Pavia è una piccola città lombarda, che si può visitare in una giornata. Arrivare in treno è molto comodo, perché la stazione si trova poco distante dal centro. Inoltre appena usciti dalla stazione ci si trova davanti ad un ufficio di informazioni turistiche in cui si può prendere una mappa della città e farsi illustrare gli itinerari preferibili.
Nel cammino verso il centro si passa per la Minerva di Pavia, che sorge nel centro di una rotatoria e fu opera dello scultore Francesco Messina. Il fatto che la statua regga la lancia con la punta verso il basso ha suscitato diversi interrogativi riguardo al suo significato.
Una delle tappe obbligate nella città è sicuramente la sede della sua università la cui origine risale all’825. L’accesso ai suoi portici ed ai suoi giardini è libero, e qui vi si trovano numerose statue che rappresentano i personaggi illustri che passarono per questa università oltre che diverso verde molto curato.
Uscendo dalla facoltà ci si ritrova subito sotto le tre torri di Pavia, in piazza Leonardo da Vinci. Come in tutte le città comunali durante il medioevo le famiglie benestanti facevano a gara a chi erigeva la torre più alta. Diverse sono giunte ai giorni nostri e, mentre queste sono ancora ‘libere’ molte altre torri, in giro per la città, si possono ammirare all’interno di costruzioni più recenti o come parte fondamentale delle mura di queste costruzioni.
Passeggiando verso il castello di Pavia, in un piccolo giardino tra due strade, ci si imbatte nel monumento a Giuseppe Garibaldi: si narra che l’opera suscitò qualche discussione a riguardo della sua riuscita artistica e per questo che ora si trova tra diversi alberi che ne coprono parzialmente la vista.
Poco distante si trova il Castello Visconteo costruito nella seconda metà del 1300 da Galeazzo II Visconti ed oggi sede dei musei civici. Non si può nascondere la difficoltà nel trovare l’ingresso (aperto) al cortile del castello, ma anche una passeggiata nei suoi ampi fossati – popolati di gatti randagi – vale la pena.
La basilica di San Pietro in Ciel d’Oro venne costruita nell’VIII secolo e ricostruita quattro secoli dopo in stile romanico. La basilica porta questo nome perché all’interno è presente una cupola totalmente dorata.
A poca distanza si trova il Duomo di Pavia, titolato a Santo Stefano Martire e Santa Maria Assunta è estremamente imponente e guardando la facciata tutto sommato semplice, si rimane sorpresi quando si vede che ogni lato dell’edificio sembra esplodere in altre sfaccettature. La sua costruzione cominciò nel XV secolo e non è ancora stata totalmente ultimata, ma possiede una cupola ottagonale che risulta essere tra quelle più grandi in Italia sia per altezza che per ampiezza.
Proseguendo per il centro ci si trova nel Corso Strada Nuova, su cui si affacciano molti negozi e da cui partono le numerose stradine del centro. Tra queste si trova anche quella che conduce alla Piazza della Vittoria, con il famoso Palazzo Broletto costruito nel XII secolo che ospitava inizialmente la sede vescovile e si trasformò poi in palazzo comunale.
In fondo al Corso Strada Nuova si trova il Ponte Coperto (o Ponte Vecchio), che attraversa il Ticino. Le cinque arcate del ponte ricordano quelle originali del XIV secolo, mentre il ponte di oggi è stato ricostruito intorno agli anni ’50. Un grande peccato è che questo ponte sia aperto al traffico.
Tornando indietro si può visitare quella che a mio parere è la chiesa più bella di Pavia o, per lo meno, la sua facciata: San Michele Maggiore. Costruita tra l’XI ed il XII secolo è in stile romanico longobardo. La sua particolarità è l’utilizzo massiccio della pietra arenaria, che conferisce alla chiesa il caratteristico colore giallo ocra.