esposizione Generale Italiana, ma quella del 1898. Questo monumento è anche l’unico giunto ai giorni nostri tra tutti quelli costruiti per quell’Esposizione Generale, organizzata proprio a Torino per celebrare i cinquant’anni dello statuto albertino.
A differenza degli altri edifici, costruiti per lo più in gesso, legno e tela, la fontana dei Mesi venne fatta costruire dall’architetto Carlo Cappi in cemento, un materiale moderno per l’epoca.
La grande fontana dei Mesi è composta da un’ampia vasca ovale inclinata, nella quale precipita una cascata. Il bordo è decorato con quattro gruppi di statue che raffigurano i fiumi della città di Torino, ovvero il Po, il Dora, il Sangone e lo Stura, affiancati a dodici statue che raffigurano soggetti femminili e che rappresentano i dodici mesi dell’anno.
A rendere maggiormente scenografica la fontana ci sono alcuni fasci di luci colorate, che hanno l’intento di sottolineare le linee sinuose dell’architettura e delle statue.
Ecco la mappa che puoi seguire per vedere le attrazioni del parco del Valentino.
L’accesso al parco del Valentino è gratuito e non richiede l’acquisto di alcun biglietto. È invece necessario acquistare regolare biglietto per accedere al castello del Valentino, all’orto botanico, alla Rocca e al giardino del Borgo Medievale.
Il parco del Valentino è aperto tutti i giorni dell’anno e gli orari variano durante l’anno:
Puoi visitare il parco del Valentino in circa un paio d’ore, comprendendo tutte le sue attrazioni ad eccezione del castello del Valentino. In questo caso dovresti prevedere un’ulteriore paio d’ore se intendi visitarne gli interni.