Taormina in un giorno – Cosa Vedere

Taormina e il suo teatro Antico - Cosa vedere

Taormina è una delle tappe imperdibili della Sicilia, soprattutto se ti trovi sulla costa orientale. Questa città, famosa per il suggestivo teatro Greco a cui l’Etna fa da sfondo, è davvero sorprendente. Ad ogni passo tra i suoi vicoli ti troverai davanti a scorci incredibili, sia sulla natura della costa che sui monti Peloritani.

Non da meno sono i suoi resti archeologici, i suoi palazzi e le bellissime piazze. Cerca di arrivare in prima mattinata, così da anticipare le orde di turisti che ogni giorno invadono il suo centro storico.

In questa guida completa a Taormina troverai le informazioni su tutte le destinazioni da vedere.

Dove si trova Taormina ^

Taormina è in Sicilia e più precisamente sulla costa orientale, in provincia di Messina. Occupa una posizione a metà via tra il centro di Messina e il centro di Catania, alle pendici del vulcano Etna.

Il suo territorio è montuoso, infatti trova posto su di una terrazza del monte Tauro, la cui sommità veglia la cittadina dall’alto. Taormina è a 206 metri di altezza sul livello del mare, ma attraverso una bella passeggiata puoi raggiungere velocemente anche la spiaggia.

Come arrivare a Taormina ^

Per arrivare a Taormina devi raggiungere la Sicilia orientale. Puoi farlo in auto, oppure in aereo (Catania è l’aeroporto più vicino). A Catania puoi anche prendere l’autobus che collega le due città in maniera diretta. Volendo puoi arrivare anche in treno, ma dovrai scendere a Taormina-Giardini e procedere poi in autobus per arrivare in centro.

Un’altra possibilità è quella di arrivare a Taormina in auto, percorrendo l’austrada A18 da Catania o da Messina, con uscita Taormina.

Dove parcheggiare a Taormina ^

Se sceglierai di raggiungere Taormina in auto dovrai trovare anche un parcheggio. Essendo costruita sul crinale della montagna ed essendo letteralmente invasa dai turisti, quello del parcheggio può essere un bel problema. Per questo motivo ti consiglio di arrivare in prima mattinata, prima che arrivino gran parte degli altri turisti. Questo ti permetterà anche di godere maggiormente della città.

Fortunatamente ci sono quattro parcheggi (a pagamento) in cui puoi lasciare l’auto. Escluso quello di Mazzarò, utile per visitare l’Isola Bella, gli altri tre sono nei pressi del centro. Io ti consiglio il parcheggio di Porta Catania, con ben 650 posti e 5 piani, è praticamente a 200 metri da corso Umberto, la via principale della città.

Gli altri due parcheggi sono parcheggio Lumbi, con 965 posti auto e una navetta gratuita che ti porta in centro, e il parcheggio di porta Pasquale nella parte nord del centro cittadino.

Quanto ci vuole a girare Taormina ^

Il centro storico di Taormina, nonostante sia ricchissimo di attrazioni da vedere, può essere visitato comodamente in una mezza giornata. Potresti poi spendere un’altra mezza giornata o un intero weekend nella sottostante Isola Bella, che d’estate richiama tantissimi turisti per via del suo splendido mare.

Cosa vedere a Taormina ^

Taormina saprà sorprenderti con il suo mix di importantissimi resti archeologici, scorci suggestivi, palazzi antichi, vie curatissime e natura selvaggia. Passeggiando per il suo corso Umberto I scoprirai buona parte di quello che la città ha da offrire ai turisti e potrai scegliere di concludere la giornata in spiaggia, nei pressi della suggestiva Isola Bella.

Ecco l’itinerario tra le cose da vedere a Taormina.

Chiesa di Sant’Antonio Abate ^

Prima ancora di accedere al centro storico di Taormina, giusto prima di porta Catania, ti imbatterai nella piccola chiesa di Sant’Antonio Abate.

Come tradisce la sua struttura completamente in pietra, le sue origini sono piuttosto antiche. È stata infatti costruita nel 1330 dove, all’epoca, arrivava la cinta muraria e dove era posizionata una torre con la porta di Sant’Antonio, a cui la chiesa deve il nome.

La facciata a capanna è dotata di un campanile barocco inglobato nella struttura sul lato sinistro e di una piccola croce sulla sommità. Il portale con timpano ad arco ha influssi di arte gotica ed è realizzato in pietra calcarea bianca. Accedendo alla sua unica navata troverai una nicchia con la statua in legno di Sant’Antonio Abate, ma anche un presepe permanente realizzato nel 1953. In questo presepe potrai vedere molti monumenti della stessa Taormina.

Purtroppo la chiesa di Sant’Antonio Abate fu vittima di un bombardamento durante la seconda guerra mondiale, ma venne prontamente ricostruita riutilizzando le stesse pietre originarie.

Porta Catania ^

Porta Catania - Ingresso meridionale a Taormina

Fai il tuo ingresso nel centro storico di Taormina attraverso porta Catania. Questa grande porta ad arco a tutto sesto è anche conosciuta come porta del Tocco, perché anticamente alle 13:00 (orario scandito da un tocco) si tenevano le riunioni pubbliche nella piazzetta adiacente alla porta.

Porta Catania si apre nella mura storiche, nella parte meridionale del centro cittadino. Queste sono le seconde mura erette, risalenti al 1440. Al di sopra dell’arco è infatti riportata questa data, oltre che lo stemma aragonese.

Palazzo dei Duchi di Santo Stefano ^

La facciata del palazzo dei Duchi di Santo Stefano

Praticamente affiancato alla porta Catania, addossato alle mura, svetta il palazzo dei Duchi di Santo Stefano. Questo maestoso edificio nobiliare è formato da un palazzo Torre eretto agli inizi del XV secolo e da un bellissimo giardino.

Il palazzo dei Duchi di Santo Stefano presenta elementi dell’arte gotica siciliana con richiami arabo-normanni. Due facciate sono caratterizzate da un fregio che dà vita a un merletto d’intarsi realizzato attraverso l’alternanza di pietra lavica e pietra di Siracusa. Molto belle sono le bifore trilobate del secondo piano, dotate di un rosone traforato. La scala esterna che puoi prendere per accedere al primo piano del palazzo è invece un’aggiunta del XVIII secolo.

Il giardino è dotato di un antico pozzo utilizzato per la raccolta dell’acqua piovana.

Dopo essere stato abitato da svariate personalità durante i secoli, oggi il palazzo dei Duchi di Santo Stefano è la sede della Fondazione Mazzullo, scultore locale del novecento. Sia all’interno dell’edificio che nel giardino potrai visitare gratuitamente trentanove sculture e diciassette disegni dell’artista.

Corso Umberto I ^

Imbocca ora corso Umberto I che, passando per varie attrazioni, ti condurrà direttamente nel cuore del centro di Taormina.

Corso Umberto I è la via più importante della città e anticamente faceva parte della via Valeria che collegava Messina a Catania. Non a caso il limite meridionale del corso è porta Messina a nord e porta Catania a sud. Percorrendo questa strada ti imbatterai anche in una miriade di ristoranti e negozi che vendono prodotti tipici durante tutto l’anno.

Ex chiesa del Carmine ^

Ex chiesa del Carmine a Taormina

Proseguendo lungo corso Umberto noterai sulla tua sinistra l’ex chiesa del Carmine, in posizione rialzata. Questa risale al 1662, quando venne costruita in stile barocco insieme al convento dei frati Carmelitani.

Purtroppo poco resta della struttura originaria, perché oltre ai numerosi saccheggi durante i secoli, i bombardamenti della seconda guerra mondiale l’hanno gravemente danneggiata. Prontamente ricostruita svolge ora la funzione di auditorium o spazio espositivo.

Duomo di Taormina – Basilica cattedrale di San Nicolò di Bari ^

In pochi passi raggiungerai poi piazza Duomo, dove troverai ad attenderti la basilica cattedrale di San Nicolò di Bari, ovvero il duomo di Taormina.

Questa chiesa risale alla prima metà del quattrocento, quando prese il posto di una piccola chiesa medievale dedicata a San Nicola di Bari. La nuova costruzione rappresenta un tipico esempio di chiesa – fortezza ed è uno dei principali monumenti cittadini di epoca medievale, realizzato in stile romanico – gotico siciliano. Nei secoli successivi furono apportate alcune modifiche, come la realizzazione dei portali in stile rinascimentale o l’aggiunta di elementi barocchi anche sulla facciata. Solo nel novecento si optò per riportare alla luce le strutture primitive parzialmente coperte dagli elementi barocchi.

Il nome di chiesa – fortezza è legato all’architettura piuttosto squadrata e agli elementi di fortificazione sull’esterno. Già nella facciata potrai infatti notare una merlatura a corona, mentre sul retro si innalza la torre a bastione che, da metà del XVIII secolo ospita le campane. Nella facciata si apre il grande portale rinascimentale con timpano spezzato, sopra al quale trova posto un grande rosone scolpito.

Accedendovi troverai tre navate disposte su di una pianta a croce latina. Le due navate laterali conservano sei altari, mentre la navata centrale è caratterizzata da un soffitto a travi di legno con mensole intagliate. Tra le varie tesi, c’è anche quella che sostiene che le colonne delle navate siano state prelevate dal tetro greco cittadino.

Fontana di piazza Duomo ^

Fontana di piazza Duomo a Taormina - 4 fontane del 1635

Sempre su piazza Duomo, davanti alla basilica, noterai la fontana del 1635. Purtroppo nelle giornate con molti turisti dovrai sgomitare un po’ per vederla bene, perché viene solitamente presa d’assalto da chi cerca una seduta.

La fontana in stile barocco prende il nome di 4 fontane, per via delle quattro colonne angolari da cui fuoriusciva l’acqua per mezzo di altrettanti cavallucci marini. Oggi solo uno è ancora in funzione.

La struttura della fontana vera e propria è la parte centrale, dotate di due vasche. Una di queste riporta incisi i nomi degli amministratori cittadini che ne ordinarono la costruzione. Negli elementi scultorei che danno forma alla fontana potrai riconoscere una Centauressa con in testa la corona che tiene in mano uno scettro e un globo.

Municipio di Taormina – Palazzo dei Giurati ^

Municipio di Taormina - Palazzo dei Giurati

Proseguendo ancora su corso Umberto raggiungi il municipio di Taormina, ovvero il palazzo dei Giurati. Questo palazzo, simbolo del potere comunale, risale al settecento e potrai riconoscerlo per via delle bandiere e del grande portone ad arco a tutto sesto, incorniciato in pietra chiara. Anche le finestre sono incorniciate in pietra e dotate di mensole, sia al piano inferiore che al piano rialzato. Quelle superiori sono inoltre decorate con cornici sempre in pietra chiara.

Guardando con attenzione la facciata del palazzo dei Giurati potrai anche notare la presenza di stelle ebraiche, a testimonianza della presenza di ebrei in città già in epoche lontane.

Palazzo Ciampoli ^

Continua l’itinerario tra le cose da vedere a Taormina e ti imbatterai nel palazzo Ciampoli, in posizione rialzata. Il suo particolare stile gotico catalano ben cela le sue antiche origini. Costruito nel 1412, data riportata anche nello stemma sopra al portale principale, deve il suo nome alla famiglia che per ultima ne fu proprietaria, prima di cederla alla regione Sicilia.

Palazzo Ciampoli era una residenza nobiliare, ma al contrario delle altre presenti in città, era posta appena fuori dalle mura che fortificavano il centro.

Potrai riconoscere l’edificio per via dei suoi merletti e delle cinque bifore poste sopra ad una fascia marcapiano che corre lungo tutta la larga facciata. Al pian terreno c’è il grande portone d’ingresso che ti permette di accedere agli spazi oggi riservati a mostre ed eventi. È inoltre presente un giardino che dal 1926 ospita un hotel.

Torre dell’Orologio ^

Torre dell’Orologio è anche nota come Porta di Mezzo, per via della sua posizione centrale e del grande arco al pian terreno che ti introdurrà nella bellissima piazza IX Aprile. Questa porta separa anche il borgo medievale dalla parte classica ed ellenistica di Taormina.

Le sue origini vanno ricercate nel XII secolo, quando venne eretta sui resti di una struttura difensiva risalente addirittura al IV secolo a.C.. Purtroppo durante un’invasione da parte dei francesi, nel 1676, la torre venne abbattuta, ma fu prontamente ricostruita e nell’occasione dotata del grande orologio che ancora oggi trova posto al di sotto dei merletti della sommità. Oggi la sua altezza è di circa 24 metri.

Passando attraverso la torre dell’Orologio potrai notare anche un bell’affresco della Madonna col Bambino.

Piazza IX aprile ^

Piazza IX aprile di Taormina con la pavimentazione a scacchi

Arrivato in piazza IX aprile non potrai fare a meno di riconoscerla, anche per via della sua pavimentazione a scacchi. Questa è infatti la piazza più celebre di Taormina, rappresentata in tantissime cartoline e immagini promozionali della città. Dotata di un bellissimo balcone da cui puoi godere del panorama sull’Etna e la baia di Naxos, deve il suo nome al 9 aprile 1860.

In questa data si sparse la voce che Garibaldi era sbarcato a Marsala con l’intento di liberare la Sicilia dai Borboni. Nonostante l’informazione fosse errata (Garibaldi arrivò il 9 maggio), la piazza prese comunque questo nome.

Da piazza IX aprile, oltre al bellissimo paesaggio, puoi godere della vista sulla torre dell’Orologio, la chiesa di San Giuseppe, l’ex chiesa di Sant’Agostino e i monti che incombono sulla città e che ospitano un castello e un santuario.

Chiesa di San Giuseppe ^

La chiesa di San Giuseppe domina piazza IX aprile grazie alla sua posizione rialzata. Attraverso una doppia scalinata puoi raggiungere la facciata barocca realizzata con diversi colori di marmi di Taormina e con il grande portale centrale chiuso da due colonne e da un timpano barocco. In una nicchia al di sopra spunta anche la statua di Cristo Re.

A destra della facciata c’è il massiccio campanile dai tratti tipici delle architetture aragonesi. Gli interni sono disposti su di un’unica navata con transetto e sono abbondantemente decorati a stucco, decorazione risalente al settecento. I motivi ricorrenti sono fiori e teste di angeli. Nel punto di incontro tra la navata e il transetto trova posto la cupola affrescata con una scena di San Giovanni Bosco bambino tra la Madonna e Gesù.

Ex chiesa di Sant’Agostino ^

Facciata della ex chiesa di Sant'Agostino - Biblioteca di Taormina

Un lato di piazza IX aprile è invece occupato dall’ex chiesa di Sant’Agostino, risalente al quattrocento. In stile tardo gotico siciliano venne eretta e titolata inizialmente a San Sebastiano.

La facciata presenta il campanile sul lato sinistro, dalla particolare forma a torre merlata. Nei colori e nei materiali richiama quelli del portale in marmo di Taormina, che fu aggiunto nel settecento sostituendo quello originale.

La chiesa di Sant’Agostino divenne di proprietà del comune dopo l’unità d’Italia e trasformata in una biblioteca già nel 1933. Al suo interno trovavano posto i libri degli ex conventi di Sant’Agostino, San Domenico e dei frati Cappuccini.

Naumachia ^

Procedi dritto e prendi la via Naumachie sulla destra. Raggiungerai così la Naumachia, ovvero un antico e lungo muro in mattoni interrotto in maniera regolare da grandi nicchie ad arco. Questo è il prospetto di un ninfeo che si sovrappone a un portico ellenistico di cui si è conservato fino ai giorni nostri solo la base.

Lo scopo di questa struttura era quello di delimitare il lato di una piazza, ma anche di sostenere la terrazza superiore. Nelle nicchie erano conservate delle statue decorative, come testimoniato dal ritrovamento del torso di una statua di Apollo in marmo. Dietro al muro del ninfeo è presente un grande serbatoio d’acqua, probabilmente dismesso quando in età imperiale sono stati attivati due acquedotti con grandi serbatoi, come quello della salita Giafari, ancora in funzione nell’attuale acquedotto.

Villa comunale di Taormina ^

Alveare della villa comunale - Costruzioni in legno e mattoni

Subito fuori dal centro storico di Taormina sorge il parco della villa comunale, ovvero i giardini pubblici. Questi furono inizialmente creati, a fine ottocento, da Florence Trevelyan Cacciola, una donna inglese innamoratasi della città, tanto da decidere di passare qui il resto dei suoi giorni.

Cacciola aveva acquisito innumerevoli proprietà qui e nei dintorni, tra cui anche l’Isola Bella. Proprio in questa posizione fece costruire un grande parco verde dove potersi rilassare e trascorrere il tempo con i suoi amati cani e ammirare il sorprendente panorama. Le particolarissime strutture che incontrerai visitando la villa comunale vennero volute da Florence, che le fece costruire con materiali poveri quali i mattoni, le tegole e il legno, combinati dando vita ad elementi dallo stile eclettico.

Queste strutture venivano chiamate alveari da Florence, che le utilizzava per poter osservare gli uccelli o come ripari per poter prendere i suoi tè.

L’attuale parco ha una lunghezza di 280 metri per 70 metri ed è diviso in tre parti:

  • la parte centrale, accessibile attraverso l’ingresso principale, con due livelli con giardino, nei quali si trovano alcune statue e uno degli alveari della Trevelyan;
  • quella a sud, caratterizzata da una grande aiuola a cuneo in direzione dell’ingresso di via Roma, che svolge il ruolo di parco delle rimembranze ed è piantumata anche con filari di ulivi;
  • la parte più a nord, che è la più ampia, ed è composta da due livelli raccordati da una rampa incilinata e divisa da una piazza centrale allungata. Qui si snodano due viali paralleli, una pineta e il giardino degli odori.

Palazzo Corvaja ^

Palazzo Corvaja e il portone di ingresso

Ritorna in centro storico e quasi alla fine di corso Umberto I noterai un altro particolarissimo edificio: palazzo Corvaja. Questo edificio nobiliare ha dimensioni piuttosto estese, tanto da affacciarsi su piazza della Badia, piazza Santa Caterina e piazza Bonasera.

Palazzo Corvaja risale al duecento, quando venne costruito su di un precedente palazzo normanno-svevo anche se, ad esempio, la parte più antica, ovvero la torre a forma di cubo, è di due secoli prima. L’edificio venne ampliamente modificato durante i secoli, con l’aggiunta di nuove porzioni. Le ultime modifiche risalgono al quattrocento e hanno conferito al palazzo elementi arabi, normanni, gotici e catalani.

Nel 1411 ospitò il parlamento siciliano e proprio qui venne eretto il re. Il nome dell’edificio è legato alla famiglia Corvaja che lo abitò in seguito, fino alla seconda guerra mondiale.

I lati sud orientale e nord orientale sono caratterizzati da quattro incisioni che si riferiscono alle quattro virtù morali che chi governa la città deve avere: Fede, Giustizia, Fortezza e Temperanza. Al primo piano è presente un grande salone, illuminato da sei finestre, che veniva anticamente impiegato come salone delle adunanze.

Oggi al pian terreno del palazzo Corvaja c’è l’ufficio di informazioni turistiche, mentre il primo piano ospita il museo delle arti e tradizioni popolari.

Chiesa di Santa Caterina ^

Al fianco di palazzo Corvaja c’è la chiesa di Santa Caterina d’Alessandria d’Egitto. Questa risale agli inizi del seicento, quando fu costruita in stile barocco.

La facciata è dotata di un portale in marmo rosa di Taormina, sopra al quale trova posto una mensola con bassorilievi a una nicchia contenente una statua di Santa Caterina.

Gli interni della chiesa di Santa Caterina sono disposti su di un’unica navata e su di una delle colonne che decorano le pareti potrai notare la statua in marmo di Santa Caterina, datata 1493 e precedentemente posizionata nell’attuale chiesa dei Cappuccini, fuori le mura.

Al di sotto del pavimento è presente una cripta, scoperta negli anni settanta, che serviva come luogo di sepoltura per le personalità.

Odeon di Taormina ^

Molto meno celebre del vicino teatro greco, dietro alla chiesa di Santa Caterina è quasi nascosto l’Odeon di Taormina. Affacciandoti dalla strada rialzata potrai notare i resti di un tempio periptero del III secolo a.C., parzialmente inglobato nelle fondazioni della chiesa di Santa Caterina. Non è stato possibile chiarire quali Dei venissero venerati qui.

Agli inizi del II secolo d.C., al tempio venne affiancato l’Odeon, ovvero un teatro coperto. Nonostante non siano arrivati ai giorni nostri i sistemi di copertura, rimane ben visibile la cavea in laterizio e gli undici ordini di posti, divisi tra loro da tre scalatte. È inoltre presente una grande nicchia semicircolare direttamente collegata al pulpitum, ovvero il palcoscenico.

La parte retrostante il palcoscenico sfruttava i gradini dell’antico tempio, mentre il colonnato serviva come fondale scenico. L’Odeon ospitava concerti, concorsi, ma anche conferenze e letture pubbliche. In genere qui andavano in scena quegli eventi che avevano un richiamo minore rispetto a quelli ambientati nel vicino teatro Greco.

Porta Messina ^

Porta Messina di Taormina - Ingresso Nord al centro

Poco oltre la chiesa di Santa Caterina termina corso Umberto I, con la porta Messina. Questa porta è inclusa nella mura che facevano parte del sistema difensivo sviluppato dagli arabi per proteggere la città, frequentemente vittima di incursioni.

Porta Messina è conosciuta anche come porta Ferdinandea, in onore a Ferdinando IV di Borbone che la inaugurò nel 1808. Una lapide, posta sulla sommità del grande arco a tutto sesto, ricorda questo avvenimento.

Porta dei Cappuccini ^

Porta dei Cappuccini a Taormina

Sempre nella cinta muraria di Taormina, a pochissima distanza da porta Messina, c’è un’altra porta, meno ampia e meno monumentale. Questa è la porta dei Cappuccini e permetteva l’ingresso in città sempre da nord, ma da una via parallela a quella che immette su corso Umberto I.

Affiancata da un muro in pietra con due lesene e una fontana centrale, la porta dei Cappuccini deve il suo nome alla vicinissima chiesa di Sant’Antonio di Padova, appartenente al convento dell’ordine dei frati Cappuccini.

Teatro Antico di Taormina ^

È ora arrivato il momento di visitare il monumento più celebre di Taormina e sicuramente di forte impatto: il teatro antico. Tra le attrazioni più visitate di Sicilia è anche uno dei motivi per cui molte persone vengono alla scoperta della città. La sua posizione dominante occupa l’intero crinale della collina, con il palco posto in direzione della vallata con, nello sfondo, l’Etna.

Noterai una lunga fila di persone già nella via Teatro Greco, perché ogni giorno è visitato da migliaia di turisti. Non ti preoccupare però, perché la fila è piuttosto scorrevole e all’interno del teatro possono stare tantissime persone contemporaneamente.

Sulla sommità della cavea del teatro antico ci sono inoltre i resti di un edificio sacro del III secolo a.C..

Il teatro è dotato di un edificio scenico rettangolare, con a fianco due ampie sale di accesso all’orchestra e una cavea divisa in 9 settori da 8 scalette. Un doppio portico in laterizio dotato di colonne in granito e copertura a volta sormonta al cavea. Sono ancora ospitate qui solo una parte delle numerose statue che insieme ai marmi fungevano da decorazioni di questi ambienti. Tra questi c’è anche una parte del mosaico databile tra il I e il II secolo d.C..

Tutto questo monumento è stato riportato alla luce a partire da metà del settecento, su volontà del duca di Santo Stefano Biagio De Spuches.

Breve storia del Teatro Antico ^

Le origini del teatro Greco vanno ricercate nel III secolo a.C., come testimoniato dai resti del muro a blocchi isodomi, inglobati nell’edificio di scena e da tre sedili con iscrizioni nella cavea. Molte modifiche e ampliamenti vennero poi apportati in epoca romana, nel II secolo d.C., a cui risale gran parte di quello che puoi vedere ancora oggi. La sua costruzione e le sue dimensioni sono incredibili. La cavea misura ben 109 metri di diametro, misura che lo rende il teatro più grande della Sicilia, d’Italia e di Africa subito dopo a quello di Siracusa.

Tra il II e il III secolo d.C. il teatro fu trasformato in un’arena grazie alla costruzione del corridoio anulare, chiuso da un parapetto rialzato, e di un ambiente sotterraneo utilizzato come ricovero per le attrezzature e le gabbie degli animali.

Gran parte di quel che puoi vedere risale quindi al periodo tra la prima metà del II secolo d.C e il III secolo d.C..

Il sentiero di Goethe ^

Sentiero di Goethe dal Teatro Antico

Dal teatro Greco di Taormina puoi prendere il sentiero di Goethe che scende in direzione del mare. Il suo nome è legato al fatto che venne percorso il 7 maggio del 1787 da Johann Wolfgang von Goethe venuto qui da Catania insieme al disegnatore Christoph Heinrich Kniep.

Chiesa di San Pancrazio ^

Dopo essere uscito dal teatro Greco esci anche dalla porta Messina e prendi la strada che scende. Pochi passi dopo le mura del centro storico c’è la chiesa di San Pancrazio. Si narra che il Santo venne a Taormina e convertì parecchi pagani, tra cui anche il prefetto della città. I suoi nemici si mobilitarono immeditamente per ucciderlo e riuscirono presto nel loro intento.

La chiesa di San Pancrazio nasce sui resti del tempio greco dedicato a Giove Serapide, di cui parte delle mura sono state inglobate nell’attuale chiesa già nella costruzione tra il VI e il IX secolo. L’attuale chiesa risale invece al tardo seicento ed è stata realizzata in stile barocco. In questo contesto vennero aumentate le dimensioni dell’edificio.

La facciata si affaccia sul cortile interno, completamente circondato da dieci grandi archi con sedili in pietra di Taormina probabilmente risalenti all’antico tempio. L’ingresso è costituito da un portale monumentale rialzato con quattro gradini. Quattro colonne in stile ionico sostengono un massiccio architrave piuttosto elaborato. Sono presenti anche due statue che ritraggono San Procopio e San Pancrazio. Tutta la struttura dell’ingresso è in marmo di Taormina.

Gli interni sono disposti su di un’unica navata in cui un grande arco anticipa l’altare maggiore in cui trova posto anche la statua di San Pancrazio in cartapesta e oro zecchino, portata in processione ogni anno.

Terme di piazza San Pancrazio ^

Resti delle terme in piazza San Pancrazio

A pochissimi metri dalla chiesa di San Pancrazio potrai vedere alcuni resti archeologici. Attraverso degli scavi si stabilì che i resti del tempio di Giove Serapide, risalente all’epoca tardo ellenistica (II – I secolo a.C.), sono al di sotto della chiesa di San Pancrazio, la cui larghezza attuale ricalca quella del piccolo tempio.

Al suo fianco sorgeva un grande edificio, caratterizzato dalla presenza di due ambienti a ferro di cavallo con una pavimentazione in cocciopesto e una bassa banchina lungo la parete interna. Tra le varie ipotesi fatte su di questo spazio, di cui puoi vedere i resti, c’è quella che fosse un’area termale. Tuttavia non è mai stato ritrovato la praefurnia e la suspensurae. Si pensa però che le terme siano state costruite al di sopra di una abitazione del I o II secolo d.C., costruita a sua volta su strutture ellenistiche più antiche.

Castello Saraceno di Taormina ^

Castello Saraceno sul monte Tauro - Taormina

La visita al centro storico di Taormina è praticamente terminata. Mancano però ancora alcune tappe da visitare. Una di queste è il castello Saraceno, che avrai già visto sormontare il centro cittadino.

La sua posizione è infatti a 400 metri di altitudine, sulla sommità del monte Tauro. La scelta dei saraceni di costruire qui un castello rispondeva all’esigenza di monitorare l’intera vallata del fiume Alcantara. Non è chiaro l’anno di costruzione, ma si sa che durante l’assendio dei Normanni si optò per la strategia di impedire gli approvvigionamenti del castello.

Il conte Ruggero fece infatti costruire ventidue torri in legno intorno alla rocca, in maniera tale da tagliare ogni punto di fuga o contatto con il castello. In pochi mesi i saraceni dovettero arrendersi.

Oggi del castello Saraceno, non visitabile, rimangono i muri esterni alti circa quattro metri e conservati egregiamente, mentre gli interni sono quasi completamente crollati. Rimane una grossa cisterna, utilizzata per la raccolta dell’acqua piovana, e un corridoio sotterraneo utilizzato come deposito di armi e attrezzature. Ci sono anche i resti della grande scalinata a ventaglio che conduceva al mastio.

Salita Castello ^

Dal centro storico di Taormina parte una lunga e bella scalinata che conduce fino al Santuario della Madonna della Rocca. Dal santuario puoi eventualmente raggiungere anche il castello.

La salita è lunga e, per diversi tratti, soleggiata. Quindi preparati a un po’ di fatica. Dovrai percorrere circa 100 metri di dislivello in 800 metri di passeggiata, ma in compenso avrai davanti a te tantissimi panorami suggestivi sulla costa e sul centro storico di Taormina che vedrai progressivamente sempre più dall’alto. Ti accompagnerà per tutta la salita la vegetazione rigogliosa che cresce sul crinale.

In totale impiegherai circa 15 minuti a salire.

Santuario della Madonna della Rocca ^

Salire fino al santuario della Madonna della Rocca vale la pena anche solo per il bellissimo panorama che puoi godere da quassù sulla città di Taormina, sul suo teatro greco e sulle montagne.

Il santuario della Madonna della Rocca risale al XII secolo, quando venne costruita sulla roccia viva del monte che sovrasta Taormina. Le sue origini sono legate alla leggenda secondo la quale un pastorello si trovava qui i suoi animali quando venne sorpreso da un grosso temporale. Cercò rifugio nella vicina grotta e mentre il temporale impazzava vide una grande luce provenire dal fondo della grotta e l’immagine di una bellissima donna con in braccio un bambino biondo. Incredulo corse a raccontare l’accaduto ai genitori che, arrivati sul posto, trovarono una fessura nella roccia con l’immagine della donna avvistata poco prima dal figlio.

Il santuario della Madonna della Rocca ha un’architettura modesta e rustica, praticamente ricavata nel vano della roccia. La bassa costruzione ha una porta con architrave in pietra e due finestrelle simmetriche che illuminano fiocamente gli interni. Dietro la chiesa è presente un piccolo eremo, abbandonato da molto tempo, mentre sul lato sud orientale c’è un piccolo spiazzo che, una volta, era l’orto degli eremiti.

Isola Bella di Taormina ^

Dopo essere stato in centro e in “montagna”, è giunto il tempo di scendere al mare. In auto, o con una passeggiata di circa 2 chilometri dal centro storico o ancora attraverso la funivia che conduce a Mazzarò, puoi arrivare fino all’Isola Bella, un altro dei punti più famosi di questa città.

Questo particolare agglomerato di roccia a due passi dalla spiaggia, a cui è collegata per via di una striscia di roccia, era di proprietà di Ferdinando I di Borbone, re delle Due Sicilie, che lo regalò al comune nel 1806. Questo lo vendette però a Florence Trevelyan (la nobildonna inglese che costruì la villa comunale) nel 1890. Fu lei a impiantare alcune piante tropicali sull’isola che si mischiarono a quelle mediterranee. Costruì inoltre una piccola casa immersa nel verde che è ancora oggi al suo posto.

Alla morte di lady Trevelyan e del suo marito, l’isola cambiò qualche proprietario, fino a divenire abbandonata. Acquistata nel 1954 dagli famiglia di imprenditori Bosurgi, venne dotata di un’ulteriore abitazione. Dopo essere stata nuovamente abbandonata e in parte distrutta, l’Isola Bella divene patrimonio dell’umanità nel 1984 e nel 1990 viene acquistata dai beni culturali. A distanza di 8 anni divenne una riserva naturale e nel 2011 anche un museo naturalistico regionale.

Oggi puoi visitarla tutti i giorni escluso i lunedì, pagando un biglietto del costo di 6 euro.

Vale la pena arrivare fino all’Isola Bella anche solo per godere della sua bellezza dalla spiaggia e immergersi nelle belle acque che la circondano per un bagno rigenerante.

Mappa dell’itinerario di Taormina ^

Ecco la mappa dell’itinerario per visitare Taormina.

Hotel a Taormina – Dove dormire ^

Taormina è tra le destinazioni più belle e turistiche di tutta la Sicilia. Per questo motivo riuscirai a trovare facilmente una sistemazione in cui dormire. L’intero centro cittadino è vocato al turismo ed è uno dei luoghi più suggestivi in cui cercare una sistemazione. Certo, non devi avere troppi bagagli perché non potrai raggiungere le piazze centrali in auto, ma volendo sono presenti diversi alloggi anche nei dintorni del centro.

Clicca qui per vedere hotel e bed&breakfast disponibili a Taormina.

Questa destinazione è abituata a un turismo altospendente, per questo motivo potresti trovare prezzi al di sopra della media delle altre città siciliane. Se vuoi spendere un po’ meno, ma avere comunque tanti ristoranti, servizi e alberghi tra cui scegliere, ti consiglio di soggiornare a Catania. Questa dista infatti appena tre quarti d’ora in auto da Taormina.

Ecco un buon elenco di sistemazioni disponibili a Catania.

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Taormina in un giorno - Cosa VedereScopri l'itinerario dettagliato di tutte le cose da vedere a Taormina in un giorno. Tour, mappa, foto e descrizione di tutte le attrazioni.https://www.lorenzotaccioli.it/taormina-in-un-giorno-cosa-vedere/
Lorenzo Taccioli