L’Emilia Romagna è la mia regione, di nascita e anche di residenza. Si tratta di un bellissimo territorio, estremamente vivo, che ha molto da offrire sia in termini paesaggistici che di città d’arte.
La parte che conosco maggiormente è quella romagnola, ma durante gli anni ho visitato parecchie mete anche in Emilia. Attraverso la via Emilia si possono visitare quasi tutte le province della regione: Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ravenna, Forlì Cesena e Rimini, lasciando fuori solo la provincia di Ferrara.
L’Emilia e la Romagna sono due parti della stessa regione, una regione con due anime. Entrambe hanno una storia ed una cultura che si unisce e si distingue allo stesso tempo: a parte i dialetti parlati nelle varie province che cambiano sensibilmente, anche il cibo e i prodotti tipici sono differenti, così come i vini, le colture e le tipologie di allevamenti.
Mentre la parte emiliana è più votata all’industria e alla produzione, la parte romagnola si sente a suo agio nel terziario, con il turismo che la fa da padrone. Non a caso l’accoglienza romagnola è conosciuta anche oltre i confini nazionali.
Ciò che rende l’Emilia Romagna così speciale è la varietà del territorio: dalla riviera si passa alla dolci colline fino ad arrivare agli Appennini, i nostri monti. In mezzo a tutto ciò si trovano città d’arte dalla storia antichissima (Ravenna e Bologna sono solo un piccolo esempio), tanti e piccoli borghi di origine medievale ottimamente conservati e tuttora vissuti con entusiasmo e ricchi di eventi, laghi, foreste (l’Appenino Tosco Romagnolo è un luogo ricco di magia) e fenomeni naturali unici a livello nazionale (come le Salse di Nirano o il “vulcano” più piccolo d’Italia).
Bisogna necessariamente conoscere l’Emilia Romagna per avere una visione completa dell’Italia e per apprezzare le sue città, la sua vita, la sua cultura, il suo cibo e la sua gente.