Piacenza: Cosa Vedere in Un Giorno

Palazzo Gotico Broletto a Piacenza con Merletti e Archi
Palazzo Gotico Broletto a Piacenza con Merletti e Archi

Piacenza: una città al confine ^

Piacenza è la prima provincia dell’Emilia Romagna scendendo dal nord Italia lungo la linea autostradale. Il centro storico della città non è estremamente vasto ed è quindi possibile visitarlo facilmente in una sola giornata comprendendo anche l’andata e il ritorno per la città.

La sua posizione è piuttosto strategica, perché si trova vicinissima al confine con le regioni della Lombardia e della Liguria, all’interno della Pianura Padana e sulla sponda destra del fiume Po a pochi chilometri dai primi colli piacentini, anticamera degli Appennini Liguri.

La vicinanza con il fiume Po, seppur si è rivelata strategica nel corso dei secoli, porta con se qualche aspetto negativo: un aumento della nebbia durante i periodi invernali e una maggior sensazione di afa durante le calde estati.

Brevi cenni storici ^

Le origini di Piacenza si perdono nei secoli. La città venne infatti fondata nel 218 AC come prima colonia dell’impero romano nel nord Italia e venne utilizzata per resistere agli attacchi provenienti dall’Europa, come quello di Annibale, proveniente dalla Spagna. Nel frattempo la sua fortunata posizione sulla via Emilia aiutava la città a fiorire anche dal punto di vista commerciale.

Intorno all’anno mille, dopo essere diventata sede di un ducato longobardo, acquistò notevole potere trovandosi sulla linea Francigena. Nel corso dei secoli successivi la città di Piacenza non ebbe pace: passò dall’essere un libero comune, alla dominazione viscontea, per essere annessa alla Francia e infine allo Stato Pontificio. Nel 1545 divenne la capitale del Ducato di Parma e Piacenza, ma il destino non era ancora segnato.. Per oltre un secolo, a cavallo tra il ‘700 e l’800 rimase sotto al dominio borbonico per poi essere attribuita a Maria Luigia d’Austria che durante il suo governo portò importanti opere di ammodernamento all’intera città.

Nel 1848 infine la città, attraverso un plebiscito, richiese di essere annessa al Regno di Sardegna, che si trasformerà nel Regno d’Italia. Questa scelta ha portato Piacenza a essere conosciuta anche come la “città primogenita d’Italia“.
Lo spirito ribelle delle città l’ha portata anche a essere insignita della “medaglia alle città benemerite del risorgimento nazionale”, insieme ad altre 26 città, grazie alle azioni altamente patriottiche compiute durante il periodo del risorgimento.

A discapito dei secoli passati, però, durante le due Guerre Mondiali venne colpita pesantemente per poi rifiorire col tempo attraverso politiche legate all’economia industriale, agricola e negli ultimi anni del turismo.

Cosa Vedere in Un Giorno ^

Arriviamo a Piacenza, nella tarda mattinata, dopo aver visitato il vicino borgo in stile neo-medievale di Grazzano Visconti. Vogliamo pranzare, ma anche visitare il centro storico della città. Parcheggiata l’automobile sulla strada per le vie del centro storico ci chiediamo cosa sia possibile vedere in un giorno.

Piazza Cavalli ^

La prima delle piazze principali che visitiamo è Piazza Cavalli, che deve il suo nome alle due statue che ritraggono questi animali presenti nella piazza. L’origine della piazza è da datarsi nel XIII secolo, contestualmente alla costruzione del Palazzo Gotico che si affaccia sulla piazza. Piazza Cavalli si trova in posizione centrale rispetto alle vie medievali della città e nelle quali le famiglie aristocratiche avevano stabilito la loro residenza.

Palazzo Gotico ^

Il palazzo gotico, che si affaccia su questa piazza è anche il palazzo comunale ed è un’ottima rappresentazione di un palazzo medievale di origine laica. La costruzione del palazzo cominciò nel 1281 su volere di Alberto Scoto, l’allora signore della città e capo dei mercanti. Quello che è oggi visibile, però, si pensa sia solo una parte del palazzo gotico originariamente progettato e quindi mai costruito interamente a causa dello scoppio della peste in città. Lo stile, un classico esempio di broletto, è quello tradizionale utilizzato in nord Italia per i palazzi comunali: al pian terreno i porticati venivano utilizzati per gli incontri con il popolo, mentre le grandi finestre presenti al primo piano servivano per illuminare il grande e unico stanzone presente al piano rialzato che sarebbe servito per particolari assemblee ma che in realtà ricoprì anche il ruolo di magazzino o di teatro. Intorno al 1350 fu ospitato in questo palazzo anche il Petrarca.

All’esterno la facciata è divisa in due per il senso orizzontale: nella parte sotto del Palazzo Gotico il rivestimento è di marmo rosa di Verona, mentre la parte superiore possiede una merlatura ghibellina a coda di rondine, con a sfondo un campanone e due torrette ornamentali.

Dopo aver passeggiato un po’ sotto questi  scuri e ampi portici ci muoviamo verso un’altra delle architetture che si affaccia su Piazza Cavalli di Piacenza..

Chiesa di San Francesco ^

La chiesa di San Francesco, adiacente all’omonimo monastero, è in stile gotico lombardo con la facciata in cotto. Venne costruita tra il 1278 e il 1363 su richiesta del ghibellino Umbertino Landi. Anche questa si trova su Piazza Cavalli, all’incrocio con via XX Settembre e parzialmente nascosta da altri palazzi che si affacciano sul piccolo sagrato che si è ricreato tra le altre costruzioni e che hanno dato vita alla Piazzetta San Francesco.

Nei secoli il monastero acquisì sempre più importanza e venne progressivamente ampliato fino a occupare tutta la piazza Plebiscito su cui si affacciava. Durante il periodo napoleonico venne però dismesso e anche la chiesa subì alcune conversioni d’uso: passò dall’essere un magazzino a un ospedale fino a tornare poi a essere una delle chiese più importanti di Piacenza, diventando anche basilica.

Attualmente sono contenuti all’interno della Basilica di San Francesco anche i corpi di alcuni personaggi illustri per la città.

Chiesa di San Francesco su Piazza Cavalli
Statua Gian Domenico Romagnosi davanti a San Francesco

Davanti alla chiesa, che nasconde in parte la facciata, si trova anche la statua che ritrae il giurista Gian Domenico Romagnosi (storico insegnante universitario molto noto a Piacenza), realizzata tra il 1866 e il 1867 da Cristoforo Marzaroli.

Palazzo del Governatore ^

Oltre ai numerosi edifici storici che si affacciano su Piazza Cavalli, l’ultimo degno di nota è il Palazzo del Governatore risalente al XVIII secolo e in stile neoclassico, attualmente sede della Camera di Commercio e che presenta sulla facciata un orologio a cui lati si trovano una meridiana solare e un calendario perpetuo.

Il perché del nome del palazzo è presto detto: inizialmente venne costruito proprio per ospitare gli uffici e le abitazioni dei governatori della città. Una galleria interna risalente agli anni ’50 dello scorso secolo ospita invece alcuni esercizi commerciali.

Palazzo del Governatore Piacenza

Cosa mangiare a Piacenza – una comica pausa pranzo ^

Fermarsi per un pranzo a Piacenza è tutt’altro che complicato: i numerosi ristorantini aperti anche nei giorni festivi sono pronti ad accoglierci con prodotti tipici. Noi, da buoni turisti, ci affidiamo a TripAdvisor e identifichiamo un piccolo ristorante dove fermarci a mangiare qualcosa. Veniamo accolti nel ristorante con prodotti tipici, da un cameriere asiatico (unico personale) e già ci interroghiamo sulla tradizionalità dei prodotti che si rivelano poi essere molto buoni.
Quando scendiamo al piano interrato per utilizzare il bagno ci accorgiamo che i servizi sono rotti e perdono acqua ad ogni sciacquone tirato, allagando tutto il bagno. Fortunatamente a breve il personale si adopera per riparare il guasto, chiamando il proprietario, il quale viene al nostro tavolo e ci chiede di aprire i cassetti del tavolo (siamo in uno di quei tavoli di una volta, che ha il portaposate tra le gambe della struttura) per verificare se dentro ci sia un pappagallo.

Divertiti continuiamo a mangiare le ottime pietanze che ci vengono portate, interrogandoci sulla presenza di una piccola ciotola presente per ogni commensale. A fine pasto il cameriere ci spiega che a Piacenza c’è tuttora l’usanza di bere vino e acqua dalla scodella, come si faceva una volta..

Duomo di Piacenza ^

Il duomo di Piacenza è la cattedrale di Santa Maria Assunta e Santa Giustina e sorge dell’omonima piazza: piazza duomo. Venne costruito tra XII e il XIII secolo, mentre il campanile fu edificato durante il secolo successivo. Entrambe le strutture sono un esempio di architettura romanica; la facciata esterna è molto semplice, a due spioventi, detta quindi a capanna, mentre l’interno ha una pianta a croce latina.

Ingresso Duomo di Piacenza
Duomo di Piacenza - Cattedrale di Santa Maria Assunta e Santa Giustina

Palazzo Vescovile ^

Sulla stessa Piazza Duomo, proprio accanto la cattedrale di Santa Maria Assunta e Santa Giustina, si affaccia anche il palazzo vescovile. Questo palazzo pare che fu costruito su volere di papa Paolo III per dare più importanza alla città di Piacenza, proprio prima di assegnare il ducato di Parma e Piacenza al figlio Pier Luigi. L’operazione si svolse durante il XVI secolo e il palazzo vescovile prese il posto della chiesa dell’VIII secolo di San Giovanni de Domo.

Inizialmente, davanti al palazzo era presente una facciata con portici che venne demolita nel 1858 per poi essere riedificata qualche anno dopo. L’orologio presente al centro della facciata del lungo palazzo sorregge lo stemma di Papa Pio IX.

Palazzo Vescovile e Piazza Duomo - Piacenza

Colonna della Santa Vergine Maria ^

Palazzo Vescovile e Colonna della Santa Vergine Maria in Piazza Duomo - Piacenza

Proprio davanti al palazzo Vescovile, più o meno al centro della piazza, si trova un’alta colonna, chiamata colonna della Santa Vergine Maria sul quale si trova una statua in bronzo della Madonna risalente al 1862. Ai piedi di questa colonna si trova un’altra scultura in bronzo più recente: risale infatti al 1954 e che venne aggiunta in ricordo del bombardamento del  1944 che colpì piazza duomo e provocò diverse vittime.

Basilica di Sant’Antonino ^

Procedendo con la visita della città veniamo colpiti dall’alta facciata della Basilica (minore) di Sant’Antonino con alle spalle la torre ottagonale ricca di affacci.

La basilica di Sant’Antonino, dedicata al patrono della città di Piacenza, ha origini piuttosto antiche: fu infatti voluta dal primo vescovo della città (San Vittore), che la fece edificare tra il 350 e il 375 e conserva al suo interno le spoglie del martire Antonino e dello stesso vescovo.

Ha un’importanza storica rilevante, infatti proprio all’interno di questa basilica venne firmata la pace di Costanza nel 1183.

La basilica di Sant’Antonino sorge maestosa sull’omonima piazza e il grande ingresso al di sotto di un alto porticato è un ottimo esempio dello stile romanico che viene rappresentato dalla grande basilica.

Teatro Municipale ^

Proprio dietro piazza Sant’Antonino si può scorgere la facciata del Teatro Municipale di Piacenza in via Giuseppe Verdi 41.
La vigilia di Natale del 1798 il teatro ducale della Cittadella venne distrutto da un incendio, così una famiglia nobile di Piacenza decise di costruirne subito un altro per non rinunciare al piacere di questa arte. Già nel 1804 andava in scena il primo spettacolo all’interno del nuovo teatro municipale di Piacenza.

L’intero edificio è in stile neoclassico, anche se già una prima ristrutturazione avvenuta nel 1830 affievolì gli influssi neoclassici della facciata del teatro. In alcuni tratti il teatro municipale di Piacenza ricorda quello della Scala di Milano. Il motivo di questa somiglianza è da ricondursi all’architetto Alessandro Sanquirico che curò la ristrutturazione del palazzo e che per diversi anni fu scenografo nel teatro milanese.

L’attuale facciata del teatro si presenta con un doppio porticato a doppia profondità, sormontato da un grande terrazzo sul quale quattro grandi colonne sostengono lo stemma della città piacentina.

Palazzo Farnese ^

Ritornando verso piazza Cavalli, probabilmente la piazza più grande e scenografica di Piacenza nonostante piazza Duomo, seguiamo la direzione per il grande Palazzo Farnese, in piazza Cittadella.

Palazzo Farnese è uno dei monumenti storici più importanti di Piacenza: questo grandissimo palazzo venne costruito a partire dalla seconda metà del ‘500  sulle ceneri della Cittadella Viscontea. L’obiettivo del palazzo era quello di mostrare la potenza della famiglia Farnese e di adempiere al ruolo di residenza ducale.
La particolarità di Palazzo Farnese è che non ha una vera e propria facciata, ma ha piuttosto le sembianze di un unico blocco stereometrico. Un’idea della vastità del palazzo e delle sue numerose stanze è dato dall’incredibile numero di finestre presenti su tutti i lati del palazzo.

In realtà il progetto di costruzione del palazzo ebbe diversi problemi: il primo architetto a cui venne affidata la costruzione propose di farlo sorgere sulle fondamenta del vecchio castello Visconteo, ma l’irreperibilità dell’architetto portò la famiglia Farnese a riassegnare il progetto che però si concluse con la costruzione di circa la metà dell’intero palazzo per mancanza di fondi.

Con la decadenza della famiglia Farnese iniziò il decadimento anche del palazzo, che venne saccheggiato e anche occupato dai senza tetto durante la seconda guerra mondiale, fino a quando nel 1965 non venne istituito l’ente di restauro del palazzo farnese che portò alla prima mostra all’interno dell’edificio nel 1988. Alla fine del 2014 il palazzo diventa di proprietà del comune di Piacenza.

Attualmente ospita l’Archivio di Stato e i Musei Civici cittadini, con il museo delle carrozze, quello del risorgimento, una sezione medievale ed una dedicata alle armi.

Se state organizzando una visita del centro di Piacenza o dei dintorni potete trovare ottimi spunti su cosa fare attraverso il sito del turismo locale ricco di suggerimenti per itinerari ed attività interessanti.

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Piacenza: Cosa Vedere in Un GiornoUn giorno per visitare Piacenza. Ecco l'itinerario di tutte le attrazioni da non perdere: da Palazzo Farnese al Duomo, passando per Piazza Cavalli..https://www.lorenzotaccioli.it/piacenza-cosa-vedere-in-un-giorno/
Lorenzo Taccioli