Parco geotermico delle Biancane – Guida alla visita

Putizze e Mofete

Il parco geotermico delle Biancane è una zona naturale caratterizzata da fenomeni geotermici che hanno dato vita a un ecosistema unico sia per caratteristiche climatiche, che geologiche, che biologiche. Il terreno è costantemente riscaldato, così come l’aria intorno. Questo, unito all’acidità del suolo, ha permesso l’insediamento di una vegetazione unica.

Passeggiare nel parco geotermico, alla scoperta di fenomeni quali laghi fangosi e fumarole, ti immergerà in un paesaggio atipico e suggestivo. Potrai poi scoprire di più sulle caratteristiche geologiche di questo luogo attraverso il geomuseo.

Dove si trova il parco geotermico delle Biancane ^

L’intero parco geotermico delle Biancane è all’interno del parco nazionale delle Colline Metallifere, istituito nel 2002, e più in particolare è compreso nel territorio comunale di Monterotondo Marittimo, in provincia di Grosseto, nella parte bassa della Toscana.

Cosa sono le Biancane ^

Il parco geotermico delle Biancane è celebre proprio per le Biancane, il cui nome si riferisce alle rocce bianche che potrai vedere visitando il parco.

A renderle così chiare è la reazione chimica tra il vapore contenente idrogeno solforato e il calcare che si trasforma così in gesso. Infatti dalle fenditure nel terreno fuorisce vapore a una temperatura di circa 100 gradi, costuito per il 95% da vapore acqueo e per il restante 5% da un mix di anidride carbonica, metano, ammoniaca, acido solfidrico, acido borico, azoto, idrogeno e alcuni gas nobili come elio, radon e argon.

Percorso del parco geotermico delle Biancane ^

Il percorso del parco geotermico delle Biancane è un itinerario che puoi svolgere in parte in auto e in parte a piedi e ti porterà a scoprire i diversi fenomeni che dalle viscere della terra risalgono in superficie. Più in particolare, quelli che potrai vedere sono:

  • Fumacchi e fumarole, ovvero sorgenti di gas e vapore che fuoriescono a bassa temperatura e a bassa pressione;
  • Soffioni, cioè sorgenti di gas e vapore che fuoriescono ad alta temperatura e pressione. Il nome è legato al forte rumore che i gas in pressione fanno nel momento in cui emergono dalla terra;
  • Putizze e Mofete, in questo caso sono fenomeni simili ai fumacchi e alle fumarole, ma con emissione di acido solfidrico, che dà il tipico odore di uova marce, o anidride carbonica;
  • Bulicami, ovvero pozze di acqua fangosa stagnante che gorgoglia a causa dei gas geotermici;
  • Lagoni, cioè grandi bacini di acqua fangosa che gorgoglia per la risalita di gas. La forma di questi invasi è a cono rovesciato e di tanto in tanto, a causa della pressione dei gas, possono dare vita a getti di acqua calda e fango alti qualche metro;
  • Sorgenti termali, ovvero sorgenti naturali in cui l’acqua sgorga a una temperatura superiore ai 20 gradi centigradi.

Al fianco di questi fenomeni naturali potrai scoprire anche alcuni punti di interesse artificiali, costruiti dall’uomo per sfruttare l’energia generata dalla terra, come il lavaotio o le centrali.

Percorso delle fumarole e Biancane ^

Il percorso delle fumarole e Biancane è il sentiero del parco geotermico delle Biancane che puoi fare a piedi e che ti porterà a scoprire la maggior parte dei fenomeni qui sopra descritti.

Il giro ad anello è un percorso suggestivo tra rocce colorate, emissioni di vapore e punti panoramici. Il suo inizio è praticamente davanti al MUBIA (il geomuseo), dove trovi anche un comodo parcheggio, e può essere percorso in circa un’ora. Qui a seguire trovi tutte le cose che potrai vedere nell’anello delle Biancane, un vero e proprio percorso tra fumarole e Biancane. I primi due punti sono leggermente prima dell’inizio dell’anello, se vorrai vederli puoi scegliere di raggiungerli in auto o fare una piccola deviazione.

Il lavatoio ^

All’inizio del percorso all’interno del parco geotermico delle Biancane c’è il lavatoio, a poca distanza dal geomuseo. Questa struttura, composta da un porticato al di sopra di un paio di vasche risale agli anni trenta dello scorso secolo, quando la società Larderello la costruì a servizio dei propri dipendenti.

Il lavatoio, oggi in disuso, era alimentato dalle acque calde che sgorgano nei dintorni e il porticato è sorretto da colonne composte da mattoni ottagonali che provengono dalla fonarce di Vecchienne, dismessa negli anni cinquanta.

Il lagone Cerchiaio ^

A poca distanza dal lavatoio c’è il lagone Cerchiaio. Questo luogo è significativo perché qui Uberto Francesco Hoefer iniziò le sue sperimentazioni sull’estrazione dell’acido borico. Quest’acqua era anche ritenuta terapeutica. Già in epoca etrusca, si pensava che le acque ricche di acido borico aiutassero a lenire le malattie della pelle, le piaghe, e fossero di sollievo per artriti e dolori muscolari, per malattie del fegato e dei reni, oltre che per curare la sterilità femminile.

Il nome Cerchiaio deriva dalla lavorazione artigianale che utilizzava l’acqua bollente per curvare i rami di castagno per la cerchiatura delle botti.

Il lagone naturale ^

Raggiungi poi il lagone naturale. Con il termine lagone, che deriva dal latino lacuna (pozza), si identifica il cratere alimentato da infiltrazioni di acqua termale che provengono dal versante nord. L’acqua raggiunge il punto di ebollizione grazie al vapore che esce dal fondo del pozzo e la porta a una temperatura di 100 – 150 gradi.

In alcuni momenti la potenza di questo fenomeno è tale, che si formano alcuni getti che danno vita a veri e propri piccolo geyser.

La sorgente di Chiorba ^

Canale della sorgente di Chiorba

La sorgente di Chiorba è un punto della collina in cui l’acqua termale sgorga a una temperatura superiore ai 40 gradi. Attraverso un canaletto artificiale l’acqua viene fatto scorrere direttamente a cielo aperto in modo che depositi gli agenti incrostanti che potrebbero invece ostruire un’eventuale tubazione sotterranea.

Scorrendo a cielo aperto, l’acqua della sorgente di Chiorba si raffreda e diventa così utilizzabile per irrigare gli orti a cui il canaletto giunge.

Le vasche di decantazione dell’acido borico ^

Antica vasca di decantazione dell'acido borico

Durante la visita dell’anello delle Biancane potrai vedere anche i resti di alcune vasche in pietra, oggi dismesse. Queste risalgono alla seconda metà dell’ottocento, quando l’acqua geotermica veniva fatta decantare in questi bacini al fine di estrarne l’acido borico.

I soffioni boraciferi ^

Uno dei punti più suggestivi del parco geotermico delle Biancane è senza dubbio quello dei soffioni boraciferi. Qui puoi vedere getti di vapore acqueo e gas composto da anidride carbonica, acido borico e idrogeno solferato che attraverso perforazioni nel terreno lunghe fino a 5 chilometri, fuoriescono con temperature fino a 230 gradi e pressioni fino a 20 bar.

Nel terreno ci sono dei serbatoi geotermici che raccolgono l’acqua piovana la quale a contatto con le rocce incandescenti raggiunte temperature altissime. Attraverso le fenditure del suolo il vapore che viene a crearsi trova uno sfogo verso l’esterno, creando fumarole, putizze, bulicami, fumacchi, lagoni e mofete.

Anello delle Biancane ^

Se hai più tempo a tua disposizione e preferisci fare un trekking più lungo, puoi optare per il giro ad anello delle Biancane. In questo caso oltre il percorso delle fumarole arriverai fino a Sasso Pisano, una piccola località distante qualche chilometro dall’ingresso al parco. Rimarrai sempre in un contesto naturale, tra bassa vegetazione e particolari fenomeni del sottosuolo.

Il percorso dell’anello delle Biancane è lungo poco meno di 7 chilometri e può essere percorso in circa due ore e mezza. L’itinerario è abbastanza semplice, perché ha un dislivello di appena 320 metri.

A questo link trovi la mappa con l’itinerario completo.

MUBIA – Geomuseo delle Biancane ^

Al fianco del parco geotermico delle Biancane sorge il MUBIA, ovvero un geomuseo interattivo. Questo occupa gli spazi dell’ex centrale dei lagoni boraciferi di Monterotondo Marittimo e porta i visitatori a scoprire questo territorio e la geotermia attraverso lo studio del territorio nel corso dei secoli.

All’interno del MUBIA è presente la geonave, un grande globo scuro di oltre dieci metri di diametro che può ospitare 25 persone per volta, conducendole in un viaggio nelle viscere della terra.

Il percorso è completato poi da installazioni immervise, evocative ed interattive dove reperti reali si mischiano a ricostruzioni virtuali.

La centrale di teleriscaldamento ^

Il parco geotermico delle Biancane sorge al fianco della centrale di teleriscaldamento che fornisce il servizio ai paesi vicini. Il teleriscaldamento è infatti uno dei maggiori utilizzi dei fluidi geotermici a bassa temperatura, ovvero quelli compresi tra gli 80 gradi e i 110 gradi.

Il fluido geotermico attraverso degli scambiatori di calore scalda l’acqua che viene inviate a delle centraline di smistamento che la conducono verso i radiatori delle case.

Attraverso questa centrale geotermica vengono rifornite circa 500 case, per un totale di oltre 120.000 metri cubi riscaldati e un risparmio di 2 milioni di kg di CO2 all’anno che non vengono immessi nell’atmosfera.

La centrale ENEL ^

Nel 1904 venne fatto uno studio dal principe Piero Ginori Conti per verificare la fattibilità di sfrutture la geotermia per creare energia. Questo esperimento fu il primo al mondo e portò all’utilizzo di questa energia a partire già dal 1916. Nel 1918 venne poi creata una prima centrale, mentre quella dell’ENEL risale al 1958.

Attraverso le quattro centrali del comune di Monterotondo è possibile coprire l’80% della richiesta di energia dell’intera provincia di Grosseto.

Dove dormire per visitare il parco geotermico delle Biancane ^

Se stai visitando il parco geotermico delle Biancane, la destinazione più vicina in cui soggiornare è quella del paesino di Monterotondo Marittimo, ad appena un chilometro dal sito. In alternativa puoi anche scegliere Sasso Pisano, distante circa 10 minuti in auto a da cui puoi far partire il trekking ad anello che ti conduce al parco.

Clicca qui per vedere le strutture disponibili a Monterotondo Marittimo oppure qui per hotel e bed and breakfast a Sasso Pisano.

In entrambi i casi si tratta di cittadine dalle dimensioni limitate, ottime per trascorrere una notte. Se sei alla ricerca di una città più grande puoi optare per Massa Marittima. Si tratta comunque di un borgo con meno di 10.000 abitanti, ma con qualche servizio in più per i turisti.

Ecco hotel e strutture in cui soggiornare a Massa Marittima.

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Parco geotermico delle Biancane - Guida alla visitaScopri il parco geotermico delle Biancane con questa guida su cosa vedere, il percorso da seguire e fotografie delle attrazioni naturali.https://www.lorenzotaccioli.it/parco-geotermico-delle-biancane-guida-alla-visita/
Lorenzo Taccioli