San Candido – Cosa Vedere

Arriviamo a San Candido in bicicletta, sulla ciclabile che da San Candido porta a Lienz, ma che noi abbiamo imboccato nella vicina città di Dobbiaco. Abbiamo organizzato qualche giorno di ferie in Trentino Alto Adige e San Candido è la prima città che visitiamo sul nostro itinerario.

Il centro storico è piuttosto raccolto, quindi sarà necessario pochissimo tempo e in qualche ora si sarà visto tutto quello che la città ha da offrire. Il bello di queste località di montagna, però, non è solo visitarne il centro storico, ma viverle a pieno rallentando il ritmo e godendosi anche la natura subito fuori dalla città. Noi lo stiamo facendo in bicicletta..

Dove si trova San Candido ^

San Candido si trova in Alta Pusteria, poco distante dal confine italiano con l’Austria, alla quale si collega anche per mezzo della ciclabile che stiamo percorrendo.

Siamo in provincia di Bolzano in Trentino Alto Adige e questa città, compresa nel territorio del parco naturale delle tre cime, è una località turistica piuttosto conosciuta.

San Candido si trova ad un’altitudine di 1175 metri sul livello del mare e il suo territorio si estende per poco meno di 80 km quadrati, sul quale ospita i circa 3300 abitanti che durante i periodi più turistici aumentano sensibilmente.

La città di San Candido viene considerata al di là dello spartiacque alpino, ovvero del confine geografico che segna la nazione italiana. Il motivo è presto detto: la città sorge infatti al di là del fiume Drava (che la bagna), affluente del Danubio da cui deriva anche il bacino idrografico a cui appartiene.

San Candido è Italiana ^

La città di San Candido sorge in territorio italiano. Alla conclusione della prima guerra mondiale, quando l’Austria e l’Italia si trovano a suddividersi i territori di confine, la città sarebbe dovuta appartenere all’Austria per via della sua posizione al di là dello spartiacque alpino.

Per ragioni militari e per la presenza di due caserme venne però deciso di affidare la città allo stato italiano, che la popolò con numerose istituzioni (polizia di frontiera, guardia di finanza, carabinieri, ufficio doganali, ..).

Cosa Vedere a San Candido ^

Passeggiare per le vie di San Candido vuol dire camminare abituandosi a guardare verso il cielo. La bellezza del suo centro storico, unita al panorama circostante, ci immerge in una sensazione di pace e serenità.

Ecco cosa vedere a San Candido.

Chiesa del Santo Sepolcro e Cappella di Altötting ^

Arriviamo nei pressi della chiesa del Santo Sepolcro quasi per sbaglio: sul nostro itinerario in bicicletta rimaniamo colpiti da questa chiesa che si trova ribassata rispetto alla strada che stiamo percorrendo. Si tratta di un fatto insolito: tendenzialmente le chiese vengono costruite al piano strada o rialzate, per slanciarle e dar loro maggiore importanza e imponenza. Quest’edificio si trova nei pressi della stazione cittadina e per poter visitare i suoi interni è necessario attendere che i volontari che se ne occupano la aprano (solitamente solo nei weekend del periodo estivo).

La storia di questa chiesa è piuttosto particolare: si tratta infatti, più che di una chiesa, di due cappelle unite l’una all’altra. Entrambe risalgono al XVII secolo e vennero fatte costruire da George Paprion, l’oste di San Candido. La cappella del Santo Sepolcro venne costruita successivamente a un viaggio al Santo Sepolcro, che lo ispirò e tentò di riprodurne le forme proprio qui. Il risultato fu un Santo Sepolcro in miniatura. La cappella di Altötting, invece, è il frutto di un altro pellegrinaggio, questa volta al santuario mariano di Altötting che ispirò le forme di questa cappella.

San Candido - Chiesa del Santo Sepolcro

Le due cappelle sono contenute all’interno della chiesa e sono collegate dalla pianta centrale dotata di tetto a punta. L’altare presente all’interno della chiesa arriva invece dalla chiesa già esistente di San Maurizio e fu frutto di una profanazione di quest’ultima.

Chiesa di San Michele Arcangelo ^

Arriviamo nel centro storico, più precisamente nei pressi della parrocchia cittadina ospitata in un semplice e bel palazzo tipico delle cittadine di montagna. Lasciamo la bicicletta nei suoi pressi e cominciamo la nostra passeggiata a piedi. La prima chiesa che incontriamo è quella di San Michele Arcangelo.

La costruzione di questa chiesa avvenne agli inizi del XIII secolo, ma l’aspetto attuale in stile barocco deriva da una profonda ristrutturazione del XVIII secolo, mentre i numerosi ornamenti dorati vennero aggiunti nel 1735 per avvicinarla allo stile Rococò. Durante i secoli la chiesa fu più volte distrutta e infatti solo il campanile risale alla costruzione originale. La stretta facciata è decorata con alte finestre ad arco che si alternano a nicchie in cui sono state posizionate alcune statue.

Entriamo all’interno della chiesa e rimaniamo colpiti dai numerosissimi affreschi e dipinti che partono dai colonnati e si congiungono nelle volte che chiudono la chiesa di San Michele. I dipinti sono opera del pittore tirolese Christof Anton Mayr e si dividono principalmente in due scene: all’interno della navata si trova San Michele che vince sulle forze negative, mentre nella cupola si trova sempre San Michele che spinge alcuni angeli caduti nell’inferno.

Piazza San Michele ^

La chiesa di San Michele dà anche il nome alla piazza su cui sorge: piazza San Michele. Questa piazza è essenziale e circondata di palazzi semplici e chiari. Tra questi, a chiusura di un lato, si trova l’alto palazzo della Sparkasse, la Cassa di Risparmio sul quale si trova la targa che ricorda l’anno 1952 a cui risale il palazzo.

Su piazza San Michele si affacciano anche diverse attività commerciali e alcuni bar pronti ad accogliere i turisti dopo un trekking sulle bellissime montagne che circondano il centro storico.

Chiesa Collegiata dei Santi Candido e Corbiniano ^

Il duomo cittadino, nonché la chiesa più importante di San Candido, è senz’altro da vedere. Si tratta della chiesa collegiata dei santi Candido e Corbiniano. La sua struttura storica è ben integrata all’interno dei palazzi del centro cittadino. Noi abbiamo parcheggiato le biciclette di fronte alla sede della parrocchia, proprio al fianco del basso muro che circonda la chiesa collegiata.

Attraverso pochi passi ci troviamo davanti all’ingresso principale, che da un cancello in ferro ci fa accedere al cimitero che circonda l’intera chiesa alla quale è collegato un complesso monastico. La costruzione della chiesa collegiata dei santi Candido e Corbiniano è cominciata nell’VIII secolo, anche se quella visibile attualmente è frutto di una completa ricostruzione avvenuta tra il XII secolo e il XIII secolo.

La chiesa originaria venne costruita secondo un patto per il quale il duca bavarese Tassilone III concesse queste terre a un abate, a condizione che venisse edificata una chiesa per convertire gli slavi che vivevano in questi territori. Durante la prima ricostruzione, nel XII secolo, vennero portati a compimento le attuali mura esterne, le absidi, la cripta sotterranea e i pilastri, mentre nella ricostruzione del secolo successivo vennero rifatte le volte sia della cripta che della navata, il transetto e la cupola comprensiva degli affreschi tutt’ora visibili. Il campanile venne invece eretto un secolo più tardi, nel 1323.

In questo modo la chiesa è arrivata fino ai giorni nostri e un attento restauro alla fine degli anni ’60 dello scorso secolo l’ha riportata agli splendori iniziali.

Il duomo di San Candido presenta esternamente una facciata a capanna con pietra a vista, così come nel resto della struttura. L’ingresso è protetto da un piccolo portico, ai lati del quale si trovano due piccole monofore sovrastate da un rosone che dona luce agli interni della chiesa. Più particolare è invece il retro della chiesa, dal quale si possono chiaramente vedere i vari spazi interni che si aggregano per dare vita alla chiesa nel suo complesso.

Entriamo all’interno della chiesa, piuttosto raccolta e molto suggestiva. Anche qui la pietra a vista caratterizza tutta la struttura divisa in tre navate: quella centrale, la principale è la più alta, mentre le due laterali sono separate da questa con diversi pilastri che si congiungono in archi. Sopra l’ingresso si trova l’organo che suona per l’intera chiesa.

Prendiamo le scale che ci conducono fino alla cripta, dove si trova un altro piccolo altare. Le volte sono ribassate e i pilastri più fitti. All’interno di questi spazi è conservata anche una scultura in legno risalente al XIII secolo.

Sacrario Militare ^

Dopo aver ripreso la bicicletta e aver imboccato nuovamente la ciclabile che ci condurrà fino a Lienz, oltre il confine austriaco, vediamo al di là della ferrovia una costruzione particolare. Si tratta di un edificio circolare con tantissime finestrelle e una croce a coronamento.

Questo è il sacrario militare di San Candido: un monumento che celebra i caduti di queste terre nella prima guerra mondiale, i cui corpi riposano all’interno della costruzione. Il sacrario venne costruito nel 1939 su di un progetto che ha visto collaborare l’architetto Giovanni Greppi e lo scultore Giannino Castiglioni. Al suo interno si trovano i corpi di 218 caduti italiani e 10 autro-ungarici, trasportati qui dai vicini cimiteri di San Zeno, Bressanone e Mis.

Al centro della struttura circolare su due piani si trova una piccola cappella, posizionata al primo piano.

Sacrario Militare di San Candido

I Bagni Wildbad ^

Dal centro del paese è invece possibile camminare a piedi fin verso l’ingresso nei boschi a sud del centro storico, sotto la rocca dei Baranci. Qui si trovano alcune sorgenti termali con acque solfuree note come i bagni Wildbad di San Candido. Hanno origini piuttosto antiche, anche se sono documentate solo a partire dal XVI secolo. La vena imprenditoriale di un medico del XIX secolo spinse ad ampliare quest’area termale e la figlia continuò in quest’opera, creandovi addirittura un albergo per poter sfruttare al meglio la stazione termale.

I bagni di Wildbad divennero sempre più famosi, fino alla prima guerra mondiale, quando a seguito della spartizione dei territori tra Austria e Italia, i bagni vennero progressivamente abbandonati cadendo in malora. Attualmente sono ben conservate le mura esterne di questa stazione termale, mentre gli interni non sono praticabili.

Il Castello da Caccia ^

Sempre nei dintorni di San Candido, ancora una volta all’interno dei boschi che circondano la città, si trova il “castello da caccia“. Si tratta di un vero e proprio castello costruito sulle rovine di un precedente castello raggiungibile nei boschi a nord del centro storico.

L’edificio venne rimesso a nuovo nel 1939 quando il duca Pietro d’Acquarone lo acquistò per i suoi scopi privati. Il nome di questo castello non è casuale: al suo interno c’è infatti la più grande collezione di trofei di caccia di animali rari e grandi del mondo intero.

4 giorni in Alto Adige permettono di vedere altre città e vivere a contatto con la natura, ecco qualche suggerimento.

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San Candido - Cosa VedereCosa Vedere a San Candido. Tutti i dettagli per organizzare al meglio la propria visita della città al confine con l'Austria. Il centro piuttosto raccolto nasconde diversi tesori da non perdere, e anche qualcuno nei primi boschi a poca distanza..https://www.lorenzotaccioli.it/san-candido-cosa-vedere/
Lorenzo Taccioli