L’eremo di San Bartolomeo in Legio è una suggestiva destinazione immersa nella natura abruzzese. Anche chi non è credente trova affascinante la sua visita, per il contesto paesaggistico in cui è posto e la particolarità della struttura. Qui in Abruzzo sono infatti molti gli eremi sparsi per le montagne e, come questo, spesso sono ricavati direttamente nei crinali delle montagne in posizioni decisamente poco comode da raggiungere.
L’eremo di San Bartolomeo in Legio è esistente dal 1250, quando fu costruito alle dipendenze della Badia del Santo Spirito della Maiella, sulla base di un eremo precedente all’XI secolo. Al suo interno, dal 1274 si insediò l’eremita Fra Pietro del Morrone, di ritorno da Lione in cui si era recato per far riconscere la regola all’Ordine dei Celestini. Qui rimase per circa 2 anni. Nel 1320 questo luogo era ancora abitato, ma nello stesso secolo fu progressivamente abbandonato ed è arrivato ai giorni nostri senza particolari modifiche.
L’intero eremo ha una lunghezza di 7,70 metri e una larghezza che varia tra i 3 e i 4 metri.
L’eremo di San Bartolomeo in Legio è situato tra le montagne del comune di Roccamorice, in provincia di Pescara. L’edificio è ricavato direttamente nella roccia, sul versante a solatio del Vallone di Santo Spirito. Ricavato all’interno di uno sperone roccioso di circa 50 metri, è posto a un’altitudine di 610 metri sul livello del mare.
Siamo in Abruzzo, più o meno al centro della regione.
Per arrivare all’eremo di San Bartolomeo in Legio purtroppo non esistono dei mezzi pubblici che tu possa prendere. Sarai costretto a giungere fino alle campagne di Roccamorice in automobile, proseguendo poi per circa mezzora a piedi nel tratto finale.
Giungendo all’eremo di San Bartolomeo in Legio in automobile dovrai parcheggiarla. Se come me decidi di arrivare all’eremo dal sentiero superiore, ti consiglio di lasciarla in questo parcheggio, o se vuoi evitare la strada asfaltata, puoi lasciarla qualche centinaio di metri prima lungo la strada e più in particolare lungo questa curva (10 minuti a piedi dall’altro parcheggio, più vicino alla destinazione).
Quando arrivi all’eremo di San Bartolomeo in Legio ti troverai davanti un eremo scavato nella roccia, la quale ancora oggi lo protegge dalle intemperie.
All’eremo potrai vedere una prima parte che rappresenta il balcone, dal quale accederai alla struttura. Questo è scavato nella montagna e ti protegge attraverso un muretto in pietra dallo strapiombo del vallone di Santo Spirito. A metà del balcone trovi una scalinata, nota come la Scala Santa, che scende al di sotto dell’eremo.
Dal balcone vedrai la facciata dell’edificio, decorata da due affreschi del XIII secolo. Il primo rappresenta una Madonna col Bambino, mentre il secondo è una rappresentazione di Cristo Benedicente.
Attraverso la facciata potrai accedere alla chiesa con un piccolo altare su cui una nicchia ospita la statuetta ottocentesca in legno di San Bartolomeo, raffigurato con un coltello in mano e la propria pelle a tracolla. Questa richiama l’iconografia rappresentante il santo utilizzata da Michelangelo nella Cappella Sistina, e ricorda il fatto che San Bartolomeo subì il martirio per scorticamento.
Dentro la chiesa c’è anche una catenella che, se tirata, fa suonare la campana esterna. Sotto una pietra squadrata potrai notare anche un’esigua sorgente d’acqua. Questa è nota come l’acqua di San Bartolomeo, celebre tra i credenti per le sue proprietà taumaturgiche.
La chiesa riceve luce attraverso una porta finestra laterale, che dà direttamente sulla vallata.
Nella parte posteriore dell’eremo di San Bartolomeo in Legio, trovi invece una piccola cella. È qui che Pietro da Morrone, che sarebbe poi divenuto Papa Celestino V, era solito ritirarsi durante il suo eremitaggio. Al fianco della cella un corridoio corre fino all’uscita. Questo porta al sentiero in pochi minuti conduce fino in fondo alla valle.
L’eremo di San Bartolomeo in Legio è al centro di una processione. Ogni 25 agosto si radunano qui numerosi pellegrini per assistere alla messa mattutina. Dopo la funzione, celebrata all’alba, ci si trasferisce sul torrente Capo la Vena e tutti si bagnano secondo un antico rituale. Poi prendono la statua di San Bartolomeo e portandola in braccio la conducono fino alla chiesa del paese di Roccamorice, dove la statua rimane visibile fino al 9 settembre, quando una nuova processione la riconduce fino all’eremo.
L’eremo di San Bartolomeo in Legio è all’interno del Cammino di Celestino, un trekking suddiviso in 6 tappe lungo la natura abruzzese. Questo cammino è di 90 chilometri e passa attraverso 7 eremi rupestri, 2 abbazie, un sito di tombe rupestri e 2 siti archeologici, andando da un altitudine di 360 metri sul livello del mare ad una di 1850 metri.
Ovviamente per raggiungere l’eremo non è necessario fare tutto il Cammino di Celestino, ma è sufficiente fare poche decine di minuti di trekking. In questo caso, il sentiero che ti propongo ha una lunghezza di 1,8 chilometri, percorribili in circa mezzora a tratta e con un dislivello di circa 90 metri. Il sentiero è quello che arriva da sopra all’eremo, dalla località di Roccamorice.
Dopo aver lasciato l’automobile puoi seguire il sentiero Spirito, indicato con una S. Inizierai il tragitto su di una strada sterrata e svoltando a sinistra raggiungerai una croce di ferro. Il sentiero si fa più stretto e passerai in mezzo a una ricca vegetazione. Poi il percorso per l’eremo di San Bartolomeo in Legio si apre sulla vallata, regalando scorci suggestivi.
Prosegui sugli scalini in discesa ricavati scavando direttamente il terreno. Questi ti porteranno fino alla grande roccia in cui accederai all’eremo di San Bartolomeo. Volendo potrai attraversarlo e scendere al di sotto, fino a raggiungere il fiume a fondo valle.
Un altro sentiero che arriva fino a qui è quello che giunge dalla Valle Giumentina e che ti permette di vedere l’eremo sul versante opposto, mimetizzato tra le rocce.
È possibile visitare l’eremo di San Bartolomeo in Legio con il proprio amico a 4 zampe. Infatti il sentiero è aperto e facilmente percorribile anche dai cani. Non ci sono particolari pericoli, se non il tratto finale in cui alcune parti sono leggermente scoperte. Con un minimo di attenzione non ci sarà alcun problema.
Potrai fare tranquillamente in compagnia del tuo cane anche il passaggio all’interno dell’eremo.
Il percorso può essere considerato faticoso per le persone anziane, per via dei passaggi più ripidi e, durante l’estate, molto esposti al sole.
L’eremo di San Bartolomeo in Legio non ha orari di apertura. È infatti sempre aperto, durante ogni ora del giorno e in qualsiasi stagione dell’anno. Considera però che si trova immerso nella natura e che dovrai passeggiare qualche decina di minuti per arrivarci. Evita quindi di trovarti lungo il sentiero dopo il tramonto, perché non c’è alcuna illuminazione artificiale che potrà esserti d’aiuto una volta che si farà buio.
Durante l’anno approfitta delle giornate non piovose (potrebbe crearsi fango lungo il percorso) per visitare l’eremo ed evita le eventuali nevicate, che renderebbero il sentiero troppo pericoloso, soprattutto per i tratti scoperti direttamente sulla valle.
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