Val di Mello – Trekking nella Natura

Trekking nella Val di Mello - Torrente natura e montagne

Tra le destinazioni più sorprendenti che ho scoperto negli ultimi mesi entra senza ombra di dubbio la Val di Mello. Si tratta di una riserva naturale ancora poco conosciuta dai turisti, ma dalla bellezza davvero incantevole, tanto da essere conosciuta come il paradiso della Val Masino.

La Val di Mello è percorribile interamente in un bel trekking che dalla valle sale fino alle alture, in una progressione di paesaggi differenti: dal lungofiume, a laghetti, fino alla foresta e ai torrenti dove l’acqua scorre rapidamente. Gli amanti della natura gradiranno sicuramente questo luogo, che si lascia facilmente scoprire in una giornata

Per gli appassionati, la Val di Mello è celebre anche per le sue alte pareti verticali in roccia granitica sulle quali si può fare l’arrampicata. Sono una ventina le pareti a disposizione, tra cui quella del Monte Qualido che va dai 400 agli 800 metri.

Dove si trova la Val di Mello ^

La Val di Mello è una (l’ultima) valle laterale della val Masino e fa parte proprio del comune di Val Masino. Siamo quindi nella parte più settentrionale della Lombardia e, più precisamente in provincia di Sondrio.

Montagne delle Alpi Pioda della Val Masino

Questa valle si trova all’estremità occidentale della Valtellina ed è un buon punto di partenza per una vacanza in montagna, anche nel periodo estivo, dove si possono unire suggestivi trekking alla visita di alcune città, come Sondrio, Tirano e Bormio.

La Val di Mello è stata inoltre riconosciuta come riserva naturale da parte della regione Lombardia nel 2009. Ciò l’ha resa l’area protetta più vasta dell’intera regione.

Come arrivare in Val di Mello ^

Le possibilità per arrivare in Val di Mello sono due. La prima è con i mezzi pubblici, arrivando in treno fino alla stazione di Morbegno e prendendo l’autobus che porta fino alla Val Masino. Sarà sufficiente scendere alla fermata di San Martino, a cui si arriva in circa 50 minuti di percorrenza. Il costo dell’autobus è poco più di 3 € a tratta.

L’alternativa con la propria auto lascia sicuramente più libertà. La valle dista circa 120 chilometri da Milano e per raggiungerla si percorre la strada che da Lecco sale lungo la riva orientale del lago di Como. Si deve seguire sempre per Sondrio e dopo circa sette chilometri da Morbegno si trovano le insegne per la Val Masino, svoltando a sinistra in località Ardenno. Si continua per circa 16 chilometri fino ad arrivare a San Martino. Qui si lascia l’automobile e si prosegue poi a piedi lungo l’intera vallata.

Parcheggio Val di Mello ^

Arrivati a San Martino bisogna lasciare l’automobile in uno dei parcheggi che si trovano ai fianchi della strada. I posti non sono pochi, ma soprattutto nelle settimane centrali di agosto, tendono a riempirsi e bisogna considerare che chi parcheggia, solitamente, lo fa per la giornata intera. Meglio quindi arrivare in prima mattinata.

Tutti i parcheggi sono dotati di parchimetro che, fortunatamente, è possibile pagare anche attraverso carta di credito (purtroppo non sempre funzionante come capiamo da chi visita abitualmente questa valle).

I parcheggi sono ben visibili, sia sul lato destro che sul lato sinistro della strada, e si trovano subito prima della casupola in legno che ospita l’ufficio turistico e l’infopoint della Val Masino. Qui è possibile ritirare una mappa, chiedere informazioni e servirsi dei bagni pubblici.

Chi arriva molto presto o nei giorni meno trafficati, può proseguire per qualche altro centinaio di metri in auto seguendo le indicazioni per il centro sportivo di San Martino. Se si trova posto questo parcheggio è gratuito. I più fortunati, infine, possono arrivare al parcheggio più vicino all’ingresso della riserva naturale, più o meno davanti alle cascate del Ferro in località Cà Pascer, due chilometri oltre San Martino. Per poter parcheggiare qui è necessario fare il biglietto presso il distributore automatico all’entrata del paese di San Martino, ma viene rilasciato solo ai primi 50 avventori, visti i posti limitati.

Escursione in Val di Mello ^

Ciò che rende così bella l’escursione in Val di Mello è proprio il suo paesaggio naturale. Bisogna considerare che il trekking completo parte dalla località San Martino e, attraversando l’intera valle, arriva fino al rifugio di Casera Pioda. Il sentiero richiede all’incirca tre ore di camminata (più il ritorno) e regala degli scorci davvero suggestivi, oltre a un’aria frizzantina che chi scappa dalla calura estiva della città saprà di certo apprezzare.

Lungo il trekking della Val di Mello si trovano alcuni paesini, più che altro poche case in pietra parzialmente disabitate, e qualche rifugio in cui è possibile fermarsi per mangiare qualcosa e riposarsi un po’. Ovviamente è possibile anche portare il proprio pranzo e distendersi in uno dei tanti prati lungo la valle.

Sentieri per bambini ^

La Val di Mello è nota per essere un luogo adatto alle famiglie e ai bambini. Infatti tutta la prima parte del sentiero è quasi pianeggiante e, prendendolo dalla parte giusta, è anche piuttosto semplice da affrontare eventualmente anche con un passeggino.

Durante il nostro trekking sono numerose le famiglie che incontriamo con bambini più o meno piccoli, oltre che accompagnati da amici a quattro zampe che non vedono l’ora di scorazzare in mezzo alla natura.

Si tratta di un luogo molto adatto ai bambini anche per la mancanza di grossi pericoli: il sentiero scorre al fianco del fiume Masino che non raggiunge praticamente mai grosse profondità e, inoltre, mancano praticamente del tutto strapiombi che potrebbero richiedere un’attenzione in più ai genitori.

Dettagli escursione della Val di Mello ^

L’escursione in Val di Mello si divide principalmente in due parti. Una, più adatta alle famiglie e una seconda invece ideale per chi ama fare trekking in montagna e provare un po’ di fatica.

Il percorso fino a Rasica, dove si trova il rifugio Rasega, è praticamente pianeggiante e per niente difficoltoso. Arrivati li ci si ritrova davanti a una grossa piana con alberi radi, circondata da alte montagne sui tre lati. Fino a qui il dislivello è di appena un centianio di metri.
Chi vuole arrivare al termine del percorso deve raggiungere il rifugio di Casera Pioda nella conca dell’Alpe Pioda e per arrivarci la strada diventa impegnativa, con 500 metri di dislivello. Un primo tratto in salita porta fino all’imbocco della foresta della Val Masino e da lì la pendenza è ben più accentuata. Chi non è troppo allenato dovrà fermarsi di tanto in tanto per riprendere fiato.

In realtà, anche nella parte iniziale del tragitto è importante scegliere il lato da cui risalire il fiume Masino che diventa il torrente Mello. La sponda settentrionale è quella più adatta alle famiglie: il sentiero è ben mantenuto e facilmente percorribile con i passeggini. La sponda meridionale, invece, è quella più selvaggia, dove il sentiero ha qualche salita e discesa e si deve passare tra alcuni massi e rocce. Niente di difficoltoso se non si hanno bambini piccoli al seguito e, anzi, dal punto di vista naturale è anche più suggestivo.

Ecco le varie tappe che si incontrano lungo il trekking in giornata della Val di Mello.

San Martino ^

Il sentiero lungo la Val di Mello parte dalla località di San Martino. Questa è una bella cittadina di montagna, in cui è possibile rifornirsi anche di cibo e acqua per chi non arriva attrezzato da casa o non si vuole fermare in un rifugio.

Il percorso è anticipato dal Sasso Remenno, celebre per essere il monolite più grande d’Europa. Dal centro per le informazioni turistiche non è necessario entrare in paese, ma si prende la via a destra subito prima del centro, che conduce al campo sportivo. Terminate le case di San Martino, subito dopo aver attraversato il fiume Masino, si trova il grande cartello che indica il percorso da seguire.

Il sentiero inizia presto a dare il meglio di se con grandi rocce ricoperte di muschio che si lasciano alla propria sinistra lo scorrere dell’acqua. Alberi dal fusto tutto sommato sottile si alternano gli uni agli altri creando un percorso ombreggiato e quindi frequentemente umido. Se desiderate un percorso più semplice prendetelo dall’altra parte del fiume.

Durante il tragitto incontriamo anche un lungo attraversamento pedonale del fiume su di un ponte color verdino che vale la pena percorrere anche solo per godere del panorama sul letto del fiume e le alte montagne rocciose che svettano dietro.

Località Cà Panscer ^

Proseguendo in mezzo a questa natura fiabesca, dopo circa un quarto d’ora di camminata (un chilometro) dal ponte arriviamo alla località Cà Panscer.

Siamo a un paio di chilometri da San Martino e riconosciamo facilmente la località perché il fiume si restringe ed è presente un passaggio da un lato all’altro. Davanti a noi un bel prato con alcuni grandi rocce che qualcuno si diverte a scalare. Dall’altra parte del lago, invece, è presente il parcheggio limite (quello dei 50 posti disponibili) prima di entrare nella riserva naturale. Al fianco del parcheggio è presente anche una piccola area di campeggio dalle sembianze piuttosto datate e, dopo pochi metri la trattoria Gatto Rosso.

Dalla località Cà Panscer è possibile vedere, guardando le montagne a nord, la cascata di Ferro, che prende il nome dalla val di Ferro.

Laghetto del Qualido ^

Proseguiamo lungo il sentiero e ci lasciamo alle spalle anche la parete granitica nota come “Precipizio degli Asteroidi“. Il letto del torrente Mello si fa a tratti più stretto e a tratti più largo, fino ad arrivare al laghetto del Qualido.

Qui il letto del fiume si allarga notevolmente, creando un bel bacino che è possibile attraversare percorrendo i massi che affiorano dall’acqua. Questo bel laghetto richiama intorno a se tantissime persone che si fermano attratte dallo spettacolo naturale.

Fa strano pensare che il laghetto del Qualido sia esistente solo dal 2009, quando una frana della parete del Qualido ha fatto scendere a valle i massi che hanno modificato il corso del torrente. Il paesaggio circostante è ancora una volta da togliere il fiato: gli alberi verdissimi arrivano fino alle sponde del lago e subito dietro le alte montagne rocciose si stagliano su di un cielo azzurro in cui corrono veloci le nuvole.

Cà di Carna ^

Continuiamo il nostro percorso all’interno della Val di Mello e giungiamo fino alla località Cà di Carna. Questa è riconoscibile esclusivamente per il borgo di case in pietra che si trovano proprio al fianco del fiume. Alcune sono tirate a nuovo e sembrano piuttosto invitanti, altre somigliano invece più a delle attrezzaie. Nonostante ci troviamo a passare di qui in pieno periodo estivo, le case sembrano tutte inanimate, ma alcuni cartelli continuano a difenderne la proprietà privata.

Scendendo lungo le case di Cà di Carna si arriva a un agriturismo (che porta porta il nome di Cà di Scuma) e ad un ponte pedonale che, volendo, porta dalla parte opposta del fiume. Noi manteniamo la nostra sponda meridionale e faremo quella settentrionale durante il ritorno.

Partiti da un’altitudine di 923 metri sul livello del mare, ci troviamo ora a 1076 metri.

Rasica ^

Proseguiamo il nostro trekking ed, essendo sulla sponda meridionale, ci perdiamo altri rifugi e località, come Cascina Piana, che vedremo poi al ritorno. Giugiamo così a Rasica, il grande prato che si estende sulle due sponde del fiume e che per molti è considerato il punto di arrivo dell’escursione in Val di Mello.

Il panorama qui è davvero suggestivo. Gli alti alberi si fanno via via più fitti e chiudono come in una quinta i lati delle montagne. Dietro, le pareti rocciose fanno bella mostra di loro. Alcuni ponticelli di legno permettono di attraversare il fiume e, sul lato settentrionale, è presente il rifugio Rasega dove poter mangiare qualcosa ed eventualmente pernottare. Le stanze sono accompagnate da altre casette sempre in pietra e sono piuttosto invitanti per chi ama i borghi di montagna.

Chi non vuole faticare oltre può fermarsi  ai 1151 metri di altitudine raggiunti e rilassarsi immersi nel verde. In circa un’ora è possibile raggiungere Rasica dalla località Cà Panscer, mentre ci vuole circa mezzora in più provenendo da San Martino.

Foreste Val Masino ^

Noi, ovviamente, decidiamo di procedere e attraversando la conca di Rasica ci lasciamo alle spalle la maggior parte degli avventori che qui decidono di fermarsi. La parte seguente del sentiero non è adatta a bambini piccoli, mentre quelli più grandi che incontriamo si lamentano abbastanza. Da qui inizia infatti un tratto in forte pendenza, circa 400 metri di dislivello in un tragitto tutto sommato breve.

Dopo un primo tratto dove il bosco va via via facendosi più fitto e il terreno risulta essere spesso umido per via della poca luce che riceve, arriviamo a un cartello che annuncia l’ingresso nella foresta della Val Masino

Nella foresta Val Masino gli abeti e i faggi si alternano tra di loro e crescono sottili ma alti verso il cielo. I grandi massi di roccia definiscono il crinale della montagna e sono spesso un valido appoggio insieme alla radici superficiali degli alberi dove puntare i piedi. Il muschio sulle rocce dà un tocco di verde al paesaggio che si mischia al marrone degli aghi caduti a terra. La salita si fa via via più in pendenza, ma guardandosi intorno regala uno spettacolo davvero suggestivo.

Punto panoramico sulla Val di Mello ^

Quando si pensa di essere ormai arrivati in vetta, all’interno della foresta Val Masino, ecco un cartello che segnala il famoso punto panoramico sulla Val di Mello. In appena un minuto di deviazione dal sentiero si giunge a un affaccio con una piccola panca dove ci si può fermare a riposare qualche minuto.

Il panorama è fantastico, davanti a noi si apre l’intera Val di Mello che si può vedere da un punto di vista privilegiato. Pare incredibile come il fiume abbia scavato la roccia durante i secoli, a un livello tale da creare una valle a U decisamente ripida. In effetti la Val di Mello è di origine glaciale.
La roccia seminuda brilla al sole e gli abeti si fanno sempre più fitti man mano che si giunge al fondo valle. Nonostante ciò, come si può vedere, non mancano alcune aree sgombere, dove i grandi prati sono interrotti solo dalle case in pietra. Aguzzando la vista è possibile vedere anche il letto del torrente Mello che si snoda nell’intera vallata. Visto da qui il percorso di trekking fatto pare quasi più lungo di quel che ci è sembrato.

Alpe Pioda ^

La meta però è vicina, ad appena dieci minuti o un quarto d’ora di cammino dal punto panoramico troviamo il nostro arrivo. L’ultimo tratto è sempre in salita, ma si fa via via più dolce. All’improvviso dalla fitta boscaglia ci troviamo in un’apertura, quella in cui si trova il rifugio Casera di Pioda. 

Siamo in un alpeggio dell’Alpe Pioda, a 1559 metri sul livello del mare. Lo spettacolo ripaga la fatica fatta per arrivare fin qui: davanti a noi una conca verde con intorno alte cime granitiche. 

Il percorso in salita da Rasica ha richiesto quasi un’ora e mezzo, comprensiva della breve sosta al punto panoramico sulla vallata.

Chi non fosse ancora appagato può proseguire oltre e puntare alla cascata della Chiusa, raggiungibile guadando il torrente. Noi invece scegliamo di fermarci a pranzo proprio qui. Ci si può servire al rifugio Casera di Pioda (aperto solo in estate) oppure il grande prato circostante, con qualche albero, permette di mangiare il proprio pranzo al sacco dove si preferisce (attenzione però ai frequenti escrementi a terra delle mucche).

Proprio al di sotto del rifugio il sentiero conduce a un bel punto lungo il torrente, dove dei sassi piani permettono di fermarsi a crogiolarsi al sole con l’acqua che scende, gelida, intorno. Sicuramente la tentazione di mettere i piedi a mollo è alta e, i più temerari, potranno fare anche il bagno. 

Dopo aver pranzato e esserci rilassati lungo il torrente, decidiamo di ripartire e scendere di nuovo a valle. La discesa è ovviamente più veloce, fin troppo e per questo sono necessarie ovviamente delle scarpe adatte al trekking. In appena 45 minuti, la metà del tempo impiegato per salire, siamo di nuovo a Rasica.

Cascina Piana ^

Per tornare a San Martino la strada è la medesima dell’andata, ma questa volta prendiamo il sentiero che si snoda sulla sponda settentrionale del fiume. Effettivamente notiamo chiaramente la differenza con l’altro percorso e questo è nettamente più semplice. 
L’intero tragitto è su di una strada battuta, dove incontriamo molte più persone e famiglie intorno a noi.

Arriviamo così a Cascina Piana, località riconoscibile per la presenza del rifugio Luna Nascente. Questo rifugio è piuttosto grande e dispone anche di camere per la notte. 

A Cascina Piana troviamo anche una delle prime fontane pubbliche in cui poter approvigionarsi di acqua. La sua particolarità però sono i grandi massi granitici che si trovano proprio al fianco delle case in pietra. Uno di questi, il più grande, è posto proprio attaccato a una casa e viene utilizzato per salire al piano superiore. Dall’alto del masso, su cui si sale facilmente, si può godere di un bel panorama sull’intera borgata di Cascina Piana e sul suo rifugio.

Bidet della Contessa ^

Il trekking all’interno dell’intera Val di Mello è ormai giunto al termine, ma ci stiamo perdendo una delle attrazioni principali di questo percorso: il celebre Bidet della Contessa.

Si trova in realtà a pochi metri di distanza dal laghetto del Qualido, ma non è visibile per chi percorre la strada sul lato meridionale del fiume Masino. Per questo motivo lo notiamo solo al ritorno.

Il Bidet della Contessa è un bel laghetto lungo il fiume, in cui l’acqua scorre lentamente e regala dei riflessi di un color verde intenso. Il nome è spiegato guardando il lago dall’alto: un grande masso, situato su di un lato del lago, regala a questo specchio d’acqua una forma che ricorda quella di un bidet.

Il Bidet della Contessa ha rappresentato fino al 2009 la pozza principale della Val di Mello, dove i visitatori più accaldati fanno il bagno. In quell’anno, però, il neonato laghetto del Qualido gli ha rubato il primato, essendo di dimensioni nettamente superiori. Nonostante ciò la visuale è molto suggestiva per via degli alberi circostanti che si riflettono nell’acqua e delle alte pareti delle montagne che sembrano proprio incombere su di noi.

In poche centianaia di metri siamo nuovamente in località Cà Panscer dove si trova la trattoria Gatto Rosso e il parcheggio per i più ‘fortunati’. Noi continuiamo un’altra mezzoretta per giungere infine a San Martino, dove abbiamo parcheggiato l’automobile. 

La giornata è stata molto piacevole e la Val di Mello entra di diritto tra le più belle valli italiane che abbia visto. Il piacere è stato ancora maggiore grazie all’effetto sorpresa, non conoscendo per nulla questo luogo magico.

Tappe del trekking della Val di Mello ^

Ecco la mappa con riassunte le varie tappe lungo il trekking della Val di Mello. Queste sono le tappe fatte percorrendo il circuito ad anello, salendo dalla sponda meridionale del fiume Masino e tornando lungo quella settentrionale.

La Val di Mello è solo una delle tante tappe della Valtellina, uno splendida area di montagna che si fondo con la storia e il benessere. Scoprila nell’itinerario dedicato.

Dove dormire in Val di Mello ^

Se stai cercando una sistemazione dove dormire in Val di Mello devi sapere che questa vallata naturale è protetta e quindi non dispone di strutture alberghiere o campeggi o bed and breakfast, ma solo di rifugi.

Ti posso segnalare i seguenti rifugi che si trovano lungo il sentiero:

  • Rifugio Luna Nascente
  • Rifugio Scotti
  • Rifugio Mello
  • Rifugio Rasega

Se preferisci un pernottamento più comodo e vuoi optare per un bed and breakfast o un hotel, invece, dovrai guardare in località Val Masino o San Martino.

Ti consiglio di dare un’occhiata a questo link per le strutture disponibili.

Se la Val di Mello è solo una tappa del tuo viaggio in Valtellina, probabilmente sarai più comodo pernottando a Sondrio. Ecco il link con le strutture disponibilità in città.

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Val di Mello - Trekking nella NaturaAlla scoperta della Val di Mello, un luogo immerso nella natura incontaminata. Tutti i dettagli per organizzare la visita.https://www.lorenzotaccioli.it/val-di-mello-trekking-natura/
Lorenzo Taccioli