Bru Milli Heimsalfa, il Ponte Tra Due Continenti e i Crateri di Stampar

Stampar Vulcani Islanda al Tramonto

Stampar e Bru Milli Heimsalfa

Siamo a Gunnuhver, una piccola area nel sud dell’Islanda pienissima di meraviglie. Dovremmo tornare in hotel, perché è ormai l’una dell’ultima notte che passiamo sull’isola. Il giorno dopo lo passeremo alle terme della Blue Lagoon prima di prendere l’aereo che ci riporterà in Italia. La coppia proprietaria della Guesthouse dove dormiamo a Grindavìk ci ha però consegnato una mappa che ci mostra le attrazioni turistiche della zona e così abbiamo iniziato la nostra esplorazione partendo da Krysuvik Seltun. La particolarità di questa zona è che tutte le attrazioni sono vicinissime tra loro e così, come le ciliegie, una tira l’altra! Io insisto per continuare a visitare quanto più possibile, nonostante l’ora tarda, e ci accordiamo per chiudere la serata con la visita a Bru Milli Heimsalfa (passando per Stampar).

Stampar: i crateri paralleli

Ripartiamo in automobile in un silenzio tipico da trattativa serrata volta al termine e in cui le parti fingono che nulla sia successo e, guidando verso nord lungo la strada 425, ci imbattiamo nei profili scuri di due vulcani che si stagliano davanti al sole in perenne tramonto. Si tratta dei vulcani di Stampar. A Stampar infatti si trovano due vulcani estremamente vicini tra loro che hanno formato una serie di crateri allineati in maniera parallela. Quelli più antichi hanno un’età stimata tra i 1800 e i 2000 anni e furono formati da un’eruzione che passò da una fessura di 4 km nella crosta terrestre, mentre quelli più giovani hanno un’età di circa 1200 anni e sono dovuti a una forte eruzione vulcanica nella zona di Reykjanes (la penisola su cui ci troviamo) che generò una colata lavica di quasi 5 km quadrati!!

I crateri più visibili di Stampar sono quelli che si affacciano sulla strada, mentre alle loro spalle, verso l’oceano, ci sono una serie di altri crateri, come la collina Miðahóll e il più profondo Eldborg. In tempi antichi i crateri di Stampar venivano utilizzati dai pescatori in mare per orientarsi rispetto alla terra ferma. 

Attualmente è possibile percorrere un sentiero che parte da sud, nelle scogliere di Valahnúkur e giunge fino ai crateri di Stampar, che è possibile visitare fino alla sommità delle loro bocche, ma bisogna prestare massima attenzione a non rovinare le formazioni naturali estremamente fragili lungo i sentieri.

Noi, vista l’ora tarda, ci limitiamo ad ammirare i loro contorni dalla strada, senza scendere nel grande campo di lava che brilla sotto la luce del sole basso: non posso tirare ulteriormente la corda o rischio di dover tornare subito in albergo! eheh

Bru Milli Heimsalfa

Ripartiamo quindi verso Bru Milli Heimsalfa (o in islandese Brúin milli heimsálfa) e lo raggiungiamo in meno di 10 minuti di auto. Appena arrivati troviamo un piccolo parcheggio dove è possibile lasciare l’automobile e proseguire a piedi fino al “ponte tra i due continenti“; è infatti conosciuto anche con questo appellativo il Bru Milli Heimsalfa, perché si tratta di un piccolo ponte simbolico che congiunge le due placche tettoniche (americana ed euroasiatica) che continuano ad allontanarsi di anno in anno. Questa faglia fa parte della stessa che abbiamo visitato all’incantevole parco nazionale di Thingvellir, all’interno del circuito turistico Golden Circle.
Qui l’allontanamento tra le due placche è molto in crescita e superiore a quello del parco: si parla infatti di un aumento della distanza di circa 2 cm all’anno che, ultimamente, sta anche aumentando.

Il ponte in realtà è appoggiato a due sponde rocciose della faglia e sotto, a poca distanza, si trova un letto di sabbia nera proveniente dalla lava formatosi nelle varie eruzioni durante i secoli passati. L’accesso è libero e l’acciaio che insieme al legno compone il ponte è estremamente freddo. Sapere che si sta ‘fantasiosamente’ passando da un continente all’altro nel tempo di 20 passi ci fa sembrare in una puntata dei Simpson. La luce del nord (o luce di mezzanotte) che illumina tenuemente il Bru Milli Heimsalfa, insieme al pensiero che si tratta dell’ultima notte passata in Islanda, rende tutto molto malinconico. Anche il pensiero di tornare alle fasi di giorno e notte con luce e buio ci sembra quasi strano, nonostante sia passata solo una settimana in questa terra così ricca di natura selvaggia e amore per la stessa.

Incontro di Placca tettonica Americana con Placca Tettonica Euroasiatica - Islanda

Passeggiamo qualche minuto intorno al ponte tra i due continenti e sotto, nella fine sabbia nera che tende a infilarsi nelle scarpe. Tutto intorno al ponte non c’è nulla, solo rocce laviche e un panorama naturale che si estende fino al mare! Volendo è possibile passare all’ufficio turistico nelle vicinanze per farsi consegnare un attestato che certifica il passaggio tra i due continenti, previo il pagamento di una piccola tassa (e l’andarci in normali orari di apertura).

Con un po’ di tristezza lasciamo Bru Milli Heimsalfa e torniamo alla nostra guesthouse di Grindavìk, l’ora è piuttosto tarda e fortunatamente dobbiamo guidare per solo venti minuti. Puntiamo la sveglia sulle 8.30 della mattina dopo per essere di buon’ora alla Blue Lagoon e non incontrare lunghe code all’ingresso.

Scopri tutto il tour di 8 giorni in Islanda:

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Bru Milli Heimsalfa, il Ponte Tra Due Continenti e i Crateri di StamparTra gli antichi crateri dei vulcani di Stampar e il Bru Milli Heimsalfa: il piccolo ponte che congiunge le placche tettoniche americana ed euroasiatica!https://www.lorenzotaccioli.it/bru-milli-heimsalfa-ponte-continenti-stampar/
Lorenzo Taccioli