San Quirico d’Orcia – Cosa vedere in un giorno

San Quirico d'Orcia - Itinerario alla scoperta del borgo

Tra i borghi più belli da visitare in Val d’Orcia c’è senza dubbio San Quirico d’Orcia. Le sue dimensioni compatte ti permetteranno di visitarlo in poche ore, ma ti rimarrà il ricordo di una perla tra tutti i borghi che visiterai in questa zona.

Il borgo è costruito su di una piccola collina, sopra i resti di un precedente villaggio. La sua posizione regala anche delle belle vedute sulla vallata sottostante. San Quirico d’Orcia è inoltre vicinissimo ad alcuni dei luoghi più iconici della Val d’Orcia, come il bosco dei cipressi di San Quirico d’Orcia o la cappella di Vitaleta.

Ecco cosa vedere nel centro di San Quirico d’Orcia.

Dove si trova San Quirico d’Orcia ^

San Quirico d’Orcia è in una delle zone più belle d’Italia: la Val d’Orcia, valle che si snoda in provincia di Siena, nel sud della Toscana. Il borgo dista circa 45 chilometri in direzione sud est dal centro di Siena.

Questa è una zona meravigliosa, ti basti pensare che il comune, confina con altri borghi suggestivi, come Montalcino, Pienza e Castiglione d’Orcia.

Quanto tempo ci vuole per visitare San Quirico d’Orcia ^

Il borgo di San Quirico d’Orcia ha dimensioni estremamente compatte. Il suo centro storico si snoda principalmente lungo due vie che corrono parallele. Potrai infatti attraversarlo completamente in nemmeno 10 minuti.

Ovviamente per visitare bene il borgo ci vorrà più tempo e puoi tenere conto di almeno un paio d’ore. In mezza giornata avrai sicuramente visto bene tutto quello che il centro storico di San Quirico d’Orcia ha da offrire.

Cosa vedere a San Quirico d’Orcia ^

L’itinerario tra le cose da vedere a San Quirico d’Orcia si snoda da sud verso nord. La maggior parte delle attrazioni sono lungo la via principale, via Dante Alighieri, e la parallela via Diomede Leoni.

La cittadina è di origine etrusca, anche se le prime menzioni sono dell’anno 712. Grazie alla sua posizione sulla via Francigena acquisì presto importanza, soprattutto a partire dall’XI secolo. Ciò fece fiorire gli scambi e il commercio. L’intero paese è un ottimo esempio di urbanistica medievale nella provincia di Siena e sulla via principale presentava un largo numero di botteghe ed osterie. Quella via medievale è l’attuale via Dante Alighieri e i locali antichi sono stati convertiti in ristoranti e negozi che vendono prodotti tipici.

Sono tante le cose da vedere, nonostante le dimensioni del centro siano abbastanza compatte. Ecco tutte le attrazioni che San Quirico d’Orcia ha da offrire.

Chiesa di Santa Maria Assunta ^

La prima tappa dell’itinerario di San Quirico d’Orcia è la chiesa di Santa Maria Assunta. Interamente costruita in pietra presenta la fiancata sulla via principale.

La chiesa di Santa Maria Assunta risale al XII secolo, ma porta bene il peso dei suoi anni. Vedendola puoi intuire quanto sia antica, ma si sorregge ancora molto bene. Sul fianco si apre un massiccio portale monumentale, con un arco protetto da una struttura in pietra sorretta da due colonne. Al suo fianco la struttura si allunga verso l’esterno attraverso lo spazio riservato alla sacrestia. Sulla parte posteriore svetta il campanile a vela originario, dotato di una bifora sulla parte superiore.

L’ingresso principale è sulla facciata ed è stato ricavato utilizzando alcuni elementi di risulta, probabilmente provenienti dalla vicina abbazia di Sant’Antimo.

Questa chiesa si sviluppa su di una pianta rettangolare ad aula unica ed ha un abiside decorato con alcuni archetti pensili. Il resto degli interni è molto semplice e lineare e mostra la pietra viva con cui sono state erette le mura.

Giardino delle Rose ^

Al fianco della chiesa di Santa Maria Assunta c’è il piccolo Giardino delle Rose. Questa è la parte più moderna degli Horti Leonini, a cui è direttamente collegato. La sua costruzione è estremamente recente, risale infatti agli anni 90 dello scorso secolo.

Puoi raggiungerlo percorrendo una manciata di scalini proprio al fianco dell’ingresso principale alla chiesa. Arriverai in uno spiazzo pavimentato su cui si aprono diverse aiuole. Alcune di queste, come suggerisce il nome, contengono proprio delle rose. Puoi fermarti qui qualche minuto per godere della pace e del silenzio di quest’angolo di San Quirico d’Orcia.

Spedale della Scala ^

A pochi passi dalla chiesa di Santa Maria Assunta e dal giardino delle Rose trovi lo Spedale della Scala. Questo nacque come spazio collegato direttamente all’omonimo Spedale della Scala di Siena. Serviva quindi per immagazzinare prodotti agricoli e alimentari. Oltre a ciò, era anche la principale struttura cittadina per l’accoglienza.

Risalente al duecento, lo Spedale della Scala di San Quirico d’Orcia era composto da più edifici che potrai vedere varcando l’arco che dà sulla via Dante Alighieri. Nella piccola corte, dotata di pozzo, vedrai i palazzi che hanno conservato le strutture murarie del trecento e del quattrocento. Tra queste c’è anche un bel loggiato con architravi posto al primo piano.

Piazza della Libertà ^

Procedendo verso nord su via Dante Alighieri arriverai a uno spiazzo. Sei in piazza della Libertà, la piazza principale di San Quirico d’Orcia. La sua forma è allungata e compatta e funge da collegamento tra la bella chiesa di San Francesco e Porta Nuova, un grande arco aperto nelle mura della città.

Adiacente alla porta c’è anche l’ingresso agli Horti Leonini, altra meta da non perdere durante la tua visita del borgo. Lungo la piazza ci sono poi bar e ristorantini pronti ad accogliere i turisti.

Horti Leonini ^

Resti della mura di San Quirico d'Orcia

Tra le cose da non perdere durante la visita di San Quirico d’Orcia ci sono gli Horti Leonini. Si tratta di un vasto parco, direttamente collegato anche al Giardino delle Rose, realizzato nel 1575 su volontà di Diomede Leoni, a cui è titolata la via che corre parallela ai giardini.

Questi sono subito al di là delle vecchie e alte mura medievali, danneggiate durante la guerra tra Firenze e Siena. Gli Horti Leonini sono un ottimo esempio di giardino tardo rinascimentale, concepito non come collegato ad un’abitazione, ma come entità autonoma. L’intenzione di Leoni era infatti quella di renderli disponibili per viandanti e nobili.

Sono due le zone di cui gli Horti Leonini si compongono: la parte bassa è dotata di un bosco di lecci e crea una suggestiva vista prospettica e scenografica verso la collina, interrotta dalla statua di Cosimo III dei Medici, commissionata nel 1688 dai Chigi che avevano ricevuto da lui il marchesato locale. La statua è anche al centro di basse siepi che creano un bel motivo geometrico. Lungo i sentieri sono posizionate numerose opere d’arte che possono resistere all’aperto.

La parte più alta degli Horti Leonini è invece raggiungibile attraverso una scalinata in travertino ed è dotata di un grande piazzale dove puoi vedere ancora più distintamente i resti della mura di San Quirico d’Orcia. Questa era la zona del castellano e della guarnigione militare ed era dotata di una porta e di un pozzo.

Tra le due aree c’è la statua di Giano bifronte, che serve proprio a sottolineare la differenza tra questi due luoghi: uno più curato e geometrico come un classico giardino all’italiana, e l’altro con la forza della natura che cresce ricogliosa e quasi incolta.

Torre del Cassero ^

Tra i resti delle mura di San Quirico d’Orcia che puoi vedere nella parte più alta degli Horti Leonini c’è anche la torre del Cassero, o, meglio, quel che ne rimane. Questa fu infatti in buona parte distruttura durante la seconda guerra mondiale, ma prima era piuttosto imponente.

La torre del Cassero, a pianta quadrata, raggiungeva un’altezza di ben 40 metri e permetteva di sorvegliare l’intera città e i dintorni. Oggi ne puoi vedere i ruderi in un angolo dei giardini superiori, con il lato interno totalmente sventrato e la sua altezza decisamente ridotta. Intorno sono poste alcune opere d’arte.

Chiesa di Santa Maria di Vitaleta o chiesa di San Francesco ^

Tornando in piazza della Libertà ti troverai davanti alla facciata della chiesa di Santa Maria di Vitaleta, anche conosciuta come chiesa di San Francesco, nome originario della precedente chiesa duecentesca.

La chiesa di San Francesco era collegata all’omonimo convento, poi soppresso alla fine del settecento. Per diverse decadi la chiesa non venne utilizzata, fino a quando nel 1862 fu iniziato un massiccio restauro che le ha conferito l’aspetto attuale e il suo nuovo nome. Sul fianco sinistro della chiesa c’è ancora traccia di qualche elemento gotico originario.

Il nome di chiesa di Santa Maria di Vitaleta è legato al fatto che nel 1870 fu trasportata qui l’immagine della Madonna proveniente dalla cappella di Santa Maria di Vitaleta e che ancora oggi domina l’altare maggiore. Questa statua fu opera di Andrea Della Robbia.

La chiesa si presenta rialzata attraverso qualche scalino rispetto al piano stradale ed ha una facciata completamente costruita in pietra, nella quale si apre un rosone circolare sopra al portone principale ad arco. Queste sono le uniche decorazioni della facciata. Sul fianco destro si erge il campanile, dotato di un arco al pian terreno che richiama l’ingresso della chiesa e della cella campanaria sormontata da quattro pinnacoli angolari. Al primo piano, oltre a una bifora, è posto l’orologio del campanile.

Gli interni sono a navata unica e guidano lo sguardo dei visitatori verso l’altare, dove oltre la statua della Madonna di Vitaleta sono apposti diversi ex-voto. Lungo la navata sono posti inoltre quattro altari laterali.

Palazzo Chigi Zondadari di San Quirico d’Orcia ^

Procedi tra le cose da vedere a San Quirico d’Orcia su via Dante Alighieri e giungerai fino al palazzo Chigi Zondadari. Il suo nome è collegato al cardinale Flavio Chigi che fece erigere il palazzo intorno al 1680. Ancora oggi rappresenta un ottimo esempio di tardo barocco, dotato di elementi che si susseguono creando un motivo geometrico e simmetrico.

Negli intenti di Carlo Fontana, l’architetto che lavorava per la famiglia Chigi e si occupò anche di questo palazzo, c’era la volontà di far risaltare gli effetti di chiaro scuro. Il palazzo presenta una facciata con due grandi portoni monumentali dotati di colonne che sorreggono dei piccoli balconi. Al centro della facciata c’è inoltre il grande stemma della famiglia Chigi Zondadari.

Potrai accedere al palazzo e vistare gli spazi interni, in cui si susseguono una moltitudine di sale e corridoi riccamente affrescati, soprattutto al piano nobile e al secondo piano. Questi risalgono agli anni tra il 1684 e il 1687 e rappresentano il Tempo e la sua mitologia.

Palazzo Chigi Zondadari è stato totalmente ristrutturato dagli anni novanta al 2009 e oggi è impiegato sia come spazio per gli uffici comunali che per alcune mostre d’arte. L’ultimo piano è infatti allestito con mostre temporanee.

Pieve dei Santi Quirico e Giulitta ^

Praticamente davanti al palazzo Chigi non potrai fare a meno di notare la pieve dei Santi Quirico e Giulitta. Le sue origini sono piuttosto antiche, era infatti già esistente nell’VIII secolo, anche se il suo aspetto è stato totalmente rivisto in stile romanico tra il XIII e il XIV secolo.

La facciata è rialzata dal piano stradale attraverso alcuni scalini ed è in stile gotico. A caratterizzarla ci sono diversi elementi: una serie di archetti al di sotto del tetto, un grande rosone circolare e il portale del XII secolo protetto da un protiro con un arco posizionato su colonne annodate che poggiano sulle statue di due leonesse. L’architrave del portale presenta un bassorilievo che raffigura la lotta tra due figure mostruose, mentre la lunetta contiene la figura di San Quirico seduto su di un trono.

Anche sul lato destro della pieve dei Santi Quirico e Giulitta si aprono due portali, accompagnati da due bifore. Il primo portale, con influssi lombardi, risale a metà del XII secolo ed è dotato di un protiro con cuspide, sorretto da colonne che poggiano su due leoni che sorregono due cariatidi che raffigurano un sacerdote e un soldato. Queste statue risalgono al duecento. Il secondo ha dimensioni molto più strette, ma è anch’esso dotato di protiro che si chiude a cuspide con colonnine e si apre sul transetto. Questo racchiude in se lo stile romanico, classico e gotico e risale al 1298, come da iscrizione nell’architrave.

Il campanile è invece successivo, risale infatti alla fine del settecento e sostiuì il precedente campanile a vela.

Gli interni sono disposti su di un impianto a croce latina chiusa da capriate in legno lungo l’unica navata e con volte a crociera nel transetto. Nell’abside è presente il coro ligneo in stile barocco, risalente al 1653. Questo racchiude l’altare in stile rococò, realizzato nella prima metà del settecento. Sulla parte sinistra della chiesa si apre la cappella del Suffragio con un affresco raffigurante la Madonna delle Grazie e due tele seicentesche.

Porta ai Cappuccini ^

Concludi l’itinerario alla scoperta di San Quirico d’Orcia con la porta ai Cappuccini. Si tratta della porta meglio conservata della città e risale al 1473.

Porta ai Cappuccini ha anche una particolarità: è l’unica in territorio senese ad essere una porta-torre a pianta poligonale. La struttura si apre direttamente nella cinta muraria e rappresentava l’ingresso orientale. Ha una pianta esagonale e di fronte alla porta era presente un antiporto, di cui però rimane solo la base.

La parte esterna è composta da sei lati, con una porta ad arco a tutto sesto nel centro. Nel lato interno della porta ci sono i resti di un ancora più grande arco in travertino inserito direttamente nella struttura della porta ai Cappuccini.

Ancora oggi lo spazio sopra alla porta è utilizzato come abitazione, alla quale i proprietari possono accedere attraverso una scalinata ricavata nello spessore delle mura.

Mappa dell’itinerario di San Quirico d’Orcia ^

Ecco la mappa che puoi seguire nell’itinerario alla scoperta di San Quirico d’Orcia. Le dimensioni della città sono piuttosto compatte e riuscirai a muoverti facilmente a piedi.

Hotel a San Quirico d’Orcia ^

Nella scelta di dove dormire a San Quirico d’Orcia ti consiglio di valutare quale sarà il tuo itinerario. Probabilmente, come nel mio caso, vorrai visitare tutti i borghetti che questa celebre terra tanto amata dai turisti ha da offrire.

Se così è ti consiglio di scegliere un hotel non in centro storico, ma nelle vicinanze di San Quirico d’Orcia. Il centro ha infatti la scomodità del parcheggio, per il quale dovrai ogni volta lasciare l’automobile a distanza. Non ti allontanare però troppo dal paese, perché questo è il luogo ideale per visitare anche tutte le altre destinazioni, grazie alla sua posizione centrale rispetto alle altre attrazioni.

A questo link puoi vedere gli hotel e i bed and breakfast disponibili a San Quirico d’Orcia e nelle prime vicinanze.

Il Gladiatore a San Quirico d’Orcia ^

Come saprai alcune scene del Gladiatore con Russell Crowe sono state girate in Val d’Orcia. In particolare nelle scene iniziali c’è il casolare di Massimo Decimo Meridio, dove il figlio e la moglie vengono uccisi, bruciati e crocefissi. Questo è posto nei dintorni di San Quirico d’Orcia e se vuoi raggiungerlo dovrai imboccare la SP146 in direzione di Pienza.

Poco dopo il borgo di San Quirico d’Orcia troverai sulla sinistra l’ingresso dell’azienda agricola Manzuoli, dotato di un grande cancello in mattoni con due cipressi, uno per lato. Eccoti davanti al casolare del film! Questo è il punto esatto con cui configurare il tuo navigatore.

Un’altra scena girata in Val d’Orcia è quella finale, dove Massimo Decimo Meridio, dopo essere stato ucciso con una pugnalata rincontra la moglie e il figlio. Questa scena è girata a Pienza, nei campi al di sotto della pieve di Corsignano. Raggiunta la chiesetta ti basterà scendere per la strada bianca che va in direzione dei campi e in pochi passi sarai sul set di questa celebre scena.

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San Quirico d'Orcia - Cosa vedere in un giornoCosa vedere a San Quirico d'Orcia - Scopri l'itinerario completo alla visita del borgo tra i più belli della Val d'Orcia.https://www.lorenzotaccioli.it/san-quirico-dorcia-cosa-vedere-in-un-giorno/
Lorenzo Taccioli