Blue Lagoon: Tra Silicio e Zolfo nelle Incantevoli Terme d’Islanda

Passerelle Laguna Blu Islanda

Ultimo giorno in Islanda

Siamo giunti alla mattina dell’ultimo giorno del nostro viaggio in Islanda. Il viaggio è durato 8 giorni e arrivati a Reykjavik abbiamo visitato buona parte dell’isola procedendo in senso orario sulla Ring Road, la strada principale islandese. Ieri notte abbiamo fatto piuttosto tardi cercando di visitare quanto più possibile nell’ultima sera di viaggio. Siamo arrivati addirittura a camminare tra continenti al Bru Milli Heimsalfa, abbiamo rischiato di saltare in aria alle caldare di Krysuvik Seltun e siamo scappati da Gunna a Gunnuhver! Ci meritiamo un po’ di sano relax alla Blue Lagoon, annoverata tra le 25 meraviglie del mondo!

Ci svegliamo intorno alle 8.30 e dopo una buona colazione nella grande guesthouse di Grindavìk raduniamo i nostri bagagli e ripartiamo. Ci perdiamo tra le strade della cittadina per fare il pieno all’automobile a noleggio che dovremmo riconsegnare nel pomeriggio e in nemmeno 10 minuti arriviamo al parcheggio della Blue Lagoon, sperduto tra campi di lava nera e nelle vicinanze della centrale geotermica Svartsengi risalente al 1976.

Blue Lagoon Ingresso

Da bravi italiani, appena parcheggiata l’auto, ci preoccupiamo di nascondere i bagagli affinché non destino curiosità all’esterno. Non riuscendo a far stare tutto nel baule ci avviciniamo al piccolo edificio costruito appositamente come deposito bagagli, ma i ragazzi che si occupano del servizio ci ridono quasi in faccia quando gli spieghiamo le nostre paure. Torniamo indietro e li lasciamo in auto. Siamo ufficialmente pronti per entrare nella grande laguna blu attraverso il breve sentiero che si snoda tra massi di roccia lavica.

La guesthouse dove abbiamo dormito ci aveva avvertito con mesi di anticipo di prenotare il nostro ingresso alla Blue Lagoon, onde evitare spiacevoli sorprese. All’entrata troviamo un po’ di fila, ma niente di scoraggiante.. soprattutto dopo aver letto qualche recensione di puro terrorismo su internet relative alle code all’ingresso.

Relax alla Blue Lagoon

La stazione geotermale

Abbiamo acquistato un pacchetto di ingresso medio, comprensivo di drink, asciugamani e un trattamento in piscina, ma alle casse è possibile fare un upgrade da ogni pacchetto pagando la stessa cifra esposta sul sito web. Ci consegnano un braccialetto con il quale possiamo essere riconosciuti digitalmente in tutta la struttura: negli spogliatoi apriamo un armadietto con il braccialetto e ci cambiamo richiudendolo con lo stesso. Anche nelle piscine termali sarà sufficiente esporre il braccialetto per acquistare drink o trattamenti supplementari o semplicemente per godere di quelli compresi nel proprio pacchetto.

La pulizia per la Blue Lagoon (in islandese Blaa lónið) è al primo posto: gli spogliatoi, così come le zone esterne, sono piuttosto pulite e a ogni ospite è richiesto di fare una doccia nudo prima di entrare nella zona termale.

Scesi nelle vasche ci troviamo davanti a un bello spettacolo: grandi e spaziose vasche tutte comunicanti sono costruite con roccia lavica nera riempita da acqua a temperatura di circa 37/39° C. All’interno delle vasche, intorno alle quali si può camminare grazie a diverse passerelle in legno sorvegliate dal team della laguna sempre piuttosto attento e sorridente, sorge un bar e una zona trattamento nella quale è possibile fare un paio di maschere al viso.

A poca distanza delle docce a muro segnano l’ingresso alla sauna e al bagno turco, proprio al fianco di una caverna sensoriale immersa nell’acqua e dove è possibile ascoltare in diverse lingue la storia della Blue Lagoon e gli elementi che la rendono così benefica.

C’è infine un’area arredata da materassini galleggianti blu, riservata ai massaggi. La struttura è in forte crescita e infatti tutto intorno alle alte sponde di roccia lavica, ci sono gru che stanno costruendo un albergo di lusso che sarà dotato anche di una piscina riservata. I lavori sono partiti nel 2016 e si prolungheranno anche per tutto il 2017.

Come è nata

La Blue Lagoon è un’area artificiale:  la struttura è stata costruita come conseguenza alla centrale geotermica di Svartsengi. Nel 1976 quando sono partiti i lavori di costruzione della centrale, alcune persone hanno preso a fare dei bagni nella vicina laguna e ne traevano forti benefici per la loro pelle, così nel 1987 aprirono le prime terme, specializzate anche nella cura di alcune patologie della pelle come la psoriasi. Nello stesso periodo furono lanciati anche i primi prodotti a marchio Blue Lagoon.. Tutto andava alla grande, così nel 1999 aprì la prima Blue Lagoon Spa per poi essere ulteriormente ingrandita nel 2005 con la costruzione di una clinica specializzata nella cura di malattie della pelle.
L’acqua che riempie i suoi bacini proviene proprio dal vicino impianto geotermico di Svartsengi nel quale può quindi considerarsi ‘acqua di scarto’.. Viene impiegata per il 70% acqua di mare e per il 30% l’acqua dolce e bollente proveniente dall’impianto, la quale viene abbassata di temperatura e monitorata. Il bacino si rinnova completamente ogni 2 giorni circa e le sue acque sono ricche di minerali, principalmente di silicio e zolfo che creano effetti positivi sulla pelle, illuminandola e combattendone le malattie. Questi minerali, oltre gli effetti benefici, confluiscono un colore turchese alle acque che contrasta perfettamente con il nero delle rocce laviche che circondano tutte le piscine. Viene impiegata una grande attenzione nel mantenere naturale tutta l’acqua contenuta nella laguna, senza impiegare cloro o altri elementi chimici per disinfettare l’acqua.

La nostra esperienza nella Laguna Blu

Non si può che rimanere affascinati dal fumo che si alza dall’acqua turchese nelle giornate più fredde e noi, ovviamente, non vediamo l’ora di scendere in acqua. Appendiamo gli accappatoi negli appositi ganci fuori dalle piscine, in cui si può ritrovare il numero del proprio armadietto. L’ingresso è estremamente piacevole e fortunatamente estremamente vicino, così non si prende troppo freddo.

È piuttosto facile ambientarsi e trovarsi a proprio agio dentro alla piscina che oggi non è troppo affollata. Per qualsiasi dubbio o spiegazione parliamo con i ragazzi del team della Blue Lagoon che sono veramente ovunque. Una ragazza si occupa addirittura di fare foto con un tablet ai singoli ospiti, che poi invierà loro tramite posta elettronica. Ci fermiamo a chiacchierare un po’ con lei, che ci spiega di conoscere bene l’Italia, perché ci ha fatto uno scambio culturale durante la scuola. È molto simpatica e insieme chiacchieriamo di ciò che ci ha affascinato dell’Islanda e delle differenze più evidenti tra i due paesi.

Continuiamo con una maschera al viso, non possiamo certo astenerci dal provare queste fanghiglie, e ci allunghiamo fino al bar in acqua per prendere qualcosa da bere. Di tanto in tanto ci avviciniamo alle sponde dove troviamo le bocche che introducono l’acqua calda all’interno di quella marina, per scaldarci ancora di più! Il tempo passa veloce, purtroppo, così dopo un’oretta decidiamo di provare anche la sauna e il vicino bagno turco, nei quali resisto pochissimi minuti.

Io torno negli spogliatoi per prendere la macchina fotografica e immortalare le bellissime terme passando sui vari ponti di legno che sormontano le piscine, per poi ‘tuffarmi’ nuovamente nelle sue acque calde. Raggiungiamo anche la piccola caverna sensoriale nella quale ascoltiamo la spiegazione delle proprietà dell’acqua della laguna che oltre a silicio e zolfo contiene anche l’alga Cyanobacteria, che conferiscono il tipico colore verde/azzurro all’acqua.

Purtroppo il tempo del nostro viaggio sta per scadere, quindi, con un po’ di tristezza abbandoniamo le vasche e torniamo nei grandi spogliatoi a prepararci per il rientro in Italia, che rende ancora più amaro l’addio alla Blue Lagoon (sito ufficiale qui). Nello spogliatoio si trovano a disposizione shampoo, balsamo e diverse creme per reidratare i capelli (messi a dura prova dalle acque termali) e il corpo.

Usciamo dalla Laguna Blu strisciando il nostro braccialetto all’uscita e, prima di andarcene definitivamente, camminiamo un po’ intorno alle vasche esterne che non sono balneabili ma che conservano lo stesso fantastico colore che si trova all’interno.

Arrivati al vicino aeroporto di Keflavik (20 minuti) lasciamo l’auto e siamo un po’ agitati mentre viene fatto il controllo sull’integrità di tutto il mezzo.. Fortunatamente non ci sono problemi, così procediamo verso l’imbarco.

Erano anni che sognavo questo viaggio e ora… è già finito! Che meraviglia l’Islanda!

Scopri tutto il tour di 8 giorni in Islanda:

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Blue Lagoon: Tra Silicio e Zolfo nelle Incantevoli Terme d'IslandaCome organizzare la visita alla Blue Lagoon, le famose terme islandesi tra zolfo e silicio. Scopri come sono nate e i benefici dell'area geotermale!https://www.lorenzotaccioli.it/blue-lagoon-terme-islanda/
Lorenzo Taccioli