Val Genova – Trekkig tra Cascate e Paradiso

Le Cascate Nardis in Val Genova

La Val Genova è una vallata del Parco naturale dell’Adamello Brenta dalla bellezza incredibile. Io sono rimasto senza parole duranta la sua visita. Boschi, laghetti, scrocianti cascate e malghe si uniscono in uno spettacolo continuo che non potrà far altro che lasciarti a bocca aperta.
Giuro, non sto esagerando!

Puoi visitare l’intera vallata attraverso un lungo trekking che ti occuperà l’intera giornata. Ma se non ami camminare o non sei troppo allenato, potrai velocizzare alcuni tratti grazie alla navetta che durante la bella stagione percorre regolarmente l’intera vallata.

La Val Genova è conosciuta a livello turistico già da un secolo e mezzo e i primi esploratori, impressionati dall’abbondanza di acqua di questi territori, le diedero il soprannome di “Versailles dell’Italia settentrionale“.

Dov’è la Val Genova ^

La Val Genova è all’interno del parco naturale dell’Adamello Brenta e più precisamente è una vallata laterale della Val Rendena, che dal centro abitato di Carisolo si inoltra per ben 17 chilometri tra l’Adamello e il Presanella, terminando nella piana di Bedole. Siamo in Trentino Alto Adige e, più precisamente, all’interno della vasta provincia di Trento.

Se ti piace camminare e fare trekking ti consiglio di leggere il mio articolo con tante altre escursioni all’interno del parco naturale dell’Adamello Brenta.

Questa valle si è formata come un profondo solco glaciale percorso dal fiume Sarca. Nella Val Genova confluiscono anche diverse vallate laterali:

  • a destra trovi le valli Germenega, Seniciaga, Lares e Folgorida;
  • a sinistra trovi le valli Nardis, Gabbiolo e Cercen.

alcune di queste danno anche il nome alle cascate che incontreremo nel lungo trekking che stiamo per fare. Queste vallate sono note anche per aver ospitato sulle loro creste gli scontri degli eserciti italiani e austriaci durante la prima guerra mondiale.

Quanto è lunga la Val Genova? ^

La Val Genova, conosciuta anche come Val di Genova, ha una lunghezza di 17 chilometri. Questa parte da Carisolo, a un’altitutine di 808 metri, e arriva alla Malga Bedole, con un’altitudine di 1584 metri sul livello del mare.

Come accedere alla Val Genova? ^

Puoi accedere alla Val Genova solamente durante la stagione estiva, quando l’intera strada carrozzabile viene suddivisa in tre punti:

  • il primo tratto (tratto bianco) di circa 4 chilometri, da Carisolo al Ponte Verde. Questi sono percorribili a un costo di € 6,00 che comprende anche il parcheggio nei posteggi lungo la strada;
  • il secondo tratto (tratto giallo), di circa 4,5 chilometri, dal Ponte Verde a Ponte Maria. Questo è percorribile a pagamento con un costo di € 9,00 che include anche la sosta nei parcheggi qui presenti;
  • il terzo tratto (tratto rosso), di circa 7,5 chilometri, da Ponte Maria a Malga Bedole. Questo è percorribile solo fino alle 9.45 e dopo le 18.30, sempre a pagamento e solo se i parcheggi lungo questa tratta sono liberi.

Considera inoltre che dal Ponte Verde alla Malga Bedole è presente un servizio di navetta al costo di 3,00 € comprensivo di andata e ritorno, che parte ogni mezzora circa. Se percorri la strada in automobile dovrai accodarti ad una delle navette per salire o scendere. Volendo è presente anche una navetta che, allo stesso prezzo, parte da Pinzolo, ma ha una frequenza molto inferiore.

Durante l’inverno, invece, la strada viene spesso chiusa all’altezza della cascata di Nardis (la prima che si incontra) o alle volte anche 2,5 chilometri prima, all’altezza del bar ristorante La Prisa.

Come prenotare il parcheggio? ^

È possibile acquistare il parcheggio direttamente in loco nel giorno della visita, ma se prevedi di essere in Val Genova in giornate particolarmente trafficate, ti conviene prenotare il tuo parcheggio. Puoi farlo entro le ore 7.00 del giorno stesso, attraverso il sito che gestisce la mobilità del parco.

Escursione sul Sentiero delle Cascate della Val Genova ^

Il sentiero delle Cascate della Val Genova risale il fiume Sarca dall’Antica Vetreria di Carisolo, a 790 metri sul livello del mare, fino a Malga Bedole, a 1580 metri.

L’escursione sul sentiero delle Cascate della Val Genova ha un inizio piuttosto semplice, mentre successivamente alterna delle salite con pendenze abbastanza ripide a tratti più tranquilli. Gli strappi si concentrano quasi tutti in corrispondenza delle cascate, ma sono uno spettacolo che vale la fatica. I più impegnativi sono tra la cascata Lares e la Folgorida, prima della Casina Muta e dopo la cascata Pedruc.

Attraverso il sentiero riuscirai a vedere le cascate più famose, come le Nardis e la Lares, ma anche quelle più nascoste, come la Casina Muta e Pedruc. Alternate a queste passerai per boschi, pianori, malghe e le storiche “case da mònt. Se pensi che l’intero percorso possa essere troppo lungo o faticoso, ma sei tentato di provarlo… fallo! L’intero sentiero delle Cascate della Val Genova si snoda infatti parallelo alla strada che percorre tutta la valle e sono numerose le passerelle che collegano il percorso alla strada dove potrai eventualmente prendere la navetta per tornare indietro o procedere più velocemente in avanti.

Lunghezza e durata del Sentiero delle Cascate ^

Il percorso ufficiale del Sentiero delle Cascate inizia al Ponte Verde, dov’è presente anche un parcheggio. Da qui potrai arrivare alla Malga Bedole in circa 15 chilometri, percorrendo un dislivello di circa 970 metri, anche se la differenza di altitudine tra inizio e fine percorso è di circa 620 metri.

Volendo puoi allungare ulteriormente il tragitto di 3 chilometri, cominciando la tua escursione in località Antica Vetreria di Carisolo.

La durata che puoi considerare per il percorso ufficiale è di circa 6 ore / 6 ore e mezza ma varia molto da persona a persona e dalle soste che, eventualmente deciderai di fare. Diciamo che se sei allenato e prevedi qualche fermata per le foto puoi considerare veritiere le sei ore.

Difficoltà del Sentiero delle Cascate ^

Il Sentiero delle Cascate presenta una prima difficoltà che è dovuta alla sua lunghezza. Del resto alterna tratti semipianeggianti ad altri con una ripidità più sensibile. Il fondo è quasi sempre battuto e regolare, ma a tratti diventa anche scivoloso.

È quindi necessario avere un equipaggiamento adatto alla montagna, con scarpe da trekking imprescindibili. La parte iniziale del percorso, quella che arriva alla cascata Nardis è molto semplice, di carattere turistico, mentre la parte successiva va via via aumentando di difficoltà.

Tappe e Cascate della Val Genova ^

Le principali tappe lungo il sentiero che percorre l’intera Val Genova sono le cascate stesse. A queste si aggiungono alcune malghe e piccole attrazioni lungo il tragitto.

Considera che in corrispondenza dei ponti sono spesso presenti delle fontanelle, che si fanno meno fitte via via che si procede verso monte. Organizzati quindi per avere acqua a sufficienza.

Ecco le principali tappe lungo il percorso.

Ponte Verde ^

Il ponte Verde è una delle tappe iniziali più celebri. Si tratta semplicemente di un ponte in legno che attraversa il fiume Sarca a un’altitudine di 960 metri. Questo segna anche la fine del primo tratto di strada aperto alle automobili e la presenza di uno dei maggiori parcheggi da cui le persone decidono di partire alla scoperta della valle.

Attraversando il ponte Verde entrerai subito nel magico bosco della Val Genova. Considera che dal 1996 l’amministrazione del parco naturale Adamello Brenta ha deciso di non tagliare più alberi o portare via i rami caduti, lasciando questo territorio alla sua libera evoluzione.Ti capiterà quindi di vedere alcuni tratti non propriamente ordinati, con tronchi che possono sbarrarti la strada o sotto a cui passare. Il paesaggio, se possibile, è ancora più suggestivo e rispetta il ciclo naturale della vita del bosco.

Gli alberi si alternano ai macigni di tonalite della Val Genova. Questo è il risultato di antiche frane e ti sorprenderanno per i soffi di aria gelida che escono dalle cavità tra i sassi. In tempi antichi ciò dava vita alla leggenda che fossero abitati da diavoli e streghe. In realtà il fenomeno è dovuto alla circolazione di aria umida in profondità tra i massi che, così facendo, si raffredda e diviene densa e pesante scendendo verso il basso e condensando l’acqua. Sul sentiero trova una via d’uscita che viene percepita come gelida rispetto alla temperatura esterna. La fuoriuscita dell’aria condensata dà anche vita ai grandi tappeti di muschio sulle rocce e sugli alberi.

Cascate Nardis ^

La prima vera attrazione del Sentiero delle Cascate della Val Genova sono le cascate Nardis. Siamo appena all’inizio ed è il punto in cui incontrerai più persone: queste sono infatti facilmente raggiungibili a piedi sia attraverso la strada che attraverso il percorso nel bosco.

Le cascate Nardis sono il risultato dello scioglimento del ghiacciaio della Presanella, la cima più alta del Trentino con i suoi 3558 metri di altitudine. Attraverso un salto di circa un centinaio di metri l’acqua arriva nel fiume Sarca, verso la fine della vallata.
Durante l’estate il salto della cascate Nardis sprigiona una vasta nube di vapore, mentre in inverno si presenta con colonne di cristallo di ghiaccio.

Le Cascate Nardis in Val Genova

La vista è spettacolare già dalla parte opposta della strada e, ancora prima, tra gli alberi del sentiero delle Cascate che ne lasciano intravedere la cima. Avvicinandoti vedrai che il salto si divide in due sulla roccia, convergendo poi nel fiume Sarca. Avvicinati attraversando la strada per vedere ancora più da vicino questa meraviglia.

Puoi poi rimetterti in cammino prendendo nuovamente il sentiero delle Cascate.

Dove parcheggiare per le cascate Nardis? ^

Se il tuo obiettivo è vedere esclusivamente le cascate Nardis, puoi scegliere il parcheggio più vicino. Questo è praticamente di fronte alla cascata, dalla parte opposta della strada e vicino al ristorante Cascate Nardis. Questo posteggio è all’interno del tratto giallo del sentiero e puoi raggiungerlo liberamente durante la giornata, ma potresti trovarlo pieno.

Sbarramento di Fontanabona ^

Ripreso il sentiero delle Cascate ti immergerai nuovamente nella natura, passando per aree dove la vegetazione spontanea cresce velocemente e quasi avvolge il percorso. Percorrerai dei passaggi stretti, ti chinerai per passare sotto alla roccia e attraverserai il letto del fiume su ponti di legno.

La tappa successiva è lo sbarramento di Fontanabona. Durante la prima guerra mondiale qui si incontravano due linee difensive dell’esercito austroungarico. Queste provenivano dalla cima della Presanella e dal Carè Alto e si preparavano a fronteggiare un’eventuale avanzata dell’esercito italiano proveniente dal Madron e dall’Alta Val Genova in direzione della Val Rendena.

A testimonianza di ciò ci sono ancora diverse piccole fortificazioni, camminamenti e trincee sui due lati del fiume Sarca, collegati tra loro per mezzo di un ponte. La principale fortificazione si affaccia proprio sul Sentiero delle Cascate ed è ancora oggi in ottimo stato. Durante la guerra ospitava al suo interno una mitragliatrice. Da qui puoi prendere una deviazione al sentiero seguendo le trincee ricoperte dal muschio e arrivando ad altri due posti di guardia ricavati sotto una roccia.

In questa zona c’erano diversi baraccamenti che ospitavano alloggi, cucine e magazzini. Nell’ala sinistra dello sbarramento di Fontanabona c’era la linea di Hovèd, che saliva fino al Monte Rocca. Il percorso segue una ripida salita e conduce fino al terrazzamento dove c’era la baracca del maggiore Anton Malina e la sede del Sottosettore Fontanabona. Ai tempi della guerra la linea difensiva proseguiva poi fino alla cresta che separa la Val di Lares dalla Val Siniciaga.

Ponte Rosso e Malga Genova ^

Il successivo ponte Rosso più che un’attrazione è un punto di riferimento, utile per capire dove ti trovi sul percorso. Quando arriverai qui sarai giunto a quota 1100 metri. A poca distanza c’è anche la malga Genova, a 1114 metri di altitudine.

La Malga Genova è un’area aperta, senza alberi, con il fiume che gli scorre affianco. Si tratta della prima delle varie radure che troverai lungo la tua salita fino a malga Bedole.

Cascata Lares ^

Proseguendo lungo il sentiero delle Cascate della Val Genova arriverai nei pressi della cascata Lares. Te ne accorgerai quando ti troverai davanti al ponte di legno che oltrepassa il fiume Sarca e che devi chiudere con un cancelletto ad ogni passaggio. Anziché oltrepassare il fiume dovrai proseguire su questo lato del sentiero per arrivare alla cascata Lares, poi tornerai indietro. Avvicinandoti sentirai il forte scrociare dell’acqua che, nella cascata, compie ben tre salti sulla roccia nuda. Quello che vedi da questa posizione laterale è infatti solo una parte, quella terminale, dell’alta cascata.

Oltrepassando il ponte di legno le indicazioni del sentiero non sono chiarissime. Devi però prendere a destra. Se vuoi, puoi deviare a sinistra e fare un’impegnativa deviazione che sale sulla roccia e ti porterà ad una vista panoramica sulla cascata Lares. Dovrai poi scendere nuovamente e tornare sui tuoi passi per riprendere il sentiero ufficiale.

Il nome della cascata Lares è dovuto al rio Lares, che la genera. In gergo dialettale Lares significa Larice, ovvero l’albero particolarmente diffuso nella vallata laterale alla Val Genova, dove il rio si genera. La sua sorgente è nell’omonimo lago a 2651 metri di altitudine.

Ragada e la chiesetta della Madonna della Neve ^

Il sentiero procede in parte sulla strada transitabile anche alle auto e conduce fino alla piccolissima località Ragada, a 1298 metri di altitudine. Oltre che per qualche casa dispersa del paesino abbandonato, riconosci Ragada per la sua chiesetta posizionata tra due corsi d’acqua. Sul lato destro il fiume Sarca, mentre su quello sinistro scende l’acqua che proviene dalla cascata Folgorida e che si immette nel fiume. La chiesetta è dedicata alla Madonna della Neve.

La chiesetta della Madonna della Neve risale al 1950 circa ed ha una facciata con due ripidi spioventi in cui si innesta il campanile a vela. Davanti alla facciata c’è un piccolo portico attraverso il quale puoi affacciarti all’interno per via della cancellata in ferro. Sopra al cancello puoi vedere un dipinto murale che raffigura una scena in cui la natura, giustamente, la fa da pardona.

Questa località appartiene a La Todesca che, secondo quanto si dice localmente, deve il nome alla presenza di una signora tedesca che qui si era trasferita con i suoi figli. La stessa aveva iniziato a produrre l’acquavite con la genziana, pratica che poi si diffuse nel territorio. Nell’ottocento abitava a Ragada l’ultimo ‘indigeno’ della Val Genova, tale Luigi Fantoma, conosciuto come “Re di Val di Genova”.

Siamo a circa 6 chilometri dalla malga Bedole, punto di arrivo dell’escursione. Troverai una fontana in cui dissetarti. Approfittane per riempire la borraccia, perché in questa parte del sentiero le fontane scarseggiano.

Cascata Folgorida ^

Passando dietro alla chiesa il sentiero risale in direzione della cascata Folgorida. Ti sembrerà di non arrivare mai a questo salto d’acqua, ma in realtà dovrai deviare dal sentiero principale per appena 5/10 minuti. Anche quando sentirai l’acqua scorrere non riuscirai a vederla immediatamente.

La cascata Folgorida nascosta tra la vegetazione

La cascata Folgorida, posta alla fine dell’omonima valle, è infatti quasi nascosta dalla vegetazione, e riuscirai a vederla esclusivamente quando sarai al suo cospetto, grazie a una parte di roccia nuda che si inserisce verso il letto del torrente.

Le sue acque sono torbide, perché alimentate dal ghiacciaio di Folgorida, formato da un lieve spessore di ghiaccio impuro che, ricco di detriti e limo, li porta a valle attraverso la cascata stessa.

Cascata Casina Muta ^

Cascata Casina Muta con Montagne sulle sfondo

Ripreso il sentiero delle Cascate ti troverai nuovamente all’interno del bosco. In circa un chilometro sarai giunto a 1335 metri, davanti alla cascata Casina Muta, che si presenta quasi come un anfiteatro naturale, tra alberi e roccia nuda. Per arrivarci dovrai percorrere un piccolo strappo in salita, che sarà presto ripagato.

Qui l’acqua compie un salto di circa 50 metri e nonostante la sua portata e le sue dimensioni non siano tra le più grandi nella valle, la cascata Casina Muta ti sorprenderà per il contesto naturale in cui si trova.

Cascina Muta ^

Il nome della cascata Casina Muta è dovuto alla sua vicinanza con la Cascina Muta, a 1397 metri di altitudine. Cascina Muta è una piccola baita di montagna, totalmente isolata da tutto e tutti, in mezzo a una radura.

Come la maggior parte delle baite è costruita con grossi blocchi di pietra e un tetto spiovente in legno. Un piccolo recinto, anch’esso in legno, racchiude il cortile con qualche tavolo e vaso con i fiori. Tra il sentiero e la Cascina Muta c’è un’area in cui crescono bassi arbusti e spuntano le rocce dal sottosuolo.

Da qui parte anche il sentiero 207 che conduce alla selvaggia Val Folgorida, di cui hai visto la cascata prima. Potrebbe essere un’ottima idea per un prossimo trekking, ma tu devi procedere dritto lungo il sentiero delle Cascate per arrivare a destinazione.

Marmitte dei Giganti ^

Marmitte dei Giganti lungo il sentiero delle Cascate

Lungo questo tratto del sentiero delle Cascate tieni gli occhi aperti. Dietro a una piccola staccionata in legno potrai vedere le Marmitte dei Giganti. Non sono altro che due grossi solchi circolari nella roccia che, anticamente, davano vita a tante leggende.

In realtà questi due fori paralleli sono stati scavati dal ghiacciaio o, meglio, dall’acqua che vi scorreva al di sotto e che faceva girare vorticosamente i massi e i detriti intrappolati sotto al ghiaccio. Queste tipiche cave nella roccia, insieme alla forma a U della vallata, sono la testimonianza storica dell’antica presenza di un ghiacciaio.

Rifugio Stella Alpina ^

Il sentiero si fa più tranquillo e il tratto che ti attende è in leggera pendenza. Il bosco si apre e ti troverai a camminare nel fondo della vallata. Passerai al fianco di recinti con cavalli che brucano l’erba e al di là del fiume puoi vedere anche il rifugio Stella Alpina. Questo è un albergo ristorante dove, se vuoi, puoi fermarti a mangiare. Stai però leggero, perché la salita non è conclusa!

Il rifugio Stella Alpina, costruito nel 1951, è aperto esclusivamente in estate, dal 1 giugno al 30 settembre circa ed è dotato di 15 stanze. Posto a un’altitudine di 1450 metri è un’ottima base di partenza per escursioni che conducono fino ai 3500 metri dei ghiacciai dell’Adamello e della Presanella.

Cascata del Pedrùc ^

Procedi alla scoperta della Val Genova verso la prossima meta: la cascata del Pedrùc. Questo tratto del percorso ti sarà utile per riprendere fiato. È infatti uno dei tratti con meno pendenza e si snoda al fianco del fiume. La valle qui è piuttosto larga e intorno potrai vedere gli alti alberi che ricoprono la parte più basse delle montagne che salgono ripidamente.

Il salto di 80 metri della cascata del Pedruc - Sentiero delle Cascate

Dalle montagne rocciose potrai vedere scendere svariate cascate in lontananza e arriverai infine ai piedi della cascata del Pedrùc, a 1480 metri di altitudine sul livello del mare. Anche in questo caso a colpire non è l’altezza del salto, di più o meno 80 metri, ma la potenza dell’acqua che si incanala in una piccola fessura tra le rocce del monte Pedrùc, per poi esplodere verso valle. L’intera riva è costantamente bagnata dal vapore acqueo sprigionato dal salto.

Ponte del Pedrùc ^

Come avrai potuto intuire, ti aspetta una salita di circa 50 metri in un brevissimo tratto. Infatti dai piedi della cascata puoi notare il ponte che la sormonta. Proprio da quello dovrai passare per procedere lungo il sentiero delle Cascate.

Il ponte del Pedrùc è a 1530 metri. Lo raggiungerai camminando tra le rocce e potrai percorrerlo attraversando la sua struttura in legno di larice e acciaio che ti porterà fino a una terrazza panoramica sulla cascata. Il ponte è stato ripristinato nel 2018, dopo che un’abbondante nevicata nel 2014 l’aveva rovinato rendendolo di fatto inagibile.

Ci siamo quasi, ancora un paio di chilometri e saremo giunti alla destinazione di Malga Bedole. Ad attenderci un dislivello di circa 50 metri e un paesaggio che cambia rapidamente. Attraverserai delle distese di felci su dei tronchi di larice. Intorno a te una zona semialluvionale è quello che caratterizza il tratto finale del sentiero, dopo un’ultima ripida salita.

Capirai di essere giunto a destinazione quando vedrai davanti a te il lungo ponte Bedole. Anche questo rifatto nel 2018, ha le medesime caratteristiche del ponte del Pedrùc, salvo per il fatto che a metà della struttura si appoggia su dei cumuli di roccia.

Malga Bedole e rifugio Adamello Collini ^

La Malga Bedole è il punto di arrivo dell’interno Sentiero delle Cascate della Val Genova. Questa è in una piana circondata dallo spettacolare anfiteatro glaciale delle vedrette delle Lobbie e del Mandrone, dove nasce il fiume Sarca che scorre lungo tutta la valle. Ci troviamo ad un’altitudie di 1580 metri sul livello del mare.

Se, come me, dovessi aver fame una volta giunto a destinazione, puoi scegliere di allungare di una decina di minuti il percorso e raggiungere il rifugio Adamello Collini Al Bedole. Questo è posto a 1644 metri di altitudine ed è un’ottima base di partenza per tante nuove escursioni verso i ghiacciai della Val Genova.

Sul rifugio potrai vedere anche la targa ad Adamello Collini, medaglia d’oro al merito civile per essere stata una valida guida alpina, ma anche per aver accompagnato militari e civili verso territori liberi durante la seconda guerra mondiale. Ciò gli costò l’internamento al campo di concentramento di Mauthausen.

Torna infine alla malga Bedole per prendere la navetta che ti riporterà al punto di partenza. Questa malga è molto suggestiva perché, oltre al fiume che vi scorre impetuoso al fianco, è circondato dalle alte vette del parco Adamello Brenta. Molte di queste sono in tonalite, una roccia che deve il nome dal toponimo locale del Passo del Tonale. Questa è una roccia magmatica formatasi tra 30 e 40 milioni di anni fa a seguito del raffreddamento del magma risalito fino a 10 chilometri di profondità. Qui rimase intrappolato a lungo allo stato liquido a 800°C e si raffreddò molto lentamente dando vita a rocce dalle dimensioni ben visibili.

I ghiacciai del Mandròn e della Lobbia ^

Sulle montagne intorno alla malga Bedole si erge il sistema glaciale più esteso delle Alpi italiane. Purtroppo il destino che accomuna i vari ghiacciai è comune. Anche qui i ghiacciai del Mandròn e della Lobbia sono in fase di repentino ritiro.

Se a fine ottocento il ghiacciaio del Mandròn scendeva fino al Pian Venezia, oggi si è ritirato di 2 chilometri, così come la sua seraccata che aveva uno spessore di 200 metri. Il ritiro di questo ghiacciaio ha dato vita al lago Nuovo e alla cascata del Mandròn.

Svariati altri ghiacciai sono però ancora presenti sulle cime intorno alla malga. Da qui partono anche delle escursioni, alcune lunghe più giorni, che portano direttamente sul ghiaccio.

Mappa del Sentiero delle Cascate e della Val Genova ^

Ecco la mappa del Sentiero delle Cascate e della Val Genova. Le cascate sono segnalate con il colore azzurro.

Sentieri brevi all’interno della Val Genova ^

Se hai meno tempo a disposizione rispetto all’intera giornata, potrai comunque visitare la Val Genova. Ci sono alcuni tratti, comunque suggestivi, che puoi percorrere in un paio d’ore. Ecco alcuni esempi:

  • percorri da località Santo Stefano di Carisolo alle Cascate Nardis. La difficoltà è di tipo turistico, con un dislivello di 150 metri. A inizio percorso visita la chiesa di Santo Stefano che attraverso i suoi affreschi racconta del passaggio di Carlo Magno per la Val Rendena. Continua poi sulla strada verso monte, fino a confluire nel primo tratto del Sentiero delle Cascate, che ti porterà fino alle Cascate Nardis. La lunghezza è di circa 3 chilometri a tratta;
  • visita lo sbarramento di Fontanabona. Qui il percorso percorre un dislivello di circa 100 metri e presenta alcune difficoltà di tipo escursionistico. Il percorso, indicato dai segnavia, parte da un punto di controllo strategico durante la guerra. Ripercorre poi le opere di quei tempi: trincee ora avvolte dal muschio, piccole fortificazione e caverne.

Dove dormire per visitare la Val Genova ^

I migliori posti dove soggiornare per visitare la Val Genova sono i piccoli paesi posti all’imbocco della valle. Questi sono anche collegati con navette che puoi sfruttare per non dover parcheggiare l’automobile all’interno della valle, dove vengono chiuse le strade.

L’intera zona è ricca di cittadine e borghi dove i turisti arrivano numerosi e quindi sono molto attrezzati dal punto di vista degli alloggi.

I posti migliori tra cui scegliere sono:

Se invece vuoi dormire in quota e fermarti dopo aver percorso il tratto del trekking in salita, puoi scegliere di dormire al rifugio Adamello Collini, sopra alla malga Bedole.

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Val Genova - Trekkig tra Cascate e ParadisoScopri il lungo trekking che percorre l'intera Val Genova. Un'intera giornata nella natura, tra cime, boschi e numerose cascate suggestive.https://www.lorenzotaccioli.it/val-genova-e-sentiero-delle-cascate-guida/
Lorenzo Taccioli