Les Baux de Provence – il Borgo nella Roccia

Finestra Post Tenebras Lux - Les Baux de Provence e i suoi ruderi

Ad appena venti minuti di automobile, in non più di dieci chilometri di strada, lasciamo il centro storico di Saint Remy de Provence e le attrazioni nei suoi dintorni, per arrivare a Les Baux de Provence. Si tratta di un altro dei borghi più belli di Francia.

Dove si Trova Les Baux de Provence ^

Arrivare a Les Baux de Provence vuol dire percorrere delle belle strade in salita contornate da rocce che scendono spesso a strapiombo sulla carreggiata. Quest’area era ricca di cave per via della sua conformazione e fermandosi di tanto in tanto se ne possono vedere ancora i resti.

Ci troviamo nel sud della Francia, nella parte occidentale della Provenza e a poca distanza dal parco naturale regionale della Camargue verso il quale scende il fiume Rodano.

Les Baux de Provence è posizionato a circa quindici chilometri a nord est di Arles sul crinale della bassa catena montuosa delle Alpilles.

Les Baux de Provence – Cosa Vedere in Un Giorno ^

La visita a Les Baux de Provence è in realtà abbastanza veloce, perché il centro storico è estremamente compatto, ma dalla bellezza disarmante. Già in lontananza si può vedere il suo castello, sotto il quale si sviluppa l’intero centro storico.

In un’oretta si sarà girato tutto il centro e si sarà pronti, se si vuole, a visitare il castello. Tutto il centro storico è visitabile a piedi, senza la necessità di mezzi, che non possono transitare per le sue vie. Si può lasciare l’automobile nel piccolo parcheggio subito fuori le mura di Les Baux de Provence, ma se come noi arrivate durante i mesi estivi è molto probabile che questo sia già pieno e dovrete optare per lasciare la macchina nei parcheggi lungo la strada: quelli più vicini al centro storico sono a pagamento, mentre con qualche passo in più (in ripida salita) ne troverete anche di gratuiti.

Chiesa di Saint Vincent ^

La chiesa di Saint Vincent è la chiesa principale di tutto Les Baux de Provence. Per raggiungerla bisogna attraversare tutto il centro storico, fino a giungere sull’omonima piazza: place Saint Vincent.

Le sue dimensioni sono modeste, ma è una piccola meraviglia: gli esterni fanno intuire che la struttura sia stata parzialmente scavata nella roccia e gli interni sono molto raccolti ma suggestivi.

La costruzione della chiesa di Saint Vincent richiese diversi secoli: si stima che venne iniziata nel XII secolo e conclusa solamente nel XVI. L’edificio è in stile romanico e presenta una pianta quasi quadrata su cui si allargano le tre navate. A completare la struttura si trova il basso campanile. A sinistra della chiesa, invece, è presente una piccola torre a base circolare adornata da statue di gargoyles, nota come Lanterna dei Morti, in quanto vi viene accesa una fiamma al decesso di uno degli abitanti di Les Baux de Provence.

All’interno della chiesa di Saint Vincent sono custodite più fonti battesimali: tra le più antiche ce n’è una risalente al XVIII secolo, ma a poca distanza fa bella mostra di se un’ulteriore fonte scavata nella roccia, la quale è plausibilmente più antica.

La chiesa è titolata al Santo Vincenzo da Zaragoza, nato in Spagna nel III secolo e vittima di persecuzioni anticristiane agli inizio del secolo successivo.

Nella seconda metà dell’ottocento la chiesa è stata ristrutturata con lavori che hanno coinvolto anche la scala esterna. Durante i restauri sono emersi nuovi particolari:

  • sotto l’attuale scalinata di ingresso si trovava una piccola cappella demolita, dotata di un ossario di circa quattro metri quadri;
  • di fronte all’altare maggiore venne trovato il corpo di una persona ottimamente conservato. Nel tentativo di spostarlo, però, si è trasformato in polvere e non è stato possibile recuperarlo;
  • all’interno della chiesa di Saint Vincent è stato trovato anche il corpo di una donna bionda, che le è valso il soprannome di “Cabeladuro d’Or” (capelli d’oro), ancora oggi visibile al museo Arlaten di Arles.

La Chapelle Saint Blaise o Chapelle des Pénitents Blancs ^

Sulla stessa piazza, a pochissima distanza dalla chiesa di Saint Vincent, si affaccia la Chapelle Saint Blaise, anche conosciuta come Chapelle des Pénitents Blancs.

Questo è una cappella romanica risalente al XII secolo, costruita dalla corporazione dei tessitori e dei cardatori di lana in onore del loro patrono. Venne quindi trasformata nella sede della loro confraternita. Visitarne gli interni non regala grosse emozioni: la cappella è molto spoglia e dopo essere stata sconsacrata ospita la proiezione continua del film “La Provence vue du ciel”.

Anche la chapelle Saint Blaise ha dimensioni molto contenute e venne costruita in pietra. Sulla facciata si alza un modestissimo campanile e si apre un oculo che dà luce agli interni.

Chapelle Saint Blaise o Chapelle des Penitents Blancs - Les Baux de Provence

Nei dintorni della Chapelle des Pénitents Blancs vennero rinvenute monete e ceramiche antiche, verso la fine del XIX secolo.

Il villaggio e i vicoli del centro storico ^

Lasciati i due principali luoghi religiosi della città, ci dedichiamo a ciò che di più bello c’è a Les Baux de Provence: passeggiare tra i vicoli del suo centro storico. Le costruzioni chiare in pietra risplendono sotto i raggi del sole estivo e, anche grazie all’altitudine, un po’ di brezza riesce a rendere piacevole la visita.

Il villaggio si espande dalla collina fino ad arrivare ai piedi del castello e raccoglie un insieme di chiese, cappelle e palazzi risalenti al XVI e XVII secolo, i più belli dei quali sono stati riconvertiti in musei o strutture ricettive per i visitatori: alberghi, ristoranti o boutique di souvenir costosi.

Tra i vari punti di interesse si trova anche la “finestra di Post Tenebras Lux“, una grande finestra senza il suo antico edifico alle spalle, proveniente dal rinascimento.

Per visitare il centro storico dovete essere pronti a fare un po’ di sali e scendi, ma ne varrà sicuramente la pena.

Il Castello di Les Baux de Provence ^

Il castello di Les Baux de Provence è senza dubbio l’attrazione più famosa di tutto il borgo, nonché quella più riconoscibile. Già arrivando in direzione della cittadina si può vendere la bandierina che ne contrassegna la presenza e si percepisce chiaramente la forma di quello che rimane del castello.

Il castello di Les Baux de Provence risale all’XI secolo e si fonde perfettamente con le rocce che ne fanno da fondamenta e parte della struttura stessa. L’ingresso al castello è possibile esclusivamente da un vicolo interno al centro storico ed ha un costo di 10 € in alta stagione e di 8 € da ottobre a marzo, comprensivo di un’audioguida gratuita in inglese.

Una volta all’interno delle mura del castello ci si accorge che si tratta in realtà di una grande “citadelle” che si allunga sopra alle vie centrali di tutto il centro storico. Tutta l’area è suddivisa in zone, caratterizzate da differenti installazioni, quasi tutte all’aperto. La più grande è quella iniziale, nella quale si trovano le riproduzioni di macchina da guerra e catapulte.

Da qui partono diversi sentieri che si allungano in mezzo a tanti edifici, per lo più ruderi dell’antico castello feudale fatto demolire da Richelieu. Una volta all’interno del castello vale la pena fare una sosta alla Chapelle Castrale e alla Tour Sarrasine, ma il motivo principale per cui il castello meriterebbe una visita è il panorama su tutto il centro storico.

Noi siamo ormai alla fine del nostro quarto giorno del tour di una settimana in Provenza e visti i ritmi abbastanza sostenuti avuti finora decidiamo di saltare la visita al castello e tornare in hotel per fare un bagno in piscina di un’oretta, prima di andare a cena.

Le Cave di Les Baux de Provence ^

Lasciato il centro storico di Les Baux de Provence riprendiamo l’automobile e percorriamo la strada che prosegue oltre la città, per tornare verso l’albergo. Decidiamo di fermarci un paio di volte per godere del paesaggio sull’intera vallata che ci separa dal centro storico. Il panorama è suggestivo e l’intero centro sembra quasi un cumulo di macerie inanimate, visto da lontano.

Il borgo di pietra di Les Baux de Provence - Cosa vedere in Provenza
Le cave di Bauxite di Les Baux de Provence

Mi accorgo di un piccolo sentiero che parte proprio da questo punto panoramico e decido di seguirlo. In pochissimi minuti mi trovo all’interno di una grande cava abbandonata, dove i grandi massi di roccia scavati in forme regolari si sostengono da sole.

Carrières de Lumières ^

I territori nei dintorni di Les Baux de Provence sono stati fonte di ispirazione per numerosi artisti nei secoli. Per citarne alcuni si dice che Dante abbia tratto ispirazione per i nove cerchi dell’inferno dalla Val d’Enfer, poco a nord di Les Baux en Provence. All’interno delle cave di bauxite venne invece ambientato il film “il testamento di Orfeo” di Jean Cocteau.

Ancora oggi alcune cave vengono utilizzate per l’installazione artistica “Carrières de Lumières”, una proiezione audiovisiva che proietta immagini sui pavimenti, sui soffitti e sulle pareti delle grandi caverne rettangolari. La musica all’interno rieccheggia ossessivamente, rendendo ancora più immersiva l’esperienza.

Il soggetto della proiezione varia ogni anno, ma spesso si concentra su di un’artista in particolare o su di una scuola di pittura. Il video viene trasmesso in maniera continua e l’ingresso ha un costo di 10,50 €. Gli orari di apertura variano dal periodo dell’anno: marzo e da ottobre e dicembre apre alle 10.00 e chiude alle 18.00, da aprile a settembre dalle 9.30 alle 19.00, mentre sembra chiusa nei mesi di gennaio e febbraio.

Panorama sulla vallata di Les Baux de Provence - Provenza

Les Baux de Provence – Breve Storia ^

La città di Les Baux de Provence, durante il periodo medievale era sotto il regno di alcune famiglie indipendenti dal resto della Provenza. Alla fine del XIV secolo, però, per una serie di vicissitudini queste famiglie andarono scomparendo e la città passò prima ai conti di Provenza e successivamente ai reali di Francia.

Questi ultimi pensarono bene di raderla al suolo nel 1632, per poi imporre talmente tante tasse ai suoi cittadini, da lasciarli in uno stato di profonda povertà. Per questo motivo la città venne progressivamente abbandonata ed anche per questo le sue architetture storiche sono per lo più ruderi recuperati nei secoli successivi.

Les Baux de Provence rimase disabitata fino al XIX secolo, quando vennero scoperti i ricchi giacimenti di bauxite nelle colline adiacenti. Questo materiale, così diffuso qui, deve il suo nome proprio a questa cittadina. Cominciarono così a prendere piede le numerose cave estrattive e il centro storico venne progressivamente ripopolato.

Ad oggi le cave sono state quasi totalmente chiuse e Les Baux de Provence è popolato da circa quattrocento abitanti, ma vive principalmente di turismo ospitando oltre un milione e mezzo di turisti ogni anno.

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Les Baux de Provence - il Borgo nella RocciaCosa vedere a Les Baux de Provence, il piccolo borgo provenzale scavato nella pietra. Ecco l'itinerario di cosa non perdere!https://www.lorenzotaccioli.it/les-baux-de-provence-borgo-nella-roccia/
Lorenzo Taccioli