Rocca d’Orcia – Cosa Vedere in Mezza Giornata

Borgo antico di Rocca d'Orcia - Val d'Orcia

Durante la visita della Val d’Orcia, non puoi perdere il suo borgo più antico, quello di Castiglione d’Orcia. Visitandolo ti capiterà di vedere a poca distanza l’imponente Rocca di Tentennano. Questa sorge sul centro cittadino di Rocca d’Orcia, una piccola frazione che ti consiglio di visitare. Questa è infatti meno invasa dai turisti rispetto agli altri borghi del luogo, ma ti immergerà in un’atmosfera ferma nel tempo.

Rocca d’Orcia non è solamente un bel borgo, ma è anche il luogo dove nel 1207 fu sottoscritta una tra le più antiche carte costituzionali della storia medievale italiana, la Charta Libertatis. Attraverso questo documento venivano regolati i diritti degli abitanti di Rocca d’Orcia nei confronti dei signori del luogo, i conti Tignosi. La Charta Libertatis, sottoscritta in duplice copia, è ancora esitente e conservata nell’archivio di Stato di Siena.

Dove si trova Rocca d’Orcia ^

Panorama sulla Val d'Orcia di Rocca d'Orcia

Rocca d’Orcia è una piccolissima frazione del comune di Castiglione d’Orcia. Sorge su di una collina a 510 metri di altitudine sul livello del mare in provincia di Siena, nel sud della Toscana.

Tutto intorno ci sono le bellissime e celebri colline della Val d’Orcia, una suggestiva area naturale ricca di piccoli borghi, che devi assolutamente visitare. Leggi l’itinerario per un weekend in Val d’Orcia.

Cosa vedere a Rocca d’Orcia ^

Rocca d’Orcia ha dimensioni estremamente compatte. Il suo centro storico è composto da una manciata di case che sorgono lungo i pochi vicoli in salita che compongono il borgo. Piazzale Aleandro Monaci collega la parte superiore di Rocca d’Orcia, caratterizzata dalla rocca di Tentennano, con il borgo sottostante, attraversato dalla strada Borgo Maestro.

La bella piazza centrale è caratterizzata dalla presenza di un’antica cisterna, intorno alla quale sono costruite le numerose case.

La visita di Rocca d’Orcia non ti richiederà più di un paio d’ore per via delle sue dimensioni estremamente compatte.

Ecco cosa vedere nell’itinerario alla scoperta di Rocca d’Orcia.

Rocca di Tentennano ^

Visibile dalla parte più alta di Castiglione d’Orcia e posizionata su di uno sperone roccioso che sorge sopra al borgo di Rocca d’Orcia trovi la torre della rocca di Tentennano. La torre della rocca di Tentennano fu costruita per avere un buon punto di vista strategico sull’intera vallata, grazie alla sua posizione privilegiata. Continuò a svolgere questa funzione per secoli, fino al suo totale abbandono. La sua posizione era infatti più adatta allo scopo rispetto alla vicina rocca Aldobrandesca.

Interessante è sapere che all’interno della rocca di Tentennano risiedette per un periodo anche Santa Caterina da Siena. La tradizione racconta che proprio qui imparò a leggere e a scrivere grazie ad un miracolo.

La rocca di Tentennano domina la località di Rocca d’Orcia e fu costruita come prolungamento dello sperone roccioso su cui si trova. Le possenti mura esterne l’hanno protetta e resa resistente a qualunque tipo di attacco, tanto che questa è l’unica fortezza in Val d’Orcia a non essere mai stata espugnata con la forza.

Il fortino era già presente a metà del IX secolo, ma venne ulterioremente fortificato tra l’XI e il XII secolo, sotto il controllo dei Tignosi. Passò poi velocemente di mano alla Repubblica di Siena e poi ai Salimbeni, che la mantennero per tutto il XIV secolo fino a quando, nel 1419 tornò in possesso del comune di Siena.

Oggi la rocca di Tentennano è ancora in uso e viene aperta per esposizioni, mostre ed eventi. Nell’occasione, al di fuori delle mura, potrai notare l’area verde che fino al settecento era dotata di piccole piazze e stradine, di cui rimangono le tracce vicino agli scalini che conducono alla torre. Dentro le mura, invece, c’era un pozzo oggi coperto. Noterai anche più strati di mura, che servivano a rendere più protetta la rocca di Tentennano. La più esterna comprendeva anche la parte più bassa dell’attuale paese, racchiudendo a semicerchio tutta la collina. Le mura più strette erano invece a forma di pentangono e comprendevano, oltre alla torre, anche l’edificio del Cassero.

Chiesa di San Simeone ^

Procedi con la visita di Rocca d’Orcia e giungi fino alla chiesa di San Simeone. Potrai vederla al culmine di una breve scalinata in pietra, con la sua facciata a capanna in cui la pietra a vista è decorata da un po’ di piante rampicanti. Qui si apre il portale ad arco a tutto sesto con sopra una finestra squadrata dotata di un timpano semicircolare in mattoni. Al di sopra, unico vezzo della facciata, c’è una cornice con mattoni messi per spigolo che corre lungo tutto il tetto. Gli esterni sono completati dal piccolo campanile a vela, aggiunto durante il seicento.

Particolare è sapere che la scalinata e il piazzale davanti la chiesa sono stati creati a inizio novecento con le lapidi di antiche famiglie aristocratiche del luogo.

La chiesetta di San Simeone esisteva già nel duecento, ma la sua consacrazione avvenne solo nel 1633, come testimoniato da una targa nella controfacciata. Durante i secoli subì numerose modifiche e rifacimenti, sia dal punto di vista architettonico che decorativo.

Gli interni sono disposti su di un’unica navata con coperatura a capanna. Le decorazioni sono con stucchi e tele del settecento e dell’ottocento. Sull’altare maggiore c’è la statua di San Simeone con Gesù Bambino in braccio. Non mancano anche degli affreschi votivi quattrocenteschi che coprono a loro volta affreschi più antichi.

Chiesa di San Sebastiano ^

Facciata della chiesa di San Sebastiano - Rocca d'Orcia
La chiesa di San Sebastiano lungo la scalinata

Continuando a scendere verso la piazza centrale di Rocca d’Orcia ti imbatterai nella facciata della chiesa di San Sebastiano, anche questa posta lungo una scalinata. Potrai facilmente riconoscerla per via del suo coronamento mistilineo del seicento, aggiunto il secolo successivo alla costruzione della chiesa.

La chiesa di San Sebastiano venne fondata come oratorio per la compagnia laicale dei Santi Rocco e Sebastiano, solitamente invocati per risolvere pestilenze ed epidemie.

Guardando la facciata di questa chiesa potrai notare alcuni elementi provenienti da una precedente chiesa medievale, come le mensole del portale e la stessa parte inferiore della facciata. Il campanile a vela è invece ottocentesco e si erge sulla vicina casa della compagnia dei Santi Rocco e Sebastiano. Potrai riconscerla perché nella facciata c’è murato un busto in cotto di San Sebastiano.

Gli interni della chiesa di San Sebastiano sono disposti su di un’unica navata e caratterizzati da una decorazione a fasce policrome risalente all’ottocento. Potrai inoltre vedere lo stendardo processionale seicentesco dipinto su entrambi i lati con San Sebastiano martire e la Madonna Assunta con San Simeone e San Rocco.

Casa di Santa Caterina da Siena ^

Facciata della casa di Santa Caterina da Siena con targa in marmo

Procedi nella passeggiata tra le cose da vedere a Rocca d’Orcia e raggiungi la casa di Santa Caterina da Siena, al civico 7 di via Santa Caterina.

Potrai riconoscere la casa, la cui facciata è parzialmente coperta da un albero, grazie alla targa in marmo apposta nell’ottocento. Questa racconta che la casa è stata abitata da Caterina Benincasa, patrona d’Italia e d’Europa. Nata a Siena e vissuta tra il 1347 e il 1380, manifestò un carisma mistico già in tenera età e a undici anni entrò a far parte delle terziarie di San Domenico, note anche come le Mantellate. Divenne suora a 16 anni e iniziò presto a svolgere opere di carità, beneficienza e anche alcuni miracoli ricordati ancora oggi.

Caterina era usuale trascorrere le vacanze a Bagno Vignoni con la madre e nel 1377, all’età di trent’anni, venne a Rocca d’Orcia con l’obiettivo di far riconciliare due fratelli della famiglia Salimbeni che si combattevano senza tregua in una faida familiare. Ottenuto l’obiettivo rimase ospite di uno dei due fratelli presso la Rocca, dove ottenne da Dio il dono della scrittura.

Piazza della Cisterna ^

La parte più bella di tutta Rocca d’Orcia è probabilmente la sua piazza della Cisterna. In questo ampio spiazzo, che sembra quasi essere sproporzionato per le dimensioni del borgo, trova posto una grandissima cisterna duecentesca.

Piazza della Cisterna ha una forma triangolare e la sua pavimentazione è in pendenza, seguendo il crinale della collina che la ospita. Da qui partono le tre vie principali del paese e che dividono il territorio di Rocca d’Orcia in tre piccoli quartieri.

La cisterna ha una forma ottagonale che emerge dal piano stradale. Per la sua forma è stato definita, in epoca medievale prima e nel seicento poi, “il più bel vaso che sia nello Stato di Siena” ed era celebrata per la bontà della sua acqua. La costruzione conserva ancora oggi i vecchi ferri di sostegno della carrucola ed è decorata da quattro stemmi che oggi risultano essere illeggibili.

Sulla sommità della cisterna c’è un piccolo pozzo in pietra attraverso il quale si poteva attingere direttamente l’acqua dalla grande riserva sottostante.

Il lato lungo della piazza presenta diversi edifici che componevano le Fattorie Piccolomini e Aggravi-Scotto. Questi edifici erano il centro amministrativo dei poderi delle rispettive famiglie e comprendevano anche le abitazioni dei proprietari. Nell’ottocento in questi edifici si prese anche a trasformare e a vendere i prodotti provenienti dalla campagna, come uva, olive, grano e cereali. C’era anche l’Uliviera, ovvero un frantoio organizzato su due piani.

Porta Senese ^

L’unica porta di Rocca d’Orcia ad essersi conservata fino ai giorni nostri è la porta Senese. Questa si apre lungo le mura duecentesca e permetteva di accedere al Borgo Maestro, ovvero la via principale di Rocca d’Orcia che conduceva fino all’opposta porta del Sassone.

Porta Senese, chiamata in epoca medievale Porta di Siena e tra il cinquecento e il seicento Porta della Madonna di Manno, ha una forma ad arco a tutto sesto e dimensioni importanti. Anticamente era dotata anche di una chiusura, la cui gestione era a carico dei massari, una magistratura locale addetta alla tutela della campagna. Ancora oggi puoi vedere le sedi delle travi e i resti dei cardini degli infissi sul muro, utilizzati per sostenere il peso della porta.

Porta Senese è nota anche come Il Perticone, una variante locale del termine “porticone” che deriva da “portico“.

Chiesa della Madonna delle Grazie di Manno ^

Facciata della chiesa della Madonna delle Grazie di Manno

Nell’itinerario tra le cose da vedere a Rocca d’Orcia ti imbatterai anche nella chiesa della Madonna delle Grazie di Manno, a cui la porta Senese deve il nome con cui era conosciuta tra il XVI e il XVII secolo.

A sua volta la chiesa deve il nome a ser Giacomo di Manno, un procuratore della Repubblica di Siena che nel 1369 donò parte di queste terre ai Salimbeni. Come ringraziamento richiese che parte del suo lascito venisse impiegato per costrure un’edicola votiva a Rocca d’Orcia.

La chiesa della Madonna delle Grazie di Manno deriva da quest’edicola, ma è stata ampliata durante il cinquecento, mantenendo alcuni tratti della precedente cappella rurale. La facciata è a capanna e molto semplice e oltre alle aperture squadrate presenta i resti di una decorazione a finta pietra aggiunta agli inizi del novecento.

Internamente, sulla parete di fondo, presenta un dipinto murale quattrocentesco della Vergine Maria rappresenta in trono con Gesù Bambino in braccio e accompagnata dai Santi Giacomo e Pietro. La chiesa della Madonna delle Grazie di Manno nacque infatti come piccolo santuario mariano.

Ancora oggi conserva l’altare in legno seicentesco dotato, ai lati, di ben 18 stalli del coro cinquecentesco. C’è inoltre un’acquasantiera del 1601.

Il Travaglio ^

Prima di ultimare la tua visita tra le cose da vedere a Rocca d’Orcia, raggiungi Il Travaglio, inteso come “insieme di travi“. Quello che puoi vedere addossato al muro di un antico edificio in pietra impiegato come ristorante, è un attrezzo che serviva per ferrare i buoi e le vacche. È formato da una struttura in legno di quercia a forma di parallelepipedo.

Anticamente ogni paese della Val d’Orcia ne aveva almeno uno, ad esempio a Rocca d’Orcia ce n’erano due. Gli animali entravano nel travaglio e venivano leggermente alzati da terra attraverso due cinghie in cuoio. Anche la testa era bloccata per evitare che l’animale si agitasse. In questo modo gli allevatori affidavano le bestie al fabbro che poteva procedere con la ferratura utilizzando tenaglie e scalpello per rimuovere i chiodi dei vecchi zoccoli e applicare i nuovi.

La ferratura di un bue richiedeva circa mezz’ora e si rifaceva in un periodo che variava dai tre ai sei mesi rispetto alla ferratura precedente.

Mappa dell’itinerario di Rocca d’Orcia ^

Ecco la mappa delle cose da vedere lungo l’itinerario di Rocca d’Orcia.

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Rocca d'Orcia - Cosa Vedere in Mezza GiornataItinerario completo alla scoperta delle attrazioni di Rocca d'Orcia. Cosa vedere nel borgo che sorge all'ombra della rocca di Tentennano.https://www.lorenzotaccioli.it/rocca-dorcia-cosa-vedere-in-mezza-giornata/
Lorenzo Taccioli