Trekking del Monte Falco e Monte Falterona

Le montagne delle foreste casentinesi sono un’ottima destinazione per chi ama la montagna e non ha tempo di arrivare fino alle Dolomiti. Si tratta di una meta perfetta per entrare in contatto con la natura in una delle foreste più antiche di tutta l’Europa: la sua esistenza è documentata almeno dal 1012 quando venne fondato l’ordine dei monaci camaldolesi che gestiranno per diversi secoli questi luoghi incantati. Noi arriviamo nei pressi del Monte Falco e vogliamo raggiungere il Monte Falterona. Ci troviamo al confine tra l’Emilia Romagna e la Toscana.

Per raggiungere il trekking del Monte Falco e Monte Falterona abbiamo impiegato quasi due ore di macchina partendo dai pressi di Cesena, infatti una volta saliti in quota si ha l’impressione di essere quasi arrivati, ma in realtà bisogna macinare ancora diversi chilometri.

L’arrivo all’area Camper dei Fangacci ^

Il punto di partenza, nel quale si può parcheggiare l’automobile, è l’area camper in località Fangacci. Nonostante il nome lo richiami chiaramente, non è così vicino al passo dei Fangacci: l’area camper la si può trovare qui (mappa di Google). In quest’area, oltre ai numerosi posti auto è presente una piccola struttura dotata di bagni pubblici, non troppo puliti. Poco più avanti si trova anche il Rifugio la Capanna.

Si tratta di una località suggestiva in tutte le stagioni: d’estate la temperatura è molto più bassa rispetto che in pianura, in autunno lo spettacolo delle foglie gialle e rosse che cadono su tutto il Monte Falco è impagabile, d’inverno si trova la neve ad attutire tutto il paesaggio e infine in primavera la natura si risveglia e regala bellissimi scorci.

Una volta lasciata l’automobile ci troviamo davanti un bellissimo prato verde, dove è possibile stendersi e dove ci fermiamo per un veloce pic nic prima di partire per il trekking. Nel prato è presente anche una piccola casetta totalmente in legno con al fianco una fontanella, dove è possibile cucinarsi qualcosa. Dietro la casetta iniziano subito le foreste del casentino.

Monte Falco ^

Terminato il pranzo riposizioniamo in auto i nostri utensili e partiamo per la passeggiata lungo le pendici del Monte Falco. Tutto intorno a noi le foglie degli alberi a terra formano un tappeto dai colori caldi. Di tanto in tanto un ramo è arrivato fino alla strada e giace tranquillo. Il vento che si incanala tra gli alberi crea un sottofondo sonoro piacevole e suggestivo.

Nella stagione più calda l’acqua che bagna la terra dell’Appenino Tosco Romagnolo è quasi invisibile.

Imbocchiamo il sentiero CAI, sul quale di tanto in tanto si trovano i cartelli che segnalano la distanza ancora da percorrere. Ci troviamo inizialmente in mezzo a una foresta dove gli alberi sono bitorzoluti e ricurvi su se stessi e dove di frequente si apre uno spiazzo privo di alberi, alternato ad aree con una folta vegetazione del sottobosco.

In questi luoghi, nella giusta stagione (durante il mese di Luglio solitamente), è possibile raccogliere i mirtilli dai numerosi cespugli spinosi che circondano il sentiero lungo questo facile trekking. Bisogna ricordarsi che è previsto un peso massimo di mirtilli asportabili a persona, in maniera tale da lasciarne a sufficienza anche per i successivi visitatori. Anche se i controlli sono rari, sarebbe giusto osservare questa raccomandazione.

Addestramento Cani - Sentiero Autunnale Foresta

Lungo la strada, proseguendo su di un continuo sali e scendi, ci troviamo avvolti dal buio di un sentiero piuttosto ribassato rispetto al resto della foresta casentinese, nel quale la luce fatica ad arrivare e così, anche se siamo in pieno giorno, gli occhi devono abituarsi a questo nuovo livello di luce.

Di tanto in tanto una roccia spunta dal terreno e spesso viene sfruttata per segnalare il percorso del sentiero CAI.

Il monte Falco è il più alto di tutto il comprensorio dell’Appenino Romagnolo, con i suoi 1658 metri sul livello del mare ed è seguito subito a ruota dal vicino monte Falterona di 1654 metri di altitudine. Sul Monte Falco è presente anche una stazione sciistica operativa durante i mesi invernali: con due impianti di risalita e due piste (una rossa e una nera). L’area del monte, sulla quale ha sede una riserva naturale integrale, si trova al confine tra tre province: quella di Firenze, quella di Arezzo e quella di Forlì-Cesena.

Monte Falterona ^

Il sentiero su cui stiamo camminando inizia improvvisamente una ripida salita sulla roccia, stiamo raggiungendo il Monte Falterona. Qui, in mezzo agli arbusti ai lati del percorso, si trovano anche degli alberi di aghifoglie. La foresta si fa più rada man a mano che ci avviciniamo alla nostra destinazione. All’improvviso gli alberi si aprono su di un prato in mezzo al quale svetta un’alta croce in legno che sormonta anche i rami più alti. Questa è la nostra destinazione sul Monte Falterona.

Tutto intorno a noi c’è una grande foschia che scorre e si muove veloce. Pensiamo inizialmente a del fumo, poi a una leggera nebbia, fino ad arrivare a capire che quelle che ci circondano non sono altro che nuvole. Siamo sul Monte Falterona e ci troviamo immersi tra le nuvole: riusciamo a capirlo perché i momenti in cui la foschia e l’umidità sono altissime, si alternano ad altri in cui la visibilità migliora nettamente: questo fenomeno è dovuto al passaggio delle nubi, soffiate dal vento.

Appoggiamo i nostri teli a terra e ci rilassiamo un po’ prima di ricompiere la stessa strada al ritorno. Con noi c’è Grover, un piccolo cane, che lasciamo libero di giocare e correre in mezzo a questa natura selvaggia. I numerosi legni e rami che si trovano a terra sono un ottimo passatempo per farlo correre e giocare.

Capo d’Arno ^

Il Monte Falterona, di 1654 metri sul livello del mare, si trova completamente in Toscana e segna il confine tra le province di Firenze ed Arezzo. Su questo monte nasce anche il fiume Arno, che lungo il suo corso bagna, tra le altre, le città di Pisa e Firenze. La sorgente si trova qualche centinaio di metri più sotto della vetta, ad un’altitudine di 1358 metri, nel versante meridionale in un luogo conosciuto con il nome di Capo d’Arno.

Lago degli Idoli ^

Sul Monte Falterona è presente anche un lago, conosciuto con il nome di lago degli Idoli, recentemente ripristinato, dopo diversi decenni di prosciugamento durante i quali era praticamente scomparso. La sua scomparsa è dovuta al fatto che in questa zona, durante l’ottocento, vennero rinvenuti alcuni resti etruschi e per agevolare i frenetici scavi per trovarne altri il lago venne prosciugato a partire dal 1838.

Dopo una mezz’oretta abbondante passata a rilassarci sul secondo monte più alto delle foreste Casentinesi, ci rimettiamo in moto per ripercorrere il percorso nella direzione opposta.

Ci lasciamo alle spalle uno dei tanti cartelli in legno che segnano l’itinerario e ripercorriamo spediti i nostri passi fino a tornare al punto di partenza.

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Trekking del Monte Falco e Monte FalteronaUn trekking tra le fantastiche foreste dal Monte Falco e Monte Falterona. Partenza dall'area camper dei Fangacci, alla scoperta della foresta casentinese.https://www.lorenzotaccioli.it/trekking-del-monte-falco-e-monte-falterona/
Lorenzo Taccioli