Tremezzo – Cosa Vedere nel Borgo sul Lago di Como

Tremezzo è un piccolo e suggestivo borgo sul lago di Como. Le sue ville storiche, il suo suggestivo lungolago e la posizione caratteristica gli hanno valso l’inserimento tra i Borghi più belli d’Italia. È l’unico borgo che può vantare questo titolo tra quelli che si affacciano sul Lario.

Conosciuto anche come borgo dei giardini, grazie alla natura verdeggiante, ha una posizione a metà tra il valico svizzero del cantone dei Grigioni e la pianura Padana, e per questo portava il nome di Terra di Mezzo.

Dove si trova Tremezzo ^

Tremezzo è in provincia di Como, dalla cui città dista circa 30 chilometri in direzione nord. La sua posizione è sulla sponda occidentale del Lario e, più precisamente, a metà della sua lunghezza all’imbocco del ramo comasco. Non a caso passeggiando per il suo lungolago avrai come panorama costante la bella cittadina di Bellagio, punto più settentrionale della lingua di terra che si inserisce tra i due rami del lago di Como.

Il borgo di Tremezzo, così come tutte le cittadine costiere del lago, è immersa in fantastici panorami naturali, fatti di acqua ed alte montagne verdeggianti.

Dove parcheggiare a Tremezzo ^

Dal punto di vista turistico Tremezzo è estremamente famosa, come testimoniato anche dal grandissimo Grand Hotel presente in città. Trovare parcheggio potrebbe quindi rivelarsi un tantino complicato. Se non avete l’esigenza di parcheggiare esattamente al centro della città, però, potete raggiungere uno dei tanti piccoli parcheggi gratuiti in città:

Cosa vedere a Tremezzo ^

Una passeggiata per Tremezzo permette di vedere la totalità delle sue attrazioni in un clima rilassato e con paesaggi suggestivi. Potrai farla con calma e godere così a pieno di questo borgo.

Tra le cose da vedere a Tremezzo troverai le chiese cittadine, vicoli suggestivi, panorami sul Lario, il bel parco verdeggiante direttamente sul lago, le ville private (purtroppo in buona parte non visitabili internamente) e la celebre villa Carlotta, aperta ai turisti sia nei sui magnifici giardini che nelle sue collezioni d’arte interne.

Ecco dunque la guida completa tra le cose da vedere a Tremezzo.

Villa Carlia ^

La prima delle cose da vedere a Tremezzo la incontriamo passeggiando al fianco del lungolago. Questa è villa Carlia, anche nota come villa Albertoni Pirelli.

Questo bell’edificio è affiancato alla vicina villa Sola Cabiati ed è posto in una posizione rialzata sul lago e preceduta da una scalinata scenografica che la collega direttamente alla strada.

La suggestiva villa Carlia venne costruita nel 1676 da Tommaso de Carli di Volesio, ma già nel settecento e poi nell’ottocento venne rivista, ampliandone le dimensioni e modificandone la struttura. Attraverso gli eredi e ai matrimoni della famiglia, l’edificio arrivò nelle disponibilità dei conti Albertoni.

Esteticamente villa Carlia si presenta con un aspetto sobrio, composta da un unico grande blocco quadrangolare a tre piani, scandito da cornici in pietra alle aperture e da un basamento a finto bugnato.

Villa Sola Cabiati – La Quiete ^

Come detto, troverai subito un’altra bella villa, praticamente adiacente a villa Carlia, ovvero villa Sola Cabiati, nota anche come “La Quiete”. Venne costruita agli inizi del XVIII secolo su volontà dei dughi Del Carretto. Negli anni successivi cambiò frequentemente di proprietà e ciò determinò diverse revisioni della struttura, come quella operata tra il 1786 e il 1790 da Gian Galeazzo Serbelloni, che le donò l’aspetto attuale.

Villa Sola Cabiati è conosciuta come una delle ville più belle di tutto il lago di Como ed è anticipata da un grande giardino all’italiana racchiuso da una cancellata in ferro battuto su cui sono posizionati vasi in pietra e statue di personaggi mitologici.

Le forme di villa Sola Cabiati sono regolari e geometriche, con un aspetto simmetrico composto da un corpo centrale a tre piani, scanditi da una sequenza di timpani triangolari, curvilinei e balconcini. Ai lati ci sono invece due ali minori più basse. A dare maggiore importanza all’ingresso ci sono due telamoni che reggono il balcone soprastante. Sul culmine della facciata, davanti ai profili delle montagne, c’è lo stemma araldico della famiglia Sola Cabiati, proprietari della villa dal 1871. Gli interni sono arricchiti da decorazioni a stucco e pitture morali con episodi dell’Eneide.

Villa Amila ^

Poco oltre al centro storico troverai una villa dalla forma decisamente particolare. Questa è villa Amila, la sede dell’Associazione Motonautica Italiana Lario (A.M.I.L.A.), progettata dall’architetto Pietro Lingeri socio dell’associazione e originario di Tremezzo. Agli inizi degli anni trenta prese forma villa Amila, esplicitamente ispirata alle forme di una nave e con la difficoltà di essere costruita vicina al lago, al torrente Bolvedro e in un territorio con un’aspra discesa.

Nel progetto di villa Amila c’è anche un forte richiamo alla tematica dell’edificio-macchina teorizzato da Le Corbusier, ritrovabile nell’utilizzo delle tinte esterne, nel largo impiego di scale in ferro e parapetti e nelle numerose forme geometriche pure. Il piano superiore della villa era utilizzato come luogo di aggregazione e rappresentanza, mentre al piano inferiore ci sono gli ambienti in cui veniva svolta l’attività sportiva.

Questa villa fu inaugurata nel 1931 ma l’associazione motonautica si sciolse già nel 1938 a causa di difficoltà economiche. Nominato il campione di canotaggio Sandro De Col come liquidatore, impiegò la villa come residenza famigliare negli anni a seguire. Nel 1947 Lingeri fu chiamato ad apportare modifiche al progetto originale per renderla definitivamente una residenza. Ancora oggi la villa è uno spazio privato.

Lungolago di Tremezzo ^

Tra le cose più belle da vedere, e fare, a Tremezzo c’è senza dubbio una passeggiata nel suo lungolago. L’intero centro storico del borgo si sviluppa qui, separato dalla sponda attraverso la strada costiera. E così durante il percorso, che dura una ventina di minuti a tratta se fatto interamente, noterai le splendide ville cittadine, le chiese della città e i bar e ristorantini pronti ad accogliere i turisti. Volgendo lo sguardo dalla parte opposta, invece, troverai le montagne verdeggianti che sorgono dal lago di Como e la splendida Bellaggio, punto estremo della lingua di terra che divide il ramo comasco da quello lecchese.

Sul lungolago di Tremezzo troverai di tanto in tanto una piacevole scalinata che scende fino alle acque del Lario, magari arricchita da qualche balconcino panoramico da cui affacciarsi per ammirare le calme acque.

Chiesa di San Lorenzo ^

Purtroppo durante la mia visita la chiesa principale di Tremezzo è in ristrutturazione, ma la sua posizione e le sue fattezze sono comunque percepibili. La chiesa di San Lorenzo è infatti un edificio imponente, eretto sulla chiesa medievale e rivisto durante il XVIII e il XX secolo. I lavori svolti tra il 1775 e il 1776 si interruppero velocemente a causa della mancanza dei fondi, venuti meno per via della morte di Tommaso Carli, mercante e principale finanziatore dell’opera. I lavori ripresero poi nel 1891 grazie al contributo del comune e videro completare la chiesa nel 1894.

La nuova chiesa di San Lorenzo è in stile eclettico, con elementi di gusto neogotico e neoromanico, con decorazioni svolte tra il 1906 e il 1910 dal Tagliaferri che dipinse le volte e il coro. La chiesa antica venne demolita nel 1892, ma ne vennero recuperati gli arredi degli altari laterali. Nel novecento fu poi realizzato l’altare neogotico della cappella della Madonna del Rosario e le scale del sagrato in cui nel 1924 è stato aggiunto il Monumento ai Caduti.

La chiesa di San Lorenzo ha una pianta centrale ottagonale e la sua facciata è caratterizzata da fasce orizzontali bicrome che si allungano fino al campanile. La facciata è lineare, con lesene ed elementi neogotici e neoromanici, come il portale, il rosone, gli archetti pensili in cotto e le piccole guglie.

Gli interni sono scanditi da un doppio ordine di lesene con decorazioni a motivi geometrici che continuano sulle pareti. Nella volte centrale sono raffigurati gli Evangelisti, la Fede, la Speranza, la Carità e la chiesa romana. Nel presbiterio vi è invece la scena della Gloria di San Lorenzo.

Sul fianco sinistro della chiesa di San Lorenzo c’è l’edificio del cineteatro creato per l’oratorio parrocchiale. Anche questo fu progettato da Pietro Lingeri nel 1950, in stile razionalista.

Parco Civico Teresio Olivelli ^

Procedendo sul lungolago, questa volta alla nostra destra, troviamo il parco civico Teresio Olivelli. Facente anticamente parte della Villa Meier, è un bellissimo spazio verde sulle sponde del lago di Como. Sono numerose le piccole costruzioni sparse per il parco, così come i grandi alberi all’interno dei prati, sotto i quali riposare con un panorama suggestivo.

Di particolare bellezza è la quinta scenografica in stile rinascimentale nella parte alta del parco. Questa serviva a nascondere il dislivello con la strada comunale retrostante e risale al novecento. Al centro della quinta venne realizzato un ninfeo con un’ampia nicchia dotata di abside ispirata ai disegni di Michelangelo. Dietro ci sono due rampe di scale simmetriche che si congiungono al belvedere. Al fianco del campo da tennis è invece presente un chiosco decorato con motivi ispirati alla vendemmia.

Tra gli altri spazi suggestivi del parco c’è la tarocchiera settecentesca a base ottagonale. Nel novecento, durante la revisione razionalista operata dal Lingeri, fu decorata dal pittore Cristoforo De Amicis.

Particolare della quinta scenografica del borgo di Tremezzo con le montagne sullo sfondo

Chiesa di San Bartolomeo ^

Facciata della chiesa di San Bartolomeo a Tremezzo

Un’altra bella chiesa di Tremezzo è quella di San Bartolomeo. Questa la troverai praticamente adiacente al parco civico, ma al di là della strada.

Le origini della chiesa di San Bartolomeo risalgono al XII secolo e di questa costruzione rimangono pochi elementi, come alcune parti in pietra sul fianco sinistro del presbiterio. Tra il seicento e il settecento la chiesa venne sottoposta a una massiccia ristrutturazione che le conferì l’attuale aspetto barocco. Di questo periodo sono l’altare maggiore, caratterizzato da colonne tortili, la tela sull’altare, gli stucchi della navata e la decorazione delle due cappelle laterali che accompagnano l’unica navata.

Esternamente la facciata della chiesa di San Bartolomeo presenta due lesene angolari con al centro un grande portale lapideo con timpano spezzato. Sul lato sinistro della facciata si erge infine il campanile a pianta quadrata nella cui cella campanaria si aprono delle finestre ad arco.

Via Portici San Pietro ^

Via Portici a Tremezzo

Tra la chiesa di San Bartolomeo e il Grande Hotel Tremezzo incontrerai un breve tratto della via Portici San Pietro. Questa è una strada coperta che scorre parallela al lungolago. Tra i suoi portici ospita bar, ristorantini, negozi e servizi per i turisti.

La via, esclusivamente pedonale, è molto comoda nelle giornate di pioggia o per trovare riparo per qualche minuto dal cocente sole estivo. Suddivisa in più tratti, perchè attraversata dalle strade che salgono lungo il vicino crinale della montagna, presenta colori differenti nelle sue diverse sezioni.

Grand Hotel Tremezzo ^

Tra gli edifici più sfarzosi di tutta Tremezzo non si può non annoverare il Grand Hotel Tremezzo. Percorrendo il lungolago in direzione nord, il grandissimo palazzo rimane sulla sinistra. Puoi facilmente riconoscerlo per via della sua facciata decorata in stile liberty risalente al novecento.

Il Grand Hotel Tremezzo venne voluto da Enea Gandola, imprenditore alberghiero originario di Bellagio. Era il 1907 quando il Gandola acquistò la proprietà di villa Poncetta e vi costruì sopra il Grand Hotel, inaugurato nel giugno 1910. Purtroppo da lì a poco sarebbe iniziata la prima guerra mondiale e questi spazi vennero requisiti e impiegati come ospedale militare. Solo nel 1920 Gandola rientrò in possesso dell’hotel e ne ampliò gli spazi aggiungendone un ulteriore piano.

Appena quattro anni più tardi, nel 1924, il Grando Hotel Tremezzo passò a Giuseppe Sampietro. Lui seppe trasformarlo in una meta rinomata per il turismo internazionale così come lo è ancora oggi.

Oratorio Sommariva ^

L’oratorio Sommariva è un piccolo edificio neoclassico addossato alla vicina villa Carlotta. La sua costruzione è opera di Giacomo Moraglia, che se ne occupò tra il 1827 e il 1828. Lo scopo era di conservare al suo interno il monumento funebre di Gian Battista Sommariva, scolpito da Pompeo Marchesi. Il bassorilievo rappresenta il Sommariva che si congeda dal figlio Luigi attraverso il “genio del sonno” rappresentato in tunica corta con una corona di papaveri. Il padre è avvolto in una tunica classica e con il braccio sinistro dà un ultimo abbraccio a Luigi, il quale indica l’allegoria dell’arte rappresentata sofferente per la perdita del grande mecenate. Il bassorilievo venne esposto anche a Brera nel 1829, dove Marchesi era professore di scultura. Anche il figlio riposa all’interno dell’oratorio.

All’interno dell’oratorio Sommariva sono poi conservate anche altre pregevoli sculture.

L’oratorio Sommariva è posizionato praticamente a bordo strada ed è riconoscibile per via del suo protiro arricchito da quattro colonne che sorreggono un frontone triangolare con bassorilievo. Sopra, delle finestre a mezzaluna donano luce agli interni e sono sormontate da un’ampia cupola.

Facciata dell'oratorio Sommariva di Tremezzo

Villa Carlotta e il suo giardino ^

Tra le cose da vedere a Tremezzo non può mancare una tappa a Villa Carlotta, vera attrazione di questa cittadina. La sua costruzione avvenne alla fine del XVII secolo, su volontà del marchese Giorgio II Clerici. Già dagli inizi la villa era immersa in grandissimi giardini all’italiana ricchi di statue, fontane e terrazze panoramiche che davano verso il lago di Como.

Agli inizi del XIX secolo la proprietà passò a Gian Battista Sommariva, collezionista d’arte che rimosse gli antichi arredi e le decorazioni soppiantandole con quelle ottocentesche e opere d’arte. Proprio questa revisione della villa la rese celebre in tutta Europa, attirando visitatori celebri come Flaubert, Lady Morgan e Standhal. Il nome di villa Carlotta lo si deve ai successivi inquilini: la principessa Marianna di Nassau l’acquistò nel 1843 per poi donarla alla figlia Carlotta nel 1847. A questo periodo risalgono i motivi neorinascimentali e pompeiani, oltre la profonda revisione del giardino che accoglieva così particolari speci di rododendri, azalee, camelie e palme. Dopo la prima guerra mondiale villa Carlotta passò nei beni dello stato che la diede in gestione a un ente che tuttora si occupa di questi preziosi spazi.

Ingresso e facciata di Villa Carlotta a Tremezzo

Villa Carlotta si presenta in posizione leggermente rialzata sul lago. Caratterizzata da una forma a C, si sviluppa su tre piani ed è dotata di una facciata scandita da lesene in bugnato tra le quali si aprono due serliane che enfatizzano gli ingressi del piano terreno e del piano nobile. Davanti all’ingresso il giardino all’italiana ha mantenuto l’impianto originale ed è arricchito da una fontana. Le sale al piano terreno hanno un aspetto neoclassico e sono utilizzate per la mostra della collezione d’arte. Tra le opere più celebri che è possibile vedere qui ci sono alcune statue del Canova, come la Tersicore e il Palamede e la tela l’Ultimo Addio di Romeo e Giulietta di Francesco Hayez.

Al piano superiore di villa Carlotta ci sono invece arredi d’epoca e suggestivi soffiti in legno con decorazioni del settecento. Altrettanto suggestivo è però il parco che cirocnda tutta la villa e che in primavera regala bellissime fioriture delle sue piante.

Villa Meier ^

Prima di lasciare il centro storico di Tremezzo facciamo una tappa anche a villa Meier. Il suo aspetto decadente nasconde in realtà un’architettura decisamente particolare. Questa è frutto di un progressivo progetto di ristrutturazione ad opera di Lingeri, molto attivo in città.

Villa Meier è un buon esempio di razionalismo lariano, applicato alla villa padronale rinconfigurando il parco che la circondava ed aggiungendo ulteriori fabbricati a quelli originali. La villa appartenne a Roberto Meier, un commerciante di Zurigo che nel 1918 acquistò il terreno e i fabbricati su cui oggi è presente la struttura e che all’epoca erano sotto sequestro del Genio Militare. Un incendio dell’anno successivo richiese la ricostruzione di parte dei locali e degli arredi, oltre che la modifica della scala e della copertura della villa principale. Nell’occasione la rimessa per le auto e carrozze venne trasformata in casa del custode aggiungendo due scale simmetriche esternamente. Anche il villino venne rivisto aggiungendo un corpo semicilindrico e decorazioni in stile decò. Negli anni successivi continuarono i lavori sui vari corpi e sui giardini, che conferirono a villa Meier l’aspetto attuale.

Villa Meier di Tremezzo e il campetto sportivo

Santuario della Madonna di Einsiedeln ^

L’ultima tappa tra le cose da vedere a Tremezzo è il santuario della Madonna di Einsiedeln. Per raggiungerlo dovrai prendere l’automobile o prepararti a una lunga passeggiata per raggiungere il piccolo borgo di case costruito sopra al centro storico, che porta il nome di Rogaro.

Il santuario della Madonna di Einsiedeln è l’unico in Italia con questa dedica e risale al 1733, voluto dai fratelli Tommaso e Bernardo Magnino, i quali si occupavano di commercio in Svizzera, nella città di Rapperswill. Proprio da qui proviene la statua in legno di tiglio della Madonna con il Bambino in piedi di inizio settecento. Questa è una copia della statua della Madonna di Einsiedeln, nota anche come Madonna degli eremiti. La chiesetta fu privata fino al 1929, quando venne donata alla parrocchia di Tremezzo.

La chiesa si presenta alta e stretta su di una piazzetta con pavimentazione acciottolata e belle case con recinti in pietra. La sua facciata bianca spicca tra le altre costruzioni ed è decorata attraverso due alte lesene laterali che si congiungono nella sommità della chiesa movimentata da una cornicetta. Il portone è racchiuso da una cornice in pietra grigia e tutto intorno alla base della costruzione gira una cornice in pietra che si congiunge direttamente alla pavimentazione della piazza.

Mappa dell’itinerario di Tremezzo ^

Ecco la mappa dell’itinerario di Tremezzo. L’intero percorso può essere svolto interamente a piedi ad eccezione della salita fino al borgo di Rogaro, dove se si ha un’automobile è senza dubbio più pratico. Diversamente è possibile salire comunque a piedi.

Fai attenzione poi nel raggiungere villa Amila: il percorso più breve passa per la strada carrabile e non è presente alcun marciapiede a causa delle ridotte dimensioni della carreggiata.

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Tremezzo - Cosa Vedere nel Borgo sul Lago di ComoScopri tutte le cose da vedere a Tremezzo in una piacevole passeggiata nel piccolo borgo sul lago di Como annoverato tra i più belli d'Italia.https://www.lorenzotaccioli.it/tremezzo-cosa-vedere-nel-borgo-sul-lago-di-como/
Lorenzo Taccioli