Un Giorno a Pescara – Cosa Vedere

Aurum - Palazzo Pompilio nella Pineta Dannunziana

Pescara è una città recente, nata nello scorso secolo dalla fusione di due precedenti borghi. Non ha troppi monumenti storici, ma un centro storico ‘distribuito’ e piuttosto vivo. La vicinanza con il mare, che ne bagna il confine nord orientale, la rende animata di turisti durante i mesi estivi.

Una giornata è più che sufficiente per poter visitare quanto la città ha da offrire. Se poi ti piace camminare vedrai che ti basterà anche qualche ora in meno.

Dove si trova Pescara ^

La città di Pescara è il capoluogo dell’omonima provincia, nonché capoluogo della regione Abruzzo. È posizionata indicativamente a metà della regione, sul suo lato orientale. La città si affaccia sulla costa Adriatica ed è dotata di 6,8 chilometri di spiaggia, bassa e sabbiosa.

Tutto il centro di Pescara è pianeggiante e raggiunge i circa 4 metri sul livello del mare. Non sono presenti grosse alture, essendo il centro storico costruito nella vallata scavata dal fiume Pescara che proprio qui sfocia nel mare.

Come arrivare a Pescara ^

Arrivare a Pescara è piuttosto semplice. La città è infatti servita da innumerevoli mezzi. Di certo l’aiuta essere il capoluogo di regione.

Puoi giungere qui con tanti mezzi, pubblici e privati:

  • in automobile, percorrendo l’autostrada adriatica A14 e uscendo ad una delle uscite cittadine, seguendo poi le indicazioni per il centro;
  • in treno, sempre sulla linea adriatica, servita anche dai treni ad alta velocità. La stazione cittadina è in centro, a pochissimi passi dalla celebre piazza Salotto;
  • in autobus, tutte le linee che passano per queste zone fermano a Pescara, essendo questo il centro principale;
  • in aereo, attraverso l’aeroporto internazionale d’Abruzzo Pasquale Liberi. Questo dista nemmeno 7 chilometri dal centro;
  • via mare, infatti Pescara è dotata anche di un porto turistico situato molto vicino al centro storico.

Cosa vedere a Pescara ^

Ho trovato la città di Pescara strana. L’impressione è che non ci sia un vero e proprio centro e infatti, documentandomi, ho capito essercene due. La città di Pescara vista come la vediamo oggi è infatti piuttosto recente. Questa risale infatti al 1927, quando l’antico borgo di Pescara (parte meridionale del centro attuale) si è fuso con il borgo di Castellammare Adriatico (parte settentrionale del centro), dando vita ad una nuova città e a nuovi quartieri che ‘cucivano’ i due già esistenti.

Inoltre durante la seconda guerra mondiale la città ha subito alcuni bombardamenti, che hanno distrutto parte degli edifici storici esistenti.

La visita tra le cose da vedere a Pescara non ti porterà tra numerosi monumenti storici, ma in un centro storico marittimo relativamente recente, dove lo stile razionalista la fa da padrone. Alla visita del centro puoi unire la prima periferia, dove trovi ad esempio la pineta dannunziana.

Visitando Pescara ti accorgerai inoltre di quanto ancora oggi è celebrata la figura di Gabriele d’Annunzio che proprio qui nacque nel 1863.

Ecco dunque cosa vedere in un giorno a Pescara.

Aurum – Palazzo Pomilio ^

Inizia la visita di Pescara fuori dal centro storico, dall’ex Aurum, ovvero il palazzo Pomilio. Il nome di Aurum è legato al fatto che qui era storicamente prodotto il celebre liquore di Pescara, che porta questo nome.

Palazzo Pomilio risale al 1910, quando vide la luce con il nome di Kursaal (che simboleggia un edificio turistico alberghiero in grado di offrire diversi intrattenimenti, come sale da ballo, ristoranti, terme, sale da lettura, e tanto altro). Il suo scopo era infatti quello di ospitare le famiglie più agiate che venivano in villeggiatura al mare a Pescara. Dieci anni più tardi, però, si scelse di trasformare il palazzo nella distilleria dell’Aurum.

Cominciarono così i lavori che si conclusero dieci anni più tardi e presentano chiari richiami all’architettura fascista. La distilleria rimase in funzione fino agli anni settanta, quando chiuse a causa della crisi, trasferendo la sede a Città Sant’Angelo. Palazzo Pomilio fu abbandonato per diversi decenni e venne recuperato nel 2003, creando al suo interno un museo sulla fabbricazione dell’Aurum. Ancora oggi svolge questo ruolo, oltre ad accogliere eventi.

Da fuori puoi vedere il loggiato antistante il palazzo, con due ordini di arcate classiche. Dalla facciata partono poi le due ali che hanno conferito all’edificio una forma a ferro di cavallo e che danno vita a un cortile interno, spesso utilizzato per concerti.

Aurum - Palazzo Pompilio nella Pineta Dannunziana

Pineta Dannunziana ^

Il contesto naturale in cui ha sede palazzo Pomilio è quello della pineta dannunziana. Con questo nome si indentifica la riserva naturale di interesse provinciale Pineta Dannunziana, ovvero un’area naturale a sud del centro storico di Pescara.

Questa è solo una piccola parte della vasta pineta che anticamente occupava tutto il litorale della città fino al settecento e che pian piano ha lasciato il passo alle costruzioni edilizie. La riserva ha proprio lo scopo di mantenere intatta la pineta rimasta, che occupa una superficie di 56 ettari, di cui 35 completamente allo stato naturale. Qui c’è la flora tipica della macchia mediterranea, con numerose piante e arbusti tipici di questa zona.

Purtroppo nell’agosto 2021 la pineta è stata vittima di un devastante incendio, che ha coinvolto anche una zona normalmente interdetta al pubblico.

Teatro D’Annunzio ^

All’interno della pineta Dannunziana trova posto anche il teatro monumentale Gabriele d’Annunzio, tuttoggi utilizzato per spettacoli e concerti. Al suo interno sono presenti spazi all’aperto che possono contenere fino a 3000 persone sedute e un auditorium con 5000 posti.

Obelisco in cemento armato del Teatro D'Annunzio

Il nome celebra il poeta, ma non è una sua opera. Risale infatti al 1963, anno del centenario della nascita di d’Annunzio. Si parla però di teatro monumento, per la presenza al fianco del teatro di un alto obelisco in cemento armato. Questo raggiunge i 67 metri e sulla sua superficie ci sono bassorilievi ispirati alla vita e alle opere di d’Annunzio. L’obelisco è opera dello scultore Vicentino Michetti.

Basilica della Madonna dei Sette Dolori ^

Lascia ora il lungomare e raggiungi la basilica della Madonna dei Sette Dolori. Questa è un’importante chiesa cittadina, dotata di una pianta basilicale a croce latina e di dimensioni decisamente notevoli.

Basilica della Madonna dei Sette Dolori - Pescara

La posizione della chiesa è legata a una serie di apparizioni mariane. Qui anticamente c’era una foresta di querce, dove i contandini portavano a pascolare il loro bestiame. Un giorno questi videro apparire su di una roccia il dipinto della Deposizione di Gesù con la Madonna che raccoglieva il corpo del figlio sulle ginocchia e aveva il cuore trafitto da sette spade. I credenti si convinsero che questo dipinto era frutto del soprannaturale e lo prelevarono e portarono in una vicina cappella. La voce si sparse in fretta e molti credenti accorsero per vedere il dipinto ma, con stupore, questo era tornato nel luogo in cui venne trovato originariamente. Riportato nella cappella, il dipinto tornò nuovamente al luoro originario e così successe anche il giorno successivo, nonostante la chiesetta fosse badata a vista.

I cittadini decisero nella seconda metà del XVII secolo di costruire una cappella sul luogo dell’apparizione, con un altare su cui porre il dipinto. La chiesa venne progressivamente ampliata fino a raggiungere le attuali forme nel 1757.

La facciata ha una forma a capanna ed è divisa verticalmente da paraste. Come il resto della struttura è in mattoni a vista. Sul retro spunta il campanile dotato di una cuspide a chiusura della torre.

Internamente gli spazi sono organizzati su tre navate, con quella centrale riccamente affrescata. Questa termina in un abside semicircolare con una statua in legno della Madonna dei Sette Dolori, rappresentati come sette spade che trafiggono il cuore sporgente di Maria.

Nella basilica della Madonna dei Sette Dolori si celebra anche il “miracolo” della pioggia. Questo è legato a una primavera piuttosto arida, quando la siccità imperversava sulle campagne circostanti. I contadini, preoccupati, invocarono la Madonna a cui chiesero di far piovere. Per omaggiarla portarono in processione il suo dipinto per alcuni giorni. Il 12 maggio, mentre la processione andava in direzione del mare, si scatenò una pioggia abbondante e i campi produssero parecchio raccolto. Ogni 12 maggio viene ancora celebrata la giornata del ringraziamento.

Chiesa del Sacro Cuore di Gesù ^

Spostati ora verso il cuore del centro di Pescara e raggiungi la chiesa del Sacro Cuore di Gesù. Nonostante non abbia una storia antica, rappresenta una testimonianza artistica importante per la città.

Facciata della chiesa del Sacro Cuore di Gesù - Pescara

La costruzione della chiesa del Sacro Cuore di Gesù cominciò nel 1886, quando una delibera del consiglio comunale di Castellammare Adriatico stabilì l’istituzione di una seconda parrocchia nel rione Marina. Castellamare Adriatico era uno dei due borghi che compongono il centro di Pescara: questo rappresentava quello lato mare e poi c’era la Pescare fortificata. Dopo la costruzione della ferrovia, nel 1861, Castellammare Adriatica divenne il borgo più importante tra i due e si sviluppò notevolmente, determinando l’esigenza di avere una nuova chiesa.

Nella prima metà del novecento i due borghi vennero fusi creandone uno unico sotto il nome di Pescara e la zona circostante assunse ancora più importanza, sia turistica che commerciale, portando maggior prestigio anche alla chiesa del Sacro Cuore di Gesù.

La chiesa del Sacro Cuore di Gesù ha un pianta basilicale in stile neogotico e fu concepita come una scenografica chiusura di uno dei vertici della piazza su cui era posta, circondata da giardini e visibile su tutti i lati. Solo successivamente furono aggiunte tutte gli edifici che oggi la contornano.

La sua facciata è divisa verticalmente in tre, con una zona centrale che conferisce particolare slancio alla struttura. Qui c’è il rosone che dà luce agli interni, mentre, al di sotto, il portale è riccamente decorato con dei bassorilievi che seguono gli archi a tutto sesto anche per mezzo di colonnine tortili. Le colonne si ritrovano anche nella divisione esterna in tre navate, e terminano con dei gables di coronamento.

La navata centrale si conclude in un abside semicircolare ed è divisa dalle altre per mezzo di pilastri a fascio che sorreggono le arcate da cui partono le volte a crociera costolonata. Questa copertura è però frutto di una ricostruzione successiva ai bombardamenti della seconda guerra mondiale. Allo stesso periodo risale la ricostruzione del campanile.

Piazza Salotto ^

Piazza Salotto di Pescara con il palazzo Arlecchino e il palazzo Muzii

A poca distanza dalla chiesa del Sacro Cuore di Gesù trovi piazza della Rinascita, anche conosciuta come piazza Salotto, creata dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale. Questa è una delle piazze più grandi di tutto l’Abruzzo e venne lasciata vuota in seguito al crollo degli edifici bombardati, con lo scopo di creare un nuovo punto di aggregazione cittadino.

Oggi piazza Salotto è un grandissimo spazio sgombero, arricchito giusto da qualche albero di magnolia. Sul perimetro puoi trovare svariati edifici contemporanei, tra cui il palazzo Arlecchino che deve il suo nome alla facciata dipinta con vari mosaici monocromatici. Al fianco di questo trovi il palazzo Muzii, caratterizzato da un alto pian terreno con un monumentale portico architravato su pilastri e colonne. I piani superiori sono invece in stile eclettico, tra il neorinascimentale e il neoclassico.

Palazzo Muzii fu costruito tra il 1928 e il 1930 e rappresenta l’unicio edificio sul perimetro di piazza Salotto ad essere sopravvissuto ai bombardamenti del 1943.

Fontana La Nave di Cascella ^

Procedi da piazza Salotto fino al lungomare. Troverai davanti a te la fontana La Nave di Pietro Cascella, il cui nome completo sarebbe L’approdo alla nave.

Questa è una scultura del 1987 e rappresenta un’antica barca a remi. Il concetto ricorda sia la storia marinaresca di Pescara, sia le angherie che i pescaresi prigionieri della fortezza borbonica subirono. Questi nell’ottocento erano infatti impiegati come rematori sulla navi spagnole.

La fontana La Nave occupa una lunghezza di ben 15 metri per 9 di larghezza e 4 di altezza. Le sue forme sono un mix di astrattismo e dadaismo e si pongono antitetiche con il razionalismo che la fa da padrone nelle architetture cittadine.

Cattedrale di San Cetteo ^

Tra i monumenti più importanti da vedere a Pescara c’è la cattedrale di San Cetteo. Questa chiesa è anche conosciuta come Tempio Nazionale della Conciliazione e le sue origini sono piuttosto recenti. Risale infatti agli anni tra il 1933 e il 1938. La sua storia si lega però alla più antica chiesa di Santa Maria di Gerusalemme, costruita nell’XI secolo e identificata come chiesa parrocchiale di Pescara.

Facciata della Cattedrale di San Cetteo a Pescara

La chiesa di Santa Maria di Gerusalemme dalla fine del seicento fu titolata anche a San Cetteo e mantenne questo nome fino all’ottocento quando, a causa delle sue condizioni precarie, venne abbattuta. La curia si mosse con l’intento di fare erigere una nuova chiesa e a sposare la causa ci fu anche Gabriele d’Annunzio, originario di Pescara, che donò un quadro prezioso per finanziare i lavori. La sua volontà era quella di crearvi un monumento funebre per sua madre.
Nel 1933 iniziarono i lavori della chiesa che oltre San Cetteo celebra anche il ricordo del concordato tra la chiesa e lo stato, ovvero la Conciliazione tra il Vaticano e l’Italia attraverso i Patti Lateranensi, da qui il nome di Tempio Nazionale della Conciliazione.

La cattedrale di San Cetteo è in stile romanico e richiama fortemente la facciata della basilica aquilana di Collemaggio, come suggerito da d’Annunzio. Come questa vede la divisione in tre navate interne rispecchiarsi nella facciata, dove si aprono tre portali, tutti sormontati dai rispettivi oculi. Sul portone centrale trovi tre statue che rappresentano tre santi, tra cui san Cetteo.

Entrando potrai vedere al termine della navata sinistra il monumento funebre a Luisa d’Annunzio e nella cappella a sinistra dell’altare trovi il quadro con San Francesco Orante del Guercino, quello donato da Gabriele d’Annunzio per finanziare la ricostruzione.

Area Archeologica di San Gerusalemme ^

Area Archeologica di San Gerusalemme

Proprio davanti alla cattedrale di San Cecco c’è l’area archeologica di San Gerusalemme. Non è molto valorizzata, infatti questi resti sono rinchiusi all’interno di una teca sotto al piano stradale. Quello che puoi vedere sono i resti più antichi recuperati a Pescara e più precisamente appartengono a un grande edificio circolare d’età romana risalente al III o IV secolo dopo Cristo. Nell’XI secolo questo palazzo venne trasformato nella chiesa di San Gerusalemme, poi abbandonata nel settecento e infine demolita.

Quello che è arrivato fino ai giorni nostri è parte del muro circolare che definiva il perimetro dell’edificio, formato da una muratura mista di mattoni e pietre rettangolari e alcuni basamenti di pilastri trilobati in laterizio. Questi ultimi appartenevano ad un colonnato interno di età medievale, che è giunto fino a noi.

Questo antico edificio veniva utilizzato come luogo di culto già da diversi secoli: fino all’XI era occupato da una sinagoga, trasformata in chiesa nel 1065, funzione che ricoprì fino al suo abbandono finale. Curioso è pensare che successivamente davanti a questi resti fu innalzata la cattedrale cittadina.

Palazzo della Città e Torre dell’Orologio ^

Spostati ora al palazzo della Città di Pescara, in cui su di un lato si erge la torre dell’Orologio. Il grande edificio con pianta a forma di L risale al 1935 ed è uno dei principali esempi di architettura razionalista locale. Non a caso fino agli inizi della seconda guerra mondiale la torre era completata dalla scritta in ferro “DUCE“. Al suo interno trovano posto il consiglio comunale e gli uffici del sindaco.

La posizione del palazzo della Città di Pescara è nel territorio di confine tra il vecchio borgo di Castellammare Adriatico e del borgo di Pescara. I due borghi confluirono nell’attuale città di Pescara nel 1927 ed era necessario istituire un nuovo assetto urbanistico che fondesse le due realtà. Cosa c’è di meglio del palazzo del comune per farlo? Questo venne eretto sulla neonata piazza Italia, condivisa con il palazzo del Governo.

Facciata del palazzo della Città di Pescara
Torre dell'Orologio di Pescara

Palazzo della Città interpreta in maniera solenne il potere civile e si sviluppa su tre livelli da cui emerge la torre dell’Orologio. Il contrasto di colori nella struttura è reso attraverso l’utilizzo di travertino e mattoni rossi. Su di una facciata ci sono tre nicchie che ospitano tre statue femminili che attraverso di loro rendono glorioso, poetico e in un certo modo sacro questo luogo. Su quella opposta invece ci sono tre statue maschili che raffigurano l’abbondanza delle acque fluviali, un pescatore e un minatore. L’ingresso laterale celebra invece la città e Gabriele d’Annunzio, attraverso una scritta in latino che significa Salve dolce fiume del Vate, Salve antico nume della città.

La torre dell’Orologio è caratterizzata da un orologio su tutte le quattro facciate di cui si compone e sul culmine ha un loggione ad archi in cui è installato l’impianto delle campane. Ai lati della torre sono presenti anche due targhe commemorative titolate a Vittorio Emanuele II e Clemente De Caesaris. Quest’ultimo dopo essere stato imprigionato dai borboni nel 1849 ed essere poi tornato in libertà, riuscì a organizzare una sommossa che permise di riconsegnare il territorio ai piemontesi nel 1861.

Palazzo del Governo ^

A poca distanza dal palazzo della Città puoi vedere il palazzo del Governo. Risalente al 1927 occupa anch’esso piazza Italia ed è anticipato per via di un giardino con una fontana monumentale e un cippo col busto di Gabriele d’Annunzio.

Palazzo del Governo ha una facciata arricchita da quattro statue che rappresentano la Miniera, l’Agricoltura, il Mare e il Fiume. Queste sono la rappresentazione iconografica delle principali attività della provincia pescarese. Molto importante è anche il portale d’accesso, coronato da un balcone e dotato di ampie finestre.

All’interno del palazzo del Governo di Pescara trovano posto gli uffici dell’amministrazione provinciale, della prefettura e la biblioteca provinciale, anch’essa dedicata a Gabriele d’Annunzio. Celebre è anche il Salone dei Marmi, in cui puoi vedere le formelle in ceramica a rilievo che riproducono tutti gli stemmi dei comuni della provincia di Pescara. Al suo fianco c’è il salone del consiglio provinciale, con i busti in bronzo di Gabriele d’Annunzio e del pittore Francesco Paolo Michetti e lo stemma dorata della provincia di Pescara. Qui ci sono anche tre grandi tele allegoriche che raccontano della città: la Nasciata della Provincia di Pescara, l’Arte nella Provincia di Pescara e la Fortezza di Pescara nel 1700.

Palazzo del Governo di Pescara su piazza Italia

Ponte del Mare ^

Raggiungi ora il lungomare e ti troverai davanti il monumentale ponte del Mare. Questo è un passaggio esclusivamente ciclo pedonale, tra i più grandi d’Europa, che permette di oltrepassare il fiume Pescara che divide la riviera sud da quella nord.

Il ponte del Mare ha un’altezza (luce) di 172 metri e una lunghezza di 466 metri. Fu aperto al pubblico l’8 dicembre 2009, diventando rapidamente uno dei simboli iconici della città di Pescara. Da entrambi i lati parte con una rampa a sede unica che, nel tratto centrale, si divide su due impalcati separati.

Museo Civico Basilio Cascella ^

Facciata del museo Civico Basilio Cascella

Lasciato il ponte della Poesia fai una piacevole camminata fino a raggiungere il museo civico Basilio Cascella. Questo è ospitato nell’ex stabilimento litografico Cascella, un edificio eretto nel 1895. Qui erano solite ritrovarsi diverse personalità artistiche, del calibro di d’Annunzio, Pirandello e Pascoli.

Il museo civico Basilio Cascella risale al 1975 e contiene al suo interno la collezione donata al comune da Tommaso Cascella, con opere quasi totalmente riconducibili alla famiglia, in primis al padre Basilio. Qui puoi vedere oltre 600 opere tra dipinti, disegni, stampe, sculture, ceramiche e matrici litografiche.

Tra i pezzi più particolari qui esposti c’è Il bagno della pastora, risalente al 1903 e inviato da Basilio Cascella alla biennale di Venezia. Il dipinto andò perso durante il trasporto e venne restituito a distanza di trent’anni, quando fu ritrovato intatto nei dintorni di Ancona.

Piazza Unione ^

Piazza Unione di Pescara

Procedi ora nell’itinerario tra le cose da vedere a Pescara verso piazza Unione. Questa piazza rappresenta il punto terminale dell’antico borgo di Pescara Vecchia.

Piazza dell’Unione deve il suo nome al fatto che per molto tempo rappresentò l’unico punto di attraversamento del fiume, collegando Pescara Vecchia a Castellammare Adriatico. Inizialmente partiva da qui un ponte costruito in ferro, sostituito nel 1933 da uno di pietra noto come ponte Littorio.

L’antica piazza ha subito nel corso dei secoli svariate modifiche, le più impattanti nel dopoguerra con la costruzione degli edifici moderni al fianco di quelli storici. Ancora oggi ospita sulla sua superficie un monumento in travertino che celebra l’unione dei due borghi nella nuova Pescara.

Museo delle Genti d’Abruzzo ^

Museo delle Genti d'Abruzzo

Il piccolo museo delle Genti d’Abruzzo è ospitato all’interno dell’ex Bagno Borbonico, uno dei pochi locali di ciò che rimane dell’antica fortezza di Pescara risalente al cinquecento. Al suo interno potrai percorrere le storie dei popoli che fin dall’antichità abitano la regione Abruzzo. Questa è documentata attraverso reperti che risalgono anche all’epoca paleolitica.

Il museo delle Genti d’Abruzzo è stato voluto per invitare i visitatori a conoscere più da vicino le origini dell’identità abruzzese e lo fa esponendo attrezzi, arredi e abbigliamento tipico della cultura agricola e pastorale di queste terre. Completa il museo anche l’omonima biblioteca affiancata alla biblioteca Vittora Colonna.

Casa natale di d’Annunzio ^

L’itinerario tra le cose da vedere a Pescara è praticamente giunto al termine, ma prima di lasciare la città raggiungi la casa natale di Gabriele d’Annunzio. Qui il poeta nacque nel 1863 e visse la sua giovinezza. La madre Luisa De Benedictis abitò la casa fino al 1917 e d’Annunzio, estremamente legato alla sua casa paterna, continuò a finanziare le sue ristrutturazioni al fine di mantenerla decorosa e darle un aspetto nobile.

La casa natale di d’Annunzio ha un impianto di tipo settecentesco e rappresenta la classica casa borghese del XIX secolo, con ricche decorazioni interne alle pareti. Con la ristrutturazione voluta dal poeta, furono eliminate le botteghe al pian terreno e mantenute le logge, il cortile, il pozzo, la scuderia e le rimesse. Volle inoltre conservare la stanza della madre, da lui ritenuta sacra. Gli ultimi interventi voluti da d’Annunzio furono affidati all’architetto Giancarlo Maroni, che progettò anche il suo Vittoriale degli italiani sul lago di Garda.

Nel 1938 terminarono i lavori di ristrutturazione, recuperando anche gli edifici che nel tempo furono distaccati dal corpo centrale ed abbattendo le case diroccate che si trovavano nelle vicinanze. La casa natale di d’Annunzio divenne una casa monumentale, conferendogli l’aspetto che puoi vedere ancora oggi. Le botteghe al piano terra furono chiuse e il piano venne completato con lastre di travertino. Ai piani superiori furono ripristinati i balconi sorretti da mensole arricciate e al primo piano fu sistemata una libreria.

La seconda guerra mondiale danneggiò la casa, prontamente ripristinata. Al suo interno, al primo piano dell’edificio, trova oggi posto il museo Casa Natale di Gabriele d’Annunzio, con un allestimento museografico che espone documenti d’archivio, fotografie e alcuni cimeli in parte recuperati nel Vittoriale degli Italiani. Nel 1993 l’esposizione venne arricchita con pannelli didattici sulla famiglia del poeta e la ricostruzione degli avvenimenti e dei luoghi che lo videro protagonista, restituendo un’idea precisa della personalità di d’Annunzio.

Durante la visita potrai inoltre esplorare le stanze della casa museo, in cui trovi arredi d’epoca e decorazioni alle pareti estremamente pregiate.

Mappa dell’itinerario di Pescara ^

Ecco la mappa dell’itinerario alla scoperta di Pescara.

Ti consiglio anche di leggere l’itinerario per una vacanza alla scoperta dell’Abruzzo.

Com’è il mare a Pescara? ^

Il mare di Pescara sulla foce del fiume e i trabocchi

La spiaggia di Pescara è molto rinomata. Innanzitutto per le sue dimensioni: l’intera città è infatti sul litorale Adriatico e dispone di quasi 7 chilometri di spiaggia sabbiosa. L’arenile è inoltre particolarmente lungo e grazie ai suoi stabilimenti balneari permette ai turisti di godere di un soggiorno rilassante. Le larghe strade che precedono il mare permettono di avere a disposizione numerosi parcheggi per le auto.

Lungo la costa appartenente alla città di Pescara non mancano anche le spiagge libere, in numero però nettamente inferiore agli stabilimenti. Se hai la possibilità di fare qualche chilometro in auto, ti consiglio anche di valutare le spiagge lungo la Costa dei Trabocchi, ovvero da Ortona a Vasto. Tra le più belle c’è la spiaggia dei Ripari di Giobbe, a circa 19 chilometri da qui in direzione sud.

Sotto al ponte del Mare puoi infine vedere alcuni trabocchi, ma questi sono solo un anticipo di quelli che puoi vedere nella Costa dei Trabocchi a pochi chilometri da qui.

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Un Giorno a Pescara - Cosa VedereScopri l'itinerario per la visita di Pescara. Mappa, dettagli e fotografie delle cose da vedere in questa città dalla storia particolare...https://www.lorenzotaccioli.it/un-giorno-a-pescara-cosa-vedere/
Lorenzo Taccioli