Sono ormai diversi anni che mi reco a Cortona quasi ogni estate. La scusa è il grande festival di fotografia, Cortona On The Move, che di anno in anno riscuote sempre maggior successo.
Cortona è però un bellissimo borgo che funge da richiamo per turisti in ogni stagione dell’anno. Passeggiare per le sue vie è piacevole e vi si respira il classico clima toscano, fatto di bei borghi medievali, buon cibo e panorami sulla campagna mozzafiato.
Dove si trova Cortona
Cosa vedere a Cortona
Piazza della Repubblica
Palazzo Comunale e la Torre dell’Orologio
Palazzo Passerini o Palazzo del Capitano del Popolo
Piazza Luca Signorelli e Teatro Signorelli
MAEC – Museo dell’Accademia Etrusca di Cortona
Cattedrale di Santa Maria Assunta di Cortona
Museo Diocesano
Chiesa di San Francesco
Chiesa di San Cristoforo
Santuario di Santa Margherita
Fortezza del Girifalco
Chiesa di San Niccolò
Monastero e chiesa della Santa Trinità
Ex Magazzino delle Carni
Vicoli del Centro Storico
Mura della Città
Itinerario di Cortona
Festival di Cortona OnTheMove
Immagini di Cortona
Cortona è un borgo della Toscana, posizionato nella parte orientale della regione, vicina agli Appennini. A poca distanza da questa città si trovano le regioni delle Marche e dell’Umbria e infatti dalla sommità della Fortezza del Girifalco si può chiaramente distinguere la forma del lago Trasimeno (in provincia di Perugia).
Arrivare a Cortona dalla Romagna non è comodissimo: bisogna percorrere l’E45 e poi continuare oltre un’ora anche su strade secondarie, che si arrampicano sulle montagne e poi scendono nuovamente. In totale sono richieste circa due ore e mezza di automobile (circa 150 chilometri).
Il centro storico della città è arroccato su di un colle che raggiunge i 494 metri sul livello del mare ed è tutto racchiuso dalle mura cittadine.
Una giornata per il centro storico di Cortona è più che sufficiente per vedere tutto quello che la città ha da offrire e servirà per apprezzare al meglio le sue vie che si snodano tra edifici storici e tantissime chiese e conventi.
Il centro storico di Cortona è un continuo saliscendi, quindi è imprescindibile indossare scarpe comode e prepararsi a fare un po’ di fatica. In compenso ci si può accomodare in una delle osterie del centro storico per riprendere forze e assaporare i cibi della migliore tradizione toscana.
Ecco cosa vedere in un giorno a Cortona.
Arrivati a Cortona parcheggiamo l’automobile subito fuori alle mura storiche. Soprattutto nella stagione estiva il borgo è spesso preso d’assalto da parte dei turisti, quindi è consigliabile arrivare in prima mattinata per assicurarsi un parcheggio nelle vicinanze di una delle porte cittadine.
Attraverso Porta Santa Maria imbocchiamo via Roma, una ripida strada in salita che ci porta fino a piazza della Repubblica, passando proprio sotto l’arco creato dal palazzo del comune, che si affaccia su di questa piazza.
Questo è uno degli spazi più amato da tutti i turisti: oltre ai bellissimi palazzi storici sono presenti tantissime tavolini di bar e ristorantini dove potersi fermare ad ammirare la città. Anticamente questo era il punto di incontro tra il decumano e il cardo, ovvero le strade che scorrevano nella direzione est-ovest e nord-sud della città e che si incontravano, appunto, nel foro cittadino.
Ben riconoscibile in piazza della Repubblica, è il palazzo comunale costruito durante il XII secolo. Attraverso una caratteristica scalinata è possibile raggiungere il portone di ingresso, all’interno del quale si cela la bella Sala del Consiglio decorata con un camino in pietra del XVI secolo.
Successivamente alla costruzione del palazzo venne aggiunto il campanile, ovvero la torre dell’orologio, che permette di accedere alla piazza attraverso un apposito arco.
Il palazzo comunale conserva ancora oggi lo stile romanico originario, ma durante i secoli venne ampliato e modificato aggiungendo ad esempio una nuova ala sul lato sinistro e il campanile durante il XVI secolo.
Vicino al palazzo comunale si trova il palazzo Passerini, anche conosciuto come Palazzo del Capitano del Popolo. Questo palazzo si divide tra piazza della Repubblica e piazza Signorelli.
L’attuale nome si deve alla famiglia che vi abitò per parecchi anni. Purtroppo i suoi interni non sono visitabili, perché nei secoli vennero riconvertiti ad abitazioni private.
Il palazzo del Capitano del Popolo risale al XIII secolo, quando venne istituita questa figura chiave nell’assetto comunale delle città. Dovendo avere una propria sede venne costruito questo edificio.
Nel XVI secolo, invece, la città di Cortona decise di donare il palazzo all’inviato della famiglia dei Medici che aveva il compito di controllare la città: Silvio Passerini, a cui si deve l’attuale nome dell’edificio. Questi decise di porre evidenti modifiche al palazzo: eliminandone le campane e aggiungendo nuovi affreschi.
Raggiungiamo piazza Luca Signorelli, adiacente a piazza della Repubblica. Qui si trova anche l’omonimo teatro: il teatro Signorelli.
Dalla piazza Luca Signorelli si può chiaramente vedere il retro del palazzo del Capitano del Popolo, affiancato allo storico edificio in cui si trova la cassa di risparmio di Firenze. Sempre qui si trova l’ingresso al museo MAEC e altri palazzi datati.
Il teatro Signorelli è inconfondibile: la facciata neoclassica ha sette arcate, sorrette da otto pilastri con copertura a volta che si raggiungono attraverso una breve scalinata. Questo edificio venne costruito nel 1854, già con l’intento di farne un teatro e negli anni ha ospitato numerosissimi spettacoli..
In anni più recenti, oltre all’attività di teatro, è stata affiancata quella di cinema e sala convegni, ma vi si può entrare anche per un semplice caffè.
Prima di continuare l’itinerario di un giorno per la città di Cortona facciamo una tappa al MAEC, il museo dell’accademia etrusca e della Città di Cortona.
L’ho già visitato diverse volte e quest’anno ospita al suo interno una mostra di fotografia durante il festival di Cortona On The Move, così torno a vederlo.
Questo è il museo principale di tutta la città, sia per importanza dei pezzi che contiene, sia per dimensioni. Il MAEC è ospitato dentro a palazzo Casali: un bel palazzo storico risalente al XIII secolo costruito per la famiglia che in quegli anni resse la signoria della città.
All’inizio del XV secolo la città venne saccheggiata e il palazzo confiscato, così come tutti i beni della famiglia Casali e l’edificio divenne poi di proprietà della Repubblica Fiorentina. Questa decise in fretta di adeguarlo ai gusti architettonici del momento, inserendovi archi e pietre squadrate.
L’attuale aspetto del palazzo lo si deve a una ristrutturazione di inizio seicento.
Nella prima metà del XVIII secolo nacque l’Accademia Etrusca e il palazzo venne concesso come sede del museo e della biblioteca appena nate. All’interno del palazzo Casali era presente anche un teatro che venne mantenuto fino a quando non si costruì il teatro Signorelli.
Dagli anni ottanta il palazzo è completamente dedicato al museo MAEC che ne ha fatto una grande sede espositiva, raddoppiandone le dimensioni iniziali. La mostra si snoda su diverse sale, quasi esclusivamente al primo piano. Alcune di queste sono raggiungibili passeggiando all’aperto su di un breve tratto che corre sulle mura del palazzo.
All’interno del MAEC si possono spendere circa un paio d’ore, per osservare tutte le opere contenute. Ad attirare la mia attenzione sono delle particolari e antiche scacchiere con scacchi rossi, ma tra le opere più famose si trovano:
A non più di tre minuti a piedi dal MAEC si trova il Duomo di Cortona: la cattedrale di Santa Maria Assunta. Questa chiesa venne costruita sui resti di un tempio pagano durante l’XI secolo. I locali collegati alla chiesa vennero subito impiegati come residenza vescovile.
La facciata della Cattedrale di Santa Maria Assunta è piuttosto semplice. In stile medievale romanico mostra i segni di diversi interventi che si sono prolungati nei secoli.
Negli interni la navata centrale è chiusa da una volta a botte, che venne ridipinta nell’ultimo ventennio del XIX secolo. La navata centrale è separata dalle due laterali attraverso colonne con capitello. All’interno si trovano numerose opere d’arte, per lo più provenienti da altre chiese cittadine distrutte durante i secoli.
Sempre sulla piazza del Duomo, dal lato opposto rispetto alla cattedrale di Santa Maria Assunta, si trova il museo diocesano di Cortona.
Il museo diocesano è ospitato all’interno dell’ex chiesa del Gesù e contiene diverse opera d’arte che arrivano dalle chiese del territorio, un po’ come successo per quelle inserite nel duomo.
Questo spazio è attivo dal 1945 e vi si trovano importanti opere di artisti locali. La più importante e antica di tutte è il sarcofago romano con il “Combattimento tra Dioniso e le Amazzoni”, risalente al II secolo e ritrovato a poca distanza da qui.
Le sale del museo sono divise per aree tematiche, ad esempio è presente la sala dedicata alla pittura e quella delle oreficerie. Non amo particolarmente questa tipologia d’arte, così abbiamo proseguito senza entrare.
Abbandoniamo questa parte del centro storico e cominciamo le strade in salita. Tra le cose da vedere a Cortona, pullulano le chiese! Tra queste, una delle maggiori, è la chiesa di San Francesco.
Anche questo edificio è piuttosto antico: risale alla prima metà del XIII secolo e la struttura segue il tipico schema francescano. Appena entrati abbiamo infatti davanti una grande sala chiusa da un piccolo abside con volte a crociera. Lateralmente sono presenti altre due cappelle più piccole, entrambe con volte a crociera.
All’interno della chiesa si trova anche una reliquia assai importante: un piccolo pezzo della Santa Croce, nella quale Gesù venne crocifisso. Si dice che questo frammento sia arrivato fin qui da Costantinopoli grazie a frate Elia, un frate estremamente vicino a San Francesco.
La chiesa è custodita dai frati francescani, che nel convento adiacente la chiesa conservano le reliquie di San Francesco d’Assisi: un saio, il cuscino ricamato su cui Francesco posò il capo nel momento della morte e un suo libro con i quattro vangeli.
Ormai siamo in ballo e decidiamo di dar fondo alle nostre energie prima del pranzo. Continuiamo quindi con la ripida salita che dalla chiesa di San Francesco prosegue verso la collina su cui si trova anche la fortezza del Girifalco.
Fatto il tratto più faticoso giungiamo nei pressi della chiesa di San Cristoforo, una piccola chiesa caratterizzata dal particolare campanile a vela di origine romanica: due campane a vista sono riparate da un piccolo tetto di pietre.
La chiesa di San Cristoforo si trova in piazza San Cristoforo e, nonostante sia stata costruita nel XII secolo, venne ampiamente rivista nel XVI secolo a causa di un incendio. Gli interni sono stati ulteriormente rivisti un paio di secoli più tardi.
La struttura è particolare: al fianco dell’altare si trova la cappella della Natività di Maria, aggiunta durante il XVI secolo. Sui muri laterali si trovano degli affreschi di epoca trecentesca, visibile accedendo la luce attraverso l’apposito interruttore.
Nei pressi della chiesa di San Cristoforo si trova la via con scalinata che porta ancora più in su, fino al Santuario di Santa Margherita.
La Basilica di Santa Margherita è l’edificio religioso più grande di tutta Cortona ed è dedicata al patrono della città. Quando, nel XIII secolo, Santa Margherita morì, si decise di costruire una chiesa in suo onore. In appena 7 anni l’edificio era pronto, ma negli anni successivi venne progressivamente decorato con affreschi che, purtroppo, non sono giunti ai giorni nostri se non in piccoli frammenti.
L’attuale struttura a basilica è frutto di una sostanziale ricostruzione di epoca ottocentesca che soppiantò l’originale edificio ad un’unica navata con quella attuale. Successivamente, alla fine del XIX secolo venne rifatta anche la facciata che conserva il rosone dell’antica struttura trecentesca.
Entrando dentro alla basilica, le colonne e le volte del soffitto sono tutte decorate con colori accesi: giallo, rosso e blu sono i principali e rendono questa chiesa unica. Nella cappella di sinistra del transetto si trova il monumento sepolcrale di santa Margherita. Si tratta di una struttura in marmo sui cui sono presenti tre grossi mensoloni con la cassa sulla quale sono raffigurate delle scene che hanno come soggetto la santa. Il corpo mummificato si trova invece sopra l’altare maggiore della basilica di Santa Margherita all’interno di una teca in vetro.
Sul lato sinistro del santuario di Santa Margherita, si trova un’ulteriore strada in salita che, percorsa, porta fino alla Fortezza del Girifalco. Questo antico edificio è in realtà ben visibile anche da alcuni punti del centro storico. La sua struttura è piuttosto irregolare, perché durante la costruzione ci si attenne alle forme sconnesse del monte.
Questo è il punto più alto di Cortona e qui si trovava una piccola fortezza già nel VI secolo A.C.. Le prime testimonianze scritte, però, risalgono al XIII secolo e parlano di un grande e maestoso edificio che venne più volte colpito durante gli scontri con le città vicine. Nel XV secolo tutto il territorio del comune passò alla Repubblica Fiorentina, che nel secolo successivo decise di operare una forte ristrutturazione collegandola alle mura cittadine che ancora oggi sono in buona parte visibili e che sono andate a formare il cortile interno a forma di pentagono.
L’attuale aspetto risale al XVI secolo, quando vennero aggiunti anche i quattro bastioni. Questo inserimento si rese necessario a causa dei nuovi sistemi di difesa che, in qualche modo, dovevano essere adatti anche all’attacco in caso di necessità. Fortunatamente non venne mai utilizzata a questi scopi, ma ancora oggi è possibile camminare sulle sue mura che circondano il cortile interno e dalle quali si gode di un ottimo panorama sull’intera vallata, fino al lago Trasimeno.
Nel XVIII secolo la Fortezza del Girifalco venne totalmente disarmata e ceduta al comune di Cortona, che la impiegò per farne un carcere. Durante la seconda guerra mondiale venne occupata sia dai soldati tedeschi che da quelli alleati. Nei decenni successivi alla fine della guerra vennero fatte più ristrutturazioni, che hanno permesso alla cittadinanza di rientrare in questi spazi.
Attualmente, nelle sue sale, vengono allestite mostre, come quelle annuali di Cortona On The Move. Inoltre è presente al suo interno un piccolo bistrot dove fermarsi a mangiare, con spazio all’aperto per le giornate estive.
Scendiamo e torniamo verso il centro cittadino. Per farlo, però, prendiamo una strada differente e scendiamo lungo via San Niccolò.
Arriviamo così davanti alla sagrestia della chiesa di San Niccolò: uno spazio ampio e lungo che sul fondo nasconde una chiesetta con un piccolo porticato in stile romanico sul fronte e che continua sul fianco sinistro della chiesa.
Questa chiesa venne costruita nella prima metà del XV secolo, quando passò di qui San Bernardino da Siena. Gli interni sono molto raccolti e, per poterli ammirare, è necessario fare una piccola donazione. Vennero completamente ristrutturati tra il Seicento e il Settecento e dotati di tre altari di gusto barocco.
L’altare principale, noto come “altare Maggiore“, è quello visibile dritto per dritto una volta entrati. Subito sopra si trova il grande gonfalone della Compagnia di San Niccolò dipinto su entrambe le facciate da Luca Signorelli, autore anche di altri affreschi presenti all’interno della chiesa. Da una parte si trova “il Compianto sul Cristo Morto”, mentre dall’altra “Madonna col bambino e i santi Pietro e Paolo”.
Continuando a scendere dalla chiesa di San Niccolò, percorriamo una via ricchissima di edifici religiosi. Verso la fine si trovano il monastero e la chiesa della Santa Trinità.
Il monastero è impiegato dall’ordine religioso delle monache cistercensi, che non possono avere rapporti con l’esterno. Affacciandoci dalla porta principale, infatti, si possono vedere le classiche vetrate utilizzate per separarsi dai visitatori.
Questo monastero venne costruito nella prima metà del XVI secolo, dove precedentemente si trovavano una chiesa, un oratorio e un ospedale per i pellegrini. Al fianco di questa struttura era già presente, dal XV secolo, il monastero di santa Caterina. Circa un secolo dopo alla costruzione dell’oratorio anche questa struttura fu inglobata, dando vita a un corpo unico composto da due grandi edifici paralleli.
Dall’omonima via si può accedere alla chiesa più antica del monastero di Santa Trinità, però è presente un’ulteriore chiesa all’interno della quale vengono conservati i resti della Venerabile Veronica Laparelli, una monaca che prestò qui il suo servizio e che era molto amata dalla comunità cortonese.
Una delle location più particolari di Cortona è l’ex magazzino delle carni. Purtroppo non è sempre possibile visitarlo ed, effettivamente, da sgombro non restituirebbe la stessa suggestione. Questo spazio viene solitamente aperto in occasione di mostre artistiche in città: dal 2011 è un appuntamento fisso per il festival di fotografia Cortona On The Move.
Si tratta di un seminterrato dotato di due stanze principali, più spazi secondari, che a lungo è stato impiegato come magazzino di una macelleria e ricovero di beni alimentari. Al suo interno, sui muri ormai rovinati, si trovano ancora dei vecchi disegni di scudetti milanisti e, in una stanza separata, un murales che si sviluppa su due muri e diventa tridimensionale grazie ad alcuni fili.
L’ex Magazzino delle Carni di Cortona si trova in via Santucci 5 e l’ingresso è in corrispondenza di un arco ricavato sotto le case.
In Toscana, regione che racchiude decine di borghi di una bellezza incantevole e che tutto il mondo ci invidia, è estremamente piacevole camminare anche per le vie della città. I vicoli di Cortona sono ricchissimi di edifici storici, gli uni affiancati agli altri.
Frequentemente si trovano affiancati palazzi di secoli differenti e in stile diverso gli uni dagli altri. I lavori che si sono succeduti nei secoli li hanno spesso portati a creare vie dove sono tutti estremamente simili tra loro, o tutti completamente diversi. Passeggiando per Cortona può quindi capitare di trovarsi in un vicolo con tutte case con pietra a vista e, venti passi dopo, ammirare una diversità costruttiva che si armonizza e crea comunque uno spettacolo per gli occhi.
L’altro vantaggio/svantaggio di Cortona, è la sua costruzione sul colle. Questo determina una costante salita nel centro storico, che si traduce in bellissimi scorci sui tetti delle case o in piccoli passaggi scavati ad arco sotto agli edifici.
L’intero centro storico di Cortona è racchiuso all’interno di mura. La strada principale scorre subito fuori queste mura e infatti è proprio qui che abbiamo parcheggiato.
Queste mura protettive hanno una lunghezza di poco inferiore ai tre chilometri. La loro storia è antichissima, pare infatti che risalgono al periodo etrusco del V secolo A.C.. Quelle visibili oggi sono state, però, riviste durante i secoli, ma un occhio attento può senz’altro vedere la differenza costruttiva alla base della cinta: questa è la parte più antica. Nel III secolo, successivamente all’arrivo dei romani, la struttura venne rifatta ove assente e le mura innalzate ulteriormente lungo tutto il perimetro. Nel XIII secolo furono poi ulteriormente restaurate e, ancora una volta, nel XVII secolo.
I lati maggiori si sviluppano a nord e a sud del centro storico, mentre quello meglio conservato è il lato occidentale, sul quale è stata recentemente aperta l’unica porta etrusca a due fornici arrivata ai giorni nostri.
Ecco la mappa con l’itinerario a piedi di Cortona.
Quello che mi ha dato la possibilità di scoprire Cortona e ciò che mi dà una buona scusa per tornarci quasi ogni anno, è il festival fotografico di Cortona OnTheMove.
Questo festival, nato nel 2011, è cresciuto molto velocemente e ogni anno richiama migliaia di turisti e appassionati del tema. La splendida cornice del centro storico è facilmente visitabile, grazie alle location scelte per le mostre, sparse per tutta la città. Un’importanza particolare è data alla Fortezza del Girifalco nella quale ad ogni edizione vengono allestite più esibizioni.
L’obiettivo del festival, che inizia nei mesi di luglio e continua fino a settembre, è quello di diffondere e promuovere la fotografia contemporanea dando spazio a forme originali di comunicazione visiva e a nuove visioni. Raramente si sono visti grandi big della fotografia esposti a questo festival, ma spesso ho trovato nomi ricercati molto conosciuti nelle nicchie che si sono ricavati.
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