La seconda tappa è Punta della Dogana: un palazzo triangolare a quattro bracciate da piazza San Marco che ospita opere d’arte contemporanea.
La mostra in corso è “Elogio del Dubbio”: un percorso che indaga sulla forza e la fragilità della condizione umana.
Appena entrati ci si trova davanti al cavallo che esce dal muro di Cattelan ed al piano superiore si possono vedere anche le sue salme marmoree (All).
All’interno della mostra ci sono opere di Jeff Koons, Paul McCarthy con le sue donne piuttosto ambigue, Thomas Schütte, Adel Abdessemed che tra le altre opere espone Taxidermy (un cubo di animali imbalsamati legati insieme e poi carbonizzati).
L’opera che mi ha più attirato, la più interrogativa, è stata Roxys di Edward Kienholz. Roxys è un quadro ambientale che rappresenta i problemi della cultura occidentale: la solitudine, la dipendenza dal sesso, il razzismo, le discriminazioni sociali.. Tutto ciò è reso attraverso un’installazione piuttosto grande che rimette in scena una casa di tolleranza degni anni quaranta ed anche la colonna sonora arriva direttamente da quei tempi. Il tutto ha un’atmosfera surreale.