Tirano in un Giorno – Cosa Vedere

Piazza Parravicini di Tirano - Palazzi antichi

Tirano è una bella cittadina della Valtellina. Rappresenta per molti una base di appoggio per l’escurisione con il Trenino Rosso del Bernina, ma in realtà vale la pena prendersi qualche ora per passeggiare per il suo centro storico e, magari, fermarsi a mangiare un ottimo piatto di pizzoccheri.

Il suo aspetto è un mix di signorilità e decadenza che sa affascinare i turisti che ne percorrono i vicoli.

Dove si trova Tirano ^

Tirano si trova in Valtellina, quindi in Lombardia e più precisamente in provincia di Sondrio. La sua è una posizione di confine, infatti è ad appena due chilometri dalla Svizzera e dal cantone dei Grigioni.

Questa cittadina è particolarmente importante dal punto di vista geografico perché rappresenta anche il capolinea di due importanti stazioni: quella Retica, che procede poi fino a St. Moritz e quella italiana che copre la tratta fino a Milano.

Nei pressi di Tirano si incontrano anche il fiume Adda e il Poschiavino, che hanno dato vita alla Valtellina (scopri anche le altre destinazioni!) e alla Val Poschiavo.

Altitudine di Tirano ^

Nonostante le montagne che circondano Tirano, il suo centro storico è a 450 metri di altitudine. Intorno alla vallata sorgono alte catene, come le Alpi Orobie a sud, il massiccio del Bernina a nord e il massiccio dello Stelvio a nord est.

Cosa vedere a Tirano ^

Nonostante le dimensioni tutto sommato ridotte del centro storico di Tirano, questa città ha assunto una notevole importanza per la sua posizione geografica di confine. Fu Ludovico il Moro a fortificare l’abitato e a farne crescere il benessere dalla fine del XV secolo, tanto che ancora oggi i palazzi più belli del centro storico risalgono proprio al XVI e XVII secolo.

Molti turisti che visitano Tirano lo fanno in giornata o in una parte di questa, perché il resto del tempo lo dedicano a un’escursione con il Trenino Rosso del Bernina. Nonostante le attrazioni da vedere siano molte, in realtà  è possibile svolgere il seguente itinerario in poche ore anche perché molte di queste tappe non sono visitabili internamente.

Santuario della Madonna di Tirano ^

La visita di Tirano comincia da uno dei suoi simboli, leggermente spostato dal centro storico ma facilmente raggiungibile a piedi: il santuario della Madonna di Tirano.

Considerato il monumento religioso più importante dell’intera Valtellina è meta di pellegrinaggi fin dal 1504, quando la Madonna apparve nell’orto del tiranese Mario Omodei facendogli la richiesta di costruire una chiesa in suo onore. Nel 1505 iniziarono i lavori di costruzione e terminarono otto anni dopo, anche se per la consacrazione si attese fino al 1528.

Fontana di Gabriele Longhi - piazza della Basilica di Tirano

L’edificio del santuario della Madonna di Tirano è un grande mix di stili, che attinge da elementi, lombardi, toscani e veneziani completati da svariate statue e bassorilievi sui portoni di ingresso. Dal retro della chiesa è possibile vedere l’articolato insieme di cupole, archetti e monofore.
Internamente gli spazi sono organizzati su tre navate su cui si affacciano abbondanti stucchi e decorazioni che coinvolgono sia le pareti che le volte della chiesa e che sono prese ad esempio come rappresentazione dell’arte rinascimentale lombarda che si fonde con il barocco. Sul lato sinistro della chiesa si apre anche la cappella della Madonna, dove si trova la statua di una Madonna risalente al 1524. Questa cappella è stata costruita nel luogo esatto in cui apparve la Madonna al beato Omodei.

Il campanile che accompagna il santuario venne costruito tra il 1578 e il 1641 e riportava anticamente gli stemmi della lega Caddea, della lega Grigia e della lega delle Dieci Diritture. L’orologio originario del 1577 venne soppiantato dall’attuale nel 1828.

Uscendo dal santuario della Madonna di Tirano e lasciandosi la grande chiesa alle spalle si può scorgere una particolare costruzione sul lato opposto di piazza della Basilica: si tratta di una fontana con una grande vasca monolitica, dotata di dipinti colorati che ne caratterizzano la volta. Questa fontana è risalente al 1780 e venne creata partendo da un disegno di Gabriele Longhi.

Museo etnografico tiranese ^

Museo Etnografico Tiranese

Su di un lato di piazza della basilica, invece, opposto alla strada statale 38, c’è il museo etnografico tiranese. Il museo venne fondato nel 1973 con l’obiettivo di documentare la vita e la cultura del mondo contadino della Valtellina. Dal 1990 il museo etnografico tiranese è ospitato in questa sede, la casa del penitenziere della città, risalente al XVIII secolo.

All’interno del museo etnografico tiranese, visitabile gratuitamente, si trovano oltre 14000 oggetti di cui la metà sono esposti al pubblico su quattro piani: tre fuori terra e la cantina. Tutti questi elementi descrivono dettagliatamente l’ambiente lavorativo e quello sociale della Valtellina in passato.

Complesso di Santa Perpetua ^

Sempre da piazza della Basilica si può vedere il complesso di Santa Perpetua che incombe sulla città. Se si ha tempo lo si può raggiungere in macchina o attraverso una passeggiata di un paio di chilometri e regala una vista privilegiata sul centro cittadino e sulla vallata.

Complesso di Santa Perpetua sulle montagne che dominano Tirano

La chiesetta di Santa Perpetua è risalente al XII secolo e per diverso tempo ha rappresentato un punto di passaggio per chi transitava dai passi del Bernina e dell’Aprica verso la Valtellina e la Val Camonica. Non a caso al fianco della chiesa si possono vedere ancora oggi i resti di un ostello per i pellegrini. Gli interni della chiesa sono piuttosto spogli, ma regalano un ciclo di affreschi in cui è raffigurata Santa Perpetua circondata da Santi.

Noi decidiamo di limitarci a vedere la chiesetta dalla piazza e non salire fino a lassù per mancanza di tempo.

Casa Merizzi ^

Casa Merizzi - Palazzo Liberty in Valtellina

Procedendo verso il centro storico, percorrendo la SS38, incrociamo uno dei primi edifici in stile liberty che rende così piacevole il centro storico di Tirano: casa Merizzi.

Oggi all’interno dei casa Merizzi si trova un bistrot, ma l’edificio venne costruito nel 1902 su commissione di Girolamo Merizzi. Lo stile richiama il neogotico veneziano, ma con forti connotazioni tipiche dell’architettura di montagna, come il bovindo d’angolo che viene sostenuto da due tronchi che fuoriescono dal muro dell’edificio o il tetto in posizione quasi verticale.

Le stazioni di Tirano ^

Lo stile liberty continua in questo angolo della città e in pochi passi ci troviamo al piazzale delle stazioni di Tirano. Si tratta di una situazione insolita, perché sulla stessa piazza si affacciano due stazioni dei treni: quella delle ferrovie italiane e quella svizzera che fanno entrambe capolinea qui.

Il palazzo più antico è quello della stazione italiana, costruito tra il 1908 e il 1909 e caratterizzato da un padiglione nel tetto sormontato da una cresta decorativa in ferro battuto. Il frontone è poi in legno, forte richiamo all’architettura svizzera degli chalet.

Guardando la stazione italiana e girandosi verso destra si nota invece l’edificio delle ferrovie retiche, da dove parte il celebre trenino rosso del Bernina. Questo palazzo venne costruito tra il 1926 e il 1927 e rappresenta un esempio di Art-Decò prerazionalista che richiama lo stile alpino grazie al tetto in ardesia.

Piazza Marinoni ^

Giardini pubblici di Piazza Marinoni e Monumento ai caduti

Attraverso viale Italia giungiamo poi in piazza Marinoni. Qui è presente un bello spazio verde, ovvero dei giardini pubblici con numerosi alberi e, al centro, il monumento ai caduti rappresentato da un’alta stele tesa verso il cielo.

Dietro al parco inizia il viale Garibaldi su cui si trova un altro edificio in stile liberty, ovvero l’edificio scolastico del 1908.

Palazzo Perego ^

Palazzo Perego - ex ditta di autotrasporti

Su piazza Marinoni c’è un edificio decisamente particolare di Tirano: palazzo Perego. Questo era originariamente la stazione della ditta di autotrasporti Perego, che aveva scelto una combinazione di stile tardo storicista e Art-Decò per creare la sua sede, una scelta decisamente bizzarra per il business della Perego. Oggi il palazzo è ben conservato e ai piani superiori presenta numerosi archetti alle finestre, che richiamano il grande arco centrale. Al pian terreno sono ospitate delle attività commerciali ed è conservata la grande apertura centrale che permetteva il passaggio anche dei mezzi.

Sulla sommità dell’edificio, ancora oggi, risalta la scritta Perego.

Piazzetta Quadrio ^

Siamo ormai giunti alle porte del centro storico cittadino e ci troviamo in piazzetta Quadrio. Questo pare essere uno degli angoli più antici della città per via dei suoi edifici in pietra e del ciottolato a terra. I palazzi, oggi in parte pubblici e in parte abitazioni, hanno uno stile omogeneo tra loro. In posizione rialzata e in mezzo alla piazza è presente un grande pergolato chiuso da piante verdeggianti e al centro la scultura di Mario Negri chiamata Stele dei Migranti.

Su questa piazzetta si affaccia anche la biblioteca Civica “Paolo e Paola Maria Arcari”, sempre ospitata in un bell’edificio in pietra.

Piazzetta Quadrio di Tirano - Grande Pergolato con piante e biblioteca civica

Chiesetta di San Giacomo e Giardino Arcari ^

Oltrepassando l’arco in pietra di piazzetta Quadrio si raggiunge la piazzetta della Casa Grana su cui si intravede il campanile della chiesetta di San Giacomo.

Questa piccola chiesa di origine medievale (XII secolo) venne sconsacrata durante la prima guerra mondiale e ospitò al suo interno la biblioteca della città fino al 1994. La chiesetta di San Giacomo venne ricostruita in stile barocco durante il seicento, ma conservò il campanile romanico.

Continuando sulla via che la costeggia si raggiunge l’ingresso al cortile interno: uno spazio verde dal quale si vede meglio sia il campanile che parte della chiesa. Questo luogo è noto come Giardino Arcari e rappresenta un bell’esempio di giardino patrizio aperto ai cittadini che possono rilassarsi, leggere o studiare tra il verde e sul tavolo in pietra. Il giardino Arcari fa parte del palazzo Pievani, anche se è condiviso con la chiesa di San Giacomo.

Palazzo Pievani ^

Appena usciti dall’arco di piazzetta Quadrio, però, ci siamo trovati davanti al palazzo Pievani, un bell’edificio ad angolo di colore chiaro che è sito sull’omonima piazzetta e direttamente collegato alla chiesa di San Giacomo.

Palazzo Pievani risale anch’esso al XII secolo, ma fu distrutto da una frana del monte Masuccio, che lascò però indenne la chiesa. Ciò determinò la ricostruzione del 1580 che gli ha conferito l’attuale aspetto austero. Caratterizzato da un portale di ingresso in pietra sormontato da un piccolo balcone con ringhiera in ferro, nasconde dietro la facciata un ampio porticato con basse volte a crociera sorrette da colonne granitiche.

Palazzo Pievani adiacente alla chiesa di San Giacomo

Oggi palazzo Pievani ospita in parte delle residenze private e gli appartamenti al primo piano sono ancora dotati di soffitti affrescati ed è presente anche una grande stanza, nota come “stua”, interamente ricoperta in legno e chiusa da un soffitto a cassettoni con una grande stufa in laterizio. Un’altra sala è invece dotata di un balcone che sovrastava la chiesa di San Giacomo e dal quale si poteva assistere alla messa. Il lato del palazzo adiacente direttamente alla chiesa, invece, è di proprietà del comune di Tirano che vi ospitò la biblioteca civica fino al 1994, come negli spazi dell’edificio religioso.

Palazzo Foppoli ^

Procedendo verso il centro ci imbattiamo in palazzo Foppoli di origine cinquecentesca, di cui conserva il portale e il cortile interno dotato di un corridoio perimetrale basato su mensole in pietra. Anche il salone al pian terreno, noto come Sala del Camino, riporta allo stesso periodo.

Durante il settecento divenne di proprietà della chiesa della Beata Vergine di Tirano che ne creò un’osteria al pian terreno, e poi entrò nei beni della famiglia Foppoli, a cui deve il nome, che la utilizzò come casa per emigranti della zona. Oggi palazzo Foppoli è utilizzato dal comune di Tirano come sede per mostre pubbliche.

Porta Poschiavina ^

Porta Poschiavina vista da dentro al centro storico e affreschi

Accediamo finalmente al cuore del centro storico di Tirano attraverso Porta Poschiavina, uno degli accessi storici aperti nelle mura erette da Ludovico il Moro alla fine del quattrocento.

Tra le tre porte cittadine arrivate ai giorni nostri, porta Poschiavina è quella meglio conservata e la si raggiunge attraversando un breve ponte. Gli affreschi che è possibile vedere sulle sue facciate sono originari del cinquecento. Quelli meglio conservati sono ovviamente nel passaggio interno della struttura e ritraggono stemmi di podestà grigioni e l’allegoria della giustizia dei grigioni, oltre che la raffigurazione mitologica dell’uomo selvatico.

Il nome della porta Poschiavina, com’è convenzione, segna la direzione verso cui questo ingresso è orientato, ovvero la Val Poschiavina.

Palazzo Pretorio ^

Adiacente alla porta Poschiavina, tanto da appartenere allo stesso corpo, c’è il palazzo Pretorio che parte da qui e arriva fino alla vicina piazza Cavour. Costruito tra il cinquecento e il seicento, ospitò al suo interno i podestà ducali e successivamente i grigioni.

Ancora oggi l’ingresso al palazzo è anticipato da un grande portale in pietra grigia con scritto a chiare lettere “pretura“. Vale la pena affacciarsi nell’androne per scoprire ulteriori antichi stemmi affrescati. Questi rappresentano i magistrati grigioni e sono accompagnati dalla figura allegorica della giustizia.

La facciata del palazzo Pretorio che dà verso piazza Cavour è invece molto sobria e a parte un paio di affreschi sulla parete è caratterizzata da alti archi al pian terreno.

Piazza Cavour ^

Piazza Cavour di Tirano

Seguendo il palazzo Pretorio arriviamo in piazza Cavour dove un intero lato è chiuso da palazzo Marinoni a cui è affiancata sul retro la chiesa di San Nicola da Tolentino. Questa è una delle piazze principali di Tirano e, purtroppo, viene utilizzata come parcheggio. 
Le auto nascondono quasi completamente la fontana posta al centro della piazza, chiamata dai tiranesi la Maria Luisa, riferendosi alla statua che vi si innalza e che simboleggia la Storia.

Palazzo Marinoni – Municipio di Tirano ^

Giunti in piazza Cavour ci troviamo al cospetto del municipio di Tirano, ospitato in palazzo Marinoni dal 1812. L’edificio ingloba in se stesso diversi palazzi, tra cui un ex convento degli Agostiniani. I monaci rimasero qui dal quattrocento al seicento, secolo in cui venne aperta la “Scuola Marinoni per fanciulli nobili e ignobili“.

A caratterizzare palazzo Marinoni è il porticato interno, a cui si può accedere, per arrivare al chiostro del convento di origine settecentesca e con una piccola fontana al centro. Qui su di un piccolo cortile si affaccia il portale cinquecentesco che permetteva di accedere al convento.

Rilevante è anche il salone del Consiglio Comunale, che venne ristrutturato alla fine dell’ottocento.

Vecchio Lavatoio ^

Vecchio Lavatoio - Bui Vecc

Uscendo dal cortile di palazzo Marinoni giungiamo al vecchio lavatoio della città di Tirano. Si tratta in realtà di uno dei tanti disponibili in città, probabilmente quello più centrale.

In maniera amichevole viene chiamato dai tiranesi Bui Vècc (abbeveratoio) e anticamente intorno alla sua vasca esagonale richiamava tante persone: donne che lavavano i panni, ragazzi che giocavano con l’acqua e commercianti che portavano le loro bestie a bere al vecchio lavatoio. Al centro della vasca si erge una colonna con due canne da cui fuoriesce l’acqua e, sulla sommità, una chiusura a punta in pietra.

Originariamente questo vecchio lavatoio si trovava vicino alla torre Torelli, dove rimase fino a metà del secolo scorso, quando venne portato qui dopo essere divenuto ormai un simbolo cittadino.

Chiesa di San Nicola da Tolentino ^

Facciata della chiesa di San Nicola da Tolentino

Direttamente collegata al palazzo Marinoni c’è la chiesa di San Nicola da Tolentino, anche conosciuta come chiesa di Santa Teresa o chiesa di Sant’Agostino, costruita nel XVII secolo.

La sua facciata stretta è piuttosto decorata. Una base calda su cui si trovano alcuni affreschi: nel frontone al fianco di una nicchia e, più in basso, tra il portone di accesso contornato da un profilo in pietra grigia e la trifora a mezza luna che dona luce agli interni.

La chiesa di San Nicola da Tolentino ha dimensioni modeste ed è composta di un’unica navata decorata in stile barocco. Al suo interno vi era la sede della Confraternita del Suffragio e ancora oggi è conservata una pale d’altare del seicento.

Vista la vicinanza con il convento, si pensa che in questo luogo sorgesse prima una chiesa degli Agostiniani.

Piazza San Martino ^

Piazza San Martino con porticati al pian terreno

Continuando l’itinerario tra le cose da vedere a Tirano percorrendo la via XX settembre, arriviamo ad un’altra importante piazza: piazza San Martino. Nonostante le sue dimensioni modeste è uno spazio molto amato dai tiranesi. Qui ha infatti sede la chiesa principale del centro storico, ovvero la chiesa di San Martino, oltre all’antico oratorio di San Pietro ed altri edifici storici.

Chiesa di San Martino ^

La chiesa di San Martino si sviluppa in mezzo all’omonima piazzetta ed è libera su tutti i lati. Venne costruita inizialmente nel duecento, dedicandola al patrono della città.

Tuttavia l’aspetto che ancora oggi possiamo vedere è dovuto a una ristrutturazione seicentesca, che ha però voluto mantenere il campanile originario del 1479, con uno stile romanico-lombardo e che si distacca da quello della nuova chiesa. Sul di un lato della chiesa di San Martino è presente una meridiana risalente al 1674. L’impianto basicale è piuttosto evidente, e lungo il suo perimetro si aprono più ingressi. Il lato rivolto verso la piazza ha diverse trifore e una bifora, ad arco, che regalano luce alla navata laterale e, al piano superiore, delle finestre illuminano quella centrale.

Gli spazi interni sono divisi in tre navate e su quelle laterali si aprono alcune cappelle. I ricchi decori delle volte e delle pareti riprendono i colori delle colonne originarie in marmo, con capitelli, che sorreggono gli archi che dividono le tre navate. Prima del presbiterio è presente una cupola che dona ulteriore luce agli spazi e che anticipa i ricchi affreschi che circondano l’altare, opera di Luigi Morgari. Di notevole importanza è anche l’organo dei fratelli Serassi risalente a metà dell’ottocento.

Oratorio di San Pietro ^

Davanti alla faccia dela chiesa di San Martino, sempre in piazza san Martino, si trova l’oratorio di San Pietro, noto anche come oratorio di San Filippo Neri. Questo edificio, dalle forme regolari, venne costruito nel trecento come oratorio dei Disciplinati, della confraternita di San Pietro.

Durante il seicento venne poi titolato a San Filippo Neri, come testimoniato dalla pala d’altare ancora oggi visibile. Ad inizio ottocento venne riutilizzato come battistero, mentre oggi ospita una ricca raccolta di quadri e di arredi provenienti dalla parrocchia di San Martino. Lo spazio interno, ottimamente ristrutturato, è organizzato su di un’aula unica coperta da volte con medagliani in stucco. Il campanile che si può vedere emergere dal tetto venne aggiunto invece nel 1745 ed è formato da una vela a doppia fornace.

Tra gli arredi esposti, ci sono anche tre grandi tele attribuite ad Alessandro Pallavicini.

Palazzo Quadrio Curzio ^

Palazzo Quadrio Curzio

Il palazzo Quadrio Curzio, che si affaccia sempre sulla piazza della chiesa, venne costruito tra il XVI e il XVII secolo ed è ben riconoscibile per via della sua ampia apertura a loggia con arco tripartito al piano rialzato, proprio al di sopra del portone d’ingresso.

Al suo interno è nascosto dietro al portale del XVI secolo in pietra verde, un bel cortile purtroppo inaccessibile. Su questo spazio verde si affaccia un porticato su cui si aprono varie porte con contorni in pietra e abbondanti stucchi.

Ancora oggi l’edificio appartiene alla famiglia Quadrio Curzio, ma prima degli attuali proprietari il palazzo era noto come palazzo Venosta e assunse l’attuale aspetto nel settecento.

Palazzo Merizzi ^

Anche il palazzo Merizzi merita una sosta per vederlo meglio. Nonostante l’aspetto decadente, nasconde al suo interno un suggestivo porticato a doppio piano con abbondanti affreschi e decorazioni che riprendono gli stemmi delle donne sposate alla famiglia Merizzi.

Palazzo Merizzi venne rivisto alla fine del seicento, inglobando in se due palazzi del secolo prima. Accedendo al suo cortile (liberamente) è possibile vedere, oltre al porticato, anche le decorazioni alle finestre. Queste sono incorniciate da bassorilievi in stucco.

Il palazzo Merizzi è accessibile, anche negli interni, attraverso visite guidate che portano nelle sale dell’appartemento dell’arcivescovo Merizzi, vissuto a cavallo tra l’ottocento e il novecento e considerato un grande benefattore per la città di Tirano.

Palazzo Salis ^

Arriviamo poi in piazza Salis, su cui si affaccia il palazzo Salis, decisamente meglio mantenuto nel precedente. Questo edificio, anch’esso visitabile e sede di mostre artistiche, rappresenta una delle più importanti residenze della Valtellina appartenute alla potente famiglia Salis.

Palazzo Salis venne costruito tra il 1630 e il 1690 ed è dotato di una lunga facciata in stile tardo cinquecentesco, arricchita da due torri e dotata di un portale centrale in stile barocco avvolto da un’ampia cornice in pietra verde. Per entrare nel palazzo si deve passare per la corte padronale, nota come Corte della Meridiana, decorata da alcuni affreschi. Da qui si può accedere al grande scalone che conduce al piano nobile dove si trovano le sale più prestigiose. Tra queste vanno ricordate il Salone delle Feste e il Saloncello, entrambi dotati di soffitti davvero riccamente affrescati durante il XVIII secolo. Nella visita di palazzo Salis vanno viste anche le cantine a la ghiacciaia del palazzo.

La famiglia Salis è talmente importante che, alle mostre temporanee, viene affiancata una permanente proprio sulla storia dei Salis e quella di Tirano.

Casa Museo d’Oro Lambertenghi ^

Casa museo d'Oro Lambertenghi

A poca distanza da palazzo Salis si trova un altro edificio piuttosto famoso di Tirano: la casa museo d’Oro Lambertenghi. La struttura originaria era del quattrocento e venne fatta costruire dalla famiglia Lazzaroni.

Nei secoli successivi il palazzo cambiò più volte di proprietà e fu ampliato, arrivando poi nel 1881 nelle mani del notaio Giuseppe Lambertenghi che gli diede il nome. Ancora oggi la Casa Museo d’Oro Lambertenghi appartiene alla stessa famiglia e i suoi spazi possono essere visitati. In mostra sono presenti arredi, infissi originali, collezioni d’arte e spazi suggestivi.

La particolarità della Casa Museo d’Oro Lambertenghi, oltre alla ricchezza dei suoi ambienti, è il suo stile tardo medievale che si sviluppa su di una casa torre retrocessa rispetto alla strada, a cui si affiancano due ali laterali. Ciò crea un piccolo cortile interno, seminascosto dalla suggestiva cancellata in ferro battuto.

Mura storiche di Tirano ^

L’intero centro di Tirano venne fortificato con l’erezione della mura storiche su volontà di Ludovico il Moro nel 1492. Questa ampia struttura serviva per difendere la città da eventuali incursioni dei Grigioni, che a lungo controllarono tirano. Sulle mura si aprivano solo tre porte: la porta Bormina, la porta Poschiavina e quella Milanese.

In realtà le mura ebbero un’importanza più civile che militare, infatti, a parte qualche sporadica incursione tra il cinquecento e il seicento, non ci furono molti scontri. Le mura posero invece un limite all’espansione del centro urbano fino all’ottocento quando non riuscirono più a contenere l’esigenza di costruire e presero vita interi quartieri fuori dal centro caratterizzati per lo più da uno stile liberty.

In alcune parti del centro, soprattutto a nord, sono presenti ancora oggi lunghi tratti di mura storiche, a cui si può accedere per via di piccoli ingressi aperti tra le pietre che le compongono. Particolare è anche vedere le case addossate alle mura, che le sfruttano per creare uno dei loro lati.

Mura Storiche di Tirano
Mura storiche e case collegate alle mura

Chiesa di San Carlo ^

Chiesa di San Carlo a Tirano

Proseguendo la passeggiata fuori dalle mura storiche di Tirano arriviamo alla chiesa di San Carlo. Passeggiando all’interno del centro storico bisogna infatti aguzzare l’occhio per poter scorgere il suo ingresso nascosto all’interno di un arco lungo la strada.

Questa chiesetta, purtroppo non accessibile, venne costruita nel cinquecento, come cappella gentilizia della famiglia Venosta, ed infatti risulta unita attraverso un passaggio rialzato al loro palazzo, acquisito poi dalla famiglia Salis.

La chiesa di San Carlo è caratterizzata da uno stile barocco con molte decorazioni in stucco sulla volta, sull’altare e lungo l’unica navata. Al suo interno trova posto anche una pala d’altare di inizio seicento.

Da fuori le mura è possibile vedere l’abside piatto e la torretta che rappresentava il campanile della chiesa.

Porta Bormina ^

Porta Bormina di Tirano

Decisamente più modesta di porta Poschiavina, incrociamo la porta Bormina, così chiamata perché si trova in direzione di Bormio. Anch’essa risalente alla fine del quattrocento, definisce l’accesso orientale alla città e se si prosegue per tutto il centro storico si arriva dritti alla porta Milanese.

Quando parlo di aspetto in parte decadente della città di Tirano, credo che questo possa essere un valido esempio. Questa porta storica è affiancata da una casa senza intonaco e un terrazzo arrugginito che non valorizzano questo angolo del centro. Sulla porta, dalla forma ad arco, cresce anche un po’ di vegetazione che caratterizza con un tocco di verde la struttura in pietra.

Chiesa dell’Angelo Custode ^

Facciata della chiesa dell'Angelo Custode a Tirano

Ben conservata, ma quasi nascosta tra gli edifici che l’affiancano, si trova la chiesa dell’Angelo Custode. Anche questa risale al quattrocento e venne inizialmente creata come cappella gentilizia per la famiglia Venosta.

Quello che possiamo vedere oggi della chiesa dell’Angelo Custode è però una totale ricostruzione di fine seicento. La facciata è sobria e dai colori pastello, dotata di un bel portale con cornice in pietra verde e da tre finestre che illuminano gli interni. Al centro della facciata è presente poi un affresco che raffigura proprio un angelo custode. Internamente la chiesa conserva un altare in legno del XIX secolo.

Palazzo Buttafava ^

Facciata del palazzo Buttafava

Un altro importante edificio da vedere a Tirano è il palazzo Buttafava, con origini rinascimentali. Anche questo appartenne alla ricca famiglia dei Venosta che aveva monopolizzato questa parte del centro cittadino. Passò successivamente alla famiglia Negri e poi a quella dei Buttafava, da cui prende il nome.

Palazzo Buttafava è caratterizzato da belle inferriate e un atrio spazioso ed elegante con decorazioni a graffito. Attraverso un grande scalone è possibile arrivare al giardino pensile.

Palazzo Visconti Venosta ^

Dalla parte opposta della strada è invece visibile il palazzo Visconti Venosta, dotato di un ampio giardino sul davanti. Questo appartenne all’omonima famiglia che proveniva da Grosio.

Il palazzo Visconti Venosta è caratterizzato da un portale imponente in stile barocco che dà accesso a una bella scalinata che conduce al piano rialzato. Nei secoli ospitò anche la “Fanciullezza abbandonata“, ovvero il principale orfanotrofio della media e alta Valtellina. Oggi appartiene alla Fondazione Camagni. Il suo stile risulta essere decisamente decadente e avrebbe senza dubbio bisogno di una sostanziosa opera di ristrutturazione.

Palazzo Torelli ^

Facciata del palazzo Torelli con portale settecentesco

Se la passa invece meglio il palazzo Torelli, risalente al seicento e appartenente inizialmente alla famiglia Misani la cui figlia sposò un Torelli nel 1790. Di epoca settecentesca sono il portale di ingresso barocco, con una ricca cornice in pietra, e il balconcino soprastante.

La facciata del palazzo Torelli è inoltre decorata con un affresco ottocentesco che ricorda la visita di San Carlo Borromeo al Santuario della Madonna di Tirano, avvenuta nel 1580.

Torre Torelli ^

Torre Torelli di Tirano - Finto medievale

Appartenuto alla stessa famiglia c’è anche un altro dei simboli cittadini, la torre Torelli. Nonostante l’aspetto la faccia sembrare piuttosto antica, si tratta in realtà di un falso: venne costruita a metà ottocento in stile finto medievale.

La destinazione d’uso iniziale era una filanda, che oggi risulta ovviamente dismessa. La torre Torelli si affaccia sulla strada principale di Tirano ed è caratterizzata da alcuni merletti a coda di rondine sulla sommità e da particolari docce dalla forma di drago. Dalla pianta rettangolare, i suoi interni erano piuttosto luminosi grazie alle numerose finestre che si aprono sulle quattro facciate. Il portone in legno, così come le stesse finestre, sono tutte sormontate da una decorazione ad arco che richiamano ancora una volta lo stile medievale.

Maniero Quadrio ^

Ritorniamo nel centro continuando la visita tra le cose da vedere a Tirano. A poca distanza dalla torre vediamo il Maniero Quadrio. Giriamo un po’ per trovarlo, ma finalmente lo scorgiamo in fondo al vicolo contornato da abitazioni. 

Al contrario della torre, questo maniero è di origine altomedievale, venne infatti eretto durante il trecento per la famiglia Quadrio. La sua sommità è dominata da una muraglia in pietra a vista chiusa da merletti ghibellini a coda di rondine.

Procediamo passando attraverso la sua facciata e ci troviamo nel cortile interno dotato di una costruzione ad impianto gotico con portico e finestre ad ogiva, oltre che un grande scalone che conduce alle cantine antiche. 

Gli spazi del Maniero Quadrio sono tutt’ora adibiti a residenza.

Palazzo delle Poste ^

Facciata del palazzo delle Poste

Anche se non annoverato all’interno delle guide turistiche della città di Tirano, vale la pena dare un occhio anche al palazzo delle Poste, in pieno centro cittadino. Già dall’esterno è possibile vedere l’antico edificio in pietra che ospita l’ufficio postale, ma affacciandosi dal cancello sotto la grande insegna “poste e telecomunicazioni”, si scorge il cortile interno dove il tempo pare essersi fermato

Sono decisamente suggestivi i terrazzi in legno collegati ai piani superiori, così come le scale in pietra che portano al piano rialzato e il piccolo affresco che riproduce la città e un paesaggio boschivo proprio al fianco di una delle finestre. Gli infissi in legno completano l’aspetto storico del palazzo.

Cortile interno del palazzo delle Poste di Tirano

Casa Camagni ^

Casa Camagni e portone di ingresso

Adiacente al palazzo delle Poste è presente un altro palazzo storico, risalente al cinquecento. Parlo di Casa Camagni, costruito dalla famiglia Omodei passò poi ai Quadrio e infine ai Camagni. La facciata attuale è piuttosto trasandata, con l’intonaco in parte scrostato che insiste nel dare al centro di Tirano un aspetto piuttosto malandato.

A caratterizzare Casa Camagni c’è il portone d’ingresso a tutto sesto con finestre incorniciate con pietra verde. Sulla parete interna del lungo edificio è presente una meridiana a graffito del 1667 e un dipinto ottocentesco.

Piazza Parravicini ^

La nostra visita di Tirano sta giungendo verso il termine e, con grande sorpresa, scopriamo un angolo del centro storico decisamente suggestivo, sul quale le case in pietra si affacciano sul ciottolato. Siamo in piazza Parravicini, una delle parti più belle di Tirano. Un lato della piazza è chiuso dal palazzo Parravicini, che rappresenta l’unione di diversi edifici cinquecenteschi.

L’unione degli stessi venne fatta tra il seicento e il settecento ed il risultato è un lungo edificio con facciata rinascimentale, un po’ malmessa a dire il vero. Davanti al palazzo è presente anche l’antica fontana con vasca ottagonale contenuta nella nicchia ad arco di un antico muro in pietra.

Su piazza Parravicini sono presenti alcune attività commerciali, per turisti e non, come un ristorantino con svariati tavoli all’aperto e una merceria.

Chiesa del Mariano Spasmo ^

Al centro della lunga piazza Parravicini si trova la Chiesa del Mariano Spasmo, anche nota come chiesa della Madonna Addolorata. Questa venne costruita nel seicento come oratorio dei Parravicini. Fu ricostruita dopo qualche anno, nel 1664, e poi passò di proprietà alla famiglia Merizzi che la detiene ancora ma la apre alle visite di turisti e fedeli.

La particolarità della chiesa del Mariano Spasmo è la sua pianta ottogonale e l’abbondanza di decorazioni interne, tra stucchi seicenteschi e affreschi.

Porta Milanese ^

Attraverso via Angelo Pergola, un’altra suggestiva via di Tirano che sembra essere ferma nel tempo, e dove gli alti palazzi hanno facciate per lo più in pietra, arriviamo all’ultima porta che si apriva sulle antiche mura della città: porta Milanese.

Come suggerisce il nome, porta Milanese è orientata verso la città di Milano. La sua particolarità è che nella profondità delle mura venne ricavato un lavatoio in pietra che ancora oggi occupa questa posizione e che mette a disposizione dei visitatori acqua potabile per riempire le borracce. All’interno della porta Milanese si trova anche un passaggio che permetteva di raggiungere la sommità delle mura difensive.

Castellaccio di Tirano ^

La nostra visita tra le cose da vedere a Tirano in poche ore si conclude al Castellaccio, o meglio il Castello di Santa Maria. Il nome di Castello di Santa Maria è legato al fatto che per costruirlo vennero inglobati nella sua cinta la chiesa di Santa Maria e l’ospesale annesso, entrambi risalenti dal XII secolo.

Per raggiungerlo usciamo dal centro storico e attraversiamo la statale imboccando via Trivigno e passeggiando per qualche minuto fino a giungere in una posizione rialzata rispetto al resto del centro storico.

Anche il Castellaccio venne realizzato su volontà di Ludovico il Moro e faceva parte del sistema difensivo della città insieme alle mura. Da questa struttura fortificata e rialzata era possibile tenere d’occhio quanto succedeva nei dintorni del centro e dare, eventualmente, l’allarme. Come per le mura anche per il castello l’importanza fu principalmente civile anziché militare, a causa degli scontri poco frequenti.

Oggi il Castellaccio di Tirano è un ammasso di ruderi su cui svetta il torrione che si innalza da dentro la cinta. Intorno al castello c’è un bel prato e, sullo sfondo, il bosco che si arrampica sul crinale della montagna.

Mappa dell’itinerario di Tirano ^

Ecco la mappa dell’itinerario alla scoperta di Tirano. Nonostante l’alto numero di attrazioni, molte possono essere viste solo esternamente. Un paio d’ore sono infatti sufficienti per compierlo nella sua interezza.

Trenino Rosso di Tirano ^

Trenino Rosso con Santuario della Madonna di Tirano sullo sfondo

Tra le attrazioni più celebri di tutta Tirano, oltre al suo centro storico un po’ malmesso, c’è senza dubbio il Trenino Rosso del Bernina o Bernina Express. Nella stazione retica di Tirano è presente un capolinea della ferrovia che unisce la cittadina italiana a quella svizzera di St. Moritz, passando per il passo del Bernina e salendo per ben 1890 metri di dislivello.

Con un po’ di fortuna, durante la vostra visita di Tirano vi capiterà di vedere il Trenino Rosso che passerà proprio al fianco del Santuario della Madonna di Tirano fermando il traffico.

La linea, attiva dagli inizi del novecento, rappresenta ancora oggi quella che raggiunge l’altitudine maggiore in tutta Europa e lo fa passando per paesaggi suggestivi e valle incantate. Il Trenino Rosso di Tirano è in funzione tutto l’anno e durante l’inverno immerge i visitatori in montagne completamente innevate.

Il costo, andata e ritorno in giornata, del trenino è a partire da 64 euro a testa ed è possibile prendere anche della carrozze panoramiche per godere maggiormente del panorama circostante. Lungo il tragitto si può scendere e risalire dal treno per fermarsi nelle destinazioni naturali che si incontrano, tutte su territorio elvetico. Oltre ai panorami suggestivi, a colpire è anche la tecnica della ferrovia, specialmente in località Brusio dove, per prendere quota rapidamente, il treno percorre un viadotto elicoidale. Brusio dista da Tirano appena sei chilometri e mezzo, per cui se avete tempo a sufficienza o siete di passaggio, vale la pena fare un salto a vedere il viadotto anche se non lo percorrerete a bordo del Bernina Express. Tra le tappe consigliate ci sono senza dubbio il giardino dei ghiacciai di Cavaglia (aperto nei mesi più caldi) e il lago Bianco della Svizzera, in corrispondenza proprio del passo del Bernina.

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Tirano in un Giorno - Cosa VedereScopri tutte le attrazioni di Tirano e la mappa dell'itinerario della città. Cosa vedere in poche ore prima di prendere il Trenino Rossohttps://www.lorenzotaccioli.it/tirano-in-un-giorno-cosa-vedere/
Lorenzo Taccioli