Hraunfossar – le Calde Cascate di Lava

Hraunfossar - Islanda

Il noleggio dell’auto e la galleria sott’acqua

La prossima tappa del viaggio sono le cascate di Hraunfossar. Noleggiamo l’automobile con la quale faremo il giro di tutta la ring road islandese a Reykjavik. L’ufficio di noleggio è leggermente fuori rispetto al centro storico e quando ci arriviamo circa a metà mattina è pieno di gente che deve ritirare un auto. Ci mettiamo in fila ed approfittiamo della macchina del caffè per ingannare il tempo. Arrivati al nostro turno, come in ogni agenzia di noleggio, il dipendente al desk inizia a farci l’elenco di tutte le assicurazioni opzionali che ci consiglia di sottoscrivere.
Bisogna considerare che buona parte delle strade islandesi non sono asfaltate, tanto che alcune sono chiuse al traffico delle automobili standard e bisogna per forza avere una 4×4 per potervici transitare. A causa di ciò esiste una polizza ad hoc che copre i danni ai cristalli, non coperti invece dall’assicurazione (quasi) omnicomprensiva. Noi decidiamo di sottoscrivere quest’ultima, perciò dobbiamo prestare molta attenzione a non rovinare il parabrezza. Altra clausola della polizza è che non vengono coperti i danni da sabbia (?).

L’obiettivo della giornata è quello di raggiungere Akureyri, la seconda città per dimensioni dell’Islanda, facendo una tappa intermedia. Dobbiamo quindi procedere verso nord e per stare dentro ai giorni di viaggio previsti, durante la pianificazione dell’itinerario abbiamo dovuto tagliare i fiordi occidentali e nord occidentali. Mi è dispiaciuto, ma quelle zone, anche per la natura geografica dei territori, avrebbero richiesto l’aggiunta di molti altri giorni per poter essere visitate tranquillamente.

Ci mettiamo alla guida e per arrivare verso nord è necessario fare un breve tragitto sott’acqua. Non sono molto tranquillo quando, all’imbocco della Galleria di Hvalfjordur che passa dentro l’oceano, la strada comincia a scendere. Si tratta dell’unico tratto di strada per cui è previsto un pedaggio e durante i suoi quasi 6 km raggiunge una profondità massima di 165 metri sotto il livello del mare.

La terra fumante

Riemersi proseguiamo verso il centro dell’isola avvalendoci di un navigatore satellitare che dopo svariati chilometri in mezzo al nulla ci porta all’imbocco di una strada chiusa al traffico, perché passa proprio in mezzo ad un campo. Non tutto il male viene per nuocere però, infatti lungo questa strada ammiriamo le prime nuvole di vapore che si alzano dal terreno. In mezzo ai prati si distinguono chiaramente delle nuvolette che si alzano e brillano in mezzo al verde scuro dell’erba.

Le calde cascate di lava di Hraunfossar

Cambiato  navigatore satellitare, in circa un paio d’ore dalla partenza, ci troviamo a Hraunfossar. Un piccolo parcheggio ci permette di lasciare la macchina per poi affacciarci direttamente sul piccolo canyon scavato dal fiume e nel quale si riversano centinaia di piccole cascate di acqua. Iniziamo a capire qual è lo spettacolo tipico del paesaggio islandese, anche se per arrivarci abbiamo attraversato interi territori brulli, fatti di nera lava e bassi arbusti. Buona parte del terreno islandese infatti è composto di lava solidificata nelle centinaia di anni che hanno raccolto le numerose eruzioni dei vulcani presenti in questo territorio.

Le calde cascate di Hraunfossar sono note anche con il nome di “Cascate di Lava” a causa di un fenomeno piuttosto particolare: l’acqua che scende nel fiume Hvita (Borgarfjörður) è di origine glaciale: proviene infatti dallo scioglimento del ghiacciaio Langjokull ed è quindi piuttosto fredda, ma durante il suo viaggio verso il fiume passa attraverso uno strato lavico permeabile nel quale assorbe le alte temperature del sottosuolo che la fanno così sgorgare ad alte temperature.

I balzelli dell’acqua sono bassi, ma estremamente estesi: nel piccolo parco ci sono diversi punti di osservazione ed anche un ponte pedonale che permette di raggiungere l’altra sponda. Noi visitiamo la zona seguendo anche le istruzioni presenti su di un tabellone posto all’ingresso che, mentre leggiamo, rischia di farci investire da due capre che corrono veloci dal parcheggio verso la natura selvaggia, prestando poca attenzione alle persone. La visita dura circa un’oretta e, nonostante fossimo partiti senza giubbotto torniamo a prenderlo per far fronte alla fresca brezza che si respira.

laghetto

Ci rimettiamo poi in auto e prima di partire definitivamente per Akureyri ci fermiamo dopo poco in un altro spazio molto più largo dove è possibile ammirare le cascate di Hraunfossar da una migliore angolazione.

Scopri tutto il tour di 8 giorni in Islanda:

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Hraunfossar - le Calde Cascate di LavaLe calde acque glaciali che sgorgano nelle Cascate di Hraunfossar dopo aver attraversato il sottosuolo. La meraviglia dell'Islanda occidentale.https://www.lorenzotaccioli.it/hraunfossar-le-calde-cascate-di-lava/
Lorenzo Taccioli