Piazza Armerina – Cosa vedere in un giorno

Itinerario di Piazza Armerina

Durante un viaggio in Sicilia orientale, tra le tappe nell’entroterra, ti consiglio di visitare anche Piazza Armerina. Questa bella città è celebre per i suoi mosaici, ma nasconde anche un centro storico ben conservato e ricco di monumenti da non perdere.

Potrai visitarla tranquillamente in mezza giornata, così da poter aggiungere allo stesso giorno anche qualche altra tappa nelle vicinanze, come Caltagirone o Enna.

Itinerario di Piazza Armerina

Dove si trova Piazza Armerina ^

Piazza Armerina è nell’entroterra siciliano, nella parte centro orientale dell’isola. Posizionata a 697 metri di altitudine, tra i monti Erei meridionali, è circondata da boschi per buona parte compresi nel suo territorio, tanto da renderla uno dei cento comuni più vasti d’Italia.

La città fa parte della vicina provincia di Enna, che dista appena una trentina di chilometri.

Cosa vedere a Piazza Armerina ^

L’itinerario alla scoperta di Piazza Armerina ti porterà a scoprire un bel centro storico, ben conservato e ricco di monumenti e palazzi antichi. Non solo, perché tra le tappe c’è anche la villa romana del Casale, annoverata nel patrimonio UNESCO e importante sia dal punto di vista archeologico che da quello artistico per i suoi celebri mosaici.

Durante le crociate, Piazza Armerina era conosciuta come Piazza delle Armi, perché era il luogo in cui si incontravano gli ordini cavallereschi e infatti ognuno di questi aveva qui una sua chiesa.

Ecco cosa vedere durante l’itinerario alla scoperta di Piazza Armerina.

Villa romana del Casale – Mosaici di Piazza Armerina ^

Una visita completa di Piazza Armerina non può prescindere dalla villa romana del Casale, nella quale sono custoditi i celebri mosaici di Piazza Armerina.

Questa villa, distante pochi chilometri dal centro storico, è stata riportata alla luce tra l’ottocento e il novecento ed è stata al centro di approfonditi studi. Dagli scavi è emersa una struttura originaria del I secolo dopo Cristo, ampiamente rivista e decorata nel IV secolo. È a quest’epoca che risalgono la maggior parte delle decorazioni che ancora oggi puoi vedere.

Attraverso una passeggiata per il sito archeologico, tutto coperto per prevenire i danni causati dalle intemperie, visiterai tantissime stanze e ambienti, per lo più decorati con mosaici pavimentali. Il più celebre di questi è un lunghissimo corridoio che precede la basilica della villa, in cui vengono raccontate attraverso il mosaico le scene di caccia all’interno dell’impero romano. Percorrendo il corridoio vedrai scene ambiente in oriente e in occidente, con una moltitudine di animali e persone. Gli animali non venivano cacciati per divenire cibo, ma per rifornire i circhi di Roma per i loro spettacoli.

Durante la visita alla villa romana del Casale non manca anche una suggestiva area termale, divisa in numerosi ambienti, ognuno con le proprie decorazioni.

Scopri di più su questo sito archeologico, attraverso la guida dedicata alla villa romana del Casale.

Commenda dei Cavalieri di Malta ^

Una volta raggiunto il centro storico di Piazza Armerina comincia il tuo itinerario tra le cose da vedere dalla Commenda dei Cavalieri di Malta. Questo è uno degli edifici più antichi del centro e prese il posto di una piccola chiesa dedicata a Santa Maria del Soccorso.

I Cavalieri di Malta erano un ordine militare che occupò l’edificio nel 1150, con l’obiettivo di creare una struttura per ospitare i pellegrini che passavano da qui in direzione della Terra Santa, ma anche come luogo di raduno e riposo per i Cavalieri Crociati. La Commenda dei Cavalieri di Malta svolgeva altresì la funzione di torre d’avvistamento sulla sottostante strada.

Durante il XIV secolo venne innalzata una nuova cinta muraria cittadina, che fece sì che la Commenda dei Cavalieri di Malta fosse inglobata nel centro storico. Inoltre praticamente davanti al palazzo venne aperto l’ingresso orientale al centro cittadino: porta San Giovanni.

Durante il quattrocento la struttura perse la funzione di ospedale per pellegrini, a causa della diminuzione del numero di persone che richiedevano ospitalità e venne definitivamente trasformata in Commenda, ovvero uno spazio impiegato per amministrare i beni dell’ordine e propagare la religione degli Ospedalieri con lo scopo di reclutare nuove persone.

Con l’unità d’Italia i beni della Commenda divennero patrimonio del demanio dello stato e questa chiesa venne dichiarata monumento nazionale e restaurata agli inizi del XX secolo. Oggi la Commenda dei Cavalieri di Malta si presenta con il suo stile normanno con due portali in stile gotico. Al di sopra di quello principale c’è una feritoia a forma di croce greca. Poche altre feritoie sono sul lato lungo della chiesa e ciò crea un’atmosfera buia agli interni.

Gli interni sono disposti su di un’unica navata che conduce all’abside semicircolare e oggi risultano essere piuttosto spogli, fatta eccezione per due mosaici in marmo nei pressi dell’altare e due acquasantiere.

Teatro Garibaldi ^

Teatro Garibaldi - Piazza Armerina

In pochi passi sarai davanti al teatro Garibaldi, costruito nel 1902 a ridosso delle mura trecentesche. La sua facciata rinascimentale è divisa in due ordini. Il piano terra presenta tre ingressi ad arco a tutto sesto, affiancati da due finestre cieche racchiuse da coppie di lesene che ospitano i cartelloni degli spettacoli. Il piano rialzato è scandito da cinque finestre ad arco, intervallate da medaglioni che ritraggono Giuseppe Verdi e Vincenzo Bellini. Sono inoltre presenti le raffigurazioni di Vittorio Alfieri e Carlo Goldoni.

Il teatro Garibaldi può ospitare 320 persone e ancora oggi presenta la stessa struttura di inizio secolo, con tre ordini di palchi e loggione.

Chiesa di San Giovanni Evangelista ^

Portali e facciata della chiesa di San Giovanni Evangelista - Piazza Armerina

La prossima tappa di Piazza Armerina è la chiesa di San Giovanni Evangelista. La sua strana facciata grigia tradisce gli anni e le modifiche apportate alla chiesa. La chiesa di San Giovanni Evangelista venne infatti costruita a inizio seicento sulla struttura di un oratorio trecentesco.

Le decorazioni risalgono per lo più al settecento e sono composte da affreschi e dorature. Alla stessa epoca risale il campanile e i due portali d’ingresso separati dalla strada per mezzo di una breve scalinata. Purtroppo però nel 1785 scoppiò un incendio che distrusse una parte della chiesa, prontamente ricostruita.

La chiesa di San Giovanni Evangelista ha una forma allungata di 25 metri di lunghezza per 8 di larghezza. Gli spazi interni sono distribuiti su di un’unica navata che conduce fino all’altare maggiore decorato da due statue di marmo che raffigurano le allegorie di Fede e Innocenza. Sulle pareti e sul soffitto ci sono affreschi fiamminghi che narrano la vita dei monaci Benedettini.

Chiesa dei Teatini ^

Chiesa dei Teatini abbandonata - Piazza Armerina

Raggiungi ora la chiesa dei Teatini, ormai chiusa al culto da tempo, come potrai già immaginare vedendo la sua facciata in cui cresce la vegetazione. Questa risale agli inizi del XVII secolo, quando prese il posto di una precedente chiesa del XII secolo, di cui rimangono alcune tracce tardo-medievali sul muro esterno.

La facciata in stile barocco ha una forma concava e sul lato sinistro si erge un massiccio campanile a base quadrata. Il grande portale centrale è accompagnato dalle statue in pietra arenaria di Sant’Andrea Avellino e San Gaetano Thiene.

Gli interni vennero affrescati dal pittore fiammingo Borremans, autore delle decorazioni anche della chiesa di San Giovanni Evangelista.

Domus Artis – Seminario Vescovile ^

Domus Artis e biblioteca Mario Sturzo
Facciata Domus Artis - Seminario Vescovile

Passeggiando per le vie di Piazza Armerina, ti imbatterai nella Domus Artis, ovvero la sede del seminario vescovile, che sfrutta gli spazi dell’ex convento dei Domenicani. Questa ospita, tra l’altro, anche la biblioteca Mario Sturzo.

L’attuale seminario vescovile si insediò a metà ottocento in un precedente seminario vescovile seicentesco, gestito dai padri Gesuiti. Il complesso è dotato anche di un bellissimo chiostro, sui cui quattro lati corrono i portici con archi a tutto sesto. Il cortile, per buona parte pavimentato, racchiude anche diverse alte palme che rendono caratteristica la visita.

Chiesa di San Vincenzo e convento dei Domenicani ^

Facciata della chiesa di San Vincenzo - Piazza Armerina

Raggiungi ora la facciata del convento dei Domenicani, fondanto nel duecento ma rivisto più volte durante i secoli. I resti più antichi del convento sono nella parte sinistra del chiostro, dove puoi vedere due bifore in stile gotico e un piccolo portale quattrocentesco che faceva parte dell’aula capitolare di epoca medievale. Sono inoltre presenti altri due portali risalenti al secolo successivo.

La chiesa di San Vincenzo, voluta dal barone Giuseppe Starrabba, è direttamente collegata al convento dei Domenicani, ma è più recente. La sua costruzione è infatti avvenuta nel seicento e puoi riconoscerla per via dei due portali simmetrici posti al culmine di una breve scalinata. I due ingressi sono decorati in stile manieristico di epoca tardo rinascimentale, attraverso l’uso di una pietra dal colore caldo.

Gli interni della chiesa di San Vincenzo presentano degli stucchi barocchi e un soffitto ligneo a cassettoni su di un’aula rettangolare, mentre le pareti sono decorate da tele d’epoca barocca. Accanto all’altare c’è il monumento funebre di Starrabba, sovrastato da una piccola statua seicentesca di San Vincenzo, a cui la chiesta è titolata.

Piazza Garibaldi ^

Piazza Garibaldi di Piazza Armerina

Piazza Garibaldi è il cuore del centro di Piazza Armerina. Le strade principali conducono fino a qui e sulla sua superficie rettangolare si affacciano importanti edifici, quale il palazzo di Città e la chiesa di San Rocco.

Palazzo di Città ^

Palazzo di Città - Piazza Armerina

Il Palazzo di Città rappresentava la sede della Corte Capitanale e venne costruito nella seconda metà del settecento. Puoi riconoscere l’edificio per via della sua facciata tardo barocca divisa in due ordini, tutti scanditi da lesene. Nella parte inferiore c’è un grande portone centrale ad arco, sormontato da un frontespizio con lo stemma della città. Ai lati due finestre rettangolari con frontespizio ad arco.

La parte superiore è introdotta da un largo balcone con ringhiera in ferro battuto e presenta tre porte finestre. L’edificio culimina poi in un timpano contenente l’orologio con, al di sopra, due campane.

Oggi all’interno del Palazzo di Città di Piazza Armerina sono stati ricavati diversi spazi, tra cui un centro culturale, una sala consiliare e sale dedicate ad esposizioni.

Chiesa di San Rocco ^

Facciata della chiesa di San Rocco - Piazza Armerina

La chiesa di San Rocco è una delle chiese principali di Piazza Armerina ed ha origini molto antiche. Era infatti già presente nel XIV secolo, quando apparteneva alla famiglia Degli Uberti, al comando della città. Nel seicento la chiesa e l’attiguo monastero vennero donati ai monaci Benedettini che vi rimasero fino al 1866, anno della soppressione degli ordini religiosi.

La facciata della chiesa di San Rocco è ben riconoscibile per l’abile utilizzo dei laterizi e della pietra arenaria che caratterizza anche il portale d’ingresso. Questo è stretto tra lesene abilmenti scolpite e una cornice con fini decori. Al di sopra c’è un grande finestrone rettangolare, anch’esso incorniciato in pietra. Il lato destro della facciata si collega al campanile a base quadrata con sulla sommità la cella campanaria.

Gli interni della chiesa di San Rocco sono disposti su di un’unica navata decorata con stucchi e con paraste con capitelli dorici.

Al fianco della chiesa di San Rocco trovi l’ingresso al suo chiostro, stretto tra pareti in pietra e laterizio, ha una forma molto semplice. Privo di archi e porticati presenta al centro delle piccole aiuole verdi.

Chiesa di Sant’Ignazio di Loyola ^

Facciata della chiesa di Sant'Ignazio di Loyola - Piazza Armerina

La chiesa di Sant’Ignazio di Loyola risale al seicento, quando i Gesuiti la costruirono dopo essersi stabiliti a Piazza Armerina. Questa è la prima chiesa dedicata a Sant’Ignazio dopo la sua beatificazione.

L’imponente facciata spicca dietro un’articolata scala che si divide in due rampe per poi ricongiungersi ed ha una forma leggermente convessa. Interamente costruita in mattoni è scandita da lesene piatte con capitelli di ordine dorico. Il portale è stretto tra due colonne che sorreggono un timpano spezzato, mentre al piano superiore c’è una grande finestra rettangolare con timpano semicircolare.

Gli interni sono disposti su di una pianta basilicale a tre navate, con quella centrale sensibilmente più ampia delle altre che conducono fino a una bassa cupola ottagonale. Sono presenti due altari in stile barocco con stucchi e colonne tortili. L’intera chiesa è decorata inoltre con tele che vanno dal seicento all’ottocento, un paliotto d’altare in legno scolpito e un coro neoclassico in legno.

Collegio dei Gesuiti ^

Entra ora nel chiostro del collegio dei Gesuiti. Questo spazio, anticamente occupato dai frati, è ora stato convertito in biblioteca comunale al pian terreno e istituto scolastico ai piani superiori. Le sue forme sono generose, ma rigorose, con alti archi a tutto sesto che creano un imponente porticato che si affaccia sulla corte pavimentata. Accedendo alle due sale della biblioteca potrai anche vedere una mostra su antichi e preziosi volumi, ospitata in sale dai soffitti barocchi.

L’edificio ha una pianta a L ed è caratterizzato da un imponente facciata con un grosso ingresso ad arco a tutto sesto, incorniciato in pietra. Sull’intera facciata si aprono anche numerose finestre, che illuminano le sale interne.

Il collegio dei Gesuiti era direttamente collegato alla chiesa di Sant’Ignazio di Loyola e come questa venne costruito nel seicento. Furono gli stessi piazzesi a volere i Gesuiti in città, finanziando in parte la costruzione del collegio. I frati erano infatti celebri per la loro capacità nell’istruire i giovani.

Ex chiesa Sant’Anna ^

Ex chiesa di Sant'Anna - Piazza Armerina

Decisamente particolare è poi l’ex chiesa di Sant’Anna, con una facciata barocca convessa che tradisce la forma ottagonale degli interni. L’intera struttura venne costruita in pietra locale nel settecento.

La facciata è anticipata da una scalinata a due rampe che conduce fino al grande portone, chiuso da tempo, incorniciato in pietra e con timpano spezzato. Al di sopra c’è una finestra rettangolare e, all’ultimo piano, tre grandi archi si rivolgono direttamente verso il cielo. L’intera facciata è scandita da lesene di ordine dorico.

Gli interni sono illuminati da una bassa cupola e si allungano verso il presbiterio. Qui sono presenti quattro nicchie sormontate da archi a tutto sesto. L’abside presenta ancora i resti dei affreschi del seicento, mal conservati.

Cattedrale di Maria Santissima delle Vittorie – Duomo di Piazza Armerina ^

Arco Gaginesco - Cattedrale di Maria Santissima delle Vittorie

La cattedrale di Maria Santissima delle Vittorie venne costruita tra il seicento e il settecento nella parte più alta del centro abitato, occupando la posizione di una precedente chiesa cinquecentesca, di cui puoi vedere i resti nel campanile, sul lato destro della facciata e nell’arco della cappella Trigona.

Qui, tra la pietra arenaria e i mattoni sorge il portale in stile barocco siciliano. Questo è anticipato da una larga scalinata ed è affiancato, sul lato destro, dal campanile alto 40 metri in stile tardo gotico catalano, risalente al quattrocento. Dal retro spunta la cupola che raggiunge un’altezza di 76,5 metri, la più alta di tutta la Sicilia. Questa venne iniziata nel 1604 e completata solamente nel 1719.

Gli interni della cattedrale conservano l’effige della Madonna delle Vittorie, il cui ritrovamento diede il via alla costruzione trecentesca della chiesa, e l’arco gaginesco di fine cinquecento posto a decorazione del battistero nella cappella Trigona. Questi spazi sono disposti su di un’unica navata con cappelle laterali comunicanti tra loro.

Palazzo Trigona ^

Palazzo Trigona - Piazza Armerina

Al fianco della cattedrale di Maria Santissima delle Vittorie c’è il palazzo Trigona dei Marchesi della Floresta e Baroni di San Cono, riconoscibile per via della sua facciata barocca settecentesca.

Questo domina tutto un lato della piazza della Cattedrale, grazie alla sua larga facciata. Progettato dall’architetto Orazio Torriani, vide la luce tra il seicento e il settecento e oggi è uno degli esempi più vividi di architetture civili tardo-barocche.

L’edificio si innalza per quattro piani, con al pian terreno, oltre a diverse sale, anche il grande androne e scalone d’ingresso che porta ai piani superiori. Oggi il palazzo Trigona ospita il museo della Città e del Territorio e gli uffici del parco archeologico della vicina villa romana del Casale.

Castello Aragonese di Piazza Armerina ^

Continua l’itinerario tra le cose da vedere a Piazza Armerina con il suo Castello Aragonese. Purtroppo le condizioni non sono delle migliori, come potrai osservare anche guardandolo esternamente. Gli interni non sono purtroppo visitabili, in quanto necessiterebbero di un profondo restauro.

Il Castello Aragonese di Piazza Armerina venne costruito alla fine del XIV secolo su volontà dell’allora re di Sicilia Martino I il Giovane. La sua funzione doveva essere allo stesso tempo difensiva e avamposto per un suo preposto, nominato direttamente dal re. Questo, tra i suoi compiti, aveva anche quello di tenere a bada le sommosse anarchiche che potevano sorgere da parte dei feudatari.

La presenza dei castellani venne abolita nel 1812 e da quell’anno il castello servì come carcere, fino a quando non passò, negli ultimi decenni, in mano a dei proprietari privati.

La forma del Castello Aragonese è larga e bassa ed è dovuta a diverse revisioni operate durante i secoli. Quello che puoi vedere dietro le alte mura che proteggono il castello è ciò che rimane dell’antica struttura che, inizialmente, era dotata anche di un secondo piano andato perso.

La pianta quadrangolare della struttura è completata da quattro torri agli angoli. Una di queste è stata interamente ricostruita e risulta essere fuori asse rispetto alle altre. L’ingresso è posizionato a sud e rappresenta una delle poche aperture lungo le mura del castello.

Palazzo Velardita ^

Facciata del palazzo Velardita

Sempre su piazza Castello, davanti al Castello Aragonese, sorge un altro storico palazzo di Piazza Armerina, il palazzo Velardita. Questo edificio, che durante la mia visita porta i segni inequivocabili del tempo e che necessita di un urgente restauro, risale al settecento ed è un esempio di palazzo nobiliare.

Nel palazzo Velardita lo stile tardo barocco si fonde con quello neoclassico e dà vita a una facciata simmetrica e geometrica. L’arco a tutto sesto dell’ingresso principale è arricchito da una chiave di volta sporgente. Il primo piano è servito da un lungo terrazzo dotato di una bassa balaustra in ferro battuto. Su di questa si affacciano tre porte con frontoni semicircolari.

Chiesa di San Pietro ^

Chiesa di San Pietro a Piazza Armerina

Incamminati ora fino alla chiesa di San Pietro. La chiesa risale al cinquecento e in quell’epoca era posta al di fuori delle mura cittadine. La struttura che puoi vedere oggi è però il risultato di secoli di modifiche e rimaneggiamenti operati dai frati Francescani che gesticono il complesso dagli inizi del XVI secolo, quando costruirono anche il convento affiancato.

Nel 1624 il convento di San Pietro venne dichiarato di regio patrono, grazie alla concessione del vicerè Emanuele Filiberto di Savoia. Ciò innalzò il suo prestigio e i nobili locali fecero a gara per costruire delle cappelle di pregio all’interno della chiesa di San Pietro con lo scopo di utilizzarle come mausolei.

La chiesa di San Pietro si presenta con un’architettura rinascimentale. La facciata estremamente semplice e lineare è decorata solamente dal portale manieristico incorniciato in pietra arenaria. Gli interni sono invece riccamente decorati e presentano un soffitto ligneo a cassettoni ottimamente arrivato ai giorni nostri. Gli spazi sono disposti su di un’unica navata che conduce fino al grande arco che separa la zona del presbiterio. Quest’arco è decorato con intarsi e bassorilievi.

Dietro l’altare è posta una grande tela con raffigurati i Santi Pietro e Paolo.

Villa Garibaldi ^

Fontana nei giardini di Villa Garibaldi

Raggiungi ora i giardini di Piazza Armerina, ovvero la villa Garibaldi. Questa è stata ultimata nel 1884 utilizzando in parte i terreni agricoli appartenenti al convento di San Pietro e passati al demanio durante la creazione del Regno d’Italia.

Gli spazi verdi di villa Garibaldi si sviluppano su diversi piani e il fronte principale è delimitato da un alto muro di contenimento. Dopo un primo terrazzamento puoi raggiungere un secondo livello dove trovi un giardino circolare con al centro una fontana, posizionata all’incrocio di due viali ortogonali. Questa fontana era inizialmente nella proprietà di Luigi Trigona, che la donò al comune quando creò questi giardini.

Passeggiando per i giardini della villa Garibaldi incontrerai specie esotiche intramezzate a quelle autoctone.

Fontana dei Canali ^

Prendi ora l’auto e raggiungi la fontana dei Canali di Piazza Armerina. In posizione un po’ defilata rispetto alle vie centrali, è un’importante testimonianza storica di metà ottocento.

La fontana dei Canali è la più importante fontana con abbeveratoio presente sul territorio comunale e risale all’ottocento, quando venne costruita insieme al lavatoio a cui si collega e che dispone di venti postazioni per il lavaggio della biancheria. Attraverso quattro mascheroni sgorga l’acqua proveniente dalle sorgenti del vicino monte Doniamare. Ci sono due teorie su queste maschere: una vuole che qui siano ritratti i quattro fratelli Dello Spedale, che si occuparono di scolpirli. Un’altra teoria vuole invece che questi rappresentino i quattro personaggi più significativi del Risorgimento, ovvero Giuseppe Mazzini, Camillo Benso Conte di Cavour, Vittorio Emananuele II e Giuseppe Garibaldi.

Mappa dell’itinerario di Piazza Armerina ^

Ecco la mappa dell’itinerario di Piazza Armerina. Puoi seguirla interamente a piedi ad esclusione della prima tappa, quella della villa romana del Casale, e dell’ultima tappa ovvero la fontana dei Canali, che dovrai raggiungere in auto.

Hotel a Piazza Armerina – Dove dormire ^

Piazza Armerina è nell’entroterra siciliano, a circa un’ora di distanza dalle più celebri località posizionate lungo la costa. Se vuoi dormire in zona per fermarti più giorni nei dintorni, puoi scegliere di soggiornare a Piazza Armerina o ad Enna.

Tra le due ti consiglio Enna, perché di dimensioni maggiori e con un centro storico più vivace. A questo link puoi vedere alberghi e strutture disponibili ad Enna.

Se invece preferisci una località più tranquilla, dai un’occhiata alle strutture presenti a Piazza Armerina.

Io ho scelto di visitare Piazza Armerina spostandomi da Catania ad Agrigento, per visitare l’indomani la Valle dei Templi. Nel mio caso ho quindi scelto di dormire a Catania la sera prima e di soggiornare ad Agrigento la sera stessa.

Clicca qui per gli hotel disponibili a Catania, oppure a questo link per quelli presenti ad Agrigento.

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Piazza Armerina - Cosa vedere in un giornoEcco l'itinerario alla scoperta di Piazza Armerina. Non solo i suoi celebri mosaici, ma tutto il centro storico. Ecco mappa e dettagli.https://www.lorenzotaccioli.it/piazza-armerina-cosa-vedere-in-un-giorno/
Lorenzo Taccioli