Sondrio in Un Giorno – Cosa Vedere

Sezione Residenziale del Castel Grumello - Sondrio

Sondrio è famosa per essere una vasta provincia lombarda nella quale si sviluppa la Valtellina. Chi ama visitare le città italiane, può però scoprire un piccolo centro storico, vivo e ottimamente conservato. Non a caso nel 2007 venne nominata città alpina dell’anno.

Vale perciò la pena prendersi qualche ora, o meglio una giornata, per visitare Sondrio e camminare tra le sue belle piazze e gli antichi palazzi storici che oggi ospitano, per lo più, uffici pubblici.

Cosa vedere a Sondrio

Dove si trova Sondrio ^

Sondrio è la provincia più settentrionale della Lombardia e il suo territorio occupa l’intero confine con la Svizzera della regione. Molto particolare è il fatto che nonostante l’estensione della provincia, il territorio comunale sia estremamente compatto. Tra i capoluoghi di provincia italiani è infatti quello meno esteso e meno popoloso.

Nella provincia di Sondrio si sviluppa anche l’intera Valtellina, ottima destinazione per vacanze invernali ed estive. Il territorio comunale si trova nella media Valtellina, sotto il massiccio della Corna Mara, a un’altitudine di 307 metri sul livello del mare.

Quale fiume attraversa Sondrio ^

Il territorio comunale di Sondrio si sviluppa alla confluenza tra due corsi d’acqua: il torrente Mallero e il più celebre fiume Adda, che percorre l’intera Valtellina.

Il torrente Mallera proviene da nord e passa per il centro storico di Sondrio, definendone il confine settentrionale e bagnando, per esempio, piazza Garibaldi. Il fiume Adda, invece, definisce il lato meridionale del centro. Nasce nelle Alpi Retiche, in alta Valtellina e scende lungo tutta la valle in direzione ovest, per poi immettersi all’interno del lago di Como.

Dove parcheggiare a Sondrio ^

Chi giunge a Sondrio in automobile dovrà pensare a dove parcheggiare. Lungo le vie che conducono al centro storico ci sono diversi parcheggi a bordo strada. Questi sono a pagamento nelle zone più vicine al centro storico e gratuiti nelle vie non troppo periferiche.

Tra i parcheggi gratuiti del centro, uno di quelli più ampi è senza dubbio questo (parcheggio pubblico via Aldo Moro), distante appena 10 minuti a piedi da piazza Garibaldi.

In ogni caso, se non si tratta di un viaggio itinerante, si può considerare il treno come una valida alternativa all’automobile. Questo è infatti più sostenibile e arriva proprio a pochissimi passi dal centro cittadino.

Cosa vedere a Sondrio ^

La visita tra le cose da vedere a Sondrio è una piacevole passeggiata da palazzi storici, ville barocche e rinascimentali, grandi piazze, e natura. Subito nei primi intorni della città è infatti possibile vedere crinali terrazzati coltivati a vigneti.

Chi abita a Sondrio è abituato a muoversi a piedi o in bicicletta, per via delle dimensioni compatte del suo centro. Lo si riesce infatti ad attraversare completamente in pochi minuti a piedi. Questo è quindi il modo migliore per scoprire la città, ma alla fine della giornata vi troverete ad aver macinato diversi chilometri.

Allacciate le scarpe ed ecco dunque la guida completa tra le cose da vedere a Sondrio in un giorno.

Piazza Garibaldi ^

Piazza Garibaldi di Sondrio con statua di Giuseppe Garibaldi

L’itinerario tra le cose da vedere a Sondrio comincia da piazza Garibaldi, uno dei punti di ritrovo principali dei cittadini. Questo grande spazio a base rettangolare deve il suo nome alla statua di Garibaldi posta al centro su di un grande basamento in pietra dal 1909, sostituendo il precedente monumento all’imperatore Francesco I d’Austria.

Piazza Garibaldi segna uno dei confini del centro storico di Sondrio, infatti quest’area venne urbanizzata in epoca relativamente recente, ovvero nell’ottocento. Fino a quel momento qui vi erano orti e giardini posizionati subito fuori le mura a cui si accedeva per via di porta Cugnolo.

Tra i principali monumenti che si trovano qui, insieme alla statua di Garibaldi, va ricordato il teatro Sociale, l’edificio della banca d’Italia e l’hotel della Posta.

Palazzo Martinengo e Monumento della Riconoscenza ^

Un po’ arretrato rispetto agli altri edifici che si affacciano su piazza Cavour, c’è il palazzo Martinengo caratterizzato da un piccolo portico all’ingresso aperto per via di quattro archi. Al centro dei due archi frontali si trova una fontana pubblica, mentre sopra c’è un piccolo terrazzo decorato con fiori.

Il palazzo deve il suo nome al conte Ulisse Martinengo, seguace della riforma protestante, che trovò rifugio in Valtellina durante il XVI secolo. Qui decise di prendere la sua residenza, per cui costruì l’edificio che ancora oggi porta le sue iniziali su un camino in pietra al pian terreno. Successivamente ospitò il vicario di Valle e poi la Regia Prefettura.

Il suo aspetto, seppur malmesso, non è quello cinquecentesco, ma si deve a una ristrutturazione ottocentesca effettuata in seguito ad un’alluvione causata dal torrente Mallero. Al suo interno oggi hanno sede alcuni uffici comunali e il Museo dei Minerali Fulvio Grazioli, visitabile solo su prenotazione.

Palazzo Martinengo e Monumento della Riconoscenza

Un piccolo giardino del palazzo Martinengo si allunga verso la piazza Garibaldi e proprio qui è possibile vedere una parte delle mura medievali della città. Inoltre, adiacente al giardino, si trova il Monumento della Riconoscenza: una sorta di obelisco fatto costruire nel 1839 in segno di gratitudine per i pronti lavori di arginatura del torrente che aveva causato l’alluvione. Alla base dell’obelisco in marmo sono posizionate le statue allegoriche della Religione, della Pace, della Beneficienza e della Giustizia.

Teatro Sociale ^

Il Teatro Sociale di Sondrio è titolato a Pedretti e venne costruito nel 1824, come primo tra gli edifici principali di piazza Garibaldi. Inaugurato nel giorno di carnevale, le sue forme neoclassiche si rifanno alla Scala e vennero progettate da Luigi Canonica, architetto che lavorò anche per il Regno d’Italia.

La costruzione del Teatro Sociale venne finanziata da alcuni nobili locali, incoraggiati dal prefetto di Sondrio che era molto attivo in campo culturale e dell’istruzione. Il teatro ha una forma ad U, con la platea circondata dai palchi e, nel progetto originario, era completato da un secondo piano con un locale per le feste. A seguito della seconda guerra mondiale la struttura riportò alcuni danni e si decise per una sostanziale ristrutturazione che ne cambiò anche la destinazione d’uso in cinematogrofo. In aggiunta, sul fronte, vennero aperti un bar e un locale notturno e da quel momento ospitò variegati eventi al suo interno: proiezioni, spettacoli teatrali, trasmissioni televisive, concerti e assemblee.

Facciata del Teatro Sociale di Sondrio

Oggi il Teatro Sociale, dopo una nuova ristrutturazione, ha ricominciato ad essere utilizzato come teatro.

Grand Hotel della Posta ^

Grand Hotel della Posta di Sondrio su piazza Garibaldi

Un lato di piazza Garibaldi è chiuso dagli edifici della Banca d’Italia e dell’Hotel della Posta, costruiti a poca distanza l’uno dell’altro, entro il 1855. Già dagli inizi il palazzo del Grand Hotel della Posta venne eretto con l’obiettivo di ospitare turisti e persone che si trovano a passare da Sondrio. I primi ospiti vennero accolti nel 1862, ma l’edificio è sempre rimasto al passo coi tempi pur mantenendo il suo stile neoclassico, grazie a importanti ristrutturazioni conservative.

All’interno del Grand Hotel della Posta gli ospiti possono ammirare anche una collezione d’arte diffusa tra le sale da pranzo, i corridoi e le camere da letto. Questa valorizza l’edificio e i suoi affreschi ottocenteschi sugli scaloni e le volte in sasso a vista.

Ex Palazzo di Giustizia ^

Lasciando la grande piazza Garibaldi, incontriamo subito l’ex palazzo di Giustizia di Sondrio. Si tratta di un edificio piuttosto lungo, che occupa buona parte del lato sinistro di Corso Italia. Il suo stile imponente venne definito dall’ingegner Giussani subito dopo la prima guerra mondiale, rifacendosi ai canoni rinascimentali.

Gli esterni sono costruiti in pietra, con un disegno a mattoni su cui sono applicati motivi geometrici. A dividere il pian terreno da quelli superiori una cornice con bassorilievo che incontra il terrazzino che sormonta l’ingresso principale. Entrando nell’atrio troviamo due colonne in granito con capitelli scanalati che portano fino al soffito, decorato con rosoni e stemmi in stucco. Proseguendo vediamo la grande scalinata che conduce al piano superiore e che è caratterizzata da una bella ringhiera in ferro battuto.

All’interno dell’ex palazzo di giustizia si trovano svariati uffici comunali e una bella sala consigliare.

Ex palazzo di Giustizia su corso Italia

Piazza Campello ^

Piazza Campello di Sondrio con Chiesa Colleggiata e Torre Ligariana

Dopo aver attraversato corso Italia, arriviamo, in pochi passi, a piazza Campello. Questa è la seconda piazza principale di Sondrio e rappresenta il luogo in cui si concentra il potere politico e religioso della città.

Tra gli edifici che spiccano qui ci sono infatti il municipio cittadino, ospitato nel palazzo pretorio, e la chiesa collegiata dei Santi Gervasio e Protasio.

Piazza Campello ha la particolarità di avere qualche albero ai lati dei monumenti storici, nonstante non siano presenti aiuole o giardini. Questo denota una buona sensibilità per il verde dell’amministrazione cittadina.

Palazzo Pretorio ^

Il palazzo Pretorio è il primo dei monumenti da vedere su piazza Campello. Fu di proprietà della famiglia Pellegrini che, nel 1552, lo cedette alla Comunità di Valle per ospitare il governatore grigione. Il palazzo Pretorio venne ampliato e la data di inizio lavori, il 1553, si può ancora vedere sul portale a bugne della facciata.

Nei secoli il palazzo venne modificato più volte, ultima delle quali nella ristrutturazione del 1915 – 1917, quando venne eretto l’ex palazzo di Giustizia al suo fianco. In quell’occasione venne progettato un’elaborata decorazione delle facciate esterne e del cortile del palazzo, utilizzando motivi tipici dell’architettura rinascimentale. Contestualmente vennero dipinti anche gli stemmi di tutti i comuni appartenenti alla provincia di Sondrio e i sette stemmi visconteo-sforzeschi che ancora oggi si possono vedere.

Il palazzo pretorio ha una forma ad U e si sviluppa su quattro piani, di cui uno interrato. La sua facciata ha una forma leggermente curva e per via del suo ingresso su piazza Campello accediamo al cortile interno che lo collega all’ex palazzo di giustizia.

Sono rimasti originali il loggiato con il portico sottostante e i portalini cinquecenteschi che si aprono sull’androne appena varcato l’ingresso principale. Queste porte rappresentavano l’ingresso nelle aule in cui si amministrava la giustizia.

Al primo piano del palazzo Pretorio si trova una stua degli inizi del cinquecento: una grande stanza rivestita in legno con intarsi e intagli sulle pareti. Anche il soffitto è decorato con cinque pannelli e con al centro uno stemma, mentre nelle losanghe laterali si trovano figure allegoriche e motivi floreali. Chi ama le stue, queste particolari stanze della Valtellina, può scegliere di fare un percorso ad hoc all’interno del centro storico di Sondrio: le Stue di Sondrio vi porterà all’interno dei palazzi storici a visitare queste sale, presenti nella maggior parte degli edifici antichi. Queste erano l’unico luogo riscaldato della casa, rivestito in legno e scaldato da stufe in maiolica. Il profumo che si respira entrandovi è molto piacevole, dovuto al legno di cirmolo o cembro solitamente impiegato.

Il cortile interno del palazzo Pretorio è caratterizzato da tre piani di portici, con la particolarità che le loro dimensioni vanno restringendosi man mano che si sale e, di conseguenza, aumentano di numero.

Oggi il suo ruolo è quello di municipio cittadino.

Collegiata dei Santi Gervasio e Protasio ^

L’edificio principale di piazza Campello è però la chiesa Collegiata dei Santi Gervasio e Protasio, ovvero la principale parrocchia cittadina dedicata ai patroni di Sondrio.

L’edificio attuale venne costruito sui resti di una chiesa più antica risalente al XII secolo, abbattuta interamente nel settecento per poi essere ricostruita su progetto di Pietro Ligari. Tuttavia le sue forme vennero riviste più volte nel tempo e non rappresentano il progetto iniziale, che venne abbandonato per mancanza di fondi. Ciò determina uno stile disomogeneo nelle varie parti della chiesa: la navata barocca risalente al settecento si contrappone alla facciata neoclassica, così come al presbiterio dello stesso stile. I lavori cominciati da Ligari nel 1727 portarono all’erezione della sola navata alla fine del secolo. Fu nel 1797 che venne aggiunto l’abside in stile neoclassico e solo nel 1838 venne creata la facciata che oggi possiamo vedere.

Facciata della chiesa collegiata dei Santi Gervasio e Protasio a Sondrio
Interni della chiesa collegiata dei Santi Gervasio e Protasio

La facciata è caratterizzata da due altezze, quella inferiore con sei colonne tra cui si apre il portale di ingresso caratterizzato da una cornice in pietra e una lunetta, e la parte superiore con una trifora a forma semicircolare.

Gli interni sono organizzati su di un’unica navata e tre campate chiuse da volte a botte. Qui si possono vedere alcuni dipinti seicenteschi di Pietro Ligari, come il miracolo di San Gregorio Magno e l’adorazione del santo sacramento.

Fino agli inizi del secolo scorso la collegiata dei Santi Gervasio e Protasio era affiancata da altri edifici sacri, che vennero demotili lasciandola come unico monumento religioso.

Torre Ligariana ^

Torre Ligariana su piazza Campello a Sondrio

Al centro di piazza Campello si trova la Torre Ligariana. Questa rappresenta il campanile della chiesa collegiata dei Santi Gervasio e Protasio, ma ne è distaccata. La chiesa aveva sempre avuto un campanile abbastanza instabile, mentre quello nuovo, progettato da Pietro Ligari, doveva essere possente e resistente. Progettato nel 1733, non venne completato nel suo progetto originario.

I lavori cominciarono nel 1740 ma si interruppero a intermittenza, richiedendo diverse modifiche e revisioni del progetto originario. Da una torre ricca e maestosa, si richiese, ad esempio, di utilizzare come materiale principale massi di sarizzo, facilmente reperibili nei dintorni. I lavori ripresero ma si fermarono nuovamente nel 1742, come testimoniato dall’incisione al fianco della fontana alla base.

I fondi continuavano a non essere sufficienti e così la Torre Ligariana venne interrotta e ripresa a più rimandi e solo nel 1763 Pietro Solari portò a termini i lavori progettando la sua attuale sommità. Questa si trova a un’altezza di 50 metri, ma nel progetto di Ligari doveva essere solo una cella campanaria, mentre la torre avrebbe dovuto raggiungere gli 80 metri totali.

Oggi la Torre Ligariana ha un’altezza di 59 metri ed è suddivisa in un basamento, circondato da sedili in pietra e una fontana, un corpo centrale che giunge fino alla cella campanaria caratterizzata da quattro finestroni ad arco (uno per lato), e un tetto con cupolino e una sfera su cui è installata la croce.

Proprio questo suo distaccamento fisico dalla chiesa ha fatto si che la Torre Ligariana venisse intesa anche come torre civica della città.

Palazzo del Governo ^

Da piazza Campello imbocchiamo via XXV Aprile, in direzione della stazione, e giungiamo al palazzo dello Provincia di Sondrio. Anche noto come palazzo del Governo, si tratta di un edificio recente rispetto agli altri storici presenti in città. Venne infatti progettato nel 1930 da Giovanni Muzio. Al suo interno avrebbero trovato posto gli uffici della provincia, la prefettura, la questura e il consiglio provinciale dell’economia. Per questo motivo le dimensioni dell’edificio sono piuttosto ampie e non poteva essere inserito all’interno del centro urbano. Anzi diede il là all’espansione del centro storico in direzione sud, verso la stazione.

Le numerose stanze del palazzo del Governo si affacciano sui cortili interni, che consentono di dare luce naturale agli ambienti. Gli ingressi principali sono invece agli opposti e rappresentati dalle torri della Provincia e della Prefettura, che raggiunge il punto più alto del palazzo.

Per la progettazione del palazzo del Governo, l’architetto decise di fare un viaggio all’interno della Valtellina, per scoprire i tratti distintivi dei suoi edifici. E così ripropose i graffiti osservati sulle facciate di importanti monumenti che trovò nel suo viaggio, come quelli della Basilica della Madonna di Tirano. Per avvicinarsi maggiormente impiegò materiali per lo più locali, dalla pietra verde di Tresivio ai legni di pino cembro e larice delle classiche stue.

Uscendo sul lato di via Vittorio Veneto e attraversando la strada ci si trova al cospetto di un bellissimo edificio con cornici alle finestre e un orologio su di un timpano arrotondato. Al pian terreno, tra due aiuole piantumate si trova il busto di Vittorio Emanuele II di Savoia.

Piazzale Bertacchi ^

Continuando a percorrere via XXV Aprile arriviamo praticamente davanti alla stazione di Sondrio. Piazzale Bertacchi è uno spazio recentemente ristrutturato che presenta al meglio la città a chi arriva via treno.

Reso pedonale, il piazzale Bertacchi ha un ricercato arredo urbano, che alterna l’acqua delle fontane, con il verde degli alberi, le panchine in legno e la pavimentazione in pietra. Questo quasi a sottolineare gli elementi distintivi della città di Sondrio.

La forma di piazzale Bertacchi è allungata e stretta tra gli edifici ai lati e invita il visitatore a incamminarsi e raggiungere il centro cittadino, distante pochi minuti a piedi. Tra il verde della piazzetta spunta anche il monumento ai caduti per l’indipendenza d’Italia, qui posizionato nel novembre 1904.

MVSA – Palazzo Sassi de Lavizzari ^

MVAS - Palazzo Sassi de Lavizzari

Il MVSA, Museo Valtellinese di Storia e Arte, trova posto all’interno del palazzo Sassi de Lavizzari. L’edificio cinquecentesco prese il nome dalla famiglia che ne detenne la proprietà fino al 1922, prima di cederlo al comune di Sondrio a patto che lo trasformasse in un progetto culturale.

Esternamente le linee sono piuttosto rigide e severe, addolcite solamente dal portale settecentesco a bugnato, sormontato da un timpano spezzato. Attraversandolo si accede al cortile interno con un bel porticato.

Percorrendo le sale del museo si possono vedere alcuni resti storici, come il fregio dipinto nel cinquecento, soffitti in legno e una grande stua in legno del seicento con ricchi intagli. L’ultimo piano del palazzo Sassi de Lavizzari è infine il risultato di un sopralzo eseguito nel XIX secolo, creato contestualmente a un’opera di ristrutturazione di cui permangono diversi stucchi decorativi.

Il MVSA venne aperto nel 1994 grazie alcuni studiosi appassionati d’arte che nel 1874 crearono il Comitato Archeologico Provinciale con lo scopo di conoscere e conservare tutto ciò che in provincia (di Sondrio) appartiene all’antiquaria, alle arti e alla storia locale. Così tra le sue sale si trovano resti archeologici preistorici e romani e opere che narrano l’arte locale. Non manca però una sezione dedicata all’arte moderna e contemporanea.

Palazzo Sertoli ^

Giungiamo così in una bella piazzetta su cui si affaccia anche il palazzo Sertoli. Questo palazzo è direttamente collegato a quelli adiacenti, ovvero palazzo Giacconi e palazzo Paribelli.

Palazzo Sertoli è dotato di linee semplici ma ben decorate ed è sempre appartenuto a famiglie nobili di Sondrio, così come gli altri edifici che condividono piazza Quadrivio. Quando però arrivò la peste in città, nel 1630, le case sulla parte meridionale della piazza vennero bruciate e successivamente ulteriormente danneggiate dai lanzichenecchi di Federico II che si trovavano a passare dalla Valtellina per assediare Mantova. Passato qualche anno i Sertoli acquistarono questo edificio e fecero di lunghi lavori di ristrutturazione. Celebrarono poi la loro conclusione dipingendo un affresco lungo lo scalone d’onore, che si può vedere tutt’oggi e che raffigura l’Annunciazione, e con un’iscrizione in cui si commemorano gli eventi drammatici trascorsi.

L’aspetto attuale di palazzo Sertoli si deve però a una ristrutturazione settecentesca, voluta da Cesare Parravicino Sertoli. In questo contesto furono aggiungi i fregi in stucco con mascheroni che possiamo vedere nella facciata sulla piazza, oltre l’aggiunta di un salone per balli al piano nobile, caratterizzato da affreschi con fughe prospettiche ed elementi architettonici.

Facciata di Palazzo Sertoli su piazza Quadrivio

Nel 1715 i Sertoli chiesero al vescovo la possibilità di costruire una piccola cappella che si affacciase sulla piazza e già l’anno successivo la costruzione terminò, come testimoniato dalla data incisa sulla facciata. La cappella venne dedicata a San Francesco Saverio.

Porta di Ponta de Prada ^

Porta di Ponta de Prada - Sondrio

La porta di Ponta de Prada è stata fino all’ottocento il punto di ingresso orientale in città attraverso le antiche mura trecentesche. Questa porta venne aperta nel 1325, insieme a quella in direzione Cugnolo che portava al ponte sull’Adda. La direzione della porta di Ponta de Prada era invece quella della campagna.

Porta di Ponta de Prada rappresentava anche la porta più bella e aveva un’insegna Guelfa sulla sua sommità. Dopo la conquista della Valtellina da parte dei Grigioni sulla facciata vennero dipinti gli stemmi dello Stato delle Tre Leghe, insieme a quelli del Governatore, del Vicario e del Comune.

Originariamente al di fuori di porta di Ponta de Prada correva anche un fossato a protezione del centro storico.

Palazzo Guicciardi ^

Facciata del palazzo Guicciardi in centro a Sondrio

Prendendo via Gesù, al civico 7, troviamo Palazzo Guicciardi. Oggi utilizzato come residenza privata e come bed and breakfast, appartenne alla famiglia Guicciardi. L’edificio è famoso perché al suo interno venne ospitato Giuseppe Garibaldi il 29 giugno 1859, durante la sua avanzata verso gli austriaci.

Palazzo Guicciardi è caratterizzato da un bel portale a tutto sesto che si apre su di una facciata neoclassica del 1871, dotata di quattro paraste ioniche scanalate. Attraverso il portone si entra nell’androne lastricato che porta fino all’importante scalone in pietra.

Biblioteca Villa Quadrio ^

La biblioteca civica di Sondrio è ospitata negli ampi spazi di Villa Quadrio. Il palazzo, costruito tra il 1913 e il 1914, apparteneva ad Emilio Quadrio, un importante scrittore, giornalista, editore e personaggio politico di Sondrio.

Nella progettazione si tentò di adottare uno stile storico, ispirato ai palazzi rinascimentali con espliciti riferimenti alla villa della Farnesina a Roma. Questi elementi vennero mischiati con altri di inizio novecento, ben miscelati a quelli rinascimentali, riconoscibili ad esempio nelle cornici marcapiano e nelle decorazioni delle finestre in cotto e nelle forme dei comignoli.

Accedendo a villa Quadrio si giunge a un locale in cui è conservata la loggia in legno del XVII secolo proveniente dalla chiesetta dell’Angelo Custode, oltre la quale è presente la grande sala utilizzata originariamente per concerti, caratterizzata da un soffitto con ricchi stucchi. In una sala adiacente venne sistemata una stua cinquecentesca prelevata da una casa della famiglia Carbonera. La casa rimase a Teresina Tua, seconda moglie di Quadrio e celebre violinista, la quale nel 1935 donò l’edificio al comune di Sondrio, vincolandone l’uso a scopi culturali.

Via Scarpatetti ^

Via Scarpatetti - Case in pietra e ballatoi in legno

La visita del centro storico di Sondrio sta giungendo verso il termine, ma prima di lasciare la città vogliamo raggiungere a piedi Castel Masegra. Per farlo prendiamo via Scarpatetti, che passa all’interno dell’omonimo quartiere.

Ci sembra di immergerci in una città differente, di un’altra epoca. Questo era infatti il quartiere contadino di Sondrio e ha la particolarità di aver mantenuto le facciata delle case antiche quasi intatte. Caratterizzate da ballatoi in legno, pietre per la posa, involt in pietra, hanno mantenuto un fascino che le rende davvero particolari.

L’intero quartiere Scarpatetti è un insieme omogeneo di case in pietra con vie e scalinate che si incastrano le une nelle altre dando vita a un rione particolare, decorato da stemmi gentilizi e sostegni per lampade ad olio. Salendo verso il castello, prima della conclusione della via, incontriamo anche un vecchio lavatoio ancora funzionante, posto al lato della strada.

Cappella della Madonna dell’Uva ^

Cappella della Madonna dell'Uva a Sondrio

Lungo via Scarpatetti si trovano tre piccole edicole dedicate alla Madonna, culto molto sentito in questo quartiere. Tra queste, alla confluenza con la salita Schenardi, spicca la cappella della Madonna dell’Uva, caratterizzata da una statua in legno seicentesca con una Madonna con Gesù che sorregge un grappolo d’uva.

Durante la nostra visita, però, l’edicola era in ristrutturazione e la statua assente.

Castel Masegra ^

Con una strada in salita raggiungiamo un altro dei monumenti da vedere a Sondrio: castel Masegra. Questo edificio sormonta il centro storico e perciò è ben visibile da tutto il centro.

L’attuale edificio di Castel Masegra è il risultato di diversi interventi durante svariati secoli. La sua prima costruzione avvenne in epoca medievale, nell’XI secolo, su iniziativa di Alberto de’ Capitanei che controllava le pievi di Berbenno e di Sondrio. Già il nucleo originario aveva funzioni militari e di roccaforte, come testimoniato dalle due torri settentrionali, ed aveva una cappella dedicata a Sant’Agata. Nei secoli successivi venne distrutto e ricostruito più volte a causa di scontri che coinvolsero la città di Sondrio.

Solo nel quattrocento, grazie alla famiglia Beccaria, il castel Masegra assunse un aspetto di dimora patrizia. Anche gli anni successivi portarono a diversi cambiamenti, ricostruiti solo in parte, ma che hanno conferito al castello l’aspetto attuale.

Nel 1797 terminò il controllo dei grigioni sulla città, che nel frattempo vi si erano insediati, e castel Masegra venne convertito in caserma, che ospitò le truppe napoleoniche e poi quelle asburgiche. Solo nell’ottocento, dopo il passaggio della Valtellina al regno d’Italia, il castello divenne di proprietà del demanio. Venne trasformato in uffici che richiesero ulteriori cambiamenti alla struttura.

Oggi nelle scuderie di Castel Masegra è stato allestito il Museo Storico Castello Masegra, in cui si può approfondire com’era la vita durante i secoli di dominio da parte dei grigioni sulla Valtellina, dal 1512 al 1797. Al suo fianco si trova anche il CAST (CAstello delle STorie di montagna). Si tratta di un museo narrante che ospita racconti, incontri, mostre e conferenze con un occhio particolare alla promozione della cultura montana.

Chiesa dell’Angelo Custode ^

Facciata della chiesa dell'Angelo Custode di Sondrio

Scendendo dal Castel Masegra per tornare all’auto, incontriamo ancora alcune attrazioni da vedere prima di lasciare Sondrio. Tra queste, quasi nascosta lungo la via, c’è la chiesa dell’Angelo Custode. Si tratta di una piccola chiesetta costruita tra il 1658 e il 1660 e che oggi è sconsacrata. 

L’erezione della chiesa dell’Angelo Custode è avvolta nella leggenda, infatti si diceva che questo punto del centro storico fosse un luogo di ritrovo di streghe che celebravano riti sinistri e illeciti. La popolazione accolse quindi favorevolmente la costruzione della chiesa, che avrebbe portato un controllo in zona. Nel 1673 venne aggiunto anche il campanile che si poggia su uno sperone di roccia. Anche la chiesa, quando fu eretta, richieste di scavare la roccia. La facciata è caratterizzata da una cornice che la divide in sei zone rettangolari, e in quella centrale posta al pian terreno si trova il portale dotato di una cornice in pietra grigia con timpano spezzato.

All’interno della chiesa dell’Angelo Custode c’è un dipinto raffigurante l’Angelo Custode.

Da qui continuiamo poi lungo via Antonio Longoni, dove le case storiche si alternano ad edifici più recenti.

Via Antonio Longoni a Sondrio

Piazza Cavour ^

Piazza Cavour di Sondrio

Scendendo arriviamo praticamente in corrispondenza del torrente Mallero. Qui c’è l’ultima delle piazze di Sondrio lungo il nostro itinerario, ovvero piazza Cavour. Conosciuta anche come piazza Vecchia, è tra le più antiche della città e per svariati secoli ospitò il mercato con merci provenienti da tutta la Valtellina. 

Piazza Cavour ha ua forma allungata e su di un lato è chiusa da palazzi del settecento, tra cui spunta la tettoia del mercato, una struttura di epoca fascista, chiusa da un muro da cui sgorga l’acqua che si getta in una fontana a raso piazza.

Ponte sul Mallero ^

In corrispondenza di piazza Cavour è anche presente un attraversamento del torrente, conosciuto con il nome didascalico di ponte sul Mallero. Per molti secoli il passaggio qui presente rappresentò l’unico collegamento tra il centro storico di Sondrio e il quartiere Cantone.

Ponte Coperto sul Torrente Mallero - Sondrio

Oggi il ponte sul Mallero è un bel ponte coperto, ricostruito nel 1987 dopo un’alluvione, con fioriere sui due lati.

Si conclude così la visita del centro storico di Sondrio.

Cosa vedere nei dintorni di Sondrio ^

Terminata la visita del centro di Sondrio, nella stessa giornata si ha tempo a sufficienza per poter raggiungere anche alcune altre destinazioni nelle vicinanze.

Se si hanno più giorni a disposizione vale invece la pena fare un tour della Valtellina: un luogo ricco di paesaggi naturali suggestivi e di cittadine ben conservate.

Ecco cosa vedere nei primi dintorni della città di Sondrio.

Chiesa di Sant’Antonio Abate ^

A circa 3 chilometri dal centro di Sondrio in direzione est, c’è la chiesa di Sant’Antonio Abate, proprio al fianco del più famoso Castel Grumello. Questa chiesa venne eretta nel XVII secolo per sostuirne una, divenuta troppo piccola, posta a nord del castello.

La chiesa di Sant’Antonio Abate risale al 1668 e esternamente appare per lo più allo stato grezzo, ad esclusione del campanile che venne restaurato alcuni anni fa. La facciata si sviluppa in verticale ed è dotata di un timpano sotto al quale si apre una grande finestra. Sotto, invece, c’è un protiro sorretto da sottili colonne.

Internamente gli spazi sono organizzati su di un’unica navata su cui si aprono due cappelle laterali, in cui quella sinistra riporta lo stemma della famiglia Parravicini e affreschi settecenteschi, mentre quella di destra presenta motivi architettonici. L’altare maggiore presenta invece un affresco che simula un altare in marmo.

Facciata della Chies di Sant'Antonio Abate - Dintorni di Sondrio

Castel Grumello ^

A piedi, in appena un paio di minuti, giungiamo al Castel Grumello. Si tratta di un’importante elemento storico dei dintorni di Sondrio.

Castel Grumello è posizionato su di un monte chiamato Grumello, le cui pendici sono coltivate con vigneti terrazzati. Il castello venne fondato agli inizi del XIV secolo da Corrado De Piro. Negli anni ospitò al suo interno diverse personalità, tra cui Azzone Visconti. Come gli altri castelli della Valtellina venne smantellato dai Grigioni nel 1526. La sua particolarità è quella di essere un castello gemino, ovvero formato da due distinti fortini. Uno militare (ad est), dotato di una torre imponente, ed uno residenziale (ad ovest) caratterizzato da una sala con camino.

Castello Militare ^

Il castello militare era la parte che accoglieva la guarnigione militare ed è caratterizzato da mura in calce e pietre locali fondate direttamente sulla roccia, che si adattano all’andamento della montagna. Lungo le mura è possibile vedere finestre e aperture che venivano utilizzate per incastrarvi le travi in legno dei solai dei vari piani. In questa parte di Castel Grumello spicca la torre di avvistamento costruita sulla roccia nuda e dotata di mura possenti larghe anche un metro e mezzo. La torre, alta 17 metri, presenta ancora oggi una parte rivestita in calce. Al suo interno sono stati riposizionate travi di legno che sostenevano i pavimenti dei piani dai quali i soldati proteggevano il castello. Sull’altezza si aprivano finestre e feritoie da cui si affacciavano balestrieri e arcieri.

Castello Residenziale ^

La parte occidentale del Castel Grumello venne costruito come residenza nobiliare ed era dotata di una torre, di cui oggi rimane sola la base. Alcuni spazi sono stati ricostruiti con i materiali originari, come la sala con la cappa del camino e le pavimentazioni con travi e assi di legno. Le mura a protezione erano dotati di diversi elementi difensivi: feritoie a forma di croce dietro alle quali si posizionavano arcieri e balestre, finestre con un doppio sedile che facevano accomodare le sentinelle durante la guardia, merli ghibellini a coda di rondine con buche in cui venivano inserite girandole di legno.

Durante il suo restauro sono stati fatti degli scavi che hanno riportato alla luce le fondazioni di altri edifici, come una terza torre, una vasca con pavimento in cocciopesto, una cisterna d’acqua e un edificio con quattro vani residenziali utilizzati probabilmente per ospitare i militari. Oltre a questi elementi sono pervenuti anche altri oggetti, come un dardo, cunei di ferro, speroni, un guanto di maglio di ferro e altri piccoli strumenti. Altri resti testimoniano invece la presenza di vita in questa località fin da tempi preistorici: alcune coppelle incise nella roccia con forma circolare hanno dato vita a questa ipotesi.

Santuario della Casa della Madonna Nera di Loreto ^

A 6 chilometri dal centro di Sondrio e a 4 chilometri da Castel Grumello in direzione est, c’è il Santuario della Casa della Madonna Nera di Loreto.

Ci troviamo in località Tresivio e notiamo la grande chiesa già passando dalla strada principale, qualche metro sotto l’edificio sacro. In questo luogo era presente una chiesa già dagli inizi dell’XI secolo. L’attuale chiesa risale però a un ex voto del 1630, periodo in cui impazzava la peste in Valtellina. Una volta passata, cominciarono i lavori di costruzione, che si protrassero dal 1646 al 1790. Della vecchia chiesa, titolata a Santa Maria di Tronchedo, si possono vedere ancora i resti nell’attuale cripta.

Santuario della Casa della Madonna Nera di Loreto - Dintorni di Sondrio

Il Santuario della Casa della Madonna Nera di Loreto è caratterizzato da una facciata maestosa, in stile barocco, che si innalza sulla vallata. Due ordini di cornicioni sovrapposti spezzano la facciata in tre sezioni e dividono le linee delle otto lesene verdi. Sulla sommità due torrette con cupola e lanterna rendono perfettamente simmetrica la chiesa.

Gli interni sono a una navata e ospitano alcuni altari laterali sormontati dai matronei. All’incrocio con il transetto è posizionata la Santa Casa di Nazareth, realizzata in legno nel 1701, con all’interno una statua della Madonna, rappresentata come quella di Loreto, ovvero nera. Il pavimento in pietra grigia risalta sul bianco dei muri, rotto da alcune lesene rosa con motivi floreali.

Santuario della Madonna della Sassella ^

A 5 chilometri in direzione ovest dal centro di Sondrio, si trova invece il Santuario della Madonna della Sassella. Questo è un edificio religioso molto caro ai sondriesi e fonda la sua storia nell’antichità.

Dobbiamo tornare in epoca altomedievale, quando avvenne l’apparizione della Madonna all’arciprete di Sondrio nel 932. Questo gli chiese esplicitamente che venisse costruita una chiesa in suo onore e così venne fatto. L’attuale Santuario della Madonna della Sassella è però più recente, venne infatti ricostruito durante il quattrocento.

Facciata del Santuario della Madonna della Sassella - Dintorni di Sondrio

Agli esterni venne messa mano anche in seguito, infatti non è più possibile vedere il rosone della facciata, che è stato chiuso con l’aggiunta del porticato seicentesco dotato di tre grandi archi. Sulla lunetta che sormonta il portale ad arco è presente la rappresentazione della Navità. All’interno del Santuario della Madonna della Sassella gli spazi sono divisi su tre campane con archi a volta e si trovano alcuni affreschi di quel periodo, recuperati recentemente grazie a un restauro. Altri sono invece del seicento, così come l’altare in legno ancora qui posizionato. Particolare è anche la vetrata colorata di origine cinquecentesca che rappresenta la natività, posta alla destra dell’abside.

Torre Sassella ^

Torre Sassella

Praticamente davanti al Santuario della Madonna della Sassella c’è un altro monumento storico: la torre Sassella. Da qui si può godere della sua sommità e, nella struttura in pietra, oggi è stato ricavato un buon ristorante. Gli interni ricevono luce attraverso una serie di finestre ad arco che si trovano su di ogni lato, due per i lati corti e cinque per i lati lunghi della pianta rettangolare della torre.

La torre Sassella è ben più recente del santuario, venne infatti eretta nel 1720 all’interno di un progetto di risistemazione della piazza su cui si affaccia. Era prevista la costruzione di diversi edifici che potevano essere impiegati come depositi per le merci durante fiere e mercati che qui si svolgevano anche grazie al grande afflusso di fedeli. In realtà il progettò non riuscì mai a decollare e la torre Sassella fu uno dei pochi edifici a vedere la luce.

Mappa dell’itinerario di Sondrio e dintorni ^

Ecco la mappa dell’itinerario tra le cose da vedere nel centro storico di Sondrio. Nella mappa si trovano segnalati anche i punti indicati nei dintorni, ma non sono direttamente collegati tra loro, perché devono essere raggiunti con i mezzi e possono essere visti nell’ordine che si preferisce.

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Sondrio in Un Giorno - Cosa VedereCosa vedere a Sondrio e nei suoi dintorni in una giornata. Scopri la guida con mappa dell'itinerario, foto e informazioni dettagliate.https://www.lorenzotaccioli.it/sondrio-in-un-giorno-cosa-vedere/
Lorenzo Taccioli