Thingvellir: a Passeggio Tra Due Placche Tettoniche

Placche Tettoniche Americana ed Europea tra lava e muschio

Il lago Thingvallavatn

Abbiamo appena lasciato il lago Laugarvatn e ci stiamo dirigendo in un’altra delle famose attrazioni che compongono il Golden Circle (Circolo d’Oro), insieme ai geyser di Geysir e alla spettacolare cascata di Gullfoss. Si tratta di Thingvellir, o scritto in islandese Þingvellir.

La strada che lascia il lago Laugarvatn comincia a salire e scendere su alcune colline, stranamente molto verdi per gli standard islandesi. Gli alberi sono fitti seppur non molto alti. Proprio sulla cima di una collina si trova una piazzola di sosta dove fermiamo l’automobile per godere un po’ del panorama. Da qui parte un breve sentiero che conduce a due punti di osservazione su un piccolo canyon dove la roccia lavica si è riempita di muschi e licheni estremamente fitti, che creano un paesaggio lunare con dietro il grande lago Thingvallavatn. Questa combinazione di elementi crea uno scenario fantasy e irreale.
Il lago Thingvallavatn, con i suoi 84 chilometri quadri di estensione è il più grande lago d’Islanda alimentato anche dallo scioglimento del ghiacciaio Langjokull le cui acque scorrono sottoterra per circa 40 chilometri prima di arrivare a questo lago. Il lago raggiunge una profondità massima di circa 114 metri.

La storia del parlamento di Thingvellir

Ripartiti arriviamo a Thingvellir. Ci sono diversi punti dove poter parcheggiare e per la prima volta dopo a Reykjavik i parcheggi sono dotati di disco orario. Si può cominciare la visita al parco nazionale di Thingvellir da entrambi i lati della rottura nella crosta terrestre, ma noi decidiamo di lasciare la strada 36 e prendere la 361 che conduce al lato orientale del parco.

Þingvellir, che in islandese significa “pianura del parlamento” ha un’importanza storica inestimabile per l’Islanda: infatti qui tra il 930 e il 1798 si riuniva il consiglio degli uomini islandesi per discutere dei problemi della patria e decidere ed emanare leggi per tutto lo stato. Il consiglio veniva chiamato Althing (AlÞingi) e per la sua conformazione può essere considerato la prima forma di parlamento dell’intero mondo. Ancora oggi una zona specifica del parco viene chiamata Althing. Il ritrovo del consiglio durava circa due settimane l’anno e in questa assemblea venivano prese democraticamente le scelte che avrebbero guidato l’intero paese, come quella, intorno all’anno 1.000, di adottare il cristianesimo come religione ufficiale e dalla quale si generò anche la leggenda che coinvolge la cascata di Godafoss nel nord del paese, dove  Þorgeir Ljósvetningagoði lanciò le statuette degli dei islandesi a seguito della decisione appena presa.
La scelta di riunirsi a Thingvellir non è stata casuale: si tratta di un luogo mediamente distante dalle varie zone abitate dell’Islanda e inoltre ha la particolarità di essere uno dei punti più bui dell’intera Islanda durante le notti, infatti è anche il luogo ideale da cui ammirare le splendide aurore boreali durante gli inverni sull’isola.

L’idea di libertà che si respira in Islanda ha origini molto antiche: i primi colonizzatori dell’Islanda, infatti, arrivano qui in fuga dalle loro patrie (tendenzialmente scandinave) perché sopraffatti dal dispotismo. Qui in Islanda non era presente alcuna autorità centrale, ma tutte le zone erano organizzate in piccole assemblee (Þing) con a capo alcune figure nominate Godar. Presto però si sentì la necessità di avere qualche legge centralizzata che regolasse l’intero paese. Fu scelto quindi Thingvellir per le ragioni sopra dette, oltre che per il fatto che il lago Thingvallavatn era piuttosto pescoso e quindi ideale per sopravvivere anche isolati dal mondo.

Queste riunioni andarono avanti per diversi anni e ogni decisione che riguardava l’intero paese si prendeva proprio qui, fino a quando queste discussione non divennero man mano più violente e si ruppe l’equilibrio che teneva in vita la democrazia islandese, tanto che nel 1271 l’Islanda si arrese alla Corona Norvegese e l’Althing conservò solo il potere giuridico fino al 1798 quando venne ufficialmente sciolto. Nel 1843 riconquistò infine i suoi poteri, ma i membri decisero di spostare la sua sede da Thingvellir a Reykjavik.

Un altro fatto decisamente importante che riguarda questo parco è che qui, nel 1944, venne proclamata la repubblica d’Islanda.

Thingvellir il parco nazionale patrimonio dell’UNESCO

Il parco nazionale di Thingvellir, estremamente apprezzato dai turisti per la sua varietà di attrazioni naturali concentrati in così pochi chilometri (Golden Circle), è il primo parco nazionale costituito in Islanda ed è stato istituito nel 1930. Dal 2004 inoltre è stato dichiarato e tutelato come patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.

Qui il lago Thingvallavatn bagna le sponde di uno degli angoli più remoti del mondo: ci troviamo in presenza della fossa tettonica islandese, dove due placche terrestri si allontanano da 1 a 18 millimetri ogni anno e segnano il loro punto di ‘incontro’. La zolla americana e quella euroasiatica sono nettamente distinguibili ed è persino possibile camminare dentro al canyon che si è venuto a creare e che si allarga di anno in anno: si tratta della faglia di Almannagjá!

Non aspettiamo oltre e dal piccolo sentiero che ha come sfondo le alte rocce del canyon, raggiungiamo la faglia di Almannagjá: si tratta di un luogo incredibile quanto suggestivo. Onestamente non mi aspettavo così tanta bellezza e particolarità da questo luogo, pensavo fosse semplicemente un canyon che, per quanto bello, avevamo già visto lungo il nostro viaggio sulla Ring Road islandese. Invece sarà a causa della storia che si respira lungo i suoi sentieri, sarà la natura così sconfinata a perdita d’occhio e così selvaggia, che mi entusiasmo molto nel vedere il posto in cui sto camminando. In mezzo alla faglia di Almannagja c’è una lunga passerella in legno che ci permette di muoverci comodamente per tutta la faglia lunga circa 5 km. L’erba verdissima si scontra con il grigio della roccia lavica, tipica di queste zone vulcaniche e dell’Islanda più in generale. Di tanto in tanto spunta qualche fiore lilla o giallo che addolcisce i contorni aspri della lava solidificata accumulata nei diversi secoli.

Arriviamo alla fine settentrionale del percorso, dove il sentiero si alza ed è possibile avere una vista piuttosto suggestiva sulla faglia aperta davanti ai nostri occhi, che sullo sfondo ha il grande e frastagliato lago di Thingvallavatn alimentato dal fiume Oxara.

Riprendendo la nostra camminata ci troviamo davanti alla piccola cascata che qui nasce e che dà vita al fiume Oxara: si tratta della cascata Oxarafoss, che si tuffa in mezzo alle rocce e si scava il letto tra la placca tettonica americana e quella europea. A poca distanza si trova la pozza Drekkingarhylur, dove venivano annegate le donne colpevoli di infanticidio, adulterio o altri crimini. Sono presenti anche altre pozze, utilizzate per annegare le persone a seconda del reato che commettevano.

Un’alta bandiera segna il punto centrale del parco: Althing, scelto perché la conformazione delle rocce della faglia dell’Almannagja amplifica la voce degli oratori. Inizialmente però il punto di ritrovo era in corrispondenza della “Roccia della Legge“, che è ancora possibile ammirare a poca distanza grazie a una passerella in legno.

Proseguendo sulla passerella si arriva all’estremità opposta del parco, dove è presente il centro visitatori: un edificio in cui è possibile comprare souvenir o trovare poche cose da mangiare. Lungo la nostra passeggiata ci imbattiamo in un fatto spiacevole: come nel resto dell’Islanda le attrazioni naturali non sono particolarmente sorvegliate, ne inaccessibili, e così un gruppo di ragazzi americani lascia la passerella per andarsi ad arrampicare sulle rocce delle placche tettoniche, calpestando anche tutta la vegetazione. Dopo poco giungono dei ragazzi che si occupano della sorveglianza, ma sono in due e battono tutto il sentiero. I ragazzi incivili vengono richiamati e con tono maleducato tornano sulla passerella.

Thingvallakirkja e Thingvallabaer

Scendendo dal percorso tra le due placche di Thingvellir è possibile raggiungere, grazie a una stretta via che si sviluppa in mezzo alle acque del lago Thingvallavatn, due piccole costruzioni. Si tratta di una piccolissima chiesetta chiamata Thingvallakirkja (Þingvallakirkja) e la piccola fattoria Thingvallabaer (þingvallabær).

Thingvallakirkja è una delle prime chiese islandesi, edificata e consacrata addirittura nell’XI secolo. Attualmente la chiesa, visitabile esternamente, è stata ricostruita interamente in legno nel 1859 e contiene al suo interno diverse campane delle chiese precedenti. Nel piccolo cimitero nei pressi della chiesa sono sepolti due poeti islandesi, forti sostenitori dell’indipendenza del paese.

A fianco alla chiesa c’è la fattoria Thingvallabaer, costruita in occasione del millesimo anniversario di Althing (1930) su di un progetto dell’architetto islandese Gudjon Samuelsson. Attualmente ospita gli uffici del guardaparco e durante i mesi estivi viene impiegata anche come residenza estiva del primo ministro.

Dopo qualche minuto trascorso anche in quest’angolo del grande parco nazionale di Thingvellir che ricordo essere patrimonio dell’UNESCO, riprendiamo la strada verso l’automobile. Abbiamo passato qualche ora qui, per visitare la zona possono essere sufficienti tre o quattro ore, sempre che non si voglia approfittare della possibilità di esplorarla anche sott’acqua, grazie alle immersioni nella faglia di Silfra che permettono di visitare la spaccatura tra le placche continentali da una posizione insolita.
Io sono veramente entusiasta dello spettacolo che ho appena visto e torno a pensare quanto sono stato sorpreso ancora una volta da questa terra così ricca di natura selvaggia e di angoli dispersi e così diversi tra loro.

Scopri tutto il tour di 8 giorni in Islanda:

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Thingvellir: a Passeggio Tra Due Placche TettonicheThingvellir il primo parco nazionale d'Islanda è un luogo ricco di storia. Nella sede del primo parlamento è possibile camminare tra due placche tettonichehttps://www.lorenzotaccioli.it/thingvellir-placche-tettoniche-islanda/
Lorenzo Taccioli