Sandy Skoglund – Visioni Ibride a Torino

Mostra di Sandy Skoglund a Torino - Visioni Ibride

Chiunque sia appassionato di fotografia non può non conoscere Sandy Skoglund. Probabilmente potrebbe sfuggire il nome, ma le sue fotografie più iconiche con pesci rossi e altri animali, in genere ripetuti come in una texture all’interno dei suoi scatti, non passano di certo inosservate.

Ed è così che scopro un po’ per caso della sua mostra a Torino, durante una gita di un giorno nel capoluogo piemontese. Una locandina appesa nei pressi della stazione mi riaccende subito la memoria sui suoi lavori.

Mostra di Sandy Skoglund a Camera - Torino

Visioni Ibride – La mostra di Sandy Skoglund a Camera ^

La mostra Visioni Ibride è una raccolta di lavori di Sandy Skoglund esposti a Camera a Torino. La mostra è visitabile dal 24 gennaio al 24 marzo 2019 e esibisce l’intera carriera artistica dell’artista statunitense.

Sandy Skoglund - Visioni Ibride - Mostra a Torino

I pezzi esposti vanno dagli inizi degli anni Settanta, fino all’ultimo lavoro “Winter”, terminato nel 2018. Winter è esposto qui in anteprima mondiale e, oltre gli scatti fotografici, sarà possibile ammirare anche le sculture che sono state utilizzate nelle fotografie.

Le Opere in Mostra ^

In mostra sono esposte oltre 100 fotografie, la maggior parte delle quali in grande formato. Inoltre in diverse sale sono posizionate varie sculture che Sandy Skoglund ha impiegato nei suoi scatti. Gli animali e gli oggetti che caratterizzano le sue opere sono infatti creati a mano dalla stessa artista e poi posizionate in maniera minuziosa per far prendere vita ai Tableaux Vivant che aveva in mente. Tutto questo lavoro ‘artigiano’ spiega anche il motivo per cui la produzione di Sandy Skoglund è molto limitata, dal punto di vista delle numeriche, ma estremamente potente e coinvolgente dal punto di vista delle arti coinvolte: dalla regia alla fotografia e dalla scultura all’installazione.

Mostra di Sandy Skoglund a Torino - Visioni Ibride

Ogni sala della mostra “Visioni Ibride” è tematizzata su di un argomento e raccoglie le fotografie che meglio lo rappresentano, in maniera estremamente trasversale e senza seguire una successione temporale a priori.

Negli scatti esposti si può vedere che già nelle prime fotografie degli anni ’70 era già chiaro l’interesse per l’ambiente domestico rappresentato con situazioni a metà tra la comicità e l’inquietudine.

Gli animali sono stati principalmente introdotti negli anni ’80, regalando a Sandy Skoglund visibilità a livello internazionale. Il motivo per cui l’artista ha scelto di inserire questi personaggi è spiegato direttamente da lei, quando dice di credere che gli essere umani si considerano la principale forma di coscienza in natura e che l’introduzione degli animali serve proprio per inserire nell’esperienza una forma di coscienza alternativa.

I Tableaux Vivants di Sandy Skoglund ^

Per Tableaux Vivants si intendono delle scene ricreate attraverso modelli, opportunamente vestiti e mascherati, che mettono in scena un quadro vivente. Per tutta la durata dell’opera i modelli non devono muoversi ne parlare e, nel contesto fotografico, il tempo si limita a quello dello scatto.

Ovviamente l’interesse di Sandy Skoglund per il cinema, la scenografia e la regia, ha inciso in maniera decisiva nell’avvicinamento a questa disciplina.

Nei primi lavori le scenografie sono semplificate e in scala ridotta, ma includono già l’elemento umano che gli permette di dare vitalità e dinamismo allo scatto. Emerge fin da subito l’interesse dell’artista per l’ambiente domestico e l’impiego degli strumenti di tutti i giorni, come in Spoons del 1979, dove un uomo è immerso in un ambiente candido costellato di cucchiai blu e rossi che si rifanno ai colori della bandiera americana.

Sandy Skoglund - Spoons 1979 - Staged Photografy
Sandy Skoglund - Radioactive Cats 1980 - Gatti Verdi nella Staged Photography in Mostra a Torino

In questa sala, oltre ad alcune statue impiegate nei suoi lavori, si trovano due delle fotografie in assoluto più famose di Sandy Skoglund:

  • Radioactive Cats del 1980, dove una stanza grigia, con persone vestite di grigio che si muovono tra tavoli e arredamenti grigi, è riempita di statue di gatti verdi che spiccano per numero e contrasto di colore;
  • Revenge of the Goldfish del 1981, dove l’atmosfera è ancora più fantastica. In una stanza totalmente blu si trovano una persona coricata e un bambino seduto a bordo del letto. Tutto intorno pesci rossi che fluttuano nell’aria o che nuotano rasenti al terreno, danno vita a un ambiente fantastico dove la stanza svolge la funzione di acquario.
Revenge of The Goldfish - 1981 - Sandy Skoglund

Nei Tableaux Vivants di Sandy Skoglund gli oggetti non sono più trovati per caso, ma sono studiati e creati a tavolino in un’opera di progettazione iniziale estremamente complessa che parte dalla definizione della scena e continua con la creazione degli oggetti e animali che si troveranno all’interno dello scatto. Il ricorrere in maniera quasi ossessiva agli elementi naturali fa emergere la preoccupazione dell’artista sulla condizione non rassicurante della natura.

L’utilizzo del Colore ^

La sala successiva della mostra Visioni Ibride è dedicata al tema del colore nell’arte di Sandy Skoglund. Fin dall’inizio della sua produzione l’artista ha fatto giocare un compito fondamentale al colore nelle sue fotografie.

Nei suoi lavori fa largo uso di tinte sature ed estremamente contrastanti. Lo studio del colore è completato anche dall’utilizzo di tinte complementari tra loro.

Tra le fotografie in grande formato qui esposte sono principalmente tre ad attirare la mia attenzione.

  • A Breeze at Work del 1987, nella quale in uno spazio di lavoro abbastanza anonimo si consuma una scena di per se insignificante in cui due donne lavorano mentre un uomo le osserva. L’ambiente e i vestiti dei personaggi sono color ruggine, ma il tutto prende vita grazie a tantissime foglie dal colore blu intenso riprese mentre cadono dai loro rami e vengono portate in giro da un leggero vento. In questa foto si percepisce sia una decostruzione della natura nella quotidianità, che una critica femminista alla società americana di quegli anni;
  • un altro scatto per me magnetico è Fox Games del 1989, nel quale un cameriere serve una coppia di borghesi al tavolo. L’intero ambiente è grigio, così come i cestini di pane presenti sui tavoli. La scena è però animata dalla presenza di ben ventidue volpi rosse che si muovono e corrono curiose nel locale. Uno di questi esemplari è esposto al centro della sala;
  • per chi ama gli scoiattoli sarà impossibile resistere anche a Gathering Paradise del 1991. Qui la scena è in mano a decine di scoiattoli neri che dal giardino di una casa della middle class americana, corrono verso gli interni dove si colorano di rosa. Un animale all’apparenza innocuo e ben voluto, si trasforma velocemente in roditore sgradevole.

Le Texture, la Componente Naturale e l’utilizzo del Cibo ^

Ormai è evidente che nelle opere di Sandy Skoglund c’è una ricerca visiva non indifferente e che tra le tecniche più utilizzate si ritrova una fortissima passione per le texture, magari mischiate ad elementi naturali che creano una dimensione estranea e alternativa a quella umana.

Green House - Casa con Trentatre cani blu - Sandy Skoglund 1990
Sandy Skoglund - Spirituality in the Flesh - 1992 - Donna ricoperta di carne macinata

Questo è il caso di The Green House del 1990, dove una casa interamente verde e in cui il pavimento e gli arredi sono ricoperti da erba finta, si trovano due persone in accappatoio assorte nei loro pensieri. L’ambiente è letteralmente invaso da trentatré cani di varie razze rappresentati attraverso statue a grandezza naturale.

Negli anni novanta viene introdotto un nuovo elemento che spesso ritorna nelle opere: il cibo. La scelta va nella direzione di aggiungere un elemento commerciale e popolare, spostandosi dal puro piano concettuale a quello del mondo della pubblicità di consumo. In Spirituality in the Flesh, del 1992, la fotografia di un manichino femminile è seduto su di uno sgabello con un vestito blu. L’intero corpo è ricoperto da carne cruda macinata, così come l’intero fondale e il pavimento della stanza in cui si trova. Questa texture rende una sensazione di inquietudine al pubblico, così come la posizione di chiusura del manichino. In Body Limits del 1992, invece, due figure umane sono interamente ricoperte di tre strati di pancetta.

In Atomic Love, del 1992, si rafforza la contiguità tra gli estremi del percepire e del vedere, impiegando l’uvetta come rappresentazione di una piaga orribile. Lo scoppio di una bomba atomica si moltiplica e si propaga su tutta la superficie inondando le persone ritratte in una stanza gialla, di piccole forme scure date dall’uvetta.

Atomic Love 1992 - Sandy Skoglund e le sue figure ricoperte di Uvetta

Gli Spazi all’Aperto ^

I lavori di Skoglund sembrano simili tra loro, ma nascondono un costante processo di evoluzione e sperimentazione. Non mancano anche alcuni lavori grafici, tra cui le litografie di sculture collocate in paesaggi reali. Un esempio è Dogs at the Beach del 1992, dove l’artista ricontestualizza i cani già creati per The Green House all’interno di Asbury Park, in New Jersey.

Lo stesso processo viene ripetuto con Squirrels at the Drive-In del 1996, dove gli scoiattoli di Gathering Paradise di cinque anni prima, vengono ricollocati nel parcheggio di un cinema all’aperto. Anche Cats in Paris, del 1993 segue questo processo: i gatti di Radiactive Cats si trovano in uno spazio suburbano.

Portando all’aperto queste sculture si inserisce anche la variabile tempo: l’installazione e lo scatto della fotografia devono essere fatti in brevissimo tempo, al massimo una giornata, non avendo il controllo sullo spazio in cui l’opera viene creata.

In questa sala si trova anche Sock Situation, del 1986, dove i protagonisti sono dei calzini rossi che decorano un ambiente casalingo popolato da tre manichini.

Sock Situation - 1986 - Mostra di Sandy Skoglund a Torino
Walking on Eggshells - 1997 - Pavimento ricoperto di gusci d'uovo nelle foto di Sandy Skoglund

Tra le opere tecnicamente più complicate di Sandy Skoglund si trova Walking on Eggshells del 1997. In questo scatto si ricorre al cibo e alla sua corporeità, che impregna la vita e diventa una metafora della condizione di fragilità e resistenza allo stesso tempo del vissuto umano. Il pavimento di una stanza da bagno è interamente composto da gusci di uova interi, rotti solamente dove calpestati dalle due donne che si muovono in stanza. L’utilizzo di alcuni serpenti aumenta la sensazione di pericolo dell’immagine, ma è anche un richiamo fallico che coinvolge le due protagoniste femminili. In Walking on Eggshells si ritrova un senso di morbidezza ma anche di rigidità e pesantezza, ancora una volta un riferimento alla modalità del vivere quotidiano.

Shimmering Madness ^

In una sala dedicata è allestita Shimmering Madness, del 1998. Troviamo davanti a noi sia lo scatto fotografico, che un’installazione riallestita all’interno degli spazi di Camera a Torino.

Il processo che porta a una fotografia di Sandy Skoglund passa sempre e comunque per l’allestimento di un set e l’installazione di tutti gli elementi che completano l’idea che l’artista ha in mente.

In quest’opera gli elementi si riducono al minimo, nonostante la grande varietà di colori e il numero impressionante di caramelle utilizzate. Spariscono gli arredi e gli accessori, il pavimento è ricoperto di caramelle così come i corpi nudi di tre persone intente a ballare. Sullo sfondo, ricoperto di farfalle, si trovano due persone nude che, come i loro compagni, stanno danzando.

Nell’installazione si può vedere la leggerezza delle farfalle, mosse da una leggera corrente, che si contrappone alla staticità e alla durezza delle caramelle. Ancora una volta l’artista sottolinea le differenze tra elementi simili tra loro. In qualche modo le caramelle, apparentemente così innocue, diventano una presenza angosciante e spiazzante.

L’impatto cromatico e l’impatto della Natura sull’uomo nei lavori recenti ^

Come in un crescendo, arriviamo nella prossima sala, dove gli elementi che contraddistinguono le opere di Sandy Skoglund prima visti singolarmente, sembrano unirsi in diverse opere. Impatto cromatico, texture, cibo e colori si incontrano in opere come Raining Popcorn del 2001 o Fresh Hybrid del 2008.

In Raining Popcorn viene presentata una scena rurale completamente ricoperta da popcorn, tanto da non rendere riconoscibili alcuni personaggi. I popcorn rappresentano un esempio di junk food, ma allo stesso tempo il granoturco rappresenta un elemento dall’alto valore storico, culturale e sociale dato dall’importanza della sua coltivazione. Nello scatto viene anche associato all’ariosità e alla leggerezza, elementi tipici della società consumistica.

Raining Popcorn di Sandy Skoglund - Neve rifatta con fiocchi di mais
Fresh Hybrid 2008 - Sandy Skoglund e le sue sculture con umani

Fresh Hybrid è invece la rappresentazione di un paesaggio artificiale e fa parte del ciclo “The Project of the Four Seasons“, in cui si esaminano gli effetti psicologici generati dalle stagioni. Questo scatto rappresenta la primavera e mostra i confini labili tra reale e verosimile, attraverso l’inserimento di sculture a grandezza umana e dalla sembianza umana, intervallate a persone reali.

L’ambiente esterno ritorna in As Far As the Eye Can See del 2011, dove le sue foglie blu vengono posizionate in un sentiero campestre creando una scena dal forte impatto visivo e, sicuramente, atipica. L’ambiente esterno ritorna anche in Picnic on Wine del 2003, dove 400 bicchieri sono riempiti con un liquido rosso che forma una sorta di tappeto ondeggiante e odoroso per i modelli che vi sono posizionati sopra. Qui i colori sono vivaci e artificiali e creano un deciso impatto con i modelli rigidi adagiati sopra.

Winter di Sandy Skoglund ^

Winter è il progetto più recente esposto alla mostra Visioni Ibride ed è presente a Camera Torino in anteprima mondiale. Winter è un progetto nato nel 2008 e terminato nel 2018.

Winter - The Project of the Four Season - 2018 - Sandy Skoglund

L’opera ha richiesto così tanto tempo, perché l’artista avesse il tempo di apprendere le diverse tecniche che le hanno permesso di realizzare gli oggetti che rappresentano il fulcro della scena. Ad esempio i fiocchi di neve in metallo sono tagliati digitalmente. I fiocchi sono anche stampati in digitale con inchiostro ultravioletto e, per Winter, Sandy Skoglund ha ‘scolpito’ in digitale i gufi e la figura di donna utilizzata nello scatto.

In esposizione si trovano anche le tre sculture dei gufi e il busto presenti nella fotografia.

Il processo è stato così lungo anche perché nella sua produzione sono stati testati diversi materiali e relativi procedimenti, che hanno portato anche a errori e scarti. Tra questi materiali sono stati presi in esame anche la ceramica e l’argilla.

I fiocchi di neve rappresentano il tema della somiglianza. Sembrano tutti identici tra loro, ma in realtà ognuno di questi ha delle leggere differenze.

Winter è quindi un raccoglitore di tecniche e di idee, racchiuse in un unico scatto fotografico il 22 dicembre 2018 ed è diventato per Sandy Skoglund un simbolo di perseveranza e persistenza. Winter è anche un paesaggio artificiale che celebra la bellezza e la sensazione di smarrimento, sensazioni che secondo l’artista sono tipiche della stagione più fredda.

Ripetizione e Serialità ^

Per ultimo vediamo il corridoio che corre lungo tutte le sale che raccolgono le opere in grande formato di Sandy Skoglund. Seguendo un ordine cronologico questo corridoio sarebbe stato da visitare per primo, perché mostra anche le primissime opere dell’artista.

Le stampe appese si rifanno al concetto di ripetizione e di serialità ed è coerente con gli scatti appena visti, ma da un certo punto di vista ci si distacca: mentre le opere già viste richiedevano tanta preparazione e la possibilità di creare uno o due pezzi all’anno, qui si parla di diverse fotografie scattate nel giro di pochissimo.

Il corridoio comincia con la serie Motels, del 1974, dove l’artista crea una serie fotografica durante un viaggio, seguendo un vecchio itinerario vacanziero estivo sulla statale 1 che collega Boston a Portland. Da una parte si percepisce una sorta di nostalgia vissuta dall’artista, dall’altra un’impressionante meticolosità nel catalogare gli esterni domestici.

Motels - 1974 fotografie di Sandy Skoglund sugli esterni domestici di un itinerario di vacanze

Un’altra serie estremamente meticolosa è Food Still Lifes del 1978. In questo progetto, che si rifà all’estetica pubblicitaria del tempo, il cibo viene ordinato in maniera geometrica all’interno dei piatti e si fonde a sua volta con le texture di superfici e tovaglie. I colori accesi contribuiscono a dare un senso di artificiosità al cibo.

Food Still Lifes - 1978 - Sandy Skoglund e la geometria del cibo
True Fiction Two - 2005 - Esperimenti con la Grafica di Sandy Skoglund

Al termine del corridoio si trova infine True Fiction Two del 2005. Per la realizzazione di questo progetto, Sandy Skoglund si serve del suo precedente progetto True Fiction del 1986 in cui svolgeva un’incursione nel mondo della grafica attraverso la stampa a trasferimento di colore. Nella versione del 2005, partendo dai negativi a colori delle fotografie, l’artista ha scansionato i negativi e realizzati dei collage di frammenti di queste in digitale, poi stampate a getto d’inchiostro.

Breve Biografia di Sandy Skoglund ^

Sandy Skoglund è nata nel settembre del 1946 in Massachusetts e nel 1972, dopo aver studiato arte all’università dell’Iowa e storia dell’arte alla Sorbona, si è trasferita a New York. Attualmente l’artista risiede a Jersey City in New Jersey.

L’opera che l’ha resa nota al grande pubblico è stata Radioactive Cats del 1980, nella quale un’ambientazione grigia è letteralmente invasa da gatti verdi.

Durante la sua carriera ha prodotto circa un’immagine all’anno, curandola nei minimi dettagli e occupandosi in prima persona di scenografia, scultura e installazione degli elementi, che ha poi sapientemente illuminato e fotografato facendone risaltare la luminosità.

Al percorso artistico Sandy Skoglund ha spesso affiancato quello dell’insegnamento: tra il 1973 al 1976 ha insegnato arte all’università di Hartford, mentre ora insegna installazioni artistiche e multimedia alla Rutgers University del New Jersey.

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Sandy Skoglund - Visioni Ibride a TorinoChi è Sandy Skoglund e qual è il significato delle sue opere. Visita tra gatti radioattivi e pesci rossi alla sua mostra personale Visioni Ibride.https://www.lorenzotaccioli.it/sandy-skoglund-visioni-ibride-a-torino/
Lorenzo Taccioli