Pennabilli – Cosa Vedere in Un Giorno

Pennabilli - borgo degli artisti negli Appennini

Pennabilli è tra i borghi più celebri della Romagna. Al suo interno raccoglie tante anime, da quella dell’arte di strada celebrata con un famoso festival, a quella poetica legata a Tonino Guerra, suo cittadino più illustre. Non manca la spiritualità grazie agli scambi con il Tibet che hanno portato più volte il Dalai Lama a visitare la cittadina.

Pennabilli - borgo degli artisti negli Appennini

Il borgo di Pennabilli ha una storia antica. Questo territorio era già abitato nell’epoca etrusco-romana. La prima comunità si sviluppò sull’altura più alta, quella della Rupe, che offriva maggior protezione da eventuali incursioni barbariche. Nacque così, attraverso successive fortificazioni, il primo castello, quello dei Billi.

Altri abitanti trovarono invece riparo sulla seconda altura, nota come il Roccione, e diedero così vita all’insediamento di Penna. Intorno all’anno mille anche qui venne costruito un castello, il castello della Penna.

I due castelli diedero vita a due insediamenti distinti, che si unirono per volontà popolare nel 1350 attraverso il patto noto come pietra della pace, interrata ancora oggi nei pressi della fontana in piazza Vittorio Emanuele II.

Entrambi i castelli furono poi distrutti durante i secoli successivi. Nonostante ciò a Pennabilli c’è tanto da vedere. Ecco tutti i dettagli nell’itinerario di un giorno alla scoperta del borgo.

Dove si trova Pennabilli ^

Pennabilli è in Romagna, più precisamente nell’entroterra della provincia di Rimini. Il borgo trova posto sul versante occidentale del monte Carpegna e dalle sue alture si gode di una bellissima vista sull’alta Val Marecchia.

Pennabilli – Rimini distanza ^

La distanza tra Pennabilli e Rimini è di circa 50 chilometri, percorribili in un’ora di auto. Se Rimini si trova sulla costa Adriatica, Pennabilli è invece arroccata tra le montagne degli Appennini.

Per cosa è famosa Pennabilli ^

Sono diversi gli aspetti che contribuiscono a rendere celebre Pennabilli. I principali sono i seguenti:

  • Tonino Guerra, che è stato il suo cittadino più illustre. Ha abitato qui diversi anni e con la sua poetica ha contribuito a creare spazi e suggestioni che meritano una visita. La maggior parte di questi sono raccolti in un percorso che prende il nome di Luoghi dell’Anima, pensato e voluto dal celebre poeta, scrittore e sceneggiatore;
  • il piccolo Tibet del Montefeltro. Il borgo di Pennabilli è infatti noto anche con questo nome, per via del gemellaggio tra la cittadina e questa regione spirituale asiatica. Il collegamento tra queste due realtà ha origini profonde e antiche, risalenti a tre secoli fa e che potrai scoprire visitando il borgo o continuando a leggere questo itinerario;
  • gli artisti di strada che ogni anno affollano il borgo durante l’estate, riempiendolo di persone e di performance sorprendenti.

Festival di Pennabilli ^

Il festival degli artisti di strada di Pennabilli, conosciuti con il nome di Artisti in Piazza, è diventato ormai una tradizione per questo borgo. La prima edizione è andata in scena nel 1997 e da allora, ogni anno, nel periodo estivo si radunano qui 50 compagnie internazionali o singoli artisti che mettono in scena i loro spettacoli tra le suggestive vie del borgo. Per 5 giorni gli spettacoli si susseguono rapidamente, con circa 350 repliche.

Dalla musica al teatro, dalla giocoleria ai clown, dai walking act al nuovo circo, il borgo solitamente tranquillo si anima e si popola di visitatori. Viene addirittura allestito un campeggio per chi viene da fuori e vuole fermarsi a godere più giorni degli spettacoli.

Al fianco degli spettacoli puoi visitare anche il mercatino del solito e dell’insolito, con oltre 90 espositori selezionati tra maestri artigiani.

Cosa vedere a Pennabilli ^

Passeggiare per il borgo di Pennabilli ti immergerà in un’atmosfera unica, dove i vicoli antichi del borgo si mischiano ai ricordi dei castelli, ma anche alla poetica di Tonino Guerra, che qui ha abitato ed ha creato luoghi unici. Se non bastasse c’è anche un piccolo Tibet, che celebra il legame tra il tetto del mondo e frà Orazio da Pennabilli.

Potrai visitare il borgo in una giornata, ma indossa scarpe comoda perché sarò un continuo sali e scendi tra le sue strade. L’intero borgo si sviluppa infatti tra i due picchi rocciosi che anticamente ospitavano il castello di Billi e il castello di Penna.

Piazza Vittorio Emanuele II ^

Inizia la visita di Pennabilli da piazza Vittorio Emanuele II, la piazza principale del borgo. È qui che si affaccia la grande cattedrale di San Leone, il duomo cittadino, e antichi palazzi come il palazzo della Ragione. Sullo sfondo della piazza potrai vedere i resti del castello dei Billi e il borgo che si arrampica lungo le vie in salita.

Piazza Vittorio Emanuele II è conosciuta come Pian del mercato, perché in questo raro spazio pianeggiante andava in scena il mercato cittadino. Al centro della piazza troverai la fontana di metà del trecento che celebra la fusione dei due castelli e la nascita della comunità.

Cattedrale di San Leone ^

Facciata e campanile della cattedrale di San Leone

La cattedrale di San Leone, duomo di Pennabilli, è titolata a uno dei santi patroni di Pennabilli, insieme all’Immacolata Vergine Maria. Questa bella chiesa risale alla seconda metà del cinquecento, quando la diocesi venne trasferita qui da San Leo, sotto al pontificato di papa Pio V, divenuto poi Santo e raffigurato insieme ai patroni di Pennabilli nella tela dell’abside.

La particolare facciata che puoi vedere oggi è in cotto imolese e risale a una revisione degli inizi del novecento, mentre più antica è la base del campanile posto sul lato sinistro. Gli interni della cattedrale di San Leone sono stati rivisti più volte durante i secoli, anche in tempi recenti. Si presentano su una pianta a croce latina in stile neoclassico e tra i decori ci sono numerose tele. In alcune di queste potrai scorgere anche delle vedute di Pennabilli sullo sfondo.

Loggia dei mercanti ^

Loggia dei Mercanti in piazza Vittorio Emanuele II

Un lato della piazza Vittorio Emanuele II è occupato dal palazzo della Ragione. Potrai riconoscerlo per via dei massicci portici al pian terreno, che non danno vita agli usuali archi, ma che sono sorretti da larghe colonne ottagonali che si innestano direttamente nelle travi di legno che fanno da copertura al passaggio pedonale. Questo spazio è conosciuto come loggia dei mercanti, per via dell’antica vocazione commerciale della piazza.

Il palazzo della Ragione risale al quattrocento e svolse a lungo la funzione di sede del Governo locale.

Piazza Garibaldi ^

Praticamente su di un angolo di piazza Vittorio Emanuele II, sorge la più raccolta piazza Garibaldi, anticipata da una piccola gradinata ad anfiteatro che volge lo sguardo verso l’antico palazzo comunale.

Museo del Calcolo Mateureka ^

Museo del calcolo - Mateureka

Proprio l’antico palazzo comunale di Pennabilli è la sede di Mateureka, il museo del calcolo. L’esposizione occupa ben quattro piani e mette in mostra reperti archeologici, ma anche strumenti di calcolo e testi matematici. Tra questi sono presenti anche tavolette sumerse di 4200 anni fa, iscrizioni greche, monete romane, abachi, una tavola per contare di origine medievale, cilindri e bastoni di Nepero, compassi, regoli e tanto altro.

Più moderna è invece l’esposizione di antiche calcolatrici meccaniche, anche se tra queste c’è una ricostruzione della seicentesca Pascalina o pezzi originali e funzionanti dell’aritmometro del 1820. Non mancano anche alcuni tra i primi componenti informatici degli anni quaranta, cinquanta e sessanta, attraverso i quali ripercorrere la storia dell’elettronica e di quattro generazioni di computer.

Meridiane di Pennabilli ^

Percorrendo l’itinerario alla scoperta di Pennabilli ti troverai davanti a svariate meridiane. C’è anche un percorso all’interno del vecchio centro storico, noto come la strada delle meridiane. Questo ti porterà a scoprire le sei meridiane disposte lungo le facciate dei palazzi, a cui si somma la particolare meridiana che trovi all’interno dell’Orto dei Frutti Dimenticati.

Quste sono state create dal pittore Mario Arnaldi che agli inizi degli anni novanta ha riprodotto dipinti celebri, inserendovi la funzione di meridiana.

Tra le meridiane più particolari puoi vedere quella di via Olivieri 10. Qui nel dipinto di San Sebastiano (il cui originale è opera di Antonella da Messina) lo sfondo è stato cambiato in una veduta panoramica di Pennabilli. Fu proprio Tonino Guerra a suggerire al pittore di utilizzare l’immagine di questo Santo. Particolare è anche l’integrazione dello gnomone, che rappresenta anche una freccia conficcata nel costato del Santo, insieme alle altre frecce dipinte che servono a leggere l’orario.

Porta Carboni ^

Porta Carboni di Pennabilli - Palazzo Carboni

Proseguendo lungo la salita di via Olivieri, arriverai alla porta Carboni, che deve il suo nome al palazzo in cui è integrata. La sua grande struttura ad arco a tutto sesto incorniciato in pietra, permetteva l’accesso al castello di Penna, di cui rappresentava la porta principale.

La struttura della porta Carboni risale al trecento e sopra al suo arco puoi vedere anche lo stemma di Federico d’Urbino. Al di sopra della porta, il palazzo Carboni presenta tre archi che donano luce agli interni.

Teatro Vittoria ^

Teatro Vittoria di Pennabilli

In pochi passi arriverai davanti al teatro Vittoria, le cui origini sono relativamente recenti. È infatti stato ricavato dentro al quattrocentesco palazzo Fuffi negli anni venti dello scorso secolo. Al palazzo originario appartiene il portale ad arco, decorato a bugne.

La costruzione del teatro Vittoria si deve a ben 33 famiglie che finanziarono il rifacimento in stile liberty del palazzo Fuffi e la costruzione di una sala a ferro di cavallo, circondata da tre ordini di palchi con solai in legno e balaustre decorate. Anche il soffitto è decorato da un affresco, opera di Oreste Mazzoni.

Dopo la seconda guerra mondiale il teatro Vittoria viene impiegato come sala da ballo e cinema, fino ad essere chiuso durante gli anni settanta. Solo nel 2000, grazie anche alle insistenze di Tonino Guerra, il teatro riaprì i battenti.

Santuario della Madonna delle Grazie ^

Sulla destra del teatro Vittoria c’è un vicolo alla cui fine puoi scorgere il santuario della Madonna delle Grazie, anche noto come chiesa di Sant’Agostino.

Il santuario, costruito nell’anno mille, deve il suo nome all’immagine della Vergine in trono con il Bambino conservata al suo interno e al centro di una lacrimazione miracolosa del 1489, tuttora festeggiata ogni anno, e di due apparizioni in cielo nel 1517 e nel 1522 che si narra salvarono la città dall’assalto dei Toscani.

Dal XIV secolo il santuario della Madonna delle Grazie ha subito numerosi interventi di restuaro. Gli interni sono disposti su di un’unica navata, nella quale trovano posto due grandi edicole vicino all’altare maggiore. L’immagine della Madonna è all’interno dell’edicola in marmo sulla sinistra. L’edicola di destra è invece in legno riccamente lavorato e risale al XVII secolo e inizialmente era posta a copertura dell’altra edicola.

Il resto della chiesa contiene altri dipinti, crocifissi, tele e tabernacoli databili tra il XVII e il XVIII secolo.

Vicolo delle Madonne ^

A pochi passi dal santuario della Madonna delle Grazie incontrerai il vicolo delle Madonne. Non puoi sbagliarti, in quanto il nome è estremamente didascalico: lungo uno dei muri che costeggiano la strada sono appesi decine di bassorilievi ritraenti Madonne e Madonne col Bambino.

Anche questa strada è stata realizzata su volontà di Tonino Guerra che, come vedrai continuando nella visita del borgo, è molto legato alla figura di Maria.

Museo del Montefeltro ^

In questa parte del centro storico di Pennabilli trova posto anche l’imponente museo del Montefeltro. Questo museo diocesano trova posto nel palazzo Bocchi, costruito su volontà dell’allora vescovo di San Marino e Montefeltro nel 1962. Lo scopo era quello di avere un luogo in cui conservare le opere d’arte e i suppellettili liturgici, provenienti dalle numerose chiese di questo territorio.

Il museo del Montefeltro si snoda su di un totale di quindici sale, che occupano ben tre piani. Percorrendole potrai vedere sculture, argenterie, dipinti, maioliche, arredi sacri e paramenti. Tra questi oggetti c’è anche una statua reliquiaria di San Leo, creata da uno scultore pennese.

A concludere l’itinerario di visita del museo del Montefeltro c’è anche una raccolta di reperti archeologici ritrovati in queste zone.

Porta Malatesta e Loggetta Rinascimentale ^

Ripercorri la via che fiancheggia il santuario della Madonna delle Grazie, sempre nella parte alta del borgo storico di Pennabilli. Arriverai così alla porta Malatesta. Risalente al trecento, questa porta collegava l’antico castello dei Penna con il sottostante borgo di San Rocco. Si tratta di un passaggio ad arco a tutto sesto piuttosto profondo che attraversa delle possenti mura. Il passaggio di porta Malatesta va via via restringendosi andando verso l’esterno. Sulla parte interna trionfa lo stemma di Federico d’Urbino.

Attraversa la porta e, alla tua destra, troverai la piccola loggetta rinascimentale. Due archi separati da una colonna anticipano questo spazio coperto, al pian terreno di un’abitazione. La loggetta risalente al duecento era l’ingresso al convento degli Agostiniani e con ogni probabilità anche alla prima chiesa appartenente al castello di Penna. Oggi quella chiesa è il santuario della Madonna delle Grazie.

Sotto alla loggetta rinascimentale trova posto una copia della Madonna del Parto, il cui originale è un dipinto attribuito a Piero della Francesca. Questa copia fu realizzata per girare alcune scene del film “La prima notte di quiete” di Valerio Zurlini, con Alain Delon e Giancarlo Giannini.

L’angelo coi Baffi ^

Chiesa dei Caduti - Angelo coi Baffi

Un’altra piccola chiesa nasconde un’opera di Tonino Guerra. Potrai facilmente riconoscerla per la grande insegna “L’angelo coi baffi” e per i suoni che provengono da dentro la chiesa dei Caduti. Non potrai entrarvi, ma solo affacciarti. Da dietro le grate vedrai due grandi pannelli, omaggio del pittore milanese Luigi Poiaghi a Tonino Guerra, che lo ritrae giovane, baffuto e alato in una scena agreste.

Intorno ai pannelli, sparsi per la chiesa, ci sono oggetti della vita contadina e uccelli impagliati che sentirai cinguettare. Nei due lati della chiesa sono presenti due pannelli con la poesia di Tonino Guerra Un ànzal si bafi (Un angelo coi baffi). Da una parte in romagnolo, dall’altra la traduzioni in italiano.

Il chorten Orazio per il Tibet ^

Salendo sulla collina di Pennabilli arriverai anche al chorten, un piccolo angolo di Tibet in questo bellissimo borgo. Questo spazio celebra l’incontro tra frà Orazio da Pennabilli, i missionari Cappuccini marchigiani e i tibetani che nel settecento concessero a frà Orazio di costruire una chiesa e un convento a Lhasa, in Tibet.

Il piccolo chorten che trovi qui, rappresenta per i tibetani il più alto livello della metafisica. La sua struttura è una sorta di diagramma esoterico dell’universo interiore buddista. Le parti della struttura simboleggiano i cinque elementi (terra, acqua, fuoco, aria, etere). Questi elementi, a loro volta, descrivono il percorso ideale del praticante che dall’ignoranza (terra), raggiunge il più alto livello d’illuminazione (etere) attraverso la pratica.

La campana di Lhasa ^

A poca distanza dal Chorten, potrai vedere anche la campana di Lhasa, inaugurata dallo stesso Dalai Lama nel luglio 2005, durante la sua seconda visita a Pennabilli. La campana serve a ricordare il missionario frà Orazio da Pennabilli.

La campana di Lhasa è una copia esatta di quella che si trovava nel convento dei cappuccini costruito a Lhasa nel 1725 e oggi conservata in un magazzino del Jokhang. Al fianco della campana sono posti tre manikorlo (o mulini di preghiera tibetani), con sopra inciso il mantra Om mani padme hum. Questi simboleggiano l’incontro tra le religioni per la pace e l’armonia tra gli uomini e farli ruotare equivale a rivolgere una preghiera al cielo.

Da qui potrai godere di una bellissima vista sul centro storico di Pennabilli.

Paesaggio della Gioconda ^

Girandoti alle tue spalle, invece, c’è un altro degli scorci imperdibili di Pennabilli, questa volta sulla vallata. Come potrai vedere dal cartello qui posizionato, ti trovi davanti alla natura che fa da sfondo al celebre quadro della Gioconda di Leonardo da Vinci.

Tra le varie ipotesi, c’è infatti quella che vede in Pacifica Brandani la persona ritratta, con alle spalle il territorio dell’antico ducato di Urbino.

Santuario dei Pensieri ^

Scendi ora da questa collina e raggiungi il Santuario dei Pensieri, un altro luogo magico di Pennabilli, dedicato alla meditazione. Questo piccolo parco è delimitato da mura in pietra, che fungevano da stanza di una vecchia villa malatestiana.

Al suo interno, sul prato, si ergono sette steli in pietra, definiti da Tonino Guerra “sette specchi opachi per la mente“. Una targa all’ingresso recita infatti “Sette pietre misteriose. Sette specchi opachi per la mente. Sette confessori muti che aspettano di ascoltare le tue parole belle e le tue parole brutte“.

Casa dei Mandorli – La casa di Tonino Guerra ^

Nei presso del Santuario dei Pensieri c’è uno degli accessi alla casa di Tonino Guerra, anche nota come Casa dei Mandorli, per via delle numerose piante che circondano l’edificio e che, come diceva lo stesso poeta, fanno luce anche di notte.

La Casa dei Mandorli fu l’abitazione di Tonino Guerra dal 1989 fino agli ultimi giorni di vita e qui vive ancora sua moglie Eleonora Kreindlina, detta Lora. Si tratta di due case collegate tra loro. Al piano terra c’è un grande salone con un bel portico chiuso da vetri decorati con i dipinti dei disegni di Tonino Guerra.

Gli spazi, sia esterni che interni, sono decisamente particolari: frammenti di ceramiche, sculture orientali, scatole in legno intarsiato, pupazzi in terracotta, uova decorate, amuleti sciamani, quadri, pastelli e bozzetti si ricorrono in un insieme di elementi che comunicano tra loro.

Anche il parco che circonda la casa è sorprendente e ricco di opere d’arte e oggetti particolari. Tra le rocce che si trovano qui ci sono anche le ceneri di Tonino Guerra, incastanote nella pietra.

Nonostante la casa dei Mandorli sia aperta alle visite del pubblico, bisogna sempre considerare che è tuttora l’abitazione di Lora, quindi è giusto comportarsi con i dovuti modi quando vi ci si arriva.

Chiesa della Misericordia ^

Facciata della chiesa della Misericordia - Pennabilli
Chiesa della Misericordia e vecchio ospedale di Pennabilli

Scendi ora in direzione del borgo san Rocco e giungi fino a davanti alla piccola chiesa della Misericordia.

Questa è una chiesa antica, risalente al trecento e i cui anni sono dimostrati già dalla facciata. Semplice e lineare è in pietra e dotata di tre aperture: due finestre chiuse da scuroni proprio sotto al timpano triangolare e il grande portone centrale. Questo è sormontato da una lunetta scolpita in bassorilievo che raffigura la Madonna della Misericordia o del Soccorso.

Non a casao l’edificio al fianco della chiesa della Misericordia ospitava anticamente un ospedale. Su questo potrai vedere una delle meridiane decorative di Pennabilli, rappresentata sul dipinto L’orologio sulla spiaggia.

Museo il Mondo di Tonino Guerra ^

Ingresso al museo il Mondo di Tonino Guerra

Praticamente dietro la chiesa della Misericordia c’è un altro dei luoghi simbolo di Pennabilli: il museo il Mondo di Tonino Guerra. Questo trova posto nei sotterranei dell’oratorio di Santa Maria della Misericordia, anche questo risalente al trecento.

Qui puoi rivivere la poetica di Tonino Guerra, attraverso numerore sue opere: ceramiche, sculture e dipinti decorano le sale, ma potrai vedere anche i filmati presenti nella videoteca o sfogliare i libri della biblioteca.

L’associazione culturale che promuove le opere artistiche di Tonino Guerra è stata fondata nel 2005 ed ha sede proprio qui. Il suo scopo è raccogliere e valorizzare le opere dell’artista.

Orto dei Frutti Dimenticati ^

Ripercorri ora tutta la strada che hai fatto per scendere fino al borgo San Rocco e ritorna nella piazza centrale, piazza Vittorio Emanuele II.

Da qui raggiungi un altro dei luoghi dell’anima ideati da Tonino Guerra e, più in particolare, l’Orto dei Frutti Dimenticati. All’interno di questo grande spazio verde sono raccolte specie ormai perdute di alberi da frutto che nascevano spontaneamente nella campagna degli Appennini.

Quest’orto faceva originariamente parte del convento dei frati missionari del preziossisimo sangue e oggi, oltre alle piante da frutto, raccoglie anche installazioni ed opere di artisti contemporanei. Tra questi puoi vedere l’Arco delle Favole del ceramista Giò Urbinati, la fontana la Voce della Foglia, la Porta delle Lumache, la Meridiana Umana, ma anche le formelle in ceramica rappresentanti i mesi degli anni e ospitate nell’antico lavatoio. Qui trova posto anche il rifugio della Madonne abbandonate, numerose terracotte che Tonino Guerra ha immaginato si rifugiassero qui per sfuggire all’incuria dell’uomo e all’oblio.

Particolare è anche la piccola cappella di Tarkovskij costruita con le pietre di chiese scomparse del territorio. Sulla porta ad arco sono raffigurate delle lumache, omaggio al regista Andrej Tarkovskij.

Chiesa di San Filippo ^

Facciata e campaniela della chiesa di San Filippo - Pennabilli

Uscendo dall’Orto dei Frutti Dimenticati arriverai raggiungi la piazzetta San Filippo. Sulla piazzetta di San Filippo sorge l’omonima chiesa di San Filippo, proprio dietro alla piazza principale di Pennabilli e, anticamente, fuori dalle mura del centro cittadino.

La chiesa di San Filippo ha forme abbastanza anonime, se non per il suo campanile, addossato sulla parete destra, che presenta lungo la sua altezza tre monofore circolari che interrompono l’intonaco regolare che ricopre l’intera facciata. La chiesa di San Filippo ha un accesso scandito da un portale in pietra un po’ malandato e all’interno trovano posto alcune esposizioni temporanea di arte contemporanea.

Monastero delle Agostiniane ^

Lascia ora il cuore del centro di Pennabilli e dirigiti al monastero di Sant’Antonio da Padova delle Agostiniane. Puoi arrivarci in auto e probabilmente lo avrai notato, imponente com’è, affacciandoti sul borgo cittadino. Questo si trova proprio al di sotto dei resti del castello di Billi.

Questo monastero risale al 1517, anno della sua fondazione, quando fu costruito sulle rocce della rupe dove tutt’ora ha sede. L’edificio ha assorbito parte delle antiche mura di cinta della rocca dei Billi e dalla sua fondazione ha ospitato diversi ordini monastici.

Come molti altri monasteri, anche questo è stato soppresso nel 1810 dalle leggi napoleoniche e, alla sua riapertura, è stato destinato alla monache Agostiniane.

Già salendo verso la rupe ti stupiranno le dimensioni di questo grande monastero, costruito quasi interamente in pietra. Oltre agli spazi privati c’è anche una foresteria per accogliere pellegrini e viandanti. Purtroppo non molto del monastero è visitabile, essendo questo un ordine di clausura.

Castello dei Billi ^

Possente croce al fianco del castello dei Billi

Concludi l’itinerario alla scoperta di Pennabilli con il castello dei Billi o, meglio, quel che ne rimane. Dal monastero continua a salire fino alla grande croce che sormonta la rupe, posizionata qui nell’ottocento. Qui troverai i resti del castello dei Billi, ovvero qualche piccolo rudere. Da qui potrai godere di una vista sorprendente sull’intero borgo cittadino, ma anche sulla vallata.

Il castello dei Billi risale all’epoca medievale, quando venne costruito sul punto più alto del circondario. Tra i ruderi rimasti potrai identificare il torrione malatestiano quattrocentesco, mentre l’area riservata alla cittadella è stata per buona parte incorporata dal monastero delle suore Agostiniane.

Mappa dell’itinerario di cosa vedere a Pennabilli ^

Ecco la mappa con tutte le cose da vedere nell’itinerario di Pennabilli.

Dove dormire a Pennabilli ^

Il borgo di Pennabilli ha dimensioni raccolte e, salvo in alcuni periodi, non ha grosse affluenze di turisti. Per questo motivo il numero di strutture che possono ospitarti è piuttosto limitato. Ti consiglio pertanto, di muoverti per tempo, soprattutto se vuoi prenotare una stanza durante la settimana del festival degli artisti.

A questo link trovi le sistemazioni disponibili a Pennabilli.

Non avrai invece problemi durante il resto dell’anno. In questo caso sappi che quando arriverai ti immergerai in un’atmosfera di tranquillità e pace.

Se non dovessi trovare disponibilità a Pennabilli, puoi cercare nei paesini vicini, come a Novafeltria, a San Leo o a Verucchio.

Se invece dovessi preferire soggiornare in una città più grande, con molti servizi turistici e attrazioni, puoi scegliere Rimini. Qui potrai passare tranquillamente un altro paio di giorni, tra mare e un centro storico molto bello da visitare.

A questo link trovi le sistemazioni disponibili a Rimini.

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Pennabilli - Cosa Vedere in Un GiornoScopri la guida completa a Pennabilli, il borgo di Tonino Guerra e degli artisti di strada immerso negli Appennini.https://www.lorenzotaccioli.it/pennabilli-cosa-vedere-in-un-giorno/
Lorenzo Taccioli