Tra le città più belle di tutta la Sicilia non si può non annoverare Ragusa. Con la sua doppia anima saprà affascinarti e lasciare un ricordo indelebile nella tua memoria. La sua bellezza e l’importanza storica e artistica le ha permesso di essere annoverata tra i siti patrimonio UNESCO già nel 2002.
Passeggiando per le strade in salita e discesa di questa città, assoporarei il suo sapore barocco, tipico della città della Val di Noto.
Ecco tutti i dettagli per organizzare la tua visita di una giornata o di mezza giornata a Ragusa.
Dove si trova Ragusa
Che differenza c’è tra Ragusa e Ragusa Ibla?
Cosa vedere a Ragusa
Cattedrale di San Giovanni Battista
Chiesa del Collegio di Maria Addolorata
Teatro della Concordia
Palazzo Municipale
Palazzo delle Poste e Telegrafi
Palazzo Zacco
Palazzo Bertini
Chiesa di Santa Maria alle Scale
Chiesa delle Santissime Anime del Purgatorio
Chiesa di Santa Maria dell’Itria
Palazzo della Cancelleria
Palazzo Cosentini
Palazzo Sortino Trono
Palazzo La Rocca
Piazza Duomo
Duomo di Ragusa – Cattedrale di San Giorgio
Fontana su Piazza Duomo
Circolo della Conversazione
Palazzo Arezzo di Donnafugata
Palazzo Arezzo di Trifiletti
Cinabro Carrettieri
Piazza Pola
Chiesa di San Giuseppe
Portale di San Giorgio
Giardino Ibleo
Chiesa di San Vincenzo Ferreri
Chiesa di San Giacomo Apostolo
Mappa dell’itinerario di Ragusa
Dove dormire a Ragusa
Ragusa si trova nella parte sud orientale della Sicilia, nel cuore della Val di Noto, immersa tra colline e bellezze naturali. Il suo centro storico, o per meglio dire i suoi due centri storici, sorgono sui monti Iblei, al fianco del fiume Irminio che ha scolpito un’intera valle.
Ragusa fa parte del libero consorzio comunale di Ragusa, un insieme di comuni che è subentrato nel 2015 alla soppressa provincia di Ragusa.
Solitamente con Ragusa si fa riferimento a tutta la città di Ragusa. In realtà questa è divisa in due anime: una antica e una più recente. Ciò è legato al devastante terremoto del 1693 che ha colpito tutta la parte orientale della Sicilia, tra cui anche questa città.
Volendo essere più precisi devi sapere che con solo Ragusa puoi intendere la parte nuova del centro abitato, ovvero quella costruita dopo il 1693 sul colle di fronte a quello che ospita la parte antica del centro, ovvero Ragusa Ibla.
Come potrai infatti notare arrivando in città, l’intero centro cittadino è costruito in continuità su due colli e ha quasi la forma di una sella. Visitandolo dovrai quindi salire una collina, per poi scendere e risalire quella di fronte.
In seguito al devastante terremoto, infatti, si vennero a creare i due quartieri: Ragusa Superiore, conosciuta più comumente solo come Ragusa, e Ragusa Ibla, ovvero la ricostruzione della città sull’antico impianto medievale.
L’itinerario che ti propongo alla scoperta di Ragusa si snoda interamente a piedi. Parte dal nuovo centro storico, Ragusa, e scende fino a valle per poi risalire a Ragusa Ibla. In una mezza giornata riuscirai a visitare molte delle sue attrazioni, ma prepara scarpe comode perché macinerai diversi chilometri.
Ragusa è una delle città più belle della Sicilia orientale, ricchissima di monumenti barocchi e dallo stile elegante. Qui si concentrano tantissime chiese e palazzi nobili. Lasciando la città, se sei in auto, ti consiglio di raggiungere anche il punto panoramico, dal quale potrai apprezzare la forma “a sella” della città.
Ecco l’itinerario completo alla scoperta di Ragusa e Ragusa Ibla.
Inizia il tour alla scoperta di Ragusa dalla sommità di Ragusa, ovvero il centro del nuovo abitato. Qui la chiesa più importante è la grande cattedrale di San Giovanni Battista, che fa bella mostra di sè al di sopra di una balaustra settecentesca che cinge il sagrato e che serve a rendere pianeggiante l’intera struttura.
La cattedrale di San Giovanni Battista è in stile barocco e la sua costruzione risale al 1718 e durò per ben 60 anni. La facciata è larga e imponente, riccamente decorata con intagli e sculture. Sul lato sinistro si erge il massiccio campanile a base quadrata, che culmina in una sorta di torretta, circondata da una balaustra scolpita. Sul retro della chiesa puoi invece scorgere la grande cupola.
Gli interni sono divisi in tre navate, divise da colonne in pietra pece, con capitelli scolpiti e indorati. Tutti gli spazi sono decorati con stucchi settecenteschi e i pavimenti sono in pietra pece intersiata con pietra bianca.
Praticamente al fianco della cattedrale di San Giovanni Battista sorge un’altra imponente chiesa, la chiesa del Collegio di Maria Addolorata, anche conosciuta come chiesa della Badia. Il suo aspetto neoclassico è legato alla costruzione avvenuta agli inizi dell’ottocento.
La facciata è caratterizzata da coppie di colonne corinzie che scandiscono i due livelli della chiesa. Sul fianco sinistro trova invece posto il palazzo del convento anticamente collegato alla chiesa. Successivamente utilizzato come tribunale e infine come sede universitaria.
Gli interni sono disposti su di una pianta ottagonale, come puoi vedere anche dalla grande struttura alle spalle della facciata. Questi sono decorati con un pavimento in pietra pece con motivi geometrici.
A un paio di vie dalla cattedrale sorge il teatro della Concordia, oggi chiuso definitivamente, ma a lungo è stato il teatro più importante di tutta Ragusa.
La sua costruzione, terminata nel 1844, venne finanziata dalle quattordici famiglie più ricche della città e il nome della Concordia è proprio un omaggio all’accordo trovato tra le famiglie.
Per via delle sue forme è conosciuto anche come il piccolo San Carlo, perché queste ricordano il celebre teatro napoletano. Al pian terreno sono presenti cinque porte, sovrastate da un balcone barocco con tre porte finestre e, ancora al di sopra, tre nicchie con altrettanti mezzi busti che raffigurano Vittorio Alfieri, Vincenzo Bellini e Carlo Goldoni. Ai lati ci sono due nicchie vuote con sopra bassorilievi di bambini con strumenti musicali e bambini che ballano.
Inizia il tuo percorso in direzione di Ragusa Ibla e ti imbatterai nel palazzo municipale di Ragusa. Puoi facilmente riconoscerlo per via delle sue dimensioni generose. L’edificio, dotato di due piani, si sviluppa in orizzontale ed è caratterizzato da un ingresso con tre ampi archi.
Il piano superiore ha anch’esso tre archi di dimensioni più piccole, che si affacciano su di un balcone. Il resto della facciata è scandito da finestre rettangolari. Quelle al pian terreno sono decorate da bassorilievi in pietra che rappresentano diverse scene.
Praticamente davanti al palazzo Municipale sorge il palazzo delle Poste e Telegrafi. Vedendolo riconoscerai immediatamente lo stile tipico dell’epoca fascista, il progetto risale infatti al 1927. La facciata in pietra bugnata è interrotta da nove pilastri, ognuno dei quali è sormontato ad una statua in marmo che ritrae figure femminili.
I tempi per la costruzione si protrassero a lungo, perché le pratiche di esproprio dei terreni su cui sorge impiegarono ben undici anni. Una volta entrati in possesso del terreno i lavori procedettero spediti.
Ancora oggi al suo interno è ospitato un ufficio postale.
Tra i tanti e particolari edifici che incontrerai visitando Ragusa, c’è anche il palazzo Zacco. Risalente alla seconda metà del settecento e costruito per volontà del barone Melfi di Sant’Antonio, lega il suo nome alla famiglia Zacco che lo acquistò il secolo successivo.
Dalla strada potrai notare i suoi due prospetti, scanditi da sei balconi al piano rialzato. Particolare è il fatto che nella colonna che scandisce l’angolo dell’edificio sia posizionato lo stemma gentilizio della famiglia Melfi, racchiuso in una cornice di foglie d’acanto e sorretto da un putto. La facciata principale è quella in cui il portone d’ingresso è racchiuso tra due colonne in pietra pece, dotate di capitello corinzio. I due balconi laterali sono sorretti da mensole decorate con figure antropomorfe e volti grotteschi. Tra queste decorazioni c’è anche un musico che suona le maracas, mentre il mascherone sottostante fa una smorfia in direzione dei passanti.
Raggiungi ora palazzo Bertini, costruito a fine settecento per volontà di Don Salvatore Floridia. Questo edificio occupa una posizione sulla via Maestra, oggi corso Italia. Il nome dell’edificio è legato alla famiglia Bertini, che ne entrò in possesso a metà ottocento e che ne rivide le forme a causa di un abbassamento della sede stradale avvenuta nel 1847.
Prima di allora i balconi del piano ammezzato erano al livello della strada e rappresentavano l’ingresso al pian terreno dell’edificio. La parte più particolare di palazzo Bertini sono gli antichi ingressi del pianterreno che nelle loro chiavi d’arco hanno scolpiti tre mascheroni che raffigurano alcuni personaggi della cultura barocca:
Iniziando a scendere verso la parte più bassa di Ragusa incontrerai la chiesa di Santa Maria alle Scale, che deve il suo nome alla posizione in cui sorge, ovvero lungo le scalinate che collegano la parte bassa alla parte alta del centro storico nuovo di Ragusa.
La chiesa di Santa Maria alle Scale è tra le più antiche di tutta Ragusa. Alcune fonti la fanno risalire alla metà del duecento. Nonostante il rovinoso terremoto del 1693 l’abbia danneggiata, conserva ancora oggi alcuni resti antecedenti, come un’intera navata interna. In realtà non subì troppi danni, ma a causa dell’aumento della popolazione si decise di ampliarne le dimensioni e in questo modo venne in gran parte ricostruita.
Gli interni originari della chiesa erano ruotati di 90 gradi rispetto a quelli attuali e la navata destra rappresentava il presbiterio con al centro la cappella maggiore dedicata all’Assunzione della Madonna. Nel cinquecento venne rifatta in forme rinascimentali e dotata di una grande pala in terracotta che raffigura la Dormitio Virginis. Lateralmente ci sono poi due cappelle con intagli che raffigurano tralci di vite, animali, draghi e tanti altri personaggi tipici del gotico siciliano quattrocentesco.
Al di sotto del campanile puoi vedere un’ulteriore cappella che conserva la fonte battesimale databile al 1552 e scolpita in un unico blocco di pietra. Nell’altare maggiore, all’interno di una nicchia, c’è invece la statua lignea settecentesca dell’Assunta. Completano l’apparato decorativo anche dei dipinti seicenteschi.
Giungi così nella parte più bassa di Ragusa, dove, praticamente sulla strada, ti aspetta la chiesa delle Santissime Anime del Purgatorio. Puoi riconoscerla per la sua ripida scalinata racchiusa da una cancellata artistica, che conduce fino al maestoso ingresso.
La chiesa delle Santissime Anime del Purgatorio risale agli inizi del settecento ed è dotata di una massiccia facciata con tre portali. I due laterali, di dimensioni inferiori, sono sormontati da timpani spezzati e sono attualmente chiusi. Quello centrale è invece decorato da colonne che si congiungono in un timpano riccamente decorato. Sul retro, nel fianco sinistro, spunta il campanile.
Gli interni sono distribuiti su tre navate che conducono lo sguardo verso l’altare maggiore che ospita il grande quatro raffigurante le Anime Purganti, che dà il nome alla chiesa. La navata sinistra ospita invece la Sacra Famiglia e una crocifissione settecentesca.
Durante la prima parte dell’itinerario alla scoperta di Ragusa ti sarà certamente capitato di notare il campanile della chiesa di Santa Maria dell’Itria. Raggiungilo per visitare questa particolare chiesa di origine trecentesca. Lo puoi facilmente riconoscere per la sua struttura rivestita in mattoni e, sulla sommità, la decorazione in terracotta che raffigura vasi con fiori.
Fondata dai conti di Modica della famiglia Chiaramonte, la chiesa di Santa Maria dell’Itria apparteneva alla Commenda dell’Ordine dei Cavalieri di Malta e inizialmente era titolata al santo vescovo Giuliano.
Le sue forme attuali, in stile barocco, sono legate a una ricostruzione e ampliamento di inizio settecento, che l’hanno consocrata come una delle più importanti chiese del quartiere.
La facciata della chiesa di Santa Maria dell’Itria fa bella mostra di sè lungo la salita Commendatore ed è caratterizzata da intagli in pietra che decorano le tre porte d’ingresso. Gli interni sono suddivisi in tre navate attraverso due file di colonne corinzie. Gli altari laterali sono decorati con intagli nella pietra calcarea e risalgono a metà del XVIII secolo.
Sulla navata destra puoi inoltre vedere la cappella dell’Addolorata. Risalente all’ottocento, prese il posto di un’antica chiesa di cui restano ancora le cornici intagliate che decoravano la porta d’ingresso e un pilastro esagonale.
Quasi nascosto tra i vicoli che circondano la chiesa di Santa Maria dell’Itria, c’è il palazzo della Cancelleria. Appartenuto inizialemente alla famiglia Nicastro, che lo fece costruire agli inizi del settecento, venne modificato nel corso dei secoli.
Il palazzo della Cancelleria si affaccia su di una piccola piazzetta che dà su quella che anticamente era l’unica strada tra il quartiere inferiore e quello superiore. La sua facciata, stretta e alta, è molto d’impatto. Qui due lesene arrivano fino alla sommità e, nella parte superiore, c’è un bel balcone sorretto da cinque mensole massicce in cui si innesta la ringhiera. Sul balcone si apre una porta finestra incorniciata da lesene con volti di cherubini e sormontato da un timpano con linee spezzate.
Al pian terreno c’è il portone d’ingresso decorato da forme aggettanti aggiunte successivamente e che mal si integrano con il resto della facciata.
A metà dell’ottocento il comune di Ragusa decise di acquistare l’edificio per trasformarlo nella cancelleria comunale.
In pochi passi raggiungi il palazzo Cosentini, sempre nella parte più bassa del centro di Ragusa. Il suo nome è legato al barone Raffaele Cosentini che, insieme al figlio Giuseppe, lo fece costruire sul finire del settecento.
La posizione di palazzo Cosentini è strategica, nel punto in cui confluiscono due importanti vie: la Salita Commendatore che collegava la parte bassa della città con il quartiere superiore, e la strada San Rocco che si collegava alle trazzere che portavano fuori dalla città. Per questa ragione ai due angoli c’erano le statue dei protettori dei viandanti, ovvero San Francesco di Paola, tutt’oggi visibile, e San Cristoforo (o San Rocco).
La facciata principale di palazzo Cosentini è decorato da due alte paraste, che terminano in un capitello arricchitto da festoni e dalla conchiglia, un elemento ricorrente nelle decorazioni barocche. Il piano nobile presenta tra balconi sorretti da mensole riccamente decorate con mascheroni dai volti grotteschi e deformi. Nel balcone di sinistra sono rappresentati dei musici, in quello centrale figure che alludono all’abbondanza, mentre in quello di destra ci sono personaggi del popolo.
Il balcone che dà sulla Scalinata della Salita Commendatore è sorretto da cinque mensole con i mascaruna i l’Archi, ovvero cinque mascheroni grotteschi che tengono in bocca animali simbolici, tra cui la serpe e lo scorpione. Queste sono poi sovrastate da figure allegoriche dell’abbondanza, tipicamente donne con grandi seni e uomini che reggono cornucopie colme di frutti.
Se cominci a salire in direzione di Ragusa Ibla, passerai al fianco del palazzo Sortino Trono, che deve il suo nome a Don Ignazio Sortino Trono, che lo volle costruire nella seconda metà del settecento al di sopra di alcune case appartenenti alla sua famiglia e sulle mura dell’antico castello di Ragusa.
Palazzo Sortino Trono si affaccia sulla balconata Cianu re Signuri, accessibile attraverso una ripida scala. I due piani del palazzo sono separati da una fascia in pietra, mentre cinque grandi lesene suddividono la facciata in quattro settori. L’ultimo settore a destra è dotato di un grande portale d’ingresso. I tre balconi laterali hanno grandi mensole in pietra pece scolpite con motivi vegetali.
Continuando a salire in direzione del cuore di Ragusa Ibla, passerai anche per il palazzo La Rocca. Puoi riconoscerlo per le bandiere esposte sul balcone al piano rialzato.
L’edificio si affaccia sulla strada principale che sale verso il centro, nota come la Ciancata, perché anticamente era l’unica ad essere pavimentata con lastre di calcare.
Palazzo la Rocca, voluto da Don Saverio La Rocca, risale al 1765 circa, quando prese il posto delle vecchie case appertenute alla famiglia La Rocca. Sulla sua lunga facciata si allungano sette balconi sorretti da mensole in pietra con raffigurate figure antropomorfe, tra cui il suonatore di liuto, il flautista e la popolana con un bambino in braccio.
L’ingresso è caratterizzato da un atrio al termine del quale c’è una scalinata a due rampe che conduce ai piani superiori, in cui ancora oggi ci son arredi settecenteschi.
Sulla sommità del centro di Ragusa Ibla c’è la bella piazza Duomo, ovvero una piazza dalla forma piuttosto allungata che ospita alcuni importanti palazzi storici, ma anche il maestoso duomo della città.
Qui potrai fermarti per rilassarti in uno dei suoi bar o sulle panchine che adornano le aiuole.
Piazza duomo di Ragusa è sormontata dal duomo cittadino, ovvero la cattedrale di San Giorgio. Questa si erge maestota e imponente dopo una scalinata che le regala una posiziona rialzata.
La cattedrale di San Giorgio è inoltre dotata di una facciata scenografica, dalla caratteristica forma a torre, progettata nella prima metà del settecento. Qui un ricco insieme di colonne scandisce orizzontalmente e verticalmente la struttura. La parte centrale è quella più alta e termina in una croce, appena sopra a un orologio che sormonta la cella campanaria. Al pian terreno il grande portone d’ingresso è decorato in pietra bianca. Ai lati ci sono due portoni di dimensioni inferiori.
Dietro la facciata del duomo di Ragusa puoi inoltre vedere la grande cupola neoclassica aggiunta nel 1820, che incontrerai poi visitandone gli interni, all’incrocio tra transetto e navata. Questi sono distribuiti su di una pianta a croce latina, con le braccia chiuse da absidi semicircolari. Gli spazi sono divisi in tre navate per mezzo di dieci massicci pilastri in pietra.
Su piazza Duomo di Ragusa c’è anche una suggestiva e antica fontana. Qui la superficie della piazza è in pendenza e per questo motivo una base riporta in piano la vasca in pietra bianca.
Al centro sorge una colonna tra pietre che, attraverso delle colonne decorate con foglie e volute, sorregge un ulteriore vasca a conchiglia da cui fuoriesce l’acqua che si getta così all’interno della vasca principale.
Sempre sulla lunga piazza Duomo incontrerai il basso edificio del circolo di conversazione, anche conosciuto come Caffè dei Cavalieri.
Risalente alla metà del XIX secolo, il palazzo in stile neoclassico svolse fin da subito il ruolo di punto d’incontro dell’aristocrazia cittadina. Qui si ritrovavano i nobili di Ragusa, con l’obiettivo di avere un luogo diviso dalla gente comune.
Lungo la facciata ci sono tre porte, incorniciate da sei paraste con capitelli di ordine dorico. Lungo il cornicione potrai vedere scolpiti triglifi e, in corrispondenza delle porte, dei bassorilievi con due donne alate che sorreggono una lampada e due sfingi ai lati. Al centro c’è invece un’insegna che riporta il nome di Circolo della Conversazione. Sul tetto si innalza lo stemma cittadino con due leoni e una ghirlanda di fiori.
Internamente c’è un grande salone delle feste con il soffitto affrescato a fine ottocento con un’allegoria delle arti e della scienza. In quattro medaglioni ci sono invece raffigurati Dante, Michelangelo, Galileo e Vincenzo Bellini. Sono inoltre presenti altre sei sale, tutte elegantemente decorate e ognuna dedicata a un gioco o alla lettura. Completa il palazzo anche un giardino interno.
Il Circolo della Conversazione è visibile anche nella serie del commissario Montalbano. È qui che si svolgono le partite di poker quando Salvo Montalbano va a trovare il dottor Pasquano.
In pochi passi sarai davanti al palazzo Arezzo di Donnafugata. Questa è una delle residenze più imponenti della città e risale alla metà del XIX secolo, quando venne costruita come sede di rappresentanza per il barone di Donnafugata.
Qui era già presente un palazzo seicentesco costruito da don Vincenzo Arezzo, nobile famiglia siciliana che nella metà del seicento acquistò il feudo di Donnafugata, poi distrutto dal terremoto e la cui ricostruzione si prolungò a lungo, dando vita all’attuale edificio.
Giungendo al palazzo Arezzo di Donnafugata, ti troverai davanti all’ampio androne dell’ingresso che conduce al cortile interno, dove anticamente arrivavano le carrozze. Attraverso un grande arco a tutto sesto, in pietra pece, dominato dallo stemma della famiglia, si arriva alla scalinata che porta al piano nobile.
La scala si snoda in parte all’aperto e in questo punto si divide in due rampe. Entrambe conducono al salone d’ingresso decorato con i quadri di tutti gli abitanti della casa. Da qui prendono il via una lunga serie di salotti, che si affacciano tutti sull’esterno e che conducono al maesosto salone delle feste con affreschi raffiguranti scene mitologiche e arredi neoclassici. Anche il pavimento in maiolica è particolare: le piastrelle risalgono alla fine del settecento e sono dipinte a mano.
A poca distanza c’è un altro dei palazzi appartenuti alla famiglia Arezzo, ovvero il palazzo Arezzo di Trifiletti. Anche dalle sue sale interne c’è un affaccio direttamente sul duomo di Ragusa Ibla.
Palazzo Arezzo di Trifiletti, originariamente eretto nel seicento, venne ricostruito dopo il terremoto del 1693, ma le modifiche e i rimaneggiamenti continuarono a lungo, fino alla metà dell’ottocento. È in quel periodo che l’edificio prese le sembianze attuali. Fu completato grazie al barone Carmelo Arezzo di Trifiletti, che lo adibì a residenza della famgilia.
Il palazzo Arezzo di Trifiletti ha uno stile neoclassico e una struttura piuttosto lineare. Internamente le stanze conservano arredi originali e affreschi suggestivi sui soffitti. Inoltre molte delle pavimentazioni delle stanze sono quelle originali.
Ancora oggi è in parte abitato dalla nobile famiglia, ma se lo desideri puoi visitarne gli interni attraverso una visita guidata condotta da una discedente della famiglia Arezzo Trifiletti.
Raggiungi ora il Cinabro Carrettieri, ovvero uno dei luoghi di Ragusa Ibla interamente dedicato a una tradizione siciliana, quella dei carretti.
Il Cinabro Carrettieri ospita gli ultimi artigiani che con passione si dedicano ancora oggi alla pittura e al restauro dei carretti siciliani, un’arte che viene tramandata oralmente. Visitando questo luogo, a poca distanza da piazza Duomo, potrai respirare quest’arte e fare una breve visita guidata tra gli attrezzi del mestiere, i macchinari utilizzati e i quadri che raccontano il passato di quest’arte.
Gli artigiani che mandano avanti la tradizione e questa bottega sono stati scelti da Dolce e Gabbana e Smeg nel 2015 per decorare una linea di elettrodomestici.
Qui troverai anche un piccolo negozietto in cui puoi acquistare prodotti artigianali tipici di questa città.
Raggiungi ora piazza Pola. Questa è una delle piazze più belle di tutta Ragusa e il suo aspetto è decisamente barocco, grazie allo stile degli edifici che si affacciano lungo il perimetro. Tra questi, il più imponente, è senza dubbio la chiesa di San Giuseppe.
La chiesa di San Giuseppe, fatta costruire dalle monache benedettine che dagli inizi del seicento vivono nel vicino monastero. A causa dei danni riportati nel terremoto, la chiesa di San Giuseppe è stata interamente ricostruiate in stile barocco nella seconda metà del settecento.
La facciata si presenta curva, ricca di intagli e di sculture, ed è decorata da grandi statue dei santi dell’Ordine Benedettino. Ai lati del portone di ingresso, raggiungibile attraverso una breve scalinata, ci sono invece le statue di due papi.
Gli interni della chiesa di San Giuseppe sono disposti su di una pianta ovale, preceduta da un vestibolo con due nicche laterali in cui sono conservate la statua seicentesca in cartapesta di San Benedetto e la statua settecentesca di San Giuseppe, in legno e ricoperta con lamine d’argento.
La grande volta a cupola presenta un affresco di fine settecento che raffigura la Gloria di San Giuseppe con San Benedetto.
In pochi passi sarai davanti a un altro dei simboli di Ragusa Ibla, ovvero il portale di San Giorgio. Questo è ciò che rimane dell’antica chiesa di San Giorgio, costruita nella prima metà del XII secolo e distrutta dal terremoto del 1693. Ciò che puoi vedere ancora oggi è il suo ingresso principale, estremamente decorato da bassorilievi scolpiti nella pietra che regalano una forma ad arco all’ingresso. L’intera struttura è in pietra calcarea dal colore rosa tenue.
Sulla lunetta è scolpita l’immagine di San Giorgio nell’atto di sconfiggere il drago.
Non puoi ultimare la visita di Ragusa e di Ragusa Ibla, senza fare una tappa al giardino Ibleo, il più antico giardino di tutta la città.
Le origini di questo bello e amplio spazio verde, che ha sede in una posizione decisamente panoramica, sono da ricercare nel 1858. Furono alcuni nobili locali a finanziare la costruzione di questo giardino. Ai lavori prese parte, gratuitamente, buona parte della cittadinanza.
Passeggiando tra le sue verdi aiuole, arriverai anche a punti panoramici, che ti faranno rendere conto che il giardino è costruito su di uno sperone roccioso, a strapiombo sulla vallata dell’Irminio. Attraversando il cancello che funge da ingresso, ti troverai in un viale alberato e tutto intorno avrai alti alberi, panchine scolpite, vasi in pietra e una suggestiva balconata con recinzione in pietra calcarea.
Al centro del giardino Ibleo c’è una bella fontana e il monumento ai caduti della grande guerra. Inoltre sono presenti tre chiese: la chiesa di San Vincenzo Ferreri, la chiesa di San Giacomo Apostolo e la chiesa dei Cappuccini.
La piccola chiesa di San Vincenzo Ferreri è sul perimetro del giardino Ibleo. La sua facciata semplice e squadrata presenta sul lato destro una torretta campanaria che si innalza dalla struttura e che è chiusa da una decorazione in maioliche dipinte.
Sulla facciata di questa chiesa barocca di inizio settecento c’è una meridiana che affianca il portone di ingresso stretto tra due colonne che si congiungono nel timpano spezzato. Al di sopra c’è una finestra e infine una balaustra a protezione del tetto.
Concludi l’itinerario alla scoperta di Ragusa Ibla con la chiesa di San Giacomo Apostolo, sempre all’interno del giardino Ibleo.
Le sue origini sono piuttosto antiche. Nasce infatti già nel duecento e dopo il crollo della chiesa di San Teodoro durante il terremoto del 1693, ne acquisisce alcune parti. La facciata attuale è però frutto di una ricostruzione di inizio novecento ed è divisa in tre ordini, con quello inferiore dotato di un ingresso tra due colonnine con capitelli corinzi. Il secondo ordine ha una finestra con lunetta che illumina gli interni, mentre l’ultimo ordine conserva il campanile circondato da una balaustra con le statue di San Giorgio Cavaliere, di Sant’Anna, di Maria Santissima e di San Giovanni Evangelista.
Gli interni hanno un soffitto in legno dipinto risalente a metà del settecento. Di questa stessa epoca sono i quadri che decorano le cappelle laterali, mentre del secolo precedente sono la statua di San Giacomo Apostolo e quella posta nella cappella del Crocifisso.
Ecco la mappa alla scoperta di Ragusa. Puoi percorrere l’intero itinerario a piedi e così ti troverai a visitare sia il nuovo centro storico di Ragusa, che l’antico centro di Ragusa Ibla.
Ragusa ha dimensioni vaste e la sua bellezza richiama ogni mese migliaia di turisti. Per questo motivo non sarà complesso trovare una sistemazione in cui soggiornare. Se decidi di fermarti qui puoi considerare che Ragusa Ibla è più bella e suggestiva di Ragusa Superiore, ma Ragusa Superiore dispone di più servizi per i turisti, come ristoranti e bar. Per questo motivo se scegli di passare qui una sola notte ti consiglio di immergerti in Ragusa Ibla, diversamente scegli Ragusa Superiore.
A questo link trovi numerosi hotel e sistemazioni presenti a Ragusa.
Un’altra valida opzione, è però quella di scegliere un hotel a Modica. Questa è un’ottima posizione per visitare sia Ragusa, che Modica, che Scicli, le tre perle della Val di Noto. Anche Modica dispone di numerosissime sistemazioni, grazie alla sua vocazione turistica. La sera poi diventa particolarmente suggestiva.
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Più in particolare, a Modica, io ho scelto questo hotel. Il rapporto qualità prezzo è davvero buono. Le camere sono nuove e spaziose e la colazione alla mattina è piuttosto ricca. È leggermente fuori dal centro storico, il che lo rende una buona opzione sia per parcheggiare che per muoversi velocemente lungo la Val di Noto.