Il Sacro Monte di Varese fa parte della lista del Patrimonio dell’Umanità stilata dall’UNESCO nel 2003 insieme ad altri nove Sacri Monti che si trovano tra il Piemonte e la Lombardia.
Lungo il suo percorso, di circa 2 km, si trovano quattordici cappelle dedicate ai misteri del rosario ed alla fine del percorso si arriva al santuario di Santa Maria del Monte, già noto come luogo di pellegrinaggio dal Medioevo. Al borgo di Santa Maria del Monte si può arrivare, oltre che per la strada anche attraverso una funicolare che raggiunge gli 844 metri sul livello del mare. Noi partiamo proprio da qui e facciamo il percorso a ritroso.
Al contrario di altri sacri monti per questo vennero fatte molte donazioni e quindi la costruzione di tredici cappelle terminò in poco meno di vent’anni (nel 1623), mentre nel 1698 furono terminati tutti i lavori.
Le cappelle sono divise a gruppi di cinque ed il loro stile è piuttosto variegato; le statue e gli affreschi che si trovano dentro e fuori le cappelle sono un ottimo esempio dell’arte sacra milanese del seicento.
Un sacro monte, per poter essere tale, deve trovarsi all’interno di un ambiente naturale di rilevante interesse paesaggistico ed in una zona collinare o montuosa già meta di pellegrinaggi per secoli. L’area del monte Orona (conosciuto anche come Monte di Velate) che si trova all’interno del Parco regionale Campo dei Fiori costituisce proprio una zona ideale, perché contornata di grandi boschi di faggi, castagni e noccioli.
Per tutti questi elementi è piacevole fare una passeggiata per il sentiero che, nonostante la pendenza, non è particolarmente faticoso, anche per chi non è credente.
Il borgo che sorge intorno al santuario è nato progressivamente come case per sacerdoti e laici che lavoravano al Sacro Monte, oltre che come strutture per l’accoglienza dei fedeli. Il santuario venne inoltre ricostruito interamente nel 1472 con tre navate e tre absidi, perché risultava insufficiente per accogliere tutti i pellegrini che raggiungevano la zona da diverse parti del nord Italia.