Salse di Nirano – Visita ai Vulcani di Fango

Salse di Nirano la fuoriuscita di Fango

Tornato da una vacanza di 8 giorni in Islanda in cui ho visitato diverse meraviglie che spesso fuoriescono dal sottosuolo, come ad esempio la zona di solfatare di Krysuvik Seltun, mi sono confrontato con qualche conoscente riguardo a quanto avessi amato questi luoghi. Durante uno di questi racconti mi hanno fatto tornare alla mente l’esistenza delle Salse di Nirano.

Mi ero già informato relativamente a questo strano fenomeno quando, guardando uno di quei canali che passano videoclip musicali durante tutta la giornata, ho visto trasmettere il videoclip di Giorgia della canzone “Quando una stella muore”. Sono subito rimasto colpito dai paesaggi sui quali la cantautrice romana si muoveva e facendo una breve ricerca ho scoperto essere appunto le Salse di Nirano.. la sorpresa è arrivata quando ho visto che distano appena un paio d’ore da casa, basta… bisogna partire!

Salse di Nirano la fuoriuscita di Fango

Come Arrivare alle Salse ^

Le Salse di Nirano si trovano a Fiorano Modenese, un piccolo comune di circa 17.000 abitanti in provincia di Modena. Per arrivarci, una volta lasciata l’A14 al casello di Modena Sud, si prosegue per circa 25 km sulla viabilità secondaria seguendo e superando la celebre Maranello. Nei dintorni dei sentieri delle Salse di Nirano sono presenti diversi parcheggi in cui è possibile lasciare l’automobile per proseguire la visita lungo uno dei tanti itinerari che si muovono attraverso la riserva naturale qui costituita.

La riserva naturale delle Salse di Nirano ^

La riserva naturale delle Salse di Nirano si trova ad un’altitudine che va dai 150 ai 300 metri sul livello del mare e si sviluppa interamente all’interno del territorio comunale di Fiorano Modenese, poco distante da Maranello. Si tratta della prima riserva regionale della regione Emilia Romagna e si sviluppa per oltre 200 ettari, 5 dei quali a tutela integrale. Solamente una parte di questo parco è su suolo pubblico (26 ettari), mentre quasi il 90% rimanente è su suoli privati ma soggetti a vincoli di tutela ambientale, mentre il sito di interesse comunitario (SIC) delle “Salse di Nirano” si estende per 371 ettari.

Il fenomeno delle Salse di Nirano – Come Funzionano ^

Il fenomeno che ha reso così interessante quest’area, tanto da sottoporla a tutela, è quello della presenza di salse eruttive. Per salsa si intende un fenomeno geologico di vulcanismo secondario nel quale un mix di sostanze (fango, acqua salata, gas idrocarburi) fuoriescono dal terreno a una temperatura vicina a quella ambiente. Essendo un fenomeno ‘freddo’, spesso il fango non riesce a scivolare via e rimane quindi nei pressi della bocca nel terreno dando vita poco a poco a degli alti coni (crateri) di fango conosciuti proprio come vulcani di fango. Molto particolare è la vita di questi crateri che devono sottostare ad un equilibrio fatto di crescita dovute alle nuove eruzioni e di disfacimento a causa dell’acqua piovana che porta allo sciogliersi del fango.

Le Salse di Nirano, così come le altre salse sparse in giro per il mondo e per l’Italia, sono causate da delle piccole fuoriuscite di gas da dei giacimenti di idrocarburi a bassa profondità nel suolo che attraverso delle faglie profonde cominciano la loro risalita verso la crosta terrestre e, trovando lungo il loro tragitto alcune zone fangose, ne abbassano la densità causandone la risalita fino alla fuoriuscita dal sottosuolo.

Passeggiando tra le Salse di Nirano, infatti, si percepisce chiaramente il borbottio del fango che ribolle nelle pozze da cui sgorga, misto al solo rumore della natura che si muove sotto al vento e al canto degli uccelli e delle rane che abitano queste terre.

Le Salse di Nirano non sono le uniche presenti nel nostro paese, ma sono quelle di dimensioni più importanti.

Visita ai Sentieri delle Salse di Nirano ^

All’interno del parco naturale delle Salse di Nirano sono presenti 8 sentieri ben segnalati che girano all’interno della riserva regionale. Da tutti i sentieri si vedono più o meno questi fenomeni fangosi, ma alcuni di questi si addentrano, attraverso passerelle di legno predisposte ad hoc, all’interno dell’area dove sono più riccamente presenti questi fenomeni. Si può scegliere il sentiero da seguire, o farne più di uno, in base al tempo che si ha a disposizione.

Parcheggiata l’automobile e consultato il cartello informativo che spiega i percorsi dei sentieri, optiamo per prendere quello che ci porterà più vicino alle salse. Cominciamo il percorso imboccando un paio di passerelle in legno: questi ponti pedonali ci immergono fin da subito nella natura dell’area naturale fatta di canne e alte piante, nonostante stiamo camminando a pochissima distanza dalla strada che scorre parallela al nostro percorso.

Nel giro di poco cominciamo a salire per una salita non troppo complicata, dove tra la natura selvaggia fa capolino anche un piccolo vermetto che gira all’interno di una ragnatela. Questa volta vanifichiamo il lavoro del ragno e liberiamo il verme. Il sentiero continua a salire, perché ci stiamo arrampicando fino ad arrivare alla salsa più grande. Per il momento però nessun cratere fangoso si scorge all’orizzonte. Dopo altri 10 minuti di cammino e dopo esserci interrogati sulla correttezza del sentiero, scorgiamo da un’apertura nella vegetazione: il parco con le tante salse di Nirano è davanti a noi. Stiamo andando nella direzione giusta!

La Salsa Maggiore ^

Dopo poco un piccolo sentiero devia finalmente dalla salita e in men che non si dica, attraverso un piccolissimo ponticello pedonale, ci troviamo davanti alla più grande salsa qui presente. A protezione di questo lento fenomeno fangoso troviamo una staccionata che copre l’intero perimetro del sedimento fangoso e non ci permette di avvicinarci allo sbocco del cratere. Lo spettacolo è comunque insolito e merita di essere visitato, anche se non ci si deve aspettare qualcosa di esplosivo, ma di respirare piuttosto un clima di tranquillità e desolazione.
La desolazione è dovuta al fatto che quest’area non è così nota ai turisti e di conseguenza non riceve troppe visite, durante la nostra permanenza abbiamo infatti incontrato appena due o tre gruppi di persone.

La passerella delle Salse ^

Fatto qualche giro intorno al cratere maggiore ci avviamo lungo il sentiero che scende in mezzo alla bassa vegetazione e si congiunge alle passerelle di legno che si snodano attraverso le numerose salse di Nirano presenti più in basso e molto più ravvicinate le une alle altre. Di tanto in tanto sulle passerelle si trovano dei comodi cartelli che spiegano quello che si sta guardando e come funziona il fenomeno che porta alla creazione di questi piccoli vulcani.
Se si è sufficientemente alti, o arrampicandosi un po’ sulla staccionata del sentiero, è possibile vedere anche l’interno del cratere di una salsa, dove il fango liquido ribolle di tanto in tanto e rimane in attesa di scivolare, andando ad ingrossare ulteriormente il cratere stesso o a comporre l’ennesima scaglia di fango secco che si trova ai piedi del vulcano.

Sono diverse le salse in cui ci si imbatte durante questo percorso, alcune più alte, altre più fresche dovute alla loro attività tradita da un rivolo di fango ancora umido. Proseguendo lunghe le passerelle ci si ricongiunge alla strada transitabile, dove anche il fosso è pieno di fango e in cui scorre un acqua grigia e melmosa.

Il lago di Fango ^

Attraversando la strada ci si trova nei pressi di un laghetto di fango, riconoscibile già a distanza, perché si può udire chiaramente il borbottio delle bolle di idrocarburi composti per oltre il 90% di metano, che salgono copiosamente in superficie. Lo spettacolo è piuttosto insolito: una grande pozza grigia ribollente ha il suo interno anche tanti alberelli cresciuti nonostante il terreno perennemente umido. Ci fermiamo ad osservare le bolle che salgono in superficie e non resistiamo dal toccare la fanghiglia che è effettivamente fredda.

Il Centro Visite Cà Tassi ^

Il laghetto si trova proprio al di sotto del centro visite Cà Tassi. Il centro visite ha materiale informativo e un piccolo shop dove acquistare materiale inerente alla visita, al suo interno ha inoltre un’esposizione naturale e ornitologica oltre che di minerali e di fossili.

Il centro è stato ricavato in un vecchio complesso rurale, che è stato ristrutturato seguendo gli ultimi criteri di bioedilizia e di risparmio energetico, tanto da avere anche un monitor che segnala quanta energia è stata prodotta e quanta CO2 è stata conseguentemente risparmiata.

Se si è interessati ad accedere al centro visita Cà Tassi è consigliabile consultarne prima gli orari, per non rischiare di trovarlo chiuso come è successo a noi. La sua visita non è comunque indispensabile per ammirare la bellezza del luogo.

Ci troviamo in una posizione panoramica sulla vallata, infatti da qui è possibile vedere sulla sinistra un piccolo laghetto semi-nascosto dalla vegetazione, mentre a destra, oltre il lago di fango, le salse di Nirano.

L’ecomuseo Cà Rossa ^

Più recente è invece l’ecomuseo Cà Rossa, inaugurato nel 2010 all’interno di un edificio ottocentesco di valore storico-architettonico. In questo piccolo museo si ricordano le tradizioni e gli strumenti utilizzati in questa terra nei decenni passati, attraverso fotografie, pannelli, documenti e attrezzi agricoli esposti.

Dentro all’ecomuseo Cà Rossa non mancano anche 8 pannelli che descrivono le peculiarità delle Salse di Nirano, guidando il visitatore in un percorso virtuale di quanto va in scena realmente a pochi metri dal museo.

Altra tappa immancabile è quella al “baule dei ricordi“, dove sono contenuti oggetti e giocattoli del passato e che permette alle nuove generazioni un contatto diretto con quello che è stata la vita dei propri cari.

Dove mangiare ^

Lasciato il centro visite Cà Tassi rimbocchiamo il sentiero che si snoda tra le Salse di Nirano e questa volta risale fino alla salsa maggiore, a cui giriamo nuovamente intorno come per imprimercela bene nella memoria. Scesi verso il parcheggio, proprio dove si incrocia nuovamente la strada principale è presente un bar/ristorante con diversi posti a sedere sia all’aperto che all’interno, dove è possibile fermarsi per ricaricare le batterie per ripartire. Ovviamente è preso d’assedio negli orari di pranzo e tardo pomeriggio.

Quando andare ^

Come consigliato dall’ente del parco è caldamente sconsigliato andare nelle ore centrali dei mesi estivi: quasi tutta l’area dei crateri delle salse è infatti priva di alberi e la vallata tende a scaldarsi molto nelle ore più calde. Inoltre bisogna prestare attenzioni alle condizioni atmosferiche: da evitare assolutamente le giornate piovose e le due ore successive a quelle di piccoli rovesci, a causa del terreno fangoso che sciogliendosi diventa estremamente scivoloso.

Relativamente al periodo dell’anno è invece possibile visitarle durante tutte le stagioni senza particolari controindicazioni se non quelle dettate dal clima che può essere molto rigido durante l’inverno.

Per maggiori informazioni relative alla visita delle Salse di Nirano si può consultare questo link del comune di Fiorano Modenese.

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Salse di Nirano - Visita ai Vulcani di FangoL'itinerario all'interno delle Salse di Nirano, tra i sentieri e le passerelle in legno dei crateri di fango. Scopri come si generano le salse e cosa vederehttps://www.lorenzotaccioli.it/salse-di-nirano-visita-vulcani-di-fango/
Lorenzo Taccioli