Visita alle Gole di San Martino

Gole di San Martino a Fara San Martino - Pareti di Roccia

Le gole di San Martino sono una particolare formazione rocciosa nell’Appennino abruzzese. Qui le alte pareti verticale di roccia si allargano e si stringono, creando delle vere e proprie strettoie, in cui è molto suggestivo passare in mezzo.

La cosa particolare di queste gole è che dopo un primo tratto iniziale si aprono e regalano uno scorcio sull’antico monastero di San Martino in Valle, di cui rimangono i resti addossati alla parete di roccia.

Siamo in un’area naturale molto bella, dove si avventurano anche lupi appeninici e orsi bruni marsicani, tra vaste faggete e boschi di pino mugo e pino nero.

Dove si trovano le gole di San Martino ^

Le gole di San Martino sono in Abruzzo e più precisamente sui monti della provincia di Chieti. Il territorio comunale è quello di Fara San Martino.

Ci troviamo sul versante orientale del massiccio montuoso della Majella, dove nel 1983 è stata istituita la Riserva Statale Fara San Martino – Palombaro, poi incorporata all’interno del parco nazionale della Majella, creato nel 1995.

Il borgo di Fara San Martino ^

Nei pressi delle gole di San Martino c’è anche un piccolo e suggestivo borgo, conosciuto però come capitale mondiale della pasta. Il borgo di Fara San Martino nasce infatti al fianco dei grandissimi pastifici De Cecco, Delverde e Cocco. Anzi, sarà estremamente insolito passare in auto mentre percorri la strada e trovarti all’improvviso davanti agli alti stabilimenti che qui lavorano il grano e producono uno degli alimenti più consumati in Italia. Questi sorgono qui per poter utilizzare e sfruttare proprio l’acqua che scende dal vicino fiume Verde.

Il borgo di Fara San Martino conserva un’anima più antica a cui è stata aggiunta una parte moderna. Terra Vecchia è il nome con cui è conosciuta la zona più vecchia del borgo, ancora oggi fortificato. Puoi entrarci attraversando la porta del Sole e perdendoti poi tra i vicoli che ti riportano indietro a un’altra epoca.

Questa cittadina risale all’epoca medievale ed ancora oggi puoi vedere alcune antiche chiese che riconducono a quei secoli, come la chiesa di San Pietro (vicina alle sorgenti del fiume Verde) e la chiesa di San Martino, all’interno delle gole e direttamente collegata al monastero benedettino.

Da vedere dentro al borgo di Fara San Martino ci sono invece la chiesa di San Remigio, di epoca duecentesca e la chiesa dell’Annunziata di epoca cinquecentesca. Interessante è anche la testimonianza degli antichi palazzi cittadini, di cui palazzo Di Cecco è uno dei più rappresentativi con il suo portale a tutto sesto, le sue cornici marcapiano e le finestre decorate.

Infine nella piazza del municipio puoi trovare il museo didattico, uno spazio gestisto dal corpo forestale il cui tema è proprio la natura che circonda il borgo di Fara San Martino. Non a caso nei dintorni trovi anche diverse grotte di origine carsica, alcune delle quali sono visitabili. Tra queste ci sono la grotta del Peschio, la grotta Porca degli Angeli e la grotta dei Diavoli.

Le Gole di San Martino ^

Dal borgo di Fara San Martino spostati poi verso le gole di San Martino. Puoi raggiungerle in auto, perché distano circa un paio di chilometri dal centro.

Le gole di San Martino sono un luogo estremamente suggestivo dal punto di vista naturale. Puoi arrivare fino al loro imbocco in automobile e, una volta parcheggiato, procedere a piedi per pochi minuti per arrivare al loro ingresso.

Davanti a te troverai delle altissime pareti verticali di roccia che lambiscono il versante orientale della Majella. Durante gli anni sono state chiuse a più riprese per via del crollo di alcuni sassi dall’alto. Oggi puoi visitarle, ma meglio se lo fai in sicurezza e con un caschetto.

Dalle gole di San Martino ha origine il profondo vallone che conduce fino al monte Amaro, che con i suoi 2793 metri di altitudine rappresenta il monte più alto del massiccio della Majella.

Breve storia delle gole di San Martino ^

Le gole di San Martino sono una piccola apertura nella roccia che si è formata durante i secoli attraverso l’effetto erosivo dell’acqua che progressivamente si è scavata un varco nella roccia. Le gole di San Martino risalgono al quaternario, quando lo scioglimento dei nevai in quota, in seguito al periodo delle glaciazioni, ha dato vita al corso d’acqua che durante i secoli ha scavato la roccia. Non a caso lungo la passeggiata potrai trovare i resti di fossili di alghe e altri elementi archeologici conservati nelle pareti rocciose.

Secondo la leggenda cristiana, invece, ad aprire questo accesso fu proprio San Martino. Pare infatti che il santo volesse aiutare le popolazioni locali, svantaggiate per via della loro posizione remota. Buona parte degli abitanti viveva di pastorizia, ma la roccia arida di queste zone non era l’ideale per far pascolare i propri animali.

San Martino intervenne quindi spalancando le braccia e generando così le gole attraverso le quali gli allevatori ebbero un percorso privilegiato e veloce fino agli alti pascoli della Majella.

Visitare le gole di San Martino ^

Durante la visita alle gole di San Martino devi prestare attenzione. Questa zona naturale è una forra e per sua natura è predisposta alla caduta di massi dall’alto. Ciò ha causato anche qualche ferimento durante gli anni e per questo motivo sono state chiuse ai visitatori per alcuni periodi.

Fai quindi attenzione durante la visita, evitando la passeggiata in caso di maltempo e preferendo visite guidate con guide abilitate. L’ideale sarebbe anche indossare un caschetto protettivo per proteggere la testa da eventuali pietre in caduta.

Considera che il percorso ufficiale che conduce alle gole di San Martino inizia nei parcheggi nei pressi delle sorgenti del Fiume Verde, a circa 20 minuti a piedi dal centro di Fara San Martino. Da qui puoi arrivare alle gole in circa 10 minuti di cammino e in circa tre o quattro minuti arriverai poi al monastero. Le gole sono infatti lunghe appena 30 metri e hanno una larghezza di circa due metri tra una parete rocciosa e l’altra.
Dal parcheggio al monastero ci sono appena 700 metri di lunghezza, con un dislivello di circa 100 metri. Discorso diverso è se invece sceglierai di procedere con il trekking nella valle che qui si origina e procede per circa 14 chilometri con ben 2400 metri di dislivello.

Percorso nelle gole di San Martino ^

Le gole di San Martino danno accesso ad una suggestiva vallata di circa 14 chilometri con un dislivello di 2400 metri. La valle è formata a sua volta da tre parti:

  • la prima, conosciuta anche con il nome di Valle di Santo Spirito, per la presenza di una grotta che porta questo nome nella parte iniziale;
  • la seconda, la valle di Macchia Lunga, che porta questo nome per la presenza di una vasta faggetta;
  • la terza, nota come valle Cannella, che termina in un circo glaciale.

Se non hai tempo o energia per percorla interamente, oppure sei nel periodo invernale in cui è sconsigliato questo trekking, vale comunque la pena fare il primo tratto che conduce fino al monastero di San Martino in Valle. Sono pochi minuti di passeggiata, che conducono in un’area davvero suggestiva.

Accesso ai cani alle gole di San Martino ^

L’accesso con i cani alle gole di San Martino è consentito parzialmente, ovvero esclusivamente per il tratto che conduce fino al monastero di San Martino in Valle e a condizione di tenere il tuo amico a quattro zampe al guinzaglio. Se vuoi proseguire oltre nel trekking purtroppo non potrai portare con te il tuo cane.

È totalmente vietato, invece, l’accesso a questi sentieri con le biciclette.

Orari delle gole di San Martino ^

L’ingresso alle gole di San Martino è libero e non necessita di particolari permessi. Per questo motivo non troverai un cancello a sbarrare l’ingresso, ne orari di apertura o chiusura. Potrai quindi accedere liberamente a quest’area naturale, ma vale sempre la pena ricordare che sarai in una zona non illuminata quando scende la sera, organizzati quindi per visitarle durante il giorno, soprattutto se hai intenzione di percorrere in toto o in parte il vallone che parte da qui.

Proprio per via della sua natura selvaggia considera che non sarà possibile percorrere il sentiero con carrozzine o passeggini.

Monastero di San Martino in Valle ^

Dopo pochi minuti di camminata all’interno delle gole di San Martino e dopo aver attraversato qualche strettoia lungo le pareti di roccia, arriverai ai resti del monastero di San Martino in Valle, le cui origini sono da ricercarsi nell’829.

Praticamente addossato ad una parete rocciosa, prese il posto di una precedente cella eremitica scavata direttamente nella parete. La struttura che puoi vedere oggi, riportata recentemente allo scoperto, è quella del XVIII secolo. La storia del monastero di San Martino in Valle è però ben più antica, infatti una prima struttura era esistente già nel IX secolo e durante gli anni è stata rivista numerose volte.

Arrivando dal sentiero vedrai il monastero di San Martino in Valle sulla destra. Qui un piccolo cancello immette sul cortile interno che a sua volta conduce al portico costituito originariamente da tre arcate con colonne dotate di capitelli a foglia. Sul portico puoi ancora vedere il campanile a vela rivisto durante il XVIII secolo.

Appartiene invece al XIII secolo il portale che immette nella chiesa dalla struttura decisamente irregolare, per potersi adattare allo spazio a disposizione. Qui ci sono tre navate la cui pavimentazione è in lastre di pietra. Nella parte dell’abside è ancora visibile il coro, composto da sedili in muratura. Alcune tracce di affreschi sono sul muro che conduce alla navata settentrionale, completamente scavata nella roccia e area più antica di tutto il complesso.

Il monastero di San Martino in Valle è stato riportato recentemente alla luce, dopo che nell’ottocento una frana lo aveva letteralmente seppellito.

Sorgenti del Fiume Verde di Fara San Martino ^

L’intera vallata in cui si trovano le gole di San Martino è ricchissima di piccoli fiumi che confluiscono all’interno del fiume Verde il quale raggiunge a valle il fiume Aventino.

Il fiume Verde scorre verso valle nascendo sul monte Acquaviva a 2737 metri di altitudine. Presto si divide in due rami che scorrono nella val Serviera e nella valle della Mandelle – Santo Spirito. Questi due rami si inseriscono poi all’interno delle gole e spariscono nel sottosuolo per riemerge e ricollegarsi nelle sorgenti del fiume Verde, pochi chilometri a valle delle gole. Qui l’acqua sgorga a una temperatura costante di 9°C. Le sue caratteristiche sono sorprendenti, oltre ad essere batteriologicamente pura, l’acqua ha un residuio fisso bassissimo, pari circa a 150mg/l.

Quest’area è a 410 metri di altitudine e le acque riemergono qui a causa di un cambio di permeabilità della roccia che non gli permette di continuare a scorrere nel sottosuolo. In corrispondenza delle sorgenti, infatti, i calcari del Cretaceo lasciano spazio alle argille marnose del Pliocene, per loro natura praticamente impermeabili.

Come potrai sentire dallo scroscio dell’acqua, la fuoriuscita dal sottosuolo è imponente e raggiunge una portata media di 2500 litri al secondo, che si innalza nel periodo primaverile con lo scioglimento delle nevi in quota. L’acqua delle sorgenti viene sfruttata, dividendosi in due: una parte serve come acquedotto per una cinquantina di comuni nelle vicinanze, mentre un’altra parte alimenta dei generatori idroelettrici utilizzati dai pastifici locali. Solo una piccola parte delle sorgenti alimenta le due grandi vasche in cui l’acqua assume il celebre colore verde smeraldo che dà il nome al fiume. Il trucco per questo colore c’è, ed è la presenza di alghe verdi sul fondo del fiume.

Dalle sorgenti del fiume Verde, il corso d’acqua prosegue per 5 chilometri prima di arrivare al fiume Aventino, su una pendenza di 220 metri. Rappresenta così il principale fornitore di acqua potabile all’intera vallata sagro-aventina.

Dalle sorgenti del Fiume Verde parte anche un percorso, segnalato come itinerario 20 del Parco o sentiero H1. Questo è percorribile a piedi e conduce alle gole di San Martino attraverso alcuni tornanti.

Il Pastificio De Cecco ^

Lasciando le gole di San Martino e Fara San Martino non potrai fare a meno di notare i pastifici locali. A farla da padrona è il pastificio De Cecco, dalle dimensioni quasi sproporzionate per il contesto naturale in cui si trova.

Tra i principali produttori italiani di pasta, lo stabilimento dà lavoro a numerosissimi faresi da decenni. Rappresenta ancora oggi un importante impianto per l’economia locale.

Accedendo al pastificio De Cecco troverai anche un punto vendita molto rifornito. Qui non hanno solo tutti i formati di pasta prodotti dal celebre marchio, ma anche olio, biscotti, pesti, sughi e conserve. Tutti questi articoli sono prodotti dalla De Cecco.

Il pastificio De Cecco conserva la sua sede storica, infatti l’azienda è stata creata nel 1886 proprio a Fara San Martino da Filippo De Cecco. Filippo continuò l’attività artigianale di suo padre Nicola, che iniziò a produrre farina nel mulino comunale. Il mulino verrà poi acquistato da Filippo e sarà al centro del grande sviluppo economico dell’azienda. Questa fiorì negli anni ottanta dell’ottocento dopo che venne abolita una pesante tasse sul macinato e sulla pasta.

Dove dormire alle gole di San Martino ^

Se vuoi visitare le gole di San Martino, il luogo ideale dove fermarti a dormire e anche il più vicino, è Fara San Martino. Nonostane le piccole dimensioni questo hotel è dotato di alcune sistemazioni in cui puoi fermarti per la notte.

Qui trovi un elenco di strutture in cui poter pernottare.

Te lo consiglio particolarmente nel caso tu decida di percorrere anche il lungo trekking che partendo dalle gole di San Martino si addentra lungo la vallata. Avere una sistemazione a poche centinaia di metri dalla partenza ti permetterebbe di ottimizzare i tempi.

Fara San Martino e le Gole di San Martino sono una tappa nell’itinerario di due giorni in Abruzzo d’inverno. Scopri le altre mete da visitare.

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Visita alle Gole di San MartinoTutte le info per visitare le gole di San Martino, le pareti di roccia larghe appena due metri che conducono nel parco della Majellahttps://www.lorenzotaccioli.it/visita-alle-gole-di-san-martino-guida/
Lorenzo Taccioli