Parco dei Meandri del Fiume Ronco

legna di tronchi

Parco dei Meandri del Fiume Ronco: la scoperta

Ero stato al parco dei Meandri del Fiume Ronco e più precisamente nella parte di Selbagnone solo una volta in vita mia e senza sapere che si chiamasse in questo modo, ne che fosse un’area di particolare interesse naturalistico. La riscopro invece grazie alla mostra Totally Lost di Spazi Indecisi (vedi qui): proprio nell’edizione 2016 della mostra una delle tre location scelte è quella dell’ex Acquedotto Spinadello, riaperto appositamente per l’occasione.

Dopo la visita alla mostra mi incammino per la piccola stradina che segue il corso del Rio Ausa, il quale scorre al fianco dell’acquedotto e prosegue in direzione Bertinoro.

Posizione geografica e passeggiata

Il parco dei Meandri del Fiume Ronco si trova nella parte finale della vallata del Bidente a circa una ventina di chilometri dal mare Adriatico e qui il fiume Ronco ed i suoi affluenti assumono la classica forma a pettine che convoglia l’acqua montana fino al nostro mare. Scendendo dai colli sopra Forlimpopoli verso le spiagge il fiume Ronco corre su strati di argille plioceniche, il cui spessore varia a seconda delle zone: passa dai 50 metri della località di Selbagnone ai circa 100 metri nella poco distante via Emilia.

Ovviamente tutto intorno al fiume si crea una notevole biodiversità che rende tutta l’area in cui passeggio protetta per la diversità di specie di flora e di fauna. La zona è praticamente deserta, ma di tanto in tanto si trova qualche rifiuto, o più probabilmente deposito, di materiali vari: dai copertoni di automobili a diverso legno e tronchi. La passeggiata prosegue tutto intorno alla cancellata che racchiude il terreno dell’acquedotto Spinadello ed a tratti si scorge la natura che cerca di riappropriarsi anche di questi cancelli.

Ci sono molte specie di piante differenti, che ovviamente non conosco, ed ad un certo punto arrivo in un bellissimo angolo: sembra una piazza naturale, dove le piante crescono intorno ad un tappetto di arbusti e sembrano essere una scenografia studiata ad hoc. La prima cosa che penso è quanto mi piacerebbe fare qui qualche ritratto, in fondo ho sempre avuto un debole per la natura.

Il letto artificiale del Rio Ausa è praticamente asciutto in questa stagione e l’erba se ne sta appropriando.

Continuando la passeggiata per il parco del Meandri del Fiume Ronco arrivo in un punto dove si trova un deposito di attrezzi e legna, custodito in alcune tettoie costruite ad hoc e, poco distante, diverso materiale come mattoni, legno, tubi e gomme sono buttati come in una specie di composizione che trovo magnetica.

piuma

Di tanto in tanto si trova un cancello chiuso e non riesco a capire se mi trovo al di là o al di qua di quel cancello, ne quale proprietà stia cercando di delimitare, considerando che anche al fianco dello stesso portale non è presente nemmeno una recinzione.

Via Ausanuova

Tornato indietro torno sulla via Ausanuova, dove mi aspetta la mia bicicletta ed una serie di piccoli ponti, alcuni dei quali pedonali. A breve distanza c’è anche una piccola casa
penso essere abbandonata viste le condizioni, la quale ha inserito all’interno della struttura una piccola legnaia. In questa zona si trova anche un piccolo ponte di origine romana, infatti qui correva una strada romana che collegava Ravenna alla vallata del Bidente.

Quest’area naturale è frutto di studio da parte dell’amministrazione comunale, che qui vorrebbe creare il Parco Fluviale del Fiume Ronco e, probabilmente, utilizzare la struttura dell’acquedotto come centro visite.

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Parco dei Meandri del Fiume RoncoUna passeggiata per il tranquillo Parco dei Meandri del Fiume Ronco: l'area di Forlimpopoli dove la natura la fa da padrona e vanta una grande biodiversità.https://www.lorenzotaccioli.it/parco-dei-meandri-del-fiume-ronco/
Lorenzo Taccioli