Arriviamo a Saint Maximin La Sainte Baume un po’ per caso. All’interno della nostra vacanza di una settimana in Provenza non avevamo pianificato una visita di questa città, ma avevamo prenotato qui un albergo per spezzare il viaggio di ritorno. Siamo infatti al penultimo giorno di vacanza e per non fare una tirata unica dai Calanchi di Marsiglia verso l’Italia, abbiamo pianificato la visita di Grasse (la città del profumo) e di Tourrettes sur Loup (la città delle violette) nell’ultima giornata, perché entrambe vicine al confine italiano. Saint Maximin La Sainte Baume è la destinazione ideale per passare la notte: a metà via tra Marsiglia e Grassa.
Dopo esserci sistemati in hotel, raggiungiamo il centro storico per cenare. Nonostante sia in pieno svolgimento una festa di paese fatichiamo a trovare un posto aperto per mangiare qualcosa seduti. In compenso ciò ci spinge a passeggiare per il centro storico e a scoprire questa cittadina che avevamo pienamente ignorato. Sicuramente l’attrazione principale della città è la sua enorme basilica, che svetta imponente sul centro.
Ciò che ha reso celebre la cittadina di Saint Maximin La Sainte Baume è strettamente collegato alla figura religiosa della Maddalena. Proprio qui, infatti, nel 1279 il conte di Provenza dichiarò di aver ritrovato una cripta che custodiva le reliquie di Maria Maddalena e di San Massimino. Secondo quanto sostenuto dal conte, le reliquie vennero nascoste dagli abitanti del luogo durante le razzie saracene.
Ma perché le reliquie della Maddalena si troverebbero proprio qui? La spiegazione è che la stessa sia arrivata a Saint Maximin La Sainte Baume dopo aver vagato in mare su di una barca senza remi. Arrivata nel territorio di Couronne continuò a peregrinare alla ricerca di un pozzo di acqua potabile e poi proseguì in direzione della Camargue arrivando nella città di Sainte Maries de la Mer. Qui svolse parte della sua vita, finché non morì a Plan d’Aups Sainte Baume, a una ventina di chilometri da qui.
Mentre San Massimino diede il nome alla città, quelle che si dice essere le reliquie della Maddalena sono ancora conservate qui.
Per visitare Saint Maximin La Sainte Baume sarà più che sufficiente una mezza giornata, probabilmente anche solo un paio d’ore. Noi ne siamo rimasti colpiti durante la cena nella giornata del nostro arrivo, così anziché ripartire immediatamente la mattina successiva decidiamo di prenderci un po’ di tempo per fare una passeggiata nel centro storico con la luce del giorno.
Non c’è troppo da vedere, ma una sosta se si è di passaggio vale sicuramente la pena farla. Ecco cosa vedere.
L’attrazione più importante di tutto il paese è sicuramente la sua basilica, dedicata ovviamente a Saint Maximin. Questo edificio è estremamente imponente e sormonta l’intera città, non a caso è la prima cosa che vediamo direttamente dall’autostrada mentre arriviamo in direzione dell’albergo.
Nonostante ciò il suo aspetto è un po’ tozzo, a causa della mancanza di un campanile. In compenso i numerosi contrafforti laterali gli danno un aspetto ancor più massiccio.
La basilica di Saint Maximin La Sainte Baume venne costruita su volontà del conte agli inizi del XIV secolo, anche se vennero poi apportate molte modifiche fino al XVI secolo. La facciata condivide la piazza con il settecentesco hotel de ville cittadino e mostra già chiaramente la divisione nelle tre navate della chiesa.
Gli altissimi interni sono riccamente decorati con strutture in pietra e legno, seta e dipinti. Son degli di estrema nota i pannelli in legno che si trovano nel coro. Una volta dentro è imprescindibile raggiungere la cripta che, dopo qualche scalino, porta a un teschio racchiuso in un elmo di vetro. Questa reliquia è quella che si pensava appartenere alla Maddalena.
Al fianco della basilica di si trovano i chiostri duecenteschi e la sala capitolare del monastero che, però, non sono più visitabili in quanto appartenenti al vicino hotel Couvent Royal. Infatti il conte richiese che oltre la grande basilica venisse costruito anche un monastero all’interno della stessa struttura.
La sua costruzione cominciò nel XIII secolo, venne completata nel XV secolo e fu dato in amministrazione ai frati domenicani. Il chiostro del convento reale di Saint Maximin La Sainte Baume ha 32 campate e all’interno si trova una piccola cappella e il refettorio dei religiosi.
Noi parcheggiamo l’automobile poco fuori dal centro storico di Saint Maximin La Sainte Baume. In pochissimi minuti di passeggiata raggiungiamo il centro, ma per farlo passiamo per le mura che racchiudono i Jardin de l’Enclos per poi passarci in mezzo.
Già dal di qui è ben visibile la forma della cattedrale che sormonta tutto il centro.
I Jardin de l’Enclos sono un bello spazio verde che attualmente ospita bambini e eventi artistici che possono svolgersi all’aperto. Prima del 1957, anno dell’abbandono dei monaci domenicani che risiedevano nel monastero, però, l’utilizzo di questo spazio era differente.
Nei Jardin de l’Enclos si trovavano infatti numerosissimi alberi da frutto e orti che servivano proprio ad alimentare i monaci che se ne prendevano cura vivendo in un sistema di quasi autarchia.
Partendo dalla grande basilica, il centro storico si sviluppa verso ovest. Due sono le vie principali, che scorrono parallele: rue Général de Gaulle e rue Marceau.
Questi vicoli medievali sorprendono soprattutto per i tetti delle case che sembrano quasi un incastro di tegole poste ad altezze differenti tra loro. Su di queste vie si trovano ovviamente numerosi negozietti più al servizio degli abitanti che dei visitatori, perché non c’è troppo via vai di turisti.. e per questo motivo è anche più complicato trovare qualcuno che parli inglese.
Percorrendo rue Général de Gaulle arriviamo nella piazza principale di Saint Maximin La Sainte Baume: place Malherbe. Ristrutturata di recente non ha edifici storici che vi si affaccino sopra, ma una buona concentrazione di caffè e brasserie, oltre che negozi di prodotti artigianali.
Durante la mattina incontriamo anche qualche bancarella di un timido mercato che vende prodotti tipici.
Torniamo quindi in hotel e ci rimettiamo in viaggio, passando nei dintorni della città per vedere dall’alto la basilica cittadina, ma purtroppo i punti di osservazione in sicurezza scarseggiano decisamente.