Stresa – la Città di Partenza per le Isole Borromee

Isola Bella dal lungolago di Stresa

Arriviamo a Stresa che è circa l’ora di pranzo, dopo aver visitato il suggestivo eremo di Santa Caterina del Sasso e ancor prima il centro storico di Arona. Si tratta di una delle tratte più lunghe che affrontiamo con il traghetto, ma è in realtà dura appena qualche minuto.

Anche in questo caso il traghetto che abbiamo preso per il tour sul Lago Maggiore ci lascia adiacenti al centro cittadino che è raggiungibile in pochi passi. L’ora centrale della giornata, unita al sole forte di una giornata primaverile, rende la luce piuttosto dura ma le temperature abbastanza permissive, al contrario di quanto può succedere nelle assolate giornate estive.

Intorno a noi ci sono tantissimi turisti che si informano per la visita alle Isole Borromee, così vicine alla costa di Stresa che si ha l’impressione di poterle raggiungere facilmente a nuoto e, probabilmente, sarebbe proprio così se fosse concesso nuotare nelle aree battute dai battelli che fanno la spola tra queste destinazioni.

La parte di turisti che non chiede informazioni è invece seduta ad uno dei tantissimi tavolini presenti in piazza Cadorna, a godersi un pranzo in relax guardando l’andirivieni di persone. Qualora non ci si voglia fermare troppo a lungo per la pausa pranzo, a Stresa sono presenti anche numerose botteghe in cui prendere qualcosa da asporto per risparmiare un po’ di tempo. Noi optiamo per qualche pizzetta in un forno (non riesco mai a resistere al salato!) e un gelato, ma non si ha che l’imbarazzo della scelta.

Scopri Stresa – l’affaccio sul Golfo Borromeo

Dov’è Stresa
Cosa Vedere a Stresa
Breve Storia di Stresa

Dov’è Stresa ^

Stresa si trova in Piemonte, siamo infatti tornati nella sponda occidentale del lago, e fa parte della grande provincia di Verbano Cusio Ossola, famosa per diversi altri laghi che ha al suo interno (il lago d’Orta, il lago di Mergozzo), oltre che per la bellissima Domodossola. La città di Stresa si divide in quattro parti, le quali vanno a coprire quasi qualsiasi tipologia possibile, infatti ha una parte storica che è quella costiera dove siamo in questo momento, una parte insulare che è composta dalle isole Borromee (l’isola Madre, l’isola Bella e l’isola dei Pescatori), una parte collinare ed anche una parte montana nella quale è presente anche una stazioni sciistica all’altitudine di 1491 metri sul livello del mare e raggiungibile tramite una funivia riaperta nell’estate 2016.

Cosa Vedere a Stresa ^

Sarà difficile trascorrere molto tempo nel centro storico di Stresa, che nonostante il bel centro storico estremamente curato, soffre il richiamo delle vicinissime isole Borromee che attirano la maggior parte del turismo di chi arriva in questa destinazione. Le isole sono infatti ben visibili da qualsiasi punto della costa della città, soprattutto l’isola Bella che mostra in questa direzione proprio il grandissimo e sfarzoso giardino che l’ha resa così conosciuta.

Noi cominciamo la nostra visita da piazza Cardona, una calda piazza su cui si affacciano tantissime attività commerciali, da gelaterie a ristoranti e piccoli negozietti e decorata da grandi alberi, che ahimè non fanno molta ombra.

Da qui, imboccata via Principe Tomaso ci muoviamo per i vicoli del centro storico che spesso regalano scorci degni di una cartolina, con case decorate da finestre in legno e piccoli archi sotto cui passare per proseguire la visita, come quello della farmacia medicamentaria.

Uno degli angoli più importanti della città è sicuramente quello dove risiede la chiesa del patrono di Stresa, ovvero la chiesa di Sant’Ambrogio e Theodulo. Con tantissimi palazzi a ridosso, la chiesa dai colori chiari si presenta molto imponente. La facciata neoclassica, corredata di angeli che suonano strumenti musicali, nasconde la struttura con pianta a croce greca.
La chiesa di Sant’Ambrogio e Theodulo venne costruita nel 1790 ed è dotata di tre altari che ospitano dipinti importanti e, in quello di destra, si trovano le spoglie di San Vitaliano un piccolo bambino divenuto martire. La storia di Vitaliano, che l’ha portato ad essere venerato come protettore dei bambini, è piuttosto crudele: venne infatti portato via alla sua famiglia e ucciso all’età di quasi undici mesi dai romani anticristiani nel 260. Quando nel 1833 il suo corpo venne rinvenuto all’interno delle catacombe, l’allora papa decise di trasferire il suo corpo da Roma fino a Stresa, dove nacque la sua venerazione.

A poca distanza dalla chiesa di Sant’Ambrogio e Theodulo sorge anche la villa Ducale: la famosa villa settecentesca, anch’essa in stile rinascimentale, della città di Stresa. All’esterno della villa è presente anche un bel giardino esotico, inizialmente concepito per contenere specie rare di piante. La villa ducale è visitabile tutti i giorni, esclusi sabato e domenica.

Lasciamo la parte più storica di Stresa e ci dirigiamo verso il lungolago, seguendo la costa che si affaccia sul lago Maggiore. Enormi piante verdi abbelliscono e recano sollievo durante la passeggiata e non mancano ville storiche immerse nel verde, alcune delle quali sembrano essere abbandonate tanto la vegetazione si è impossessata di loro.
Sul lungolago non manca anche qualche statua, come il grande monumento ai caduti con affissa la corona in alloro. La grande statua che dà le spalle al lago e guarda i passanti è anche una rappresentazione della forza e della potenza dei valorosi combattenti che lasciarono la vita duranti gli scontri mondiali.

Stresa Grand Hotel des Iles Borromees

Continuando a passeggiare per il lungolago si passerà davanti anche allo storico palazzo del Grand Hotel des Iles Borromees, la cui costruzione cominciò in concomitanza con l’unità d’Italia e visto il crescente successo turistico, i proprietari di adoperarono in fretta per ingrandirlo. Il grand Hotel del Iles Borromees ha ospitato durante gli anni un’infinità di personaggi storici e celebrità dello showbusiness.

Da questo punto del lungolago iniziano frequenti terrazzetti con vista sull’isola Bella e le altre isole Borromee del lago Maggiore. Questi terrazzi sono frequentemente decorati da romantiche ringhiere e grandi alberi corredati di panchine sopra le quali fermarsi a godere del panorama.

Con qualche altro passo si imbocca la lunga e diritta via alberata che conduce fino al secondo terminal traghetti della città di Stresa e che ci condurrà fino alla prossima tappa del tour: l’isola Bella. Proprio al fianco del terminal per i traghetti è presente anche la stazione per la risalita sui monti della città di Stressa, la funivia.

Breve Storia di Stresa ^

L’origine di Stresa è piuttosto antica, sebbene inizialmente non fosse altro che un piccolo agglomerato di case che si affacciano sul lago. Famosa è una pergamena che cita l’esistenza della città ed è risalente al 998 D.C.

Questo piccolo borgo non riusciva a svilupparsi e rimaneva più che altro un ritrovo di pescatori, perché Stresa era difficilmente raggiungibile via terra, ma solamente via lago. Nonostante ciò, durante il XVII secolo, la famiglia Borromeo scelse quelle che ora sono conosciute come isole Borromee per edificarci sopra sfarzose ville. Contestualmente nel 1770 un imprenditore molto abbiente decise di costruire sul lungolago di Stresa e ciò attirò la duchessa di Genova e sua figlia Margherita, che iniziarono a trascorrere le vacanze in questa località. Si aprì quindi la nuova vita di Stresa che diventò la destinazione per tanti personaggi illustri.

All’inizio dell’ottocento, nel 1805, fu anche completata la strada napoleonica, così chiamata per via della richiesta di Napoleone Bonaparte di avere una strada “transitabile ai cannoni” che collegasse Briga a Domodossola. Questa strada passava proprio per Stresa e ciò rese inevitabile l’aumento dei turisti per questa città con un panorama sul lago così splendido, dovuto anche alle vicinissime isole Borromee.

Circa un secolo più tardi venne invece aperto il traforo del Sempione, che collega la Val d’Ossola con la Svizzera, e ciò permise sempre a più turisti, anche dall’Europa, di raggiungere velocemente le sponde del lago Maggiore e di fermarsi a Stresa per godere della piacevole atmosfera della “Belle Epoque”.

Leggi tutte le tappe del Tour di una giornata sul Lago Maggiore.

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Lorenzo Taccioli