La Provenza è la regione nel sud della Francia, famosa in tutto il mondo per la produzione di Lavanda. Se amate la natura, il sole, i paesaggi e i piccoli borghi, sicuramente un viaggio in Provenza saprà darvi grosse soddisfazioni.
Noi abbiamo passato una settimana in Provenza e Camargue e l’itinerario è stato ricchissimo di posti da non perdere! Ecco tutti i consigli per organizzare al meglio il vostro viaggio, con informazioni aggiornate al 2023!
Organizzare un Viaggio in Provenza
Tour della Provenza in Automobile
Itinerario della Provenza in 7 giorni
Giorno 1: Eza, Gole del Verdon, Lac de Sainte-Croix e Aiguines
Eza e il suo Giardino Botanico
Gole del Verdon
Lac de Sainte-Croix e Aiguines
Giorno 2: Moustiers Sainte Marie, Valensole, Roussillon, Gordes e Abbazia di Senanque
Moustiers Sainte Marie e la Stella delle Falesie
Valensole e i Campi di Lavanda
Roussillon, nel Sentiero dell’Ocra
Gordes
Abbazia di Senanque
Giorno 3: Fontaine de Vaucluse e Avignone
Fontaine de Vaucluse
Avignone – La Città dei Papi
Giorno 4: Ponte del Gard, Saint Remy de Provence, Les Baux de Provence
Ponte del Gard – l’Acquedotto romano
Saint Remy de Provence e Dintorni
Les Baux de Provence – il Borgo di Roccia
Giorno 5: Arles, Aigues Mortes e la Camargue
Arles e Ponte de Langlois
Aigues Mortes – la Città Fortificata
Parco Naturale della Camargue e Salin du Giraud
Giorno 6: Aix en Provence e i Calanchi di Marsiglia
Aix en Provence – nel Cuore della Provenza
Calanchi di Marsiglia
Giorno 7: Saint Maximin La Sainte Baume, Grassa e Tourrettes sur Loup
Saint Maximin La Sainte Baume
Grasse, la Città del Profumo
Tourrettes sur Loup, la città delle violette
Mappa dell’itinerario di 7 giorni in Provenza
Dove dormire nel tour in Provenza
Se avete scelto di visitare la Provenza, molto probabilmente vorrete vedere i suoi campi di lavanda in fiore. Per questo motivo dovete scegliere accuratamente il periodo in cui andare, cercando di farlo combaciare con il momento di massimo fioritura del fiore simbolo di questa regione.
I mesi ideali sono quelli di giugno e luglio, con un picco verso metà luglio, dopodiché i campi fioriti verranno totalmente spogliati della lavanda per poterla impiegare nell’industria dei prodotti tipici locali. Anche per il 2023 il periodo migliore per vedere la fioritura della lavanda è da fine giugno a metà luglio, ma in alcune località della Valensole riuscirai a vederla anche fino agli inizi di agosto.
La Provenza è una delle mete più costose della Francia, probabilmente per via della sua vocazione turistica e della vicinanza con le esclusive spiagge della Costa Azzurra. Con un po’ di organizzazione e prenotando gli alberghi con anticipo si riusciranno comunque a contenere i costi.
Questa destinazione è l’ideale anche per chi ama lo sport: la variabilità del territorio permette infatti di praticare tantissimi sport differenti. Per questa tipologia di viaggio le destinazioni migliori sono le gole del Verdon che offrono anche tantissime attività organizzate.
Se invece si vuole fare un giro completo di tutta la regione, organizzando almeno una settimana in Provenza, l’ideale sarebbe farlo in automobile. Molti borghi, soprattutto i più isolati, non sono comodamente raggiungibili con i mezzi pubblici e avere un proprio mezzo permette inoltre di essere autonomi sugli orari degli spostamenti. In questo caso ci sono due possibilità:
In questo caso è sconsigliabile soggiornare in un unico hotel, perché alcune destinazioni sono abbastanza distanti tra di loro. Noi abbiamo cambiato in tutto quattro hotel, trascorrendo fuori sette giorni e sei notti.
Noi scegliamo di fare un tour completo della Provenza in automobile, con partenza da Milano. Il viaggio non è troppo lungo e, per ottimizzare tutte le giornate, facciamo un paio di fermate nei primi borghi oltre confine italiano, sia all’andata che al ritorno. In questo modo spezziamo il viaggio non rendendolo troppo lungo. Nell’itinerario a seguire, aggiornato al 2023, ti indico tutte le tappe fatte.
La Provenza si gira comodamente in automobile , le strade sono ben fatte anche nelle parti più remote della regione. Sono presenti anche alcune autostrade, che si pagano di tanto in tanto durante la loro percorrenza in degli appositi gate che accettano anche le carte di credito. Non è quindi presente la vignetta autostradale omnicomprensiva, ma si paga per quanti chilometri si percorrono. Il costo dell’autostrada, così come quello dei carburanti, è paragonabile ai prezzi italiani.
Al contrario dell’Austria e della Slovenia non è necessario avere kit di sicurezza aggiuntivi a bordo rispetto a quanto già previsto in Italia, anche se, soprattutto nei lunghi viaggi, avercelo può sempre essere utile.
Anche il parcheggio non rappresenta quasi mai un problema, eccezione fatta per le città più conosciute o i borghi più suggestivi, nei quali comunque si trova abbastanza facilmente un posto auto con pagamento al parchimetro. In alcuni casi viene richiesta la targa dell’auto per validare la sosta.
Il nostro tour di una settimana in Provenza e Camargue ci ha portato a macinare oltre 2.100 chilometri (comprensivi di andata e ritorno dall’Italia), ma, spezzando il viaggio come abbiamo fatto, non sono stati problematici.
Un itinerario di 7 giorni pieni in Provenza e Camargue è l’ideale per vedere tutte le principali attrazioni di questa regione così poetica della Francia, senza saltare le città principali. A dire il vero noi siamo riusciti a farci rientrare anche qualche destinazione meno conosciuta, ma molto suggestiva.
Ovviamente non si potrà dedicare troppo tempo alla visita dei musei, pochi dei quali sono veramente imperdibili, ma chi visita questo territorio lo fa principalmente per i paesaggi mozzafiato e per gli splendidi borghi, molti dei quali sono annoverati tra i più bei borghi di Francia.
Il primo giorno di viaggio arriviamo direttamente da Milano e, con l’intento di addentrarci quanto più possibile verso il cuore della regione, procediamo verso ovest, fermandoci di tanto in tanto a visitare i bellissimi luoghi che incontriamo.
In questa giornata ci dedichiamo anche al fantastico parco naturale delle gole del Verdon, il canyon più profondo di tutta Europa, con paesaggi mozzafiato! Ti consiglio caldamente di non perdertelo, soprattutto se come me ami la natura.
L’arrivo è previsto nei dintorni del Lac de Sainte-Croix, dove pernotteremo una sola notte in un albergo all’interno di una piccola boscaglia. Alla fine dell’articolo trovi tutti gli hotel e le località che ho scelto per pernottare.
La prima tappa che facciamo è poco dopo il confine con il principato di Monaco. Arriviamo ad Eza, un bellissimo borgo incantato sulle prime Alpi Marittime. Da qui, attraverso una passeggiata un po’ difficoltosa, si può scendere fino in Costa Azzurra e fare un bel bagno rigenerante.
Noi ci limitiamo a visitare il borgo, famosissimo per l’imperdibile giardino botanico che occupa tutta la parte più alta di questo splendido centro storico.
Se non siete interessati a scendere fino al mare, potete prevedere una sosta di un paio d’ore in città.
Ecco cosa non perdere ad Eza:
Qui le informazioni complete su tutto quello che c’è da vedere ad Eza.
Dopo un veloce pranzo ad Eza ripartiamo in auto e costeggiamo le bellissime gole del Verdon. Quest’area naturale della Provenza è conosciuta anche con il nome di Gran Canyon du Verdon (gorges du Verdon).
Gli scorci sono davvero bellissimi, soprattutto per chi è appassionato di panorami naturali. Le Gole del Verdon formano la gola più profonda di tutta Europa e, in alcuni punti, l’altitudine è davvero impressionante.
Facciamo una prima sosta al Point Sublime. Attraverso una strada chiusa raggiungiamo l’inizio di due brevi trekking: uno che sale velocemente su di un punto panoramico e l’altro che si snoda tra le gallerie scavate all’interno della montagna. Siamo già entusiasti di questo spettacolo naturale. Qui incontriamo tantissimi sportivi arrivati per fare attività in acqua, arrampicata e trekking.
Ripresa l’automobile puntiamo dritti verso il Lac de Saint-Croix, ma sulla strada prendiamo la deviazione che ci permette di fare la strada panoramica conosciuta come Route de Crêtes. La strada è lunga circa 23 chilometri e in parte è a senso unico. La si può percorrere solo nei mesi caldi, perché poi diventerebbe troppo pericoloso, anche a causa delle scarse paratie laterali.
In compenso il panorama sulla profondità delle gole è impagabile e i numerosi punti d’osservazione offrono bellissimi scorci.
La destinazione del primo giorno del nostro viaggio di una settimana in Provenza è il Lac de Sainte-Croix. Noi soggiorniamo poco distante e ci troviamo nei pressi di due città: Aiguines e Moustiers Sainte Marie. La prima la raggiungeremo per la cena, mentre la seconda la lasciamo come prima tappa del secondo giorno di vacanza.
Il lago di Sainte-Croix è un bacino artificiale nel quale arrivano le gole del Verdon. Viene utilizzato dagli abitanti del luogo come spiaggia e anche qui si possono fare numerosi sport. Non a caso troviamo il noleggio di diverse attrezzature, tra le quali canoe e pedalò che possono essere impiegati per addentrarsi all’interno delle gole del Verdon, subito dopo il Pont de Galetas. Ci rilassiamo un po’ sulla spiaggia, ma l’ora inizia ad essere tarda e noi cominciamo ad avere fame.
Nei primi dintorni del lago non c’è una grande scelta di ristoranti o bar, così raggiungiamo in automobile la cittadina di Aiguines, arrampicata sulla montagna e dalla quale si gode di un bellissimo panorama sul lago. Questa città è anche il punto di partenza (o di arrivo) per la seconda strada panoramica sulle gole del Verdon: la Corniche Sublime.
Leggi di più sul Lac de Sainte-Croix e sulla città di Aiguines.
Ci risvegliamo in mezzo al bosco e senza nemmeno fare colazione lasciamo la stanza dell’albergo. La giornata di oggi è dedicata al cuore della Provenza e passeremo per i bellissimi campi di lavanda che rendono questa regione famosa in tutto il mondo.
È ancora mattina presto quando arriviamo a Moustiers Sainte Marie. L’aria è fresca, nonostante la stagione e rimaniamo estasiati dalla bellezza di questo borgo, annoverato tra i “Les Plus Beaux Villages de France“, una sorta dei nostri “borghi più belli d’Italia”.
Arriviamo al centro storico, ancora timidamente animato, e dopo aver passeggiato un po’ per le sue vie ci fermiamo in un forno per la colazione. Ordiniamo qualche dolce tipico, che ci dà una bomba di zuccheri e ci permette di affrontare al meglio le prossime fatiche.
Da non perdere a Moustiers Sainte Marie:
Per saperne di più, ecco tutti i dettagli sulla visita completa di Moustiers Sainte Marie.
Il motivo per cui abbiamo scelto fare un viaggio di una settimana in Provenza, proprio nel mese di luglio, si cela nella prossima tappa: la Valensole. Questa valle assolata è la migliore della Francia nella quale coltivare la lavanda.. e i francesi sembrano aver preso fin troppo seriamente quest’attività.
Noi, semplicemente passando in automobile tra le strade che costeggiano i campi, rimaniamo inebriati dal profumo che entra in macchina. Di tanto in tanto ci fermiamo per una passeggiata tra le file ordinate di queste piante, che rendono il paesaggio davvero magico. Tendenzialmente a bordo campo c’è sempre spazio per lasciare l’automobile e i contadini non sono gelosi delle loro piante, a patto che non vengano troppo rovinate.
Al centro della vallata si trova anche il borgo di Valensole, che non bisogna perdersi. Non ci sono troppe attrazioni da vedere, ma la sua bellezza è tipica provenzale. Sicuramente questa è la destinazione ideale per fermarsi a pranzo: non mancano certo i ristorantini pronti ad accogliere i turisti.
L’ultima tappa della giornata dovrebbe essere Roussillon e il suo famoso sentiero dell’Ocra. Lo raggiungiamo nella prima parte del pomeriggio.
Spezziamo in due la visita a Roussillon:
Scendendo in auto, lungo la strada, si incontra il Conservatoire des Ocres, uno spazio polifunzionale dove vengono venduti colori, libri, e organizzati laboratori e mostre sulla produzione di questo colore, che ha reso ricco il territorio in cui veniva estratto.
Scopri tutto su Roussillon, il suo sentiero dell’ocra e il bel borgo.
Non avevamo inserito Gordes nel nostro itinerario, ma ci passiamo davanti mentre raggiungiamo l’abbazia di Senanque. Rimaniamo incantati da questo borgo, arroccato sulla collina e che domina la vallata sottostante. Ci fermiamo per fare una passeggiata al suo interno e scoprirlo meglio.
Così veniamo a conoscenza della sua particolare storia, di quando era stato abbandonato per poi tornare ad essere popolato e diventare una location esclusiva, con seconde case di tanti personaggi famosi.
Tra le sue vie sono stati girati anche alcuni film ed è celebre il castello, dalla forma piuttosto essenziale, che si trova all’imbocco del centro storico.
Ci fermiamo a Gordes non più di un’ora, ma tornando indietro dall’abbazia l’apprezziamo nuovamente sulla luce del tramonto.
Ecco cosa non perdere in una visita al borgo esclusivo di Gordes.
L’abbazia di Senanque doveva essere la prima destinazione del terzo giorno della vacanza di una settimana in Provenza. In realtà, avendo ancora tempo grazie alle lunghissime giornate estive, ne approfittiamo per anticiparlo a questo pomeriggio. Mi piacerebbe anche fare qualche scatto ai campi di lavanda sul tramonto: tutte le immagini che avevo visto dell’abbazia, mostravano il suo campo fiorito davanti alla struttura.
Arriviamo poco prima del tramonto all’abbazia di Senanque, uno dei luoghi simboli della Provenza. L’abbazia è visitabile al suo interno solo in determinate fasce orarie, ma fortuna ha voluto che la sera della nostra visita ci sia una messa, così possiamo accedere anche alla chiesa.
L’atmosfera è molto tranquilla e, ad un certo punto, si presentano anche due sposi asiatici venuti qui per fare qualche scatto ricordo del loro matrimonio.
Noi attendiamo all’abbazzia di Senanque il tramonto e ci godiamo, con tranquillità, l’avanzare della sera.
A questo link un approfondimento su come e cosa visitare dell’abbazia di Sénanque.
Siamo giunti al terzo giorno di vacanza e avendo anticipato la visita all’abbazia di Senanque, abbiamo guadagnato spazio per una nuova destinazione non prevista. In questa giornata visiteremo anche una delle città più grandi della Provenza: Avignone.
La guida dice che la visita di Fontaine de Vaucluse è imperdibile e noi le vogliamo credere. Seguiamo una strada che costeggia il fiume Sorgue ed arriviamo fino al centro cittadino, completamente immerso nella natura.
La cittadina di Fontaine de Vaucluse è estremamente piccola, ma anche piacevole. Chi viene qui, come noi, lo fa principalmente per vedere la celebre sorgente del fiume Sorgue, posta proprio sopra al centro cittadino e raggiungibile in pochi minuti a piedi. Questa, grazie a un particolare fenomeno locale, è la sorgente con la maggior portata di tutta Europa.
Fontaine de Vaucluse si visiterà in poco tempo: un’ora o al massimo due. Nonostante ciò, negli anni, ha attirato molti artisti: qui visse sedici anni anche il Petrarca, al quale è dedicato un museo.
Se avete tempo per arrivare fino a questo paese, dovrete assolutamente inserirlo nel vostro programma: relax e bellezza sono i due aggettivi che userei per descriverlo.
Scopri tutte le attrazioni di Fontaine de Vaucluse con la guida dedicata.
Dopo aver ripreso l’automobile, arriviamo ad Avignone. Siamo circa a metà luglio e in paese impazza il festival d’Avignone, una delle più importanti rassegne teatrali francesi. Il centro storico è preso letteralmente d’assalto, tanto che diventa quasi impossibile trovare un parcheggio anche fuori dalle mura che cingono la città. I monumenti, soprattutto nelle piazze più centrali, sono tappezzati di manifesti che quasi nascondono ciò che vi si trova sotto. L’edizione 2023 va in scena dal 5 al 25 luglio.
Avignone è conosciuta come la città dei Papi, proprio perché qui risiedettero diversi anni durante il primo medioevo. Non a caso il monumento più importante che visitiamo in città è proprio il palazzo dei papi.
La visita ad Avignone può concludersi in una giornata e non può dirsi completa se non si è visto almeno:
Ovviamente c’è molto altro da vedere in città, tra cui numerosissime chiese. Potete leggere qui l’itinerario dettagliato alla scoperta di Avignone.
Dopo una grande città come Avignone, vogliamo rilassarci maggiormente e visitare quelle cittadine che sono nell’immaginario di tutti quando si pensa alla Provenza.
Il quarto giorno è dedicato a questi scorci.. e ad una grande opera!
Prima di passeggiare per gli assolati borghi provenzali, sconfiniamo di pochi chilometri al di fuori della Provenza, per raggiungere un sito annoverato tra i patrimoni dell’UNESCO: il Ponte del Gard.
Per visitarlo è necessario munirsi di biglietto e dedicargli circa un paio d’ore di tempo: non è visibile dalla strada, ma gli è stato riservato un intero parco nel quale si snodano diversi percorsi a piedi.
Il Ponte del Gard è letteralmente una grande opera! Quello che più sorprende è che la sua struttura risale al I secolo e, ancora oggi, è in piedi. Venne costruito come parte di un lungo acquedotto che si occupava di trasportare l’acqua da Uzès a Nimes e, successivamente, gli fu affiancato anche una parte transitabile con carrozze e cavalli. Quello che lascia sorpresi è senz’altro la sua architettura ad archi, che gli ha permesso di arrivare fino ai giorni nostri.
Eccoci arrivati al primo borgo della giornata, rientrando ufficialmente nel territorio regionale della Provenza. Saint Remy de Provence è famosa oltre che per il suo bellissimo centro storico, anche per il mercato del mercoledì mattina. Al nostro arrivo stanno smontando le ultime bancarelle, ma siamo ancora in tempo per vederne una parte.
La visita del borgo è di per se piuttosto veloce, perché le dimensioni sono limitate, ma passeggiare per i suoi vicoli è estremamente rilassante e restituisce la tipica anima provenzale.
Una visita a Saint Remy de Provence, però non è completa, senza avventurarsi anche nei dintorni. Ecco cosa non perdere assolutamente:
Leggi l’itinerario completo alla scoperta di Saint Remy de Provence e dei suoi dintorni.
Ultima tappa della giornata è il borgo di roccia di Les Baux de Provence. Questa cittadina, a vocazione prettamente turistica, si trova in un’area ricca di miniere dalle quale si estraeva il minerale che ha preso il nome proprio da Les Baux de Provence: la bauxite.
La scoperta di questi giacimenti ha ravvivato l’economia del borgo che, precedentemente, era stato abbandonato per le difficili condizioni di vita. Attualmente il suo centro storico è annoverato tra i borghi più belli di Francia e passeggiarci è veramente una meraviglia per gli occhi.
In breve, le cose da non perdere a Les Baux de Provence, sono:
Potete dedicare al massimo una mezza giornata alla visita di Les Baux de Provence, qui i dettagli su tutto ciò che c’è da visitare.
Ormai siamo arrivati alla seconda parte del nostro viaggio di una settimana in Provenza. La mattina del quinto giorno ci svegliamo rilassati. La sera prima, dopo aver visitato Les Baux de Provence, ci siamo concessi un bagno nella piscina dell’albergo e siamo pronti a ripartire con la visita di un’altra delle città simbolo della Provenza: Arles!
Nel pomeriggio, poi, scenderemo fino nella Camargue e raggiungeremo Aigues Mortes.
Arrivando ad Arles notiamo un traffico più intenso, quasi paragonabile a quello di Avignone. Anche qui, a partire dal mese di luglio, va in scena un’importante festival. Si tratta di uno dei festival fotografici più importanti di tutta Europa: Les Rencontres d’Arles. Nel 2023 il festival parte il 3 luglio e termina il 24 settembre.
Per visitare con calma Arles gli si potrebbe dedicare una giornata intera o, se si vuole vedere anche il festival di fotografia, sono necessarie due o tre giornate. Ciò che rende celebre questa città dalle origine celtiche, è la sua grande arena romana, intorno alla quale si è sviluppata una piazza.
Il centro storico è di dimensioni contenute ed è facile visitarlo muovendosi a piedi. Probabilmente, nonostante non disponga di un’opera imponente quanto il palazzo dei papi, apprezzo più Arles di Avignone. I suoi vicoli ben conservati e diversi resti storici rendono affascinante passeggiare per le sue vie. Noi acquistiamo uno dei biglietti cumulativi in vendita per poter visitare buona parte delle attrazioni cittadine.
Se decidete di trascorrere una giornata ad Arles non potete perdervi:
Già che siete in zona, è possibile raggiungere in auto anche il ponte de Langlois, ritratto nel celebre dipinto di Vincent van Gogh, che trascorse qui un anno della sua vita.
Ormai è pomeriggio e, dopo aver pranzato con una crepes ad Arles e aver terminato il giro della città, prendiamo la via per Aigues Mortes, a ovest del parco naturale della Camargue.
In quarantacinque minuti siamo davanti al centro storico, che mostra subito la sua parte migliore: le alte mura fortificate che circondano tutta la città e la separano dalla vicine saline. Le vie del centro storico sono strette e ricche di turisti che girano avanti e indietro per questa città arricchitasi grazie ad una delle saline più grandi del mondo.
La cosa più bella da fare ad Aigues Mortes, però, è passeggiare sulle mura. Attraverso l’acquisto del biglietto è possibile percorrere l’intero perimetro della città, guardando il panorama cittadino (all’interno) e naturale (all’esterno). Nel giro è compreso anche l’accesso alla torre di Costanza: l’alto torrione adiacente le mura costruito per fini di protezione, ma che nei secoli adempì a diverse funzioni.
Ormai è pomeriggio inoltrato, ma prima di tornare in hotel, vogliamo addentrarci nel parco naturale della Camargue. La Camargue è un’area paludosa nel sud della Francia, al di sotto della Provenza. Questa zona è nota a tutti per le grandi distese di vegetazione spontanea, i numerosi laghetti, ma soprattutto i cavalli bianchi e i fenicotteri che si trovano quasi liberi in tutta l’area.
Si può immaginare la Camargue come divisa in due dalla laguna dell’étang du Vaccarès, protetta e non visitabile. Ad ovest si trova la sua città più famosa: Saintes-Marie-de-la-Mer, mentre ad est si trova un’altra grande salina: la salin du Giraud. Noi scegliamo di dedicarci completamente alla natura e perciò percorriamo la strada che porta verso oriente. In un’intera giornata dedicata alla Camargue si riuscirebbero a vedere entrambe le parti.
Seguiamo una lunga stradina che va via via assottigliandosi, mentre si allunga verso il mare. Prima arriviamo alla salin du Giraud, dove il panorama è piuttosto suggestivo e dove è presente anche un punto di osservazione. Il sole comincia a tramontare e la curiosità di proseguire per quella strada è tanta.
Vedendo che non è ancora lunghissima, decidiamo di percorrerla tutta in auto e arriviamo fino alla spiaggia selvaggia di Piemanson, un’area naturale dalla rara bellezza, dove concludiamo la nostra giornata.
Scopri cosa fare in un giorno dedicato al parco naturale della Camargue.
Siamo al penultimo giorno del nostro viaggio di sette giorni in Provenza. Cominciamo a riprendere la strada verso oriente che ci riporterà fino in patria l’indomani.
La giornata è dedicata a due visite: la prima è la cittadina di Aix en Provence, mentre la seconda è la splendida area naturale dei calanchi di Marsiglia.
Aix en Provence è una città di medie dimensioni nel cuore della Provenza, ma estremamente trafficata. Questa città è famosa soprattutto per i suoi mercatini che, ogni giorno, si alternano per le vie del centro.
L’intero centro storico è reso viso non solo dai turisti, ma anche dai numerosi studenti universitari che vengono qui a seguire le lezioni. Per visitare bene Aix en Provence ci vorrebbe una giornata piena, ma ormai stanchi dalle città più grandi, capiamo di non poterla apprezzare degnamente così le dedichiamo poco più di mezza giornata. Nonostante questo riusciamo a vedere tutti i suoi monumenti principali e qualcosina di più.
Cosa non perdere ad Aix en Provence:
La parte più bella di questa giornata arriva nel pomeriggio. Per un amante della natura come me, non posso che apprezzare la splendida area naturale dei calanchi di Marsiglia.
Si tratta di una zona protetta che si estende ad est di Marsiglia. Purtroppo è necessario passare per l’intenso traffico di questa città per arrivare fino ai calanchi. Si tratta di alte montagne di roccia bianca che si tuffano nel mare cristallino creando spettacolari panorami.
All’interno del parco naturale dei calanchi ci sono vari punti in cui è possibile raggiungere il mare per fare un bagno rinfrescante in piena estate. Nei mesi più caldi l’accesso al parco è regolato, sia per la possibilità di incendi, che per ridurre il traffico di automobili. Noi dobbiamo quindi fare alcuni chilometri a piedi, sotto il sole cocente, per arrivare ad una spiaggetta dei calanchi di Sugiton, dove poterci rinfrescare.
Prima che scenda la sera, riprendiamo la macchina e ci muoviamo verso Cassis, sempre spostandoci verso est. Qui sono presenti calanchi più facilmente raggiungibili in automobile. Arriviamo a Cap Cable, dove possiamo passeggiare tra i calanchi di Port-Miou e quelli di Port Pin, avendo come riferimento la roccia rossa della scogliera marittima più alta d’Europa.
Siamo giunti all’ultimo giorno del nostro viaggio di una settimana in Provenza. Nella serata precedente abbiamo raggiunto Saint maximin La Sainte Baume, dove abbiamo previsto di soggiornare e cenare. Oggi ci muoviamo sempre verso oriente, facendo un paio di ulteriori tappe quasi al confine con l’Italia, prima di rientrare definitivamente dalla vacanza.
Nonostante non fosse in programma, scopriamo la bellezza di Saint Maximin la Sainte Baume durante la cena della serata di ieri. Così la mattina ne approfittiamo per fare una passeggiata per le sue vie.
Ciò che caratterizza la città è senza ombra di dubbio la grandissima basilica cittadina. Oltre che per le sue dimensioni e i bellissimi interni, tra cui un coro ligneo veramente degno di nota, questa chiesa è famosa per custodire al suo interno le reliquie della Maddalenna.
La leggenda narra infatti, che questa famosissima figura religiosa, morì a poca distanza da Saint Maximin e che i suoi resti vennero protetti dai cittadini del luogo anche durante le razzie saracene.
Leggi tutti i dettagli sulla basilica e su cosa vedere a Saint Maximin La Sainte Baume.
Dopo circa un’oretta riprendiamo la macchina e puntiamo dritti verso l’Italia. In poco meno di un’ora e mezzo di tragitto arriviamo a Grasse, la città francese nota per la produzione di profumi. Per arrivare al cuore del centro storico dobbiamo percorrere una strada in salita, sulla quale parcheggiamo l’automobile.
Il centro storico di Grasse è variegato e la parte più antica è di origine medievale. Già alle porte del centro, però, vediamo l’attrazione più nota di tutta Grasse: la parfumerie Fragonard, una fabbrica di profumo che al primo piano ha un museo in tema, mentre al piano terra è possibile visitare la fabbrica ancora in funzione.
Dopo l’interessante visita raggiungiamo il centro storico, dove già le piazze sono un’attrazione da non perdere. La visita è resa ancora più piacevole dai vaporizzatori che spargono profumo per le vie all’aperto della città.
Tra le attrazione da non perdere a Grasse c’è anche la cattedrale Notre Dame du Puy, al fianco della quale si trova il palazzo vescovile, oggi sede del municipio. La parte più bella della visita alla città rimane però l’esperienza nella fabbrica dei profumi.
A questo link le informazioni complete per visitare Grasse in mezza giornata.
Siamo davvero giunti all’ultima tappa del 7 giorni in Provenza: da Grasse ci spostiamo a Tourrettes sur Loup, ad appena trenta minuti di distanza. Dobbiamo però scendere la montagna e risalire su quella al fianco.
Tourrettes sur Loup è famosa per le violette, fiore simbolo di questa città. Passeggiando per le sue vie se ne trovano continui omaggi, sulla pavimentazione ma soprattutto nelle botteghe del centro storico. Qui si trovano infatti i petali di violetta canditi e il gelato al gusto di violetta.. una vera bontà!
Una volta all’anno viene organizzata anche una grande festa che ha come tema proprio la violetta. In quei giorni il bellissimo centro storico di Tourrettes sur Loup si riempie e diventa complicato muoversi. Per fortuna noi la visitiamo in un giorno d’estate qualunque e riusciamo ad apprezzare al meglio la cittadina, non troppo battuta dai turisti, ma ricchissima di botteghe di artigianato di altissima qualità che non aspettano altro che vendere i loro prodotti.
Camminare per Tourrettes sur Loup è davvero bellissimo: le sue vie si incastrano l’una nell’altra e il paese è tenuto in maniera esemplare, valorizzando al massimo la storicità dei suoi edifici.
Ecco tutto quello che c’è da vedere in un giorno a Tourrettes sur Loup.
A seguire la mappa dell’itinerario del nostro viaggio di una settimana in Provenza. Questo tragitto permette di scoprire tutta la regione del sud della Francia, muovendosi tra paesi e natura, in un viaggio che non potrà che rimanervi nel cuore per le sue meraviglie e i suoi profumi.
Il tour della Provenza è un viaggio itinerante e per questo motivo sarebbe molto scomodo scegliere un unico albero dal quale partire ogni volta. Durante il mio itinerario di sette giorni in Provenza ho scelto quattro diversi hotel, ma volendo potresti limitare a tre il numero di strutture.
In particolare io ti consiglio: