Le scogliere sono tra i paesaggi naturali più suggestivi al mondo. Uniscono solitamente due luoghi molto differenti tra loro: le montagne al mare, creando scorci suggestivi e impervi.
La loro genesi è spesso molto antica e dovuta alla forza corrosiva delle acque marine e del vento che giorno dopo giorno hanno eroso parte del terreno emerso dalle acque e scolpito la forma irregolare delle scogliere. Per questo motivo la loro forma non è mai definitiva, ma anzi varia di anno in anno, tendenzialmente perdendo da qualche centimetro fino a interi metri dove la forza dell’oceano si fa più potente.
Nei miei viaggi, nonostante raramente siano stati organizzati come rilassanti al mare, spesso mi è capitato di imbattermi in scogliere che lasciano a bocca aperta. Soprattutto quando vi si arriva durante l’ora del tramonto e intorno a noi ci sono poche persone, lo spettacolo si fa davvero suggestivo. La forza della natura si manifesta in tutto il suo splendore: da una parte il risultato di anni di contrapposizione tra acqua e roccia. Dall’altro i colori caldi di un tramonto accompagnati dallo sciabordio regolare delle onde che si infrangono sulla parete rocciosa. La posizione rialzata sul mare dona poi spesso e volentieri una brezza piacevole che si fra progressivamente più forte.
Mi è capitato di imbattermi in bellissime scogliere durante tantissimi viaggi. Da quelle di Vignanotica in Gargano e tutte quelle della Puglia, a quelle di Capri per rimanere in Italia. Ma anche all’estero sono tantissime quelle incontrate: dalla Scozia all’Irlanda, dalla Norvegia a quelle di Marsiglia, dall’Islanda durante il sole di mezzanotte a quelle danesi dell’isola di Mon o nei pressi di Skagen.
Ogni volta è stata un’emozione, e continuerà ad esserlo durante i prossimi viaggi.