Santuario Italico e Pietrabbondante – Cosa Vedere

Il borgo molisano di Pietrabbondante

Pietrabbondante è un piccolissimo borgo arroccato tra le montagne del Molise. A renderlo celebre è il suo Santuario Italico, la più importante testimonianza architettonica della religiosità sannitica.

Dopo aver visitato il sito archeologico ti consiglio di concederti anche una passeggiata tra i vicoli del piccolo borgo. Potrai visitarlo in poche decine di minuti, ma ti regalerà panorami stupendi. Potrai salire su buona parte delle rupi che sormontano l’abitato e godere così delle intere vallate che si aprono ai suoi piedi.

Il nome della cittadina è legato proprio alla grande abbondanza di rupi, pietre e massi che si trovano sul territorio comunale e che ne caratterizzano il profilo. Anche lo stemma comunale racchiude nel suo simbole le tre principali rocce (morge) che incombono sul centro storico.

Dove si trova Pietrabbondante ^

Il borgo di Pietrabbondante sul monte Caraceno

Il borgo di Pietrabbondante si trova tra le montagne del Molise, in provincia di Isernia. Proseguendo verso nord, a poca distanza, si trova il confine con la regione Abruzzo.

Pietrabbondante e il suo Santuario Italico sono su di un versante del Monte Caraceno, a circa 1024 metri di altitudine e a poca distanza dal passaggio del tratturo Celano-Foggia.

Santuario Italico – Il sito archeologico di Pietrabbondante ^

Il monumento più celebre di Pietrabbondante è il suo Santuario Italico, anche noto come Santuario Nazionale Sannitico. I resti archeologici qui affiorati sono infatti un’importantissima testimonianza della civiltà sannitica e della sua religiosità. Accendendovi potrai camminare tra i suoi antichissimi resti archeologici risalenti al V secolo avanti Cristo.

Questi occupano una superificie di circa sette ettari ed era il luogo in cui si praticava il culto di diverse divinità astratte, tra cui la Vittoria, l’Abbondanza e l’Onore.

Ciò che puoi vedere sono i resti di diversi edifici. Il più importante è senza dubbio il teatro, ma a poca distanza ci sono anche le rovine di due templi e altri edifici pubblici e privati. Intorno alla zona già riaffiorata gli archeologi stanno ancora scavando, perché dalla terra continuano ad emergere testimonianze.

Questo sito è molto bello e interessante, tanto che l’ho inserito sia nel mio itinerario di 3 giorni in Molise, sia tra le cose da vedere in una settimana in Molise.

Storia del Santuario Italico ^

Il Santuario Italico di Pietrabbondante ha origini piuttosto antiche. Il tempio più antico sembra risalere a un periodo che va dal V al IV secolo avanti Cristo ed è stato rivisto nel III secolo. L’elemento che più richiama i visitatori è però il teatro, realizzato alla fine del II secolo avanti Cristo. A distanza di un secolo venne poi aggiunto il cossiddetto Tempio Grande.

Inizialmente venne impiantata un’area quadrata, delimitata da muraglioni di blocchi regolari, che ancora oggi è visibile tra il tempio grande e il teatro. Purtroppo l’esercito di Annibale portò distruzione in questo sito nel 217 avanti Cristo durante la seconda guerra punica, saccheggiandolo come punizione per i Sanniti per essersi alleati con i romani. Nel II secolo il santuario venne ricostruito con le esatte forme che sono arrivate ai giorni nostri. In questo contesto venne eretta anche la domus publica, oltre la recinzione che oggi cinge il teatro e il tempio nuovo. Questa aveva funzioni di rappresentanza ed ospitava sacerdoti, ambasciatori e rappresentanti del potere politico in genere.

L’intero complesso venne costruito con un orientamento a est-sud/est in asse con il punto in cui sorge il sole durante il solstizio d’inverno.

Questo complesso architettonico non serviva solo a scopo religioso, ma era direttamente controllato dai magistrati supremi dello stato e ospitava quindi non solo le cerimonie di culto, ma anche eventi pubblici.

Dopo aver perso di importanza durante la guerra sociale (91 – 88 avanti Cristo), mantenne le sue funzioni produttive e di culto locale. Solo nel 406 dopo Cristo venne interamente abbandonato per le disposizioni imperiali che miravano a sopprimere i culti pagani.

Le prime tracce che sotto al terreno giaceva qualcosa di importante si scoprirono nel 1840. Fu in quel momento, sotto il regno Borbone, che presero via gli scavi che continuarono fino al 1913. In questo contesto furono portati alla luce il tempio più antico e il teatro. Dopo diversi anni di stop, nel 1959 i lavori ricominciarono portando alla luce il secondo tempio e sistemando le zone già emerse.

Tra il 2006 e il 2009 sono poi riemersi i resti di una domus pubblica e, ancora oggi, si sta scavando per portare alla luce altri elementi dell’insediamento sannitico.

Il teatro di Pietrabbondante ^

Il teatro è senza dubbio l’elemento principale che salta all’occhio quando visiti il Santuario Italico di Pietrabbondante. Arrivandoci da sopra ti appare con le sue importanti dimensioni e con il suo panorama verso la vallata.

Questo è composto da una grande cavea (spazio destinato agli spettatori) e dall’edificio scenico. Il pubblico prendeva posto lungo i sedili in pietra che circondano l’intero complesso e che sono integrati direttamente nella pendenza della collina. Le prime tre file sono composte da un unico blocco e hanno addirittura le spalliere sagomate e alcuni braccioli a forma di zampa di grifo. Questi posti dovevano essere riservati al pubblico più importante e potevano accogliere circa 180 persone.

Anche le mura poligonali che delimitano la cavea hanno dei decori: le estremità inferiori presentano infatti scolpite delle figure di Altanti inginocchiati nell’atto di sorreggere il peso dell’universo.

L’opera ha visto una rielaborazione in maniera originale di elementi ellenistici, mediandoli con quelli tipici dell’ambiente campano e latino. Nel suo apparato decorativo il teatro ricorda quello di Sarno e l’Odeion di Pompei. La cavea è costituita da un riempimento artificiale del terreno. L’ima cavea è costruita in pietra mentre la summa cavea era dotata di gradinate mobili.

L’edificio scenico era in muratura e frontalmente era dotato di tre aperture. La parte posteriore ospitava invece alcuni ambienti di servizio per gli attori e per conservare le attrezzature di scena.

Il tempio piccolo ^

Guardando frontalmente il teatro in direzione della montagna, spostati verso destra. Qui troverai i resti di alcune botteghe e, successivamente, le rovine del tempio piccolo, quello più antico. Questo venne infatti ricostruito tra il 200 e il 150 avanti Cristo dopo che Annibale distrusse l’intera area.

Questa costruzione era stata ricavata all’interno di un declivio naturale, delimitato da muri per il contenimento del terreno. Al di sopra era presente un’area lastricata con lastre di calcare che ospitava l’altare per le offerte, mentre nella parte retrostante c’era il podio del tempio che raggiungeva un’altezza di 1,65 metri.

All’interno del tempio piccolo c’era una sola cella destinata ad ospitare la statua di una divinità. Davanti aveva poi un piccolo pronao con quattro colonne sul fronte. Il tetto era poi decorato con teste leonine.

Il tempio piccolo ha dimensioni infinitamente più modeste rispetto a quelle del tempio grande. Questo riprende lo schema dei templi italici che sono costruiti su di un podio inquadrato in alto e in basso da cornici modanate. Era dotato di pronao e organizzato su di un’unica cella.

L’intero tempio era delimitato da un muro di contenimento sul versante della collina che procede in direzione del teatro, creando una terrazza lunga circa 48 metri. Durante l’epoca romana qui furono aggiunte delle botteghe affacciate direttamente su di un porticato scandito da colonne in mattoni. Tra il 300 e il 400 dopo Cristo il portico fu chiuso, dando vita ad ambienti utilizzati come case botteghe.

Il tempio grande ^

Più maestoso è invece il tempio grande, costruito successivamente e a pochissima distanza dal teatro, a cui era praticamente collegato. Così come il teatro risale agli anni tra il 120 e il 90 avanti Cristo. Questo ripropone lo schema del tempio italico, a cui si unisce la presenza presenza di tre celle che richiamano una triade di divinità, mai identificate, ma come si usava negli ambienti latini. Le dimensioni sono imponenti, circa 35 metri di lunghezza per 22 di larghezza.

Sul fianco meridionale del podio c’è inoltre un’iscrizione che attribuisce parte della costruzione a Statius Clarus, un sannita che entrò poi nel senato e nella vita pubblica romana.

Particolare è il fatto che il tempio grande fu utilizzato per un periodo limitatissimo di tempo. Una volta terminato ci fu una guerra sociale che fece si che il culto venisse soppresso e il santuario abbandonato, assegnandolo insieme alle sue pertinenze ad alcuni privati.

La struttura si erge su di un alto podio dotato di una scalinata centrale che metteva in collegamento l’area antistante, costituita dagli altari, con il tempio vero e proprio. Un portico anticipava l’ingresso al tempio e alle celle riservate alle divinità ed era circoscritto da quattro colonne frontali e due laterali. L’intero tempio era poi chiuso da da una copertura poggiante su cornicioni in pietra che sorreggevano in parte travi lignee rivestite con lastre di terracotta.

Nel complesso del Santuario Italico è poi presente l’Aerarium, uno spazio a valle dei precedenti, che era dedicato a contenere le ricchezze del Santuario Italico.

La Domus Publica ^

Domus Publica - Santuario Italico

La Domus Publica nacque come edificio di rappresentanza per sacerdoti e personaggi politici. Oggi puoi vederla al di là della recinzione che cinge il Teatro Sannitico e il Tempio Grande.

Questa venne trasformata nella residenza della famiglia dei Socellii e subì durante i secoli alcune trasformazioni, tra cui la creazione di un impianto termale. Nel suo intorno nacquero poi alcune fornaci per la ceramica e delle officine per la fusione dei metalli.

Orari del sito archeologico di Pietrabbondante ^

Il sito archeologico del Santuario Italico a Pietrabbondante è aperto dal mercoledì alla domenica dalle 10:15 alle 17:15, mentre è chiuso nelle giornate di lunedì e martedì.

Per potervi accedere è necessario l’acquisto del biglietto, direttamente in loco. Il costo è di € 4,00 per l’intero ed € 2,00 per il ridotto.

Mappa del sito archeologico del Santuario Italico ^

Ecco la mappa del sito archeologico del Santuario Italico, con segnalate le diverse aree da visitare.

Mappa Santuario Italico - Pietrabbondante

Cosa vedere nel borgo di Pietrabbondante ^

Dopo aver visitato il sito archeologico del Santuario Italico, non andare subito via, ma concenditi una visita anche al vicinissimo borgo di Pietrabbondante. Già arrivandoci ti stupirà per le grandi rupi che lo sormontano.

Camminando tra i suoi vicoli potrai non solo vedere gli antichi palazzi che lo affollano, ma anche salire sulle grandi rocce e godere di panorami suggestivi sull’intera valle.

Il borgo di Pietrabbondante ha dimensioni piuttosto compatte e riuscirai a visitarlo velocemente. Ecco l’itinerario tra le cose da non perdere.

Piazza Garibaldi ^

Piazza Garibaldi di Pietrabbondante

Parti alla scoperta delle cose da vedere a Pietrabbondante da piazza Garibaldi. Questa è la piazza della parte bassa del borgo e segna l’accesso vero e proprio ai suoi vicoli e viuzze. Da qui partono le scalinate che salgono e si arrampicano fino a sotto le rupi, al fianco di case e numerosi vasi che rendono più verde la cittadina.

Una panca e una fontanella sull’angolo di piazza Garibaldi sono disposte per dare refrigerio e una tregua durante la visita del borgo o dopo quella fatta al Santuario Italico.

Torre dell’Orologio ^

Torre dell'Orologio su Piazza Garibaldi

Su piazza Garibaldi si slancia la torre dell’Orologio, che segna anche l’ingresso al borgo di Pietrabbondante. Questa risale all’ottocento ed ha una forma a base quadrata.

Interamente costruita in pietra a filari regolari, è divisa orizzontalmente in solai. La facciata è dotata di una copertura in cui trova posto la campana civica che sormonta un orologio sulla facciata principale.

Al pian terreno, davanti a una fontanella, c’è un grande arco che un tempo permetteva l’accesso alla torre dell’Orologio. Al di sopra una targa in marmo dedica l’edificio a Giuseppe Garibaldi.

Morgia della Torre ^

Tra le tre rupi che incombono sul centro storico di Pietrabbondante, quella centrale è nota come Morgia della Torre o Morgia d r Marc’scian (dei Marchesani). Il motivo è che su di questa si sviluppa l’antica Torre Marchesani, uno dei simboli del borgo e che tra poco vedremo più nel dettaglio.

Sentiero Vicino al Cielo ^

Potrai salire sulla Morgia della Torre percorrendo il Sentiero Vicino al Cielo, così chiamato perché da lassù si respira il vento e si sta vicinissimi al cielo, con l’impressione di poter quasi toccare l’azzurro del cielo.

Questo sentiero, percorribile facilmente senza particolari allenamenti, è piuttosto breve, ma ti porterà a godere di un panorama bellissimo sia sul borgo che sulle montagne circostanti.

Quasi attaccata alla parete di roccia troverai una grossa croce di legno, realizzata da un artigiano utilizzando il legno della quercia di San Vincenzo Ferreri, il patrono cittadino. È inoltre presente una panchina di legno dove poterti sedere per godere del panorama in tutta tranquillità. Non mancano anche piccole grotte e anfratti naturali.

Prima di scendere ti troverai davanti a una piccola strettoia che si snoda tra due rocce e che rende davvero sorprendente il piccolo Sentiero Vicino al Cielo.

Torre Marchesani ^

Torre Marchesani di Pietrabbondante

A rendere riconoscibile il borgo di Pietrabbondante c’è anche la sua torre Marchesani, costruita direttamente sulle Morge, ovvero le grandi rupi in pietra che si innalzano dal borgo. La torre Marchesani risale al duecento e si presenta a base quadrangolare e alta circa 20 metri, per 5 metri di lato.

Originariamente era possibile accedervi attraverso un sistema di scale mobili che venivano retratte e che servivano a garantire protezione ai suoi abitanti. L’ingresso era infatti sopraelevato di circa tre metri rispetto al piano stradale.

Questa torre è posta sul retro dell’edificio baronale, costruito a metà del seicento. La parte frontale presentava tre torri di abbellimento, che però sono state demolite nell’ottocento perché versavano in condizioni pericolanti.

Morgia dei Corvi ^

Morgia dei Corvi - Pietrabbondante

Continuando ad uscire dal borgo arriverai all’ultima rupe, ovvero la morgia dei Corvi o morgia d r cuorv. Questa è quella più isolata dal borgo. È infatti separata dalle case attraverso la strada principale che procede oltre il paese.

La morgia dei Corvi sorge a strapiombo sulla vallata ed è anticipata da un breve prato. Più delle altre due, è caratterizzata da una folta vegetazione che durante gli anni si è fatta spazio tra le sue pietre e colora di verde la sua superficie.

Il nome di morgia dei Corvi è legato al fatto che qui nidifichi questo animale.

Chiesa di Santa Maria Assunta ^

La chiesa di Santa Maria Assunta è posizionata su uno dei punti più alti del borgo, all’opposto della morgia dei Corvi. Ciò la rende facilmente identificabile e allo stesso tempo luogo da cui godere di un bellissimo panorama.
Costruita nel XIII secolo svolgeva inizialmente il ruolo di cappella del castello. Solo a distanza di tre o quattro secoli arrivarono le prime modifiche che portarono a un suo ampliamento.

La chiesa di Santa Maria Assunta presenta una facciata lineare estremamente semplice e in stile barocco. Particolarmente decorato è il suo portale con cornice a modanature composite in stile seicentesco. Al di sopra c’è una piccola nicchia che ospita la statua di Santa Maria Assunta. Il muro sinistro è caratterizzato da grandi blocchi calcarei provenienti dalla vicina area archeologica. Sul lato sinistro della facciata si innalza il campanile in pietra che termine a vela con tre celle campanarie.

Sul muro posteriore della chiesa, sempre all’esterno, ci sono dei frammenti di lapidi osche.

Gli spazi interni sono suddivisi in tre navate che convergono verso l’altare maggiore dotato di un organo a canne in legno. Le navate sono divise da pilastri quadrangolari intonacati che sorreggono le arcate a tutto sesto. L’aspetto attuale della chiesa è legato a un intervento di fine seicento, quando l’impianto è stato trasformato in una pianta a croce latina.

Nella navata destra c’è un sarcofago che nel 1990 è stato ritrovato al di sotto del pavimento. A completamento degli arredi puoi vedere la fonte battesimale in pregiato marmo.

Rocca dei Conti Borrello ^

Puoi ora salire sulla rupe che sovrasta la chiesa di Santa Maria Assunta. Questo era il luogo in cui sorgeva la rocca dei Conti Borrello e in cui oggi puoi vedere i pochi ruderi rimasti di questo vecchio castello.

I conti Borrello decisero di costruire qui una loro residenza, pensata come fortezza, nel X secolo. La posizione isolata e rialzata permetteva loro la massima difesa, in quanto l’edificio risultava essere inespugnabile. I Borrello arrivarono qui nel 977 e portarono la contea di Pietrabbondante (allora nota come Petra Habundanti) al suo massimo splendore. Questa fase durò circa due secoli e continuò fino a quando, a causa delle dominazioni normanne e sveve, il territorio non iniziò a decadere. Fu proprio nel X secolo che prese vita il borgo, costruito intorno al castello.

Il castello dei Conti Borrello rimase disabitato e in breve cadde in rovina. Solo nel XVI secolo venne ripristinato e riadattato per ospitare il feudatario di Carlo V, Alfonso de Raho. In breve tempo venne però nuovamente abbandonato e, a causa del tempo e delle intemperie, iniziò a crollare. Inoltre gli abitanti di Pietrabbondante utilizzarono il castello come cava per costruire le loro abitazioni.

Una volta che sarai salito fino a qui ti renderai conto che vale molto più la pena arrivarci per godere del bellissimo panorama circostante che per vedere i pochi ruderi rimasti della rocca dei Conti Borrello. Nonostante i pochi ruderi, questa rupe porta ancora il nome di Morgia del Castello.

Monumento al Guerriero Sannita ^

Non lasciare il borgo di Pietrabbondante senza fare una tappa anche al monumento al Guerriero Sannita. Questo è al centro della piazza principale del borgo, ovvero piazza Vittorio Veneto, proprio davanti all’edificio del municipio.

La statua risale al 1922 ed è un omaggio all’antica popolazione sannita, ma anche ai caduti della prima guerra mondiale. La scultura è composta di bronzo e raggiunge un’altezza di circa due metri.

Chiesa di San Vincenzo Ferreri ^

Se vuoi vedere proprio tutto quello che il borgo di Pietrabbondante ha da offrire ai suoi visitatori, raggiungi anche la piccola chiesa di San Vincenzo Ferreri, o cappella di San Vincenzo. L’edificio risale a un periodo tra la fine del seicento e gli inizi del settecento.

Questa è dedicata a San Vincenzo Ferreri, protettore della cittadina, ed è quasi nascosta tra querce secolari e natura incontaminata. Si presenta estremamente semplice, con un ambiente ad aula unica con due cappelli laterali. Esternamente la struttura in pietra calcarea è caratterizzata da una facciata a capanna, con una monofora ottagonale che sormonta il portale d’ingresso e con oculi ottagonali su di ogni fronte. La linea di coronamento è scandita da un cornicione a romanelle.

In posizione arretrata sorge poi il piccolo campanile a vela.

La nascita della chiesa di San Vincenzo Ferreri è legata a una leggenda. Si narra che alcuni allevatori portassero qui le loro bestie. Uno di questi aveva un bue che anziché seguire la mandria si isolava e si metteva all’ombra di una quercia secolare. Per evitare ciò venne legato, ma il bue spezzando la catena tornava sempre sotto la quercia e anche il lavoro del bovaro pastore risultava essere vano.

Guardando più attentamente ci si accorse che tra i rami della quercia c’era un quadro raffigurante San Vincenzo Ferreri. Gridando al miracolo il quadro venne prelevato e portato in processione nella chiesa principale di Pietrabbondante. Nonostante ciò questo tornò tra i rami dell’albero. Fu così che la quercia venne abbattuta e venne costruita la chiesa che prese il suo posto.

Mappa dell’itinerario di Pietrabbondante ^

Ecco la mappa dell’itinerario delle cose da vedere nel borgo di Pietrabbondante. Potrai percorrerla interamente a piedi ad esclusione della chiesa di San Vincenzo Ferreri che dista qualche chilometro dal centro e la puoi raggiungere in auto.

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Santuario Italico e Pietrabbondante - Cosa VedereItinerario alla scoperta del Santuario Italico e del borgo di Pietrabbondante. Guida completa tra archeologia e grandi rupi.https://www.lorenzotaccioli.it/santuario-italico-e-pietrabbondante-cosa-vedere/
Lorenzo Taccioli