Palmanova – la Città a Stella del Friuli Venezia Giulia

Acquedotto Veneziano di Palmanova e Porta Udine

Arriviamo Palmanova in chiusura del nostro weekend lungo in Friuli Venezia Giulia. Questa cittadina fortezza, in provincia di Udine, è conosciuta principalmente per la sua forma a stella, visibile da un punto di vista rialzato sul centro storico.

La città di Palmanova, oltre ad essere monumento nazionale dal 1960, è annoverato anche nel patrimonio dell’UNESCO dal 2017.

Cosa Vedere a Palmanova ^

Il borgo di Palmanova ha un centro storico piuttosto raccolto ed è visitabile in circa due ore o, al massimo, mezza giornata. Ci si può muovere tranquillamente a piedi tra i suoi vicoli per visitare tutto ciò che la città ha da offrire.

La parte più particolare sono sicuramente i camminamenti esterni che caratterizzano il perimetro cittadino e la sua particolare forma a stella a 9 punte, che probabilmente ha inciso nel suo ingresso tra i borghi più belli d’Italia. Questi percorsi si collegano anche alle tre porte cittadine, attraverso le quali si può accedere alla città arrivando poi in piazza Grande, vero cuore pulsante della città.

Ecco cosa vedere a Palmanova.

Piazza Grande ^

Arriviamo a piazza Grande attraverso una delle tre porte cittadine, dopo aver parcheggiato l’automobile fuori dalle mura fortificate. Piazza Grande ha un aspetto molto particolare: ha infatti una forma esagonale perfetta, tanto che raggiungendo il baluardo posto al suo centro si può quasi perdere l’orientamento guardandosi intorno.

La sua forma è ben visibile dall’alto, così come è chiaramente percepibile che ogni lato di questo esagono è collegato ad una via che arriva esattamente al suo centro e che parte dalle mura fortificate. Ogni via è decorata da statue che ne segnano l’inizio e, tra tutti i lati, se ne contano ben 11. Queste statue raffigurano i provveditori generali più meritevoli che si sono alternati alla guida del paese.

Piazza Grande è il cuore della città e infatti proprio su questa piazza si affaccia il duomo di Palmanova e importanti altri palazzi e attività del paese. La sua importanza è tale già da diversi secoli, da quando veniva anche chiamata piazza d’Armi, perché il provveditore della repubblica veneziana utilizzava questo grande spazio per fare allenare i suoi soldati durante le esercitazioni militari.

Lungo il perimetro della piazza è presente anche un piccolo canale d’acqua che rappresenta simbolicamente la purezza della città e che richiama la cinta esterna di mura che serviva a proteggere la città dagli attacchi nemici, mentre questo canale la “difende dagli attacchi delle forze oscure, respingendo la morte”.

L’alto Stendardo di Palmanova ^

Raggiungendo il cuore di piazza Grande di Palmanova si può ammirare l’alto stendardo posizionato esattamente al centro. Questo è posto su di una base in pietra d’Istria anch’esso di forma esagonale e posto qui dal 1611. I cittadini di Palmanova chiamano amichevolmente questo stendardo Mario e avvicinandoci possiamo notare le scritte che contraddistinguono i sei lati del monumento.

Queste frasi fanno riferimento a concetti di fratellanza, pace, diritti, doveri e correttezza del singolo verso la comunità.

Alto Stendardo di Palmanova in piazza Grande

Duomo di Palmanova – Chiesa del Santissimo Redentore ^

Tra i monumenti più importanti che si affacciano su piazza Grande non può mancare il duomo di Palmanova, ovvero la chiesa del Santissimo Redentore. Questa costruzione venne cominciata agli inizi del seicento, ma si protrasse per diversi decenni a causa della mancanza di fondi e problemi di instabilità che richiesero revisioni al progetto iniziale.

La sua consacrazione risale al 1777, quando la chiesa del Santissimo Redentore venne ufficialmente aperta ai cittadini di Palmanova.

Crocifisso in bronzo denro la cappella del Santissimo Sacramento

La facciata esterna del duomo si rifà allo stile veneziano di ispirazione palladiana e venne costruito in pietra bianca d’Orsera e pietra grigia di Aurisina. La sua forma è quasi quadrata, essendo larga ventisei metri e alta quasi trenta metri, con una divisione verticale in tre sezioni corrispondenti ad altrettante porte di ingresso. Nella parte più alta della facciata trovano invece posto tre statue raffiguranti San Marco, Santa Giustina e il Redentore in apposite nicchie. A chiusura della facciata è invece presente la statua nera di un leone di San Marco. Quella attualmente presente risale alla fine dell’ottocento e sostituisce l’originale fatta rimuovere durante la dominazione francese.

Alla sinistra del duomo si trova invece il campanile, dalla forma regolare e dotata di bifore nella cella delle campane. La sua altezza è tozza per un motivo ben preciso: si voleva fare in maniera tale che il campanile non fosse visibile al di fuori delle mura di Palmanova, così da non dare punti di riferimento ai nemici che arrivavano nei pressi della città.

Al contrario di quanto ci si aspetterebbe, la struttura del duomo di Palmanova è a navata unica, chiusa da una copertura a capriate in legno originale del XVII secolo e costruita attraverso travi in larice arrivate dalla Slovenia.

Il coro della chiesa è dotato di tre cappelle e oltre all’altare maggiore sono presenti altri quattro altari laterali. Gli interni presentano decorazioni barocche e sono numerose le opere d’arte dentro la chiesa del Santissimo Redentore, tra cui numerosi dipinti e pale d’altare, oltre che un bel crocifisso in bronzo all’interno della cappella del Santissimo Sacramento.

Loggia della Gran Guardia ^

Continuando a girare lo sguardo all’interno di piazza Grande di Palmanova vediamo la loggia della Gran Guardia, collegata al palazzo del Provveditore.

Proprio per via di come è nata questa città molti dei monumenti qui presenti sono collegati alla fortezza e ai soldati che la animavano. Infatti la loggia della Gran Guardia ospitava la guardia che si occupava di sorvegliare la piazza e difendere il Provveditore ospitato nel palazzo affianco.

Adiacente alla loggia è presente il monumento ai caduti per la patria, che è ottenuto da un vecchio teatro e che è chiuso attraverso dei cancelli in ferro che anticamente chiudevano le porte cittadine. Questo monumento è facilmente riconoscibile, perché rispetto alla loggia è sopraelevato e ben più alto.

Palazzo del Provveditore ^

Alla sinistra della loggia della Gran Guardia, alla fine del XVI secolo, venne costruito il palazzo del Provveditore Generale. Inizialmente staccato dalla loggia venne progressivamente allargato per collegarcisi agli inizi del secolo successivo.

Il palazzo del Provveditore di Palmanova è oggi sede del comune cittadino, ma venne eretto per ospitare questa figura che si occupava della gestione cittadina sia amministrativa che giudiziaria, per conto della repubblica della Serenissima. I suoi poteri valevano per due anni, dopodiché il provveditore veniva sostituito.

Porta Aquileia ^

Ci spostiamo dal cuore del centro storico, lasciandoci alle spalle piazza Grande e imboccando una delle vie che partono proprio da qui. Arriviamo alla prima cerchia di mura cittadine, che oltrepassiamo attraverso Porta Aquileia.

Porta Aquileia è conosciuta anche come porta Marittima per via della sua posizione verso il mare e fu la prima ad essere costruita nel 1598. Risulta ancora collegata alle mura cittadine e la sua chiara facciata esterna è decorata da due volute che si allungano fino alla torretta di guardia.

Proprio sotto alla torretta era presente un leone veneziano in pietra che, come nella piazza principale, venne rimosso dai francesi un paio di secoli dopo la costruzione.

Porta Aquileia ospitava anche le stanze dei soldati che rimanevano qui per presidiare l’ingresso al centro storico e fare da guardia.

Porta Aquileia di Palmanova

I Percorsi ‘stellati’ ^

Ciò che rende veramente famosa Palmanova ai giorni nostri, oltre che l’ottimo esempio di città fortificata, è la sua forma a stella a nove punte chiaramente visibile dall’alto. Purtroppo non è attualmente presente un punto di osservazione che permetta di innalzarsi per avere uno sguardo d’insieme sulla città.

La città è però ricca di percorsi che corrono lunga tutte le mura della città e possono essere percorsi a piedi in un piacevole trekking in mezzo alla natura. Probabilmente conviene evitare queste passeggiate durante l’estate, perché la mancanza quasi totale di alberi la rende piuttosto soleggiata.

Il percorso è circolare e si può optare di farne anche solo un terzo, scegliendo di riaccedere alla città attraverso una delle porte cittadine.

È possibile scegliere tra tre percorsi, di tre difficoltà differenti come segnalato nelle tabelle presenti ad ogni porta di ingresso. Le distanze vanno dai 4 chilometri ai 6,3 e sono più o meno pianeggianti a seconda di quello che si sceglie. I percorsi sono riconoscibili attraverso i colori verde, giallo o rosso e hanno nomi differenti che ben li distinguono:

  • anello basso del fossato di 4 km;
  • anello alto dei rivellini di 4,3 km;
  • anello misto panoramico di 6,3 km.

Infine è presente anche un percorso più esterno per le mountain bike, di circa 12 chilometri e percorribile in meno di un’ora tassativamente in senso orario per questioni di sicurezza.

I percorsi si snodano lungo la vegetazione subito esterna alle mura che, di tanto in tanto, nasconde anche alcuni pezzi di un’antica cerchia muraria. Se si fa il giro esterno si è separati dalle mura del centro storico anche dal canale d’acqua che gira tutto intorno alla città di Palmanova.

Porta Cividale ^

Dai percorsi esterni che corrono lungo le mura della città raggiungiamo Porta Cividale, costruita tra il 1604 e il 1605. Questa porta si presenta più scura rispetto alle altre, è infatti costruita in pietra bianca e grigia ed è dotata di due coppie di colonnati che sorreggono due garitte poste ai lati della porta e che venivano impiegate come torri di guardia.

Sulla porta corre una balaustra che collega le due torrette. All’interno degli ambienti della Porta Cividale è attualmente ospitato il museo storico militare della città.

Porta Cividale di Palmanova

Porta Udine ^

L’ultima porta di Palmanova è porta Udine e, come le precedenti, deve il suo nome all’orientamento verso cui si posiziona, ovvero la città di Udine. Venne costruita insieme a Porta Cividale tra il 1604 e il 1605 ed è meno decorata rispetto alle precedenti. Due colonne dotate di torrette stringono la facciata e internamente sono presenti due pinnacoli.

Tra i pinnacoli era anticamente presente il leone veneziano, anch’esso rimosso dai francesi, mentre negli interni di porta Udine sono presenti le sale dei soldati, nelle quali si trova anche un camino.

Nella porta Udine sono ancora visibili le ruote che venivano utilizzate per movimentare il ponte levatoio che collegava Palmanova all’esterno.

Acquedotto Veneziano di Palmanova ^

Ben visibili nei pressi di Porta Udine ci sono i resti dell’acquedotto veneziano che portava acqua in città.

La struttura spicca in mezzo alla vegetazione, per via del materiale in pietra bianca d’Istria con il quale è stato costruito. L’acquedotto veneziano risale all’inizio del XVII secolo e venne restaurato negli anni ’70 dello scorso secolo. Il suo nome fa ben intendere sia chi lo ha progettato, che la direzione verso cui si muove. Infatti anticamente l’acquedotto di Palmanova arrivava fino alla città di Venezia.

Acquedotto Veneziano di Palmanova e Porta Udine

L’acqua era fondamentale per la vita a Palmanova, non solo per assicurare l’approvvigionamento necessario per bere e mangiare, ma anche per questioni di sicurezza: l’intero borgo cittadino era infatti circondato da un fossato pieno di acqua.

Breve storia di Palmanova ^

Palmanova nasce in seguito a un periodo di forti combattimenti tra la repubblica Veneziana e l’Austria. Nel 1521 venne stipulata la tregua attraverso il trattato di Worms, con il quale le due potenze si promettevano pace e prevedevano una spartizione concordata dei territori.

Questa spartizione però fu in realtà molto confusionaria e, anziché prevedere una divisione netta, presentava molti enclave all’interno dei territori che si erano suddivisi.

Ciò non faceva che aumentare tensioni e creare instabilità all’interno delle due fazioni. Anche per questo motivo, oltre che per tenere sorvegliati i territori di confine, la repubblica Veneziana decise la costruzione di una città fortezza, in uno dei punti più vicini al confine. Nel 1593 prese il via la costruzione di Palmanova, progettata attraverso collaborazioni militare affinché risultasse la più sicura possibile.

Per questo motivo le due cerchie di mura fortificate, così come il numero di bastioni e la lunghezza di ogni lato non erano lasciati al caso, ma vennero pensati sulla base della potenza dei cannoni a disposizione.

Tra la fine del settecento e l’inizio dell’ottocento, a seguito di uno stratagemma austriaco, Palmanova passò più volte di mano tra gli Asburgo e i francesi che fecero costruire la terza cerchia di mura con una fortificazione che presentava anche delle lunette napoleoniche. Solo nel 1848, a seguito di una rivolta popolare, la città tornò tra i possedimenti della repubblica veneziana, per poi essere annessa al regno d’Italia nel 1866.

Scopri anche l’itinerario di 4 giorni alla scoperta del Friuli Venezia Giulia.

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Palmanova - la Città a Stella del Friuli Venezia GiuliaPalmanova è la città a forma di stella in provincia di Udine. Scopri tutti i dettagli sulle sue origini militari e su cosa vedere in un giorno in città.https://www.lorenzotaccioli.it/palmanova-la-citta-a-stella-del-friuli-venezia-giulia-cosa-vedere/
Lorenzo Taccioli