Site icon Lorenzo Taccioli

Bellinzona

Dopo aver visitato Lugano, proseguiamo il nostro itinerario di un giorno nella Svizzera italiana ed arriviamo a Bellinzona. Già ad una prima occhiata ci sembra più tranquilla della città precedente: parcheggiamo e ci ritroviamo al di sotto di alcune mura storiche con tanto di torre.

A poca distanza a piedi ci ritroviamo in Piazza San Rocco, l’attuale Piazza Indipendenza che deve il suo nome all’obelisco al centro che commemora l’Atto di Mediazione di Napoleone che rese indipendente il canton Ticino dopo trecento anni di sudditanza ai cantoni svizzeri sovrani.

La chiesa di San Rocco che si affaccia su questa piazza è stata costruita sulle fondamenta di una chiesa trecentesca dedicata a Santa Maria ed è stata modificata sensibilmente durante alcuni lavori di restauro nel 1926.

Siamo a sud del centro storico, ed attraverso le vie centrali affiancate da numerosi portici ed antichi palazzi residenziali arriviamo a piazza Collegiata per la via Codeborgo, dove si affacciano due splendidi palazzi settecenteschi ottimamente conservati e con decori decisamente ammirevoli.

Piazza Collegiata è la piazza più importante del centro ed ha subito un grande stravolgimento rispetto all’assetto storico, il quale prevedeva nell’attuale piazza un cimitero ed il sagrato della Chiesa. Quest’ultima, dedicata ai Santi Pietro e Stefano, è di origine rinascimentale con numerosi inserti barocchi ed, al suo interno conserva numerose opere d’arte.

Siamo ormai arrivati nella piazza che definisce l’uscita dal centro verso nord: Piazza del Sole.  La piazza sorge in corrispondenza del varco di accesso alla città nelle antiche mura e si presente come un grande spazio vuoto, che può essere allestito a seconda degli eventi, secondo l’architetto Livio Vacchini che ne ha curato il progetto.

Di grande impatto è la presenza del castello su di un colle roccioso a strapiombo sulla piazza (circa 200 metri) e proprio da qui si può imboccare un sentiero che porta fino a Castelgrande.

Castelgrande è conosciuto anche con diversi altri nomi (Castello di San Michele, Castel Vecchio, Castello d’Uri) ed insieme agli altri due castelli della città ed alla cinta muraria fa parte del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO dal 2000.

La parte più antica del castello risale al decimo secolo ed all’interno svettano due torri, chiamate torre bianca e torre nera per via delle diverse tonalità delle pietre che le compongono. Appena saliti al castello ci accorgiamo che gran parte della struttura è composta da prati su cui si può passeggiare e rilassarsi, oltre che camminare su di una piccola parte della cinta muraria.

Dal di qui si ha un’ottima vista anche sul vicino Castello di Montebello che si trova leggermente ad est rispetto al centro di Bellinzona e le cui origini risalgono al tredicesimo secolo. Ad appena un secolo dalla sua costruzione il castello di Montebello versò in condizioni di degrado per la perdita di posizione strategica dovuta al nuovo assetto geopolitico della zona. Nella seconda metà del 1400, però, la vecchia costruzione venne fortificata fino ad essere poi riabbandonata e rimessa in sesto nuovamente all’inizio del novecento.

Rimaniamo in tranquillità un’oretta dentro le mura del Castelgrande, fino a quando non diventa ora di mettersi sulla strada del ritorno.

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