Il termine fiordo arriva direttamente dalla Norvegia. Non si tratta di una casualità, ma è dovuto al fatto che questa nazione è con ogni probabilità la più ricca al mondo di questi fenomeni naturali, nonostante il fiordo più lungo (350 chilometri) sia in Groenlandia.
Con il termine norvegese fjord, italianizzato in fiordo, si indica il fenomeno naturale per il quale una stretta insenatura nella costa prosegue nell’entroterra per diversi chilometri inserendosi tra zone montuose.
Il fiordo è un fenomeno tipico di aree montane e che furono interessate dal fenomeno della glaciazione, non a caso si trovano in Norvegia, Groenlandia, Islanda, Scozia e tanti altri paesi del nord.
Nella maggior parte dei casi il territorio che avvolge il fiordo è piuttosto ripido, ma allo stesso tempo coperto da una folta vegetazione. Il fenomeno con il quale si sono formati questi spettacoli naturali è piuttosto chiaro: durante l’era glaciale erano presenti dei ghiacciai al di sotto del livello del mare e, quando questi si sono scongelati, hanno lasciato libero lo spazio tra le alte montagne per il mare che ha così fatto il suo corso, entrando per chilometri nell’entroterra su di una valle dalla tipica forma a U.
Amo la natura selvaggia e fredda, tipica del nord Europa e per questo motivo non posso che amare anche questo fenomeno, che non è una prerogativa solamente norvegese, ma anzi vede anche in Italia un suo esemplare nella Marche: la gola del Furlo.