Site icon Lorenzo Taccioli

Lecce – Cosa Vedere in Un Giorno

L’arrivo nella Città Salentina

Stiamo facendo una delle tappe più lunghe dell’itinerario in Puglia, senza fermate intermedie.. circa un’ora di automobile per raggiungere Lecce da Ostuni. Ho già parlato di quanto tutte le attrazioni della regione siano estremamente vicine da visitare..

Non ci siamo informati adeguatamente ed arriviamo in città proprio in corrispondenza dell’inizio della festa patronale di Sant’Oronzo. La feste patronali qui sono estremamente sentite, in questo caso dura diversi giorni, e riuscire a trovare un parcheggio dove lasciare l’automobile diventa davvero un’impresa.

Il proprietario dell’appartamento che abbiamo prenotato ci aspetta impaziente per essere libero di andare a festeggiare, il traffico è indescrivibile ed indisciplinato ma fortunatamente riusciamo a trovare un posteggio, abbastanza distante dal centro. Arriviamo all’appartamento che sarebbe dovuto essere molto bello, distribuito su diversi piani, in quello interrato ospita la “cisterna”: una doccia scavata nella roccia con un getto che esce direttamente da un’anfora. Uno dei problemi maggiori che notiamo subito sono gli scarafaggi che girano tranquillamente sulle pareti ed il soffitto, io mi faccio una sonora risata e dopo aver sistemato i nostri bagagli ed aver fatto una doccia siamo pronti per tuffarci tra la gente.

Ormai è sera e giriamo tra un’incredibile confusione e quantità di persone che si riversa sulle varie bancarelle e stand. Riusciamo a trovare posto in un ristorante blasonato del centro, dove il servizio ci mette un po’ a disagio, ma le pietanze sono davvero ottime. Concludiamo la serata a passeggio, fino  a ritirarci nel nostro appartamento.

La mattina seguente, dopo una notte passata con qualche scherzo (ed urlo) relativo agli scarafaggi, ci alziamo di buon’ora per iniziare la visita del centro con un po’ più di tranquillità. L’ora è talmente ‘buona’ che troviamo anche la pasticceria Natale consigliata dalla guida per fare colazione ancora chiusa.

La Storia della Città

Lecce è la capitale del Barocco in Italia meridionale e molto probabilmente era abitata già prima dell’arrivo dei romani, i quali fecero allungare la via Appia da Brindisi fino a qui, per poterla raggiungere facilmente. Numerosi sono i resti che arrivano ai nostri giorni di quei tempi, prima di tutti il teatro e l’anfiteatro qui costruiti.

I palazzi storici del centro storico furono costruiti con la locale pietra leccese, molti di questi tra il XVII ed il XVIII secolo, quando venne compresa da Carlo V l’importanza strategica della città di Lecce nel combattimento di Turchi e Saraceni in tutto il mediterraneo e fece fortificare la città insediandoci molti nobili e funzionari, dando di fatto una grande spinta all’economia locale.

Itinerario Completo del Centro Storico

Partendo dal nostro appartamento raggiungiamo lungo il percorso la Basilica di Santa Croce la cui costruzione iniziò nel XVI secolo e terminò solo 150 anni dopo. Attualmente la sua facciata è in ristrutturazione, ma è comunque possibile visitarne gli interni in stile barocco. Adiacente alla basilica si trova il Palazzo della Regione di cui si può visitare la spaziosa e maestosa corte.

Proseguendo per via Umberto I si inizia a scorgere nel cielo la statua di Sant’Oronzo sulla sua colonna, che domina l’omonima piazza Sant’Oronzo: il cuore del centro storico di Lecce. La statua inizialmente era posizionata a Brindisi e segnava la fine della via Appia, in seguito al crollo della sua colonna venne presa la decisione di donarla a Lecce. Sotto a Sant’Oronzo si trova l’antico anfiteatro romano risalente al II secolo, tuttora accessibile ed utilizzato per spettacoli sicuramente molto suggestivi, fu riportato alla luce solo per un quarto delle sue dimensioni negli anni ’30.

A pochi passi di distanza dalla piazza si trova il Castello Carlo V risalente al XVI secolo ed i cui fossati sono stati interrati ed i ponti levatoi rimossi, ospita oggi il museo della cartapesta: un artigianato artistico tipico della città leccese. Rimango impressionato dagli spigoli esterni della struttura, decisamente acuti.

Adiacente al castello si trova invece la villa comunale, intitolata a Giuseppe Garibaldi, con i suoi alberi e fontane, venne progettata durante l”800 in un piano di riqualificazione dell’area a ridosso delle mura della città. Proprio qui, seduti su alcune giostre del parco, veniamo rimproverati da un poliziotto a piedi perché troppo cresciuti per occupare le giostre.

Ci lanciamo adesso alla ricerca del Teatro Romano della città, e per arrivarci ci imbattiamo nella facciata della Chiesa di Santa Chiara in piazza Vittorio Emanuele II edificata durante il ‘400 venne poi rivista in stile barocco nel ‘600. Arriviamo così al Teatro Romano, via degli Ammirati, le sue rovine sono un po’ complicate da trovare perché nascoste tra diversi palazzi che ci girano tutto intorno e che hanno sicuramente una bella vista dalle loro finestre. Originariamente poteva contenere 5.000 spettatori ed oggi delle 26 gradinate ne sono rimaste solamente 12, ma viene comunque sfruttato di tanto in tanto per alcuni spettacoli.

La Piazza del Duomo, raggiungibile attraverso via Vittorio Emanuele II, è sicuramente particolare e ricca di monumenti. Infatti su questa piazza si affacciano, oltre al Duomo titolato a Sant’Oronzo, anche il Palazzo del Seminario ed il Palazzo del Vescovo. Il Duomo del XVII secolo andò a sostituire la precedente cattedrale titolata a Sant’Irene e risalente al XII secolo. Il campanile adiacente questa chiesa è alto 68 metri ed ha a coronazione una ricca cupola. La piazza è decisamente affascinante, e sicuramente la sera si trasforma in un bellissimo punto di aggregazione, ma il caldo battente inizia ad essere insopportabile, così ci muoviamo e procedendo passiamo per la Basilica del Rosario dedicata a San Giovanni Battista adiacente a Porta Rudiae venne edificata alla fine del ‘600 ed il suo architetto (Giuseppe Zimbalo) chiese di riposarci in eterno dentro.

Dopo un po’ di shopping nelle botteghe di arte leccese torniamo all’appartamento a prendere i nostri bagagli e salutiamo la città salentina, uscendo per Porta Napoli che, come suggerisce il nome, si trova lungo la strada antica che conduceva alla città campana.

Leggi anche l’itinerario completo di cosa vedere in 8 giorni in Puglia.

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